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del (nuovo)Partito comunista italiano

anno XXIV - luglio 2022

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Le contraddizioni specifiche della fase imperialista

Per raggiungere una comprensione abbastanza avanzata delle condizioni in cui svolgiamo il nostro ruolo nella lotta di classe, dobbiamo inquadrare, usando il materialismo e la dialettica, i singoli avvenimenti della storia del XX secolo nell’imperialismo che si forma nel periodo (1875-1900). L’imperialismo è l’epoca della decadenza del capitalismo e della rivoluzione socialista. In essa si intrecciano contraddizioni di due tipi:

- contraddizioni tra potenze e gruppi imperialisti per la spartizione del mondo,

- contraddizioni tra potenze e gruppi imperialisti da una parte e dall’altra le forze della rivoluzione socialista e della rivoluzione di nuova democrazia.

In che modo si sono intrecciati i due tipi di contraddizioni?

La prima Guerra Mondiale (1914-1918) è guerra tra due coalizioni di potenze imperialiste in lotta da tempo per una diversa spartizione del mondo. Nel 1912 i partiti della II Internazionale con la Dichiarazione di Basilea avevano minacciato di chiamare in ognuno dei paesi il popolo alla guerra civile se gli Stati borghesi scatenavano la guerra. In realtà solo il Partito Operaio Socialdemocratico Russo (POSDR) era per la sua storia (concezione e organizzazione) in condizione di tener fede al proposito e opererà per realizzarlo quando nel 1914 la guerra scoppia. Negli altri paesi imperialisti ci saranno tentativi inconcludenti, anche se in alcuni casi lunghi ed eroici.

La prima Guerra Mondiale è stata l’unica guerra mondiale principalmente imperialista. La seconda Guerra Mondiale (1939-1945) sarà principalmente guerra delle potenze imperialiste per porre fine all’URSS, anche se Gran Bretagna e USA non si schierano apertamente con la Germania e l’Italia contro l’URSS ma con l’URSS e USA e Giappone si scontrano tra loro.

Nel 1918 i gruppi imperialisti pongono fine precipitosamente alla prima Guerra Mondiale per attaccare insieme la Russia sovietica creata dalla Rivoluzione d’Ottobre del 1917.

Da allora per i gruppi imperialisti eliminare l’URSS e tenere a bada con il sistema di controrivoluzione preventiva (che in ogni paese imperialista prende il posto della democrazia borghese) le forze rivoluzionarie in ogni paese sono due obiettivi congiunti: la loro combinazione condiziona lo sviluppo che concretamente caso per caso danno alle contraddizioni interimperialiste. La guerra di Spagna (1936-1939) lo mostra chiaramente.

L’URSS guidata dal pc di Lenin e poi di Stalin segue con decisione la linea della coesistenza pacifica tra Stati con regimi sociali differenti (ossia in ogni paese il regime sociale è deciso principalmente dalla lotta di classe nel paese), ma contemporaneamente il PCUS sostiene ideologicamente e organizzativamente (tramite l’Internazionale Comunista) partiti e movimenti rivoluzionari di ogni altro paese. L’URSS fa fronte vittoriosamente a tre successive aggressioni (la prima tra il 1918 e il 1922 aggressione militare di 14 potenze, la seconda tra il 1920 e il 1941 tramite sanzioni economiche, boicottaggi, sabotaggi e complotti, militare la terza tra il 1941 e il 1945). La quarta aggressione iniziata nel 1946 (proclamata a Fulton, negli USA, da Churchill con a fianco Truman) si combinerà con l’operazione di corrosione dell’URSS lanciata all’interno dai revisionisti moderni sovietici nel 1956 (XX Congresso del PCUS) e avrà successo con la dissoluzione realizzata dai traditori dell’URSS nel periodo 1989-1991 che lascerà campo al periodo di nera e sfrenata reazione che sta finendo ora.

Ma nel frattempo il vecchio sistema coloniale si era dissolto e si erano formati altri paesi socialisti: tra essi le Repubbliche Democratiche dell’Europa orientale, la RPD di Corea (1945-1953), la RPC (1949), Cuba (1959), il Laos (1964-1973), il Vietnam (1945-1976).


1. Riassumendo per quanto riguarda le forze della rivoluzione socialista e di nuova democrazia

Un tratto importante nel campo delle masse popolari dei paesi imperialisti è l’incapacità rivoluzionaria dei partiti socialisti della II Internazionale (già Engels negli ultimi anni del XIX secolo aveva messo in luce la loro inadeguatezza). Con la prima Guerra Mondiale ognuno di essi si scinde in due parti: una diventa il principale puntello politico della borghesia imperialista, l’altra va a costituire i pc nell’ambito dell’Internazionale Comunista. Ma anche i pc dei paesi imperialisti risulteranno incapaci di promuovere la rivoluzione socialista. L’incapacità rivoluzionaria che anche questi mostrano è legata a due fattori:

- la rivoluzione socialista nei paesi imperialisti è più difficile che nei paesi arretrati (dove la rivoluzione si articola in 1. presa del potere e 2. sviluppo delle forze produttive: il terzo pilastro del socialismo è importante ma resta complementare) perché nei paesi imperialisti implica la creazione di una umanità nuova, quindi tutti i tre pilastri del socialismo sono indispensabili e il terzo è in definitiva quello decisivo;

- nessun partito comunista dei paesi imperialisti arrivò ad avere delle condizioni, della forma e dei risultati della lotta di classe una comprensione abbastanza avanzata da concepire la sua opera non principalmente in termini di rivendicazione (sindacale e politica), di partecipazione alla democrazia borghese o di scontro militare, ma come guerra popolare rivoluzionaria per instaurare il socialismo, elaborando e praticando strategia e tattiche adeguate.

Tra i pc dei paesi arretrati, a parte il POSDR di Lenin e Stalin che aveva aperto la strada, il PCC di Mao approfondì la strada aperta da Lenin e proseguita da Stalin e cercò di porsi come promotore mondiale della rivoluzione. Ma il pc di Mao resse fino a un certo punto lo scontro con i revisionisti che in URSS erano subentrati al potere dopo la morte di Stalin. Ci fu la Rivoluzione Culturale (1966-1976) e la sua sconfitta, ma già con Mao il PCC si era trovato in difficoltà: 1. sbagliò a ritenere l’URSS di Kruscev un paese socialimperialista e 2. ricevendo Nixon e Kissinger nel 1971 (si veda il vol. 24 di Opere di Mao Tse-tung pagg. 257-264) Mao stesso aprì a Deng Xiaoping la strada che ha portato alla Cina di oggi.

Questa è in estrema sintesi la storia della rivoluzione proletaria nel XX secolo. Ognuno degli altri paesi socialisti (Corea, Cuba, Vietnam, Laos e altri) ha contribuito alla prima ondata della rivoluzione proletaria, ma nessuno dei rispettivi pc è assurto al ruolo di promotore mondiale della rivoluzione.


2. Riassumendo per quanto riguarda le potenze e i gruppi imperialisti

Nella prima Guerra Mondiale i gruppi imperialisti degli USA (paese formatosi già sulla base dell’economia mercantile e del modo di produzione capitalista) iniziano ad affermare la loro egemonia mondiale sugli altri gruppi imperialisti; la Germania e la Gran Bretagna si rafforzano; la Francia è indebolita dallo scontro al suo interno tra mobilitazione rivoluzionaria e mobilitazione reazionaria. Nella seconda Guerra Mondiale gli imperialisti USA affermano completamente la loro egemonia su tutti gli altri; quelli tedeschi e giapponesi sono dominati politicamente e prostrati economicamente, quelli francesi sono marginalizzati, gli imperialisti britannici sono indebitati fino al collo e a Bretton Woods (1944) cedono il dominio finanziario a quelli USA. Esemplare lo scontro tra John Maynard Keynes (fautore del bancor)(1) e Harry Dexter White (fautore del dollaro come moneta mondiale, ancorata all’oro - 35 dollari l’oncia).

Nel 1971 Nixon eliminerà il cambio fisso con l’oro: il dollaro diventerà moneta fiduciaria mondiale gestita dalla banca centrale USA, la Federal Reserve. Gli imperialisti USA e britannici si fondono su larga scala (a differenza dei francesi, i britannici condividono con gli USA le colonie che non perdono). Gli imperialisti giapponesi si riprendono economicamente, ma quando iniziano a comprare aziende negli USA, quelli americani li bloccano. Gli imperialisti tedeschi si riprendono sul piano commerciale ed economico, però politicamente, militarmente, sul piano monetario e in qualche misura sul piano finanziario sono sottomessi agli USA: tentano di emanciparsi con la UE e l’euro.


1. Il bancor doveva essere una moneta mondiale paniere delle monete principali, cioè il dollaro, la sterlina e altre: una moneta nuova, gestita da organismi internazionali e agganciata alle monete principali.


Gli imperialisti USA, presa in mano politicamente e militarmente l’Europa attraverso la NATO (1949), con il Giappone e la Corea del Sud sottomessi a loro, con i dominion condivisi con i britannici, fanno due abili operazioni.

- Con Kissinger e Nixon penetrano in Cina (anni ’70), approfittando del fatto che la RPC aveva bisogno di qualcuno che la spalleggiasse dal punto di vista economico: il PCC non riteneva possibile cominciare da zero come aveva fatto Stalin (stante anche le condizioni diverse: la maggiore arretratezza, l’ostilità dell’URSS e di gran parte del movimento comunista dei paesi imperialisti). A seguito dell’operazione Kissinger, i monopoli USA vanno a produrre in Cina e poi proseguiranno altrove: abbattono i propri costi di produzione, ma danno anche inizio alla decadenza produttiva e commerciale degli USA.

- Con Brzerzinski promuovono la formazione del movimento islamista in Afghanistan (i Talebani) e creano il “Vietnam sovietico”. In Afghanistan nel 1973 era avvenuta una rivoluzione che aveva deposto il re e instaurato una repubblica nella quale il pc (filosovietico nel contrasto tra PCC e PCUS) a capo di una coalizione aveva preso in mano la direzione del paese e si era messo a modernizzarlo in termini democratico-borghesi suscitando le ire del clero musulmano e dei feudatari. Perché non ripetere quanto fatto in Indonesia?(2) I gruppi imperialisti USA armano quindi i Talebani (basati soprattutto in Pakistan, ma presenti anche in Afghanistan), li finanziano e li combinano con gruppi islamisti dell’Arabia Saudita (Bin Laden) contro il governo progressista filosovietico. Quest’ultimo chiama in aiuto i revisionisti sovietici che abboccano e nel 1979 mandano soldati in Afghanistan dove rimangono per 10 anni senza venirne a capo. Anche in questo modo gli USA contribuirono con i revisionisti moderni a corrodere la società sovietica.


2. In Indonesia, ex colonia olandese, Gesuiti, feudatari, agenti olandesi e americani negli anni ’60 avevano promosso, armato e finanziato un movimento islamista che nel 1966-1967 eliminò circa 2 milioni di comunisti e costrinse Sukarno all’esilio.


L’operazione Kissinger nella RPC dà origine a uno sviluppo su larga scala. I monopoli USA vanno a produrre merci in Cina, Europa orientale, Indonesia e altre ex colonie dove i costi di produzione sono minori che negli USA e invece di esportare merci iniziano a importarne. La loro bilancia commerciale (import - export) è sempre più deficitaria. Quello che lo Stato non incassa come imposte lo raccoglie come debito pubblico (vendita di titoli di Stato). I gruppi imperialisti USA stampano a loro discrezione dollari, che si accumulano nel sistema bancario mondiale. La potenza degli USA come paese che produce ed esporta merci cala, il settore produttivo USA si riduce, crescono tra le masse popolari USA il malcontento, l’insofferenza, l’insicurezza, la disuguaglianza, l’abbrutimento. Questa decadenza economica USA è compensata solo in parte dallo sviluppo del settore militare e politico, dall’allargamento della NATO all’estero, da sanzioni economiche e guerre.


La guerra iniziata nel 2022 in Europa è la prosecuzione di questo processo e lo scontro con la Federazione Russa rientra in esso. Noi comunisti siamo contro la guerra promossa dai gruppi imperialisti, ma siamo coscienti che gli imperialisti USA non hanno altra via per mantenere il loro dominio che sviluppare la guerra: dobbiamo fare leva sull’opposizione alla guerra e ai suoi effetti per sviluppare la rivoluzione socialista. Per i gruppi imperialisti USA l’estensione della NATO è il mezzo per far fronte alla diminuzione del loro potere economico e finanziario nel mondo. Quindi portano la guerra nei paesi che resistono. Rompendo con gli impegni presi nel 1991, nel 1999 hanno inglobato nella NATO Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca e via via tutte le ex Repubbliche Democratiche dell’Europa orientale e alcuni dei paesi ex sovietici. Il colpo di Stato del 2014 non è bastato per inglobare l’Ucraina e da allora la Federazione Russa si è opposta anche militarmente all’estensione della NATO dall’Europa verso l’Asia. Nell’Oceano Pacifico e Indiano i gruppi imperialisti USA devono risolvere un problema analogo: far fronte con un insediamento tipo NATO alla diminuzione del loro potere economico e finanziario. Qui il principale ostacolo è la RPC oramai assurta a grande potenza economica e scientifica.


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Volge alla fine l’epoca di nera e sfrenata reazione seguita alla dissoluzione dell’Unione Sovietica nel 1991. La preminenza economica, finanziaria e monetaria dei gruppi imperialisti USA è finita: essi cercano di contrastare il declino del loro dominio espandendo nel mondo la loro rete di basi e agenzie, la NATO e moltiplicando le guerre. Ma oltre che alle risposte degli altri paesi (quale che sia il loro regime sociale), devono far fronte al malcontento e all’insofferenza che crescono anche tra le masse popolari USA e creano un terreno fecondo per la rinascita del movimento comunista cosciente e organizzato che negli anni successivi al 1945 i gruppi imperialisti USA erano riusciti a strangolare con FBI e Maccartismo.

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Le alternative sono che o 1. procedono la rinascita del movimento comunista cosciente e organizzato e in primo luogo la costruzione di pc ognuno all’altezza del suo compito e la rivoluzione proletaria si sviluppa a livello mondiale compreso negli USA facendo in ogni paese leva sulla resistenza che le masse popolari oppongono ai singoli effetti della crisi generale del capitalismo o 2. si formano nuove coalizioni imperialiste e lo scontro tra di esse si acuisce fino a una nuova guerra mondiale imperialista contro la quale si svilupperà la rivoluzione. Il predominio mondiale USA instaurato nel 1945 e ribadito nel 1991 è finito. Nella RPC e nel PCC lo scontro tra le due linee, le due vie e le due classi è in corso. La Federazione Russa e altri paesi europei e asiatici sono alcuni nella terza fase e altri nella seconda fase dei paesi socialisti.(3) L’idea e la proposta di un sistema imperialista mondiale multipolare (cioè costituito da più poli imperialisti che convivono pacificamente) sono o un’aspirazione ingenua o un imbroglio. Sono la riedizione aggiornata delle “grandi pensate” di Kautsky (piano del capitale, convivenza pacifica di gruppi imperialisti)(4) delle quali a suo tempo Lenin ha già scritto quanto serviva.


3. Nel capitolo 1.7.3 del Manifesto Programma del (n)PCI e in vari altri scritti del Partito abbiamo descritto i percorsi possibili dei paesi socialisti. Quelli che pensano che il sistema di relazioni sociali di un paese cambi completamente e di colpo non accettano la scienza marxista quale Marx ed Engels la espongono in L’ideologia tedesca (in Opere complete vol. IV 1972 pagg. 34 e dintorni).


4. Capitalisti che uniti e d’accordo stabiliscono come e quanti profitti ognuno farà per valorizzare il suo capitale e una società mondiale di capitalisti (quindi di individui ognuno teso a valorizzare il suo capitale - e chi non lo fa viene espulso) che convivono d’amore e d’accordo anziché come lupi che si sbranano e sbranano i proletari di cui tuttavia hanno bisogno.


Noi dobbiamo fare la rivoluzione in Italia. Per questo dobbiamo contrastare le concezioni del mondo contrarie al marxismo: quelle che negano che la storia di ogni società esistita da millenni a questa parte è storia di lotta tra classi (come scritto all’inizio del cap. 1 del Manifesto del 1848) e che al posto della società borghese subentrerà un’associazione in cui il libero sviluppo di ciascuno è la condizione per il libero sviluppo di tutti (fine capitolo 2 del Manifesto del 1848). Allo stesso tempo ci serve avere una visione del mondo, quindi comprendere i passaggi da una fase all’altra della società borghese (che inizia nel secondo millennio dopo Cristo in Europa e precisamente in Italia) e il percorso della storia della sua fase imperialista, per gestire le nostre relazioni nel movimento comunista cosciente e organizzato: la rivoluzione socialista è nazionale ma anche internazionale.

Tonia N.