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del (nuovo)Partito comunista italiano
anno XXII - luglio 2020Scaricate il testo in formato PDF - Formato Open Office - Formato Word
La pandemia e i primi paesi socialisti
La pandemia costringe sia la borghesia imperialista sia le masse popolari a fare i conti con gli effetti dell’erosione ed eliminazione delle conquiste strappate nel corso della prima ondata della rivoluzione proletaria, ha fatto deflagrare la crisi economica e sociale che già covava e avrà ripercussioni sulla crisi ambientale. Nello stesso tempo ha messo in luce la superiorità del socialismo: i paesi che più conservano i progressi realizzati dai primi paesi socialisti, sono quelli che hanno fatto e stanno facendo fronte meglio alla pandemia. Nella Tabella di pag. 3 [pagina 57 dell’edizione cartacea e PDF] relativa a 28 paesi (complessivamente 5 miliardi e 158 milioni di abitanti, pari a due terzi della popolazione mondiale) raggruppati per caratteristiche sociali o posizione geografica risaltano chiaramente gli effetti della diversa gestione della pandemia.
E un fatto che dobbiamo far conoscere su larga scala tra le masse popolari. A causa dell’esaurimento della prima ondata della rivoluzione proletaria (1917-1976) e dei quarant’anni (1976-2016) di nera reazione che sono seguiti, nel senso comune delle masse popolari c’è molto malcontento per il corso delle cose ma anche molta sfiducia in se stesse e nel movimento comunista. In realtà i paesi che nelle loro istituzioni politiche ed economiche conservano maggiori tratti del socialismo (e attualmente essi contano circa 1.600 milioni di abitanti, un quinto della popolazione mondale), confermano che il socialismo nella scala storica dei sistemi sociali dell’umanità è un gradino superiore al capitalismo.
L’analisi dell’esperienza dei paesi socialisti formatisi nel corso delle prima ondata mostra tre fasi (illustrate nel cap. 1.7.3 del nostro MP).
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La tre fasi attraversate dai primi paesi socialisti
La prima fase è iniziata con la conquista del potere da parte della classe operaia e del suo partito comunista. È la fase della “costruzione del socialismo”, caratterizzata dalle trasformazioni che allontanano i paesi socialisti dal capitalismo e dai modi di produzione precapitalisti e li portano verso il comunismo. Per l’Unione Sovietica è durata quasi 40 anni (1917-1956), per le democrazie popolari dell’Europa orientale e centrale circa 10 anni (1945-1956), per la Repubblica popolare cinese meno di trent’anni (1950-1976).
La seconda fase è iniziata quando i revisionisti moderni hanno conquistato la direzione del partito comunista e invertito il senso della trasformazione. È la fase del “tentativo di restaurazione pacifica e graduale del capitalismo”: non vengono più compiuti passi verso il comunismo, i germi di comunismo vengono soffocati, si dà spazio ai rapporti capitalisti ancora esistenti e si cerca di richiamare in vita quelli scomparsi. Si è aperta per l’URSS e le democrazie popolari dell’Europa orientale e centrale grosso modo nel 1956 ed è durata fino alla fine degli anni ’80, per la Repubblica popolare cinese si è aperta nel 1976 ed è ancora in corso.
La terza fase è la fase del “tentativo di restaurazione del capitalismo a qualsiasi costo”: restaurazione su grande scala della proprietà privata dei mezzi di produzione e integrazione a qualsiasi costo nel sistema imperialista mondiale. È la fase di un nuovo scontro violento tra le due classi e le due vie: restaurazione del capitalismo o ripresa della transizione verso il comunismo? Si è aperta per l’URSS e le democrazie popolari dell’Europa orientale e centrale grosso modo nel 1989 ed è ancora in corso.
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I paesi socialisti che oggi si trovano nella seconda delle tre fasi sono la Repubblica Popolare di Cina, la Repubblica Popolare Democratica di Corea, la Repubblica Socialista del Vietnam e Cuba; vi sono inoltre paesi che in qualche modo si ispirano al loro esempio (Venezuela, Nicaragua). Sono paesi che per i risultati ottenuti nella lotta contro la pandemia si sono distinti nettamente dai paesi comparabili, imperialisti o succubi del sistema imperialista mondiale. Alcuni di questi paesi, in particolare la Repubblica Popolare di Cina, Cuba, Vietnam e Venezuela si sono inoltre distinti perché hanno offerto aiuti in uomini e mezzi più o meno importanti agli altri paesi.
In termini generali e al di là delle grandi differenze per la storia che hanno alle spalle e per lo stato attuale tra i sei paesi, i risultati che hanno ottenuto sono dovuti
- all’unità di indirizzo che lega le autorità statali e le masse popolari,(1)
- al capillare sistema di organizzazioni che raccoglie una larga parte della popolazione e fa capo al partito comunista,
- alla forte direzione pubblica di gran parte dell’attività economica del paese: settore pubblico dell’economia e pianificazione non solo orientativa (tramite incentivi finanziari, fiscali e affini) ma anche amministrativa (tramite assegnazione di compiti e prescrizioni),
- a un sistema sanitario volto alla tutela della salute della popolazione e lungi dal trattare come merci le prestazioni sanitarie.
1. Sul sistema di direzione nei primi paesi socialisti vedi I primi paesi socialisti, M. Martinengo, Edizioni Rapporti Sociali.
Queste le principali caratteristiche che stanno all’origine della grande differenza qualitativa tra la gestione della pandemia fatta in questi paesi e la gestione fatta nei paesi imperialisti e nei paesi ad essi soggetti.
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Popolazione 2019 |
Contagiati |
Decessi |
Contagiati |
Decessi |
RP di Cina |
1.433.784 |
85.366 |
4.648 |
6,0 |
0,3 |
Vietnam |
96.462 |
369 |
0 |
0,4 |
0,0 |
RPD di Corea |
25.666 |
0 |
0 |
0,0 |
0,0 |
Cuba |
11.333 |
2.395 |
86 |
21,1 |
0,8 |
Venezuela |
28.516 |
7.411 |
68 |
26,0 |
0,2 |
Nicaragua |
6.546 |
2.182 |
83 |
33,3 |
1,3 |
Paesi con tratti socialisti |
1.602.307 |
97.723 |
4.885 |
6,1 |
0,3 |
|
|
|
|
|
|
USA |
329.065 |
2.923.432 |
129.963 |
888,4 |
39,5 |
Germania |
83.517 |
196.944 |
9.024 |
235,8 |
10,8 |
Francia |
65.130 |
159.568 |
29.831 |
245,0 |
45,8 |
Regno Unito |
67.530 |
285.772 |
44.236 |
423,2 |
65,5 |
Italia |
60.550 |
241.819 |
34.869 |
399,4 |
57,6 |
Spagna |
46.737 |
251.789 |
28.388 |
538,7 |
60,7 |
Canada |
37.411 |
105.935 |
8.693 |
283,2 |
23,2 |
Paesi imperialisti occidentali |
689.940 |
4.165.259 |
285.004 |
603,7 |
41,3 |
|
|
|
|
|
|
Brasile |
211.050 |
1.623.284 |
65.487 |
769,1 |
31,0 |
Messico |
127.576 |
261.750 |
31.119 |
205,2 |
24,4 |
Colombia |
50.339 |
128.281 |
4.210 |
254,8 |
8,4 |
Argentina |
44.781 |
80.447 |
1.602 |
179,6 |
3,6 |
Perù |
32.510 |
305.703 |
10.772 |
940,3 |
33,1 |
Cile |
18.952 |
301.019 |
6.434 |
1588,3 |
33,9 |
Bolivia |
11.513 |
40.509 |
1.476 |
351,9 |
12,8 |
Paesi America Latina e Centrale |
496.721 |
2.740.993 |
121.100 |
551,8 |
24,4 |
|
|
|
|
|
|
India |
1.366.418 |
742.417 |
20.642 |
54,3 |
1,5 |
Indonesia |
270.626 |
66.226 |
3.309 |
24,5 |
1,2 |
Pakistan |
216.565 |
237.489 |
4.922 |
109,7 |
2,3 |
Giappone |
126.860 |
20.174 |
980 |
15,9 |
0,8 |
Filippine |
108.117 |
47.873 |
1.309 |
44,3 |
1,2 |
Iran |
82.914 |
245.688 |
11.931 |
296,3 |
14,4 |
Corea del Sud |
51.225 |
13.244 |
285 |
25,9 |
0,6 |
Paesi Asia |
2.222.725 |
1.373.111 |
43.378 |
61,8 |
2,0 |
|
|
|
|
|
|
Russia |
145.872 |
694.230 |
10.494 |
475,9 |
7,2 |
Mondo |
7.713.468 |
11.635.939 |
539.026 |
150,9 |
7,0 |
Fonti dei dati
Per la popolazione: Organizzazione delle Nazioni Unite, Dipartimento degli affari economici e sociali, Divisione Popolazione
https://population.un.org/wpp/Publications/
Si tratta di stime ONU elaborate con una complessa metodologia sulla base dei dati forniti dai singoli Stati membri. Le stime sono riferite a metà anno 2019.
Per il numero dei contagi e dei decessi: Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) https://covid19.who.int/
Si tratta di dati forniti dai singoli Stati membri e consolidati (cioè non provvisori e soggetti a revisione).
I dati sono aggiornati all’8 luglio 2020 alle ore 11:14 ante meridiem CEST (Central Europe summer time).