La Voce 52

del (nuovo)Partito comunista italiano

anno XVIII - marzo 2016

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Mobilitare e organizzare gli operai e i lavoratori delle aziende pubbliche!

Gli operai e i lavoratori organizzati devono costituire un loro governo d’emergenza!

Questa è l’unica via per mettere fine al catastrofico corso delle cose!

 

Renzi e il suo clan declamano il felice corso che loro avrebbero impresso al nostro paese e promettono un roseo avvenire. Ma la campagna di confusione, di diversione e di intossicazione non cambia il corso delle cose. La realtà, le masse popolari la sperimentano direttamente ogni giorno. Per di più la crisi non è solo italiana.

Non bastano il peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro, la riduzione dei diritti, la morte lenta che incombe su un numero crescente di aziende, il blocco dei salari, la riduzione degli ammortizzatori sociali e delle pensioni, il peggioramento dei servizi, la distruzione della sanità e della scuola pubbliche, gli sfratti, gli aumenti delle tariffe, l’inquinamento e la devastazione del territorio, l’imbarbarimento delle relazioni sociali. A questo si aggiungono la guerra e la persecuzione degli immigrati. Il governo Renzi coinvolge sempre più l’Italia nella guerra che la Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti conduce contro il resto del mondo, con l’emigrazione e il contrattacco sul nostro territorio che inevitabilmente ne derivano.

Questo corso delle cose non è il risultato della cattiveria o dell’ignoranza di individui, partiti o classi. È il risultato del sistema imperialista: per cambiare il corso delle cose, bisogna instaurare il socialismo. Solo gli operai e i lavoratori organizzati sui posti di lavoro e sul territorio possono farlo.

La condotta inconcludente e meschina emersa nei convegni della sinistra borghese e nella sua campagna per le elezioni amministrative è il risultato del rifiuto di tradurre questo fatto nei suoi programmi. Il proposito di governare meglio questo sistema è campato in aria, anche da parte di chi è personalmente onesto: gli attivisti e gli elettori del M5S lo hanno già sperimentato in Parlamento, nelle Regioni e nei Comuni e lo sperimenteranno ancora di più nelle amministrazioni comunali che conquisteranno nelle prossime elezioni. L’unico uso costruttivo che parlamentari, amministratori comunali, sindacalisti, uomini politici e notabili della società civile possono fare delle risorse, dei poteri e del prestigio che ancora hanno, delle loro conoscenze e delle loro relazioni nelle classi dominanti consiste nel favorire e sostenere la mobilitazione e l’organizzazione degli operai, dei lavoratori e del resto delle masse popolari (risorse, consulenze, relazioni). Chi non osa infrangere i regolamenti e le leggi imposte dalla Repubblica Pontificia, dalla UE, dalla NATO e dalla Comunità Internazionale, si condanna a servirli.

Gli operai organizzati nelle aziende capitaliste sono la forza principale per costituire un governo d’emergenza che cambi il corso delle cose e faccia fare un salto in avanti alla lotta per instaurare il socialismo. Le teorie che sminuiscono il ruolo politico che la classe operaia è capace di svolgere, sono elucubrazioni controrivoluzionarie. Anche se i padroni hanno smembrato, chiuso e delocalizzato molte aziende e confinato molti lavoratori nel lavoro precario, nel lavoro nero e nella disoccupazione, le aziende capitaliste sono ancora in numero più che sufficiente per diventare i centri del nuovo potere di cui tutte le masse popolari hanno bisogno. Gli operai hanno quanto necessario per mettersi alla testa del resto delle masse popolari, cambiare il corso delle cose nel nostro paese e contribuire a cambiarlo in tutto il mondo.

Questa è la linea che il nuovo Partito comunista italiano porta nelle lotte per il rinnovo dei CCNL e nelle altre lotte sindacali, nelle campagne elettorali, nelle mobilitazioni di protesta contro la guerra e la persecuzione degli immigrati, nelle campagne dei referendum, ovunque.

 

Organizzarsi e organizzare per costituire il Governo di Blocco Popolare!