La Voce 28 - marzo 2008

01 - Cosa vuol dire concretamente rinascita del movimento comunista come movimento cosciente e organizzato?

(dal Comunicato della CP datato 8 settembre 2007)
mercoledì 5 marzo 2008.
 

Rinascita del movimento comunista significa ricostruire quel tessuto di organizzazioni di massa anticapitaliste che rendevano forti i lavoratori e le altre classi delle masse popolari. Che contrapponevano la rete di solidarietà dei lavoratori alla forza economica, politica e culturale dei padroni e del clero. Che costituivano il veicolo e lo strumento per la crescita culturale delle masse popolari, per la loro emancipazione ideologica dalle classi dominanti, per la loro liberazione dall’oscurantismo clericale, per la formazione di una coscienza politica più avanzata. Quel tessuto di organizzazioni di massa che costituiva il terreno in cui si diffondevano l’influenza e la direzione dell’avanguardia della classe operaia, del partito comunista e da cui esso attingeva la sua forza, le sue risorse, le sue reclute. Insomma quel tessuto di organizzazioni che costituiva il sistema nervoso del nuovo potere dei lavoratori nato dalla Resistenza antifascista e che per anni ha innervato il complesso delle masse popolari e in qualche misura si contrapponeva al potere dei capitalisti, del clero e delle altre classi dominanti. Questo tessuto di organizzazioni popolari nel nostro paese ha raggiunto la sua massima espansione negli anni ’60 e ’70, per poi declinare nell’ambito della crisi del movimento comunista internazionale.

Il (n)PCI parla di guerra popolare rivoluzionaria di lunga durata e di creare nel paese un nuovo potere che si contrapponga al potere delle attuali classi dominanti. Ebbene parla di un potere che in qualche misura nel nostro paese per due volte si è già formato fino a un certo livello di forza. La prima all’inizio del secolo scorso (Biennio Rosso 1919-1920): ma i suoi dirigenti non avevano una coscienza adeguata delle condizioni e delle forme del suo sviluppo, non riuscì quindi a passare dalla prima alla seconda fase della guerra popolare rivoluzionaria quando esso stesso ne aveva creato le condizioni e la borghesia, il clero e le altre classi reazionarie lo stroncarono tramite il fascismo. La seconda a metà del secolo scorso alla conclusione vittoriosa della lotta contro il fascismo (1945): questa volta fu corroso e corrotto dall’interno dai revisionisti moderni fino a dissolversi.

Rinascita del movimento comunista vuol dire ricostruire quel potere, ovviamente però in modo tale

1. che questa volta, a differenza di quello che avvenne nelle due volte precedenti, questo nuovo potere sia pienamente animato dalla volontà di soppiantare completamente il potere della borghesia imperialista e di imporsi come unico potere in tutto il paese,

2. che questo nuovo potere sia fin da oggi guidato da una concezione del mondo e da una linea politica e organizzativa adeguate a questo obiettivo.

Rinascita del movimento comunista vuole quindi dire una cosa chiara e semplice, pratica e del tutto possibile: ricostruire qualcosa che abbiamo già costruito due volte e della cui necessità ognuno può facilmente convincersi, ricostruirlo armati degli insegnamenti delle due sconfitte che abbiamo subito: un esercito che impara dalle sue sconfitte è destinato a vincere.