La Voce 61 (ritorna all'indice)
del (nuovo)Partito comunista italiano
anno XXI - marzo 2019Scaricate il testo in formato PDF - Formato Open Office - Formato Word
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L’Internazionale Comunista e il PCI ce lo hanno mostrato nel secolo scorso
La via d’uscita dal disastro prodotto dalla borghesia è l’instaurazione del socialismo:
- espropriare i padroni ,
- instaurare la dittatura degli operai organizzati capace di far fronte agli immancabili tentativi di rivincita dei capitalisti,
- dare a tutti i membri delle masse popolari la possibilità di istruirsi e di contribuire allo sviluppo della società al più alto livello a cui ognuno è in grado di arrivare.
Questo è l’obiettivo per cui lotta il (nuovo)Partito comunista italiano!
Arruolati nel (nuovo)Partito comunista italiano e contribuirai da subito alla rivoluzione socialista!
Costruiamo nelle aziende capitaliste e nelle aziende pubbliche Comitati di Partito clandestini per orientare, organizzare, fomentare, indirizzare la resistenza della classe operaia e del resto dei lavoratori contro la borghesia imperialista!
Costruiamo gli embrioni dei futuri Consigli di Fabbrica su cui poggerà lo Stato socialista!
La lotta è dura e lunga, ma la vittoria è possibile: dipende solo da noi!
Nel nostro paese ci sono già oggi due poteri in lotta tra loro!
L’esistenza e l’azione del (n)PCI clandestino crea di fatto nel nostro paese due poteri.
Uno è il potere dei capitalisti. È quello che fa capo all’Unione Europea e impone la miseria, la disoccupazione, la delocalizzazione delle aziende con chiusura o morte lenta, la devastazione del paese, la partecipazione alle guerre di rapina al comando della NATO e tutti i mali di cui soffrono le masse popolari. Oggi è il potere più forte, ma è un potere malato: i capitalisti hanno paura delle masse popolari, per sopravvivere imbrogliano e intossicano senza limiti le menti e i cuori delle masse.
L’altro è il potere delle masse popolari organizzate e in qualche misura già aggregate attorno al partito comunista. È un potere che esiste solo dove il Partito è già abbastanza radicato. Oggi quindi esiste a macchia di leopardo, in punti territorialmente isolati ma che operano secondo una linea e un piano comuni. Il nostro potere oggi è ancora debole, ma ha già una sua influenza anche sul resto delle masse popolari non ancora organizzate: illumina, convince, infonde fiducia, guida, porta a fare alcune cose. Ma, soprattutto, la resistenza delle masse popolari al potere dei capitalisti è il terreno da cui facciamo nascere e sviluppiamo il nostro potere: questa resistenza è ovunque, è inesauribile e la borghesia qualunque cosa faccia non fa che alimentarla!
Fare la rivoluzione socialista consiste nel rafforzare questo secondo potere, a scapito del potere dei capitalisti, fino a rovesciarlo. Per instaurare il socialismo, prima fase del comunismo, non bisogna aspettare che prima o poi scoppi una rivolta generale delle masse popolari. La rivoluzione socialista non è una rivolta generale che scoppia nel corso della quale i comunisti prendono il potere. Per instaurare il socialismo bisogna sviluppare e via via elevare la coscienza e combattività della resistenza delle masse popolari alla borghesia e al clero, portarle a organizzarsi e a far forte il nuovo potere, il potere delle masse popolari organizzate aggregate attorno ai comunisti.
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