Comunicato della CP del CC del (n)PCI

Giornata Internazionale del Rivoluzionario Prigioniero (GIRP)

lunedì 18 giugno 2007.
 

(nuovo)Partito comunista italiano

Commissione Provvisoria del Comitato Centrale

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Comunicato 19 giugno 2007

Giornata Internazionale del Rivoluzionario Prigioniero (GIRP)

 

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Il testo del comunicato del 19.06.07
in formato Open Office

Difendere l’agibilità politica dei comunisti e di ogni membro e organismo del movimento che lotta per trasformare l’attuale società!

 

L’agibilità politica è una delle grandi conquiste che le masse popolari hanno strappato alla borghesia con la vittoriosa Resistenza contro i nazifascisti!

Fino allora, con il fascismo la borghesia aveva messo fuori legge il partito comunista e trattava come un delitto ogni attività di propaganda e di organizzazione compiuta dai comunisti: con le manganellate, con l’olio di ricino, con il Tribunale Speciale, con la prigione! Quello che ora fa saltuariamente e di nascosto alla caserma di Bolzaneto, alla scuola Diaz, ecc., fino ad allora lo faceva pubblicamente, sistematicamente e lo ostentava con arroganza. Gramsci è stato la sua vittima più illustre.

 

Solidarietà con tutti i compagni e gli organismi colpiti dalla repressione!

 

Solidarietà con tutti i rivoluzionari prigionieri!

La loro resistenza alle pressioni e alle lusinghe della borghesia rafforza la resistenza delle masse popolari all’eliminazione delle conquiste e all’attuazione del “programma comune” della borghesia imperialista, portato avanti prima dal governo Berlusconi-Bossi-Fini e ora dal governo Prodi-D’Alema-Bertinotti!

 

Quest’anno celebriamo la GIRP poco dopo la visita del nuovo Hitler al Vaticano e al governo Prodi-D’Alema-Bertinotti, mentre le masse popolari voltano le spalle ai partiti sedicenti comunisti collusi con la borghesia (PRC, PdCI, ecc.), mentre la borghesia imperialista intensifica dovunque le misure legali e illegali di repressione contro i comunisti e quanti altri sono sospettati di essere o di poter diventare centri promotori, organizzatori, dirigenti della resistenza delle masse popolari all’eliminazione delle conquiste, alle “spedizioni umanitarie” delle truppe imperialiste contro i paesi oppressi, al peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro, al carovita, alla persecuzione degli immigrati, al saccheggio delle risorse naturali e dell’ambiente, all’oscurantismo clericale, ai privilegi e ai soprusi del Vaticano e della sua Chiesa, alla guerra di sterminio non dichiarata che la borghesia imperialista conduce in ogni angolo del mondo contro le masse popolari.

Combinando la sua “guerra al terrorismo” con la devastazione dell’ambiente e il saccheggio delle risorse naturali provocati dal suo ordinamento sociale e con le “leggi naturali” della sua economia capitalista, la borghesia cerca di riportare le masse popolari indietro di un secolo. Tutti quelli che promuovono la resistenza delle masse popolari a questo regresso sono minacciati da una repressione subdola, multiforme e fraudolenta, che mira a prevenire e dissuadere. La borghesia ha bisogno di indurre una parte della popolazione a collaborare all’attuazione dei suoi programmi e di ridurre l’altra parte alla disorganizzazione, all’impotenza, al silenzio e alla rassegnazione. Quindi deve impedire che i comunisti svolgano la loro attività di organizzazione e di propaganda, deve impedire che i comunisti e gli altri lavoratori avanzati (la vera sinistra) prendano la direzione delle organizzazioni degli operai e delle masse popolari, deve ulteriormente disgregare e corrompere il movimento comunista.

Nei paesi oppressi, in alcuni siamo già all’aggressione, alle incursioni e alla guerra aperte; in altri la borghesia imperialista fomenta guerre civili, impone embarghi e sanzioni, monta complotti, compie sabotaggi e crimini di ogni genere. Nei paesi imperialisti la borghesia moltiplica schedature, controlli, restrizioni, provocazioni, perquisizioni, fermi, sequestri, procedimenti giudiziari e detenzioni a danno dei comunisti e degli altri elementi avanzati delle masse popolari. La repressione si allarga. Nel più avanzato dei paesi imperialisti, gli USA, vi sono già più di 2 milioni di detenuti ufficialmente dichiarati; il governo federale ha creato “liste nere” di centinaia di migliaia di sospetti; i diritti civili e democratici delle masse popolari sono sistematicamente violati; l’intossicazione dell’opinione pubblica si allarga e prende il posto della diversione, dell’evasione e della confusione che dominano da decenni. Non solo a Guantanamo ma negli stessi USA molte persone sono detenute senza neanche il rispetto dei diritti legali, senza neanche un procedimento giudiziario, senza neanche accuse definite. Con la complicità dei governi NATO, ivi compreso il governo Prodi-D’Alema-Bertinotti, gli USA sequestrano i supposti oppositori anche negli altri paesi, compresa l’Italia e li avviano alla tortura in carceri segrete. Abu Omar è solo il caso più noto di una prassi che si diffonde, con la complicità del governo PAB. Le basi militari che gli USA moltiplicano in tutto il mondo, tra cui la seconda base di Vicenza, servono per le aggressioni, per le trame nere, per le attività più segrete di aggressione e di repressione, per allargare e rafforzare il regno del terrore.

In Italia la borghesia non ha ancora osato mettere apertamente fuori legge i comunisti e gli altri promotori della resistenza delle masse popolari. Lo fece ai tempi del fascismo e la cosa finì male per la borghesia. Finì col crollo dello Stato borghese, con la cacciata della Monarchia, con il Vaticano in pericolo, con la vittoria della Resistenza contro i nazifascismi: l’Italia non fu mai così vicina a diventare un paese socialista. La borghesia ora esita ad imboccare di nuovo la strada della messa fuori legge dei comunisti e degli altri promotori della resistenza delle masse popolari. Quindi ricorre sistematicamente alla persecuzione fraudolenta, aggira e contorna le stesse leggi del suo regime, agisce di nascosto e nell’ombra. Cerca di mettere davanti, caso per caso, come scusa per la persecuzione politica, reati di diritto comune. Quando non ne trova li inventa o li simula. Il caso più plateale è l’Ottavo Procedimento Giudiziario, ufficialmente gestito dal Procuratore Paolo Giovagnoli di Bologna, in realtà diretto dal “Gruppo franco-italiano contro le minacce gravi”. Un processo che si trascina da oramai quattro anni contro la “carovana” del (nuovo)Partito comunista italiano, contro presunti membri del Partito e in realtà colpisce in gran parte membri e dirigenti del Partito dei CARC reputati contigui al partito comunista. In altri casi, ed è il caso dei compagni arrestati nella retata del 12 febbraio, la borghesia accampa reati di diritto comune. Ma le finalità squisitamente politiche della repressione sono rese evidenti dalla messinscena, dalle circostanze della retata, dalla sproporzione tra i reati di diritto comune, ammesso e non concesso che ne abbiano da contestare, e la montatura giudiziaria, dal fatto che gli arrestati per appartenenza a Organizzazioni Comuniste Combattenti sono liberati se solo denunciano i loro compagni, fanno atto di sottomissione, si pentono, si dissociano, diventano collaboratori. Non a caso questa sporca e fraudolenta campagna anticomunista è sostenuta dalla destra che dirige i grandi sindacati di regime e altre organizzazioni delle masse popolari. Gli Epifani, i Bonanni, gli Angeletti e altri tristi figuri di quella fatta hanno lanciato anche loro nel loro ambito e a loro modo la caccia ai comunisti. Espellono i comunisti dai sindacati come se loro ne fossero i padroni, con la stessa arroganza con cui vogliono incamerare il TFR dei lavoratori nei loro fondi finanziari, con cui vogliono far ingoiare ai lavoratori un altro peggioramento delle pensioni, il rincaro della vita, la riduzione dei salari reali e mille altre misure antipopolari.

Dobbiamo difendere con ogni mezzo l’agibilità politica dei comunisti e di tutti gli altri oppositori del regime. La soppressione della loro agibilità politica è per la borghesia un mezzo importante per soffocare o comunque indebolire la resistenza delle masse popolari all’eliminazione delle conquiste, al peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro, alla guerra, alla persecuzione degli immigrati, alla devastazione dell’ambiente, all’oppressione e allo sfruttamento.

L’agibilità politica la si difende anzitutto praticandola, in secondo luogo mobilitando le masse popolari nella lotta contro la repressione, nella solidarietà alle persone e alle organizzazioni colpite dalla repressione, nella resistenza alla repressione. Non bisogna lasciar passare sotto silenzio nessuna misura repressiva. La borghesia da una parte cerca di seminare paura tra le masse agitando la minaccia del terrorismo, del riscaldamento climatico, della crisi economica per convincere almeno una parte delle masse popolari a collaborare ai suoi piani razzisti e neocoloniali. Dall’altra cerca di far passare sotto silenzio la persecuzione dei comunisti e degli altri oppositori al regime. Ricorre a misure fraudolente, opera nell’ombra, non si assume la responsabilità delle sue azioni (tipico il comportamento dopo i massacri della caserma di Bolzaneto e della scuola Diaz) perché non le conviene agire alla luce del sole. Il governo Berlusconi-Bossi-Fini che ci aveva provato, ha incontrato una tale opposizione popolare che la borghesia lo ha dovuto rimpiazzare. Dobbiamo quindi denunciare e smascherare con più efficacia e su scala più larga, in modo più diretto e chiaro, ogni singola misura della polizia, dei carabinieri, della magistratura, delle altre forze repressive. Dobbiamo denunciare anche ogni violazione delle leggi e di diritti a cui il regime ricorre, a partire dalle flagranti violazioni della Costituzione. Quello che è in gioco in questa fase è l’orientamento che prevarrà tra le masse popolari. La borghesia non può fare a meno del consenso di una parte della popolazione e della rassegnazione dell’altra, della collaborazione di una parte e della disgregazione dell’altra. La prima elementare forma di resistenza alla repressione e di lotta alla repressione consiste nel denunciare apertamente e su grande scala alle masse popolari ogni aspetto della repressione, nel mobilitare la solidarietà verso i compagni e le organizzazioni colpite, nel protestare contro le Autorità per ogni abuso e illegalità a cui immancabilmente ricorrono, perché non osano abolire apertamente, con leggi, l’agibilità politica conquistata con la Resistenza. Anche in questo campo, la larga diffusione delle forme più elementari di resistenza è la base per promuovere su larga scala forme superiori di resistenza e di lotta alla repressione. Solo lottando si impara a lottare meglio, più efficacemente.

Alcuni compagni non capiscono l’importanza di questa lotta, disprezzano e scoraggiano le forme elementari di resistenza e di lotta alla repressione. Nella lettera dal bel titolo “Trasformare la repressione in nuova determinazione” che Alfredo Davanzo, uno dei prigionieri del 12 febbraio, ha mandato dal carcere questo mese, il compagno dice che promuovere queste forme elementari di resistenza alla repressione sarebbe compromettersi con lo Stato degli oppressori, riconoscergli legittimità, alimentare tra le masse la rassegnazione a un’ oppressione e a uno sfruttamento legali. Davanzo in breve dice che non importa se la borghesia sta abolendo le scuole elementari, tanto quello che importa è l’Università. Si tratta di un ragionamento e di una linea assolutamente sbagliati. Chiunque capisce che se non difendiamo la scuola elementare, la partecipazione all’Università diminuirà. Nel nostro paese le masse popolari lottando hanno strappato alla borghesia dei diritti. La borghesia non osa abolirli apertamente, li viola di nascosto, in forme mascherate e camuffate. Cerca di rioccupare di nascosto e un po’ alla volta il terreno che ha perso e di cui ha sempre più bisogno. Il silenzio le giova, la pubblicità la danneggia. Le autorità borghesi vorrebbero indurre le masse a rinunciare senza chiasso a quello che esse non osano abolire apertamente. A lasciare che essa perseguiti i comunisti, gli altri oppositori al regime, i sindacalisti onesti, i lavoratori combattivi: tanto si tratta di poca gente, probabilmente “terroristi” o contigui. In questa situazione, Davanzo e quei compagni che ragionano come lui in sostanza ci ripetono a loro modo un ragionamento che abbiamo sentito fare centinaia di volte dai reazionari: “Voi siete dei rivoluzionari, siete contro lo Stato, volete abbatterlo. Perché allora vi appellate alle sue leggi, pretendete di far valere contro lo Stato le leggi dello Stato e pretendete che lo Stato rispetti i diritti sanciti da queste leggi?”. Anni fa i reazionari ai comunisti dicevano addirittura: “Volete il comunismo? Andate in Russia!”. Per loro sarebbe stato molto comodo che i comunisti fossero andati in Russia. Come oggi sarebbe molto comodo che noi cedessimo senza combattere il terreno che i Partigiani e il movimento comunista hanno conquistato. Noi invece volevamo il comunismo in Italia e ancora lo vogliamo oggi! Non cederemo i nostri diritti senza combattere. I compagni che ragionano come Davanzo usano la stessa logica formale con cui la borghesia cerca di confonderci le idee. Usano la logica formale della borghesia contro la logica dialettica del proletariato. Usano uno schema astratto per nascondere e confondere la realtà che da cosa nasce cosa, che il grande deriva dal piccolo, che una cosa tira l’altra. Come se volere una democrazia effettiva (proletaria) per le masse popolari ci obbligasse a trascurare e lasciar violare senza reagire i pochi diritti che le masse popolari hanno strappato alla borghesia, che la borghesia finge di riconoscere alle masse popolari. Come se volere una democrazia effettiva (proletaria) per le masse popolari ci impedisse di esigere che la borghesia rispetti le leggi sulla cui esistenza sulla carta essa fa leva per confondere le acque e imbrogliare le masse popolari! Quanto volte la borghesia cerca di confondere i lavoratori opponendo alle loro proteste che: “Siamo il paese più democratico del mondo!”. È la stessa logica formale per cui alcuni compagni rifiutano di irrompere sul teatrino della politica borghese perché quello che i borghesi vi recitano è una farsa: trascurano che è una farsa dannosa per le masse popolari e utile alla borghesia. Rifiutano di contrastare le arroganti bravate delle organizzazioni fasciste perché il vero nemico è la borghesia e il capitalismo: trascurano che la borghesia è alla ricerca di un metodo efficace di mobilitazione reazionaria delle masse popolari. Rifiutano di condurre seriamente la lotta rivendicativa perché la borghesia rimangia domani quello che le masse popolari le strappano oggi: trascurano che se lasciassimo fare, ci mangerebbe subito anche quello che già abbiamo. Trascurano che si impara a combattere meglio solo combattendo. Che per fare un lungo cammino e arrivare lontano, bisogna fare tanti piccoli passi a partire da dove siamo oggi. Cosa significhi “scuola di comunismo” e che le masse imparano principalmente dalla propria esperienza diretta, Davanzo e come lui altri compagni proprio non lo vogliono capire! Contrappongono ragionamenti elementari di logica formale alla reale successione e concatenazione dei fatti rispecchiate dalla logica dialettica, contrappongono l’aritmetica alla matematica superiore!

Se non mobilitiamo le masse popolari a difendere ogni loro diritto, ogni loro conquista, anche le più elementari, dalla borghesia che le vuole calpestare, di fatto lasciamo che la borghesia si rafforzi, che le masse popolari si demoralizzino, che le loro organizzazioni si disgreghino, che la borghesia instauri uno sfruttamento più feroce. Lasciamo che la borghesia prepari il terreno e le condizioni per soprusi maggiori e lasciamo sviluppare la mobilitazione reazionaria delle masse popolari. Il movimento comunista rinasce e si rafforza a piccoli passi. Anche la reazione si rafforza a piccoli passi. Chi sopravanzerà chi? Questa è la posta in gioco.

La linea comunista per la rinascita e il rafforzamento del movimento delle masse popolari è sostenere ogni frazione delle masse popolari che difende un qualche suo diritto dall’attacco della borghesia imperialista. Difendere e sostenere ogni persona e organismo delle masse popolari attaccato dalla borghesia. Trasformare ogni contrasto tra parti delle masse popolari in lotta comune contro la borghesia imperialista e il suo ordinamento sociale che fanno sorgere i contrasti e ne impediscono la soluzione. Fare di ogni lotta, piccola o grande che sia, una scuola di comunismo.

 

L’imperialismo USA sta cercando di fare a livello mondiale quello che il nazismo tedesco ha cercato di fare a livello europeo! La borghesia italiana, il Vaticano e il governo Prodi-D’Alema-Bertinotti vogliono partecipare alla spartizione del bottino del saccheggio e dello sfruttamento, sono suoi complici! Come il Vaticano, Mussolini e il fascismo furono complici di Hitler, anche se dopo il Vaticano ha cercato di nasconderlo.

Ratzinger e Prodi vanno a braccetto con Bush! Le truppe mercenarie della borghesia italiana sono in Libano per proteggere il protettorato USA e sionista sul Libano e permettere la moltiplicazione di nuove Sabra e Shatila! Il governo PAB collabora con i sionisti e l’imperialismo USA ad armare i collaborazionisti e a fomentare la guerra civile in Palestina!

Sosteniamo i progressisti e la sinistra americana che lotta contro la guerra preventiva e contro il programma di dominazione mondiale dell’imperialismo USA!

Il sionismo è la versione ebraica del nazismo e del fascismo! Solidarietà con gli ebrei che lottano contro il sionismo!

Viva i movimenti No TAV, No Dal Molin, No all’inquinamento governativo-camorristico delle terre del Meridione, No all’inquinamento elettromagnetico di Radio Vaticano, No VAT, ecc. ecc.: mille lotte e movimenti compongono il fronte contro il nemico comune delle masse popolari!

Solidarietà con tutti quelli che si ribellano a questo ordinamento sociale, marcio e assassino!

Solidarietà con i prigionieri politici che nelle carceri italiane e di altri paesi imperialisti resistono alle pressioni e alle lusinghe della borghesia! La loro resistenza rafforza la resistenza delle masse popolari al procedere della crisi del capitalismo!

Solidarietà con i popoli oppressi, dalla Palestina all’Afganistan, dall’Iraq al Libano alla Somalia, che resistono all’aggressione imperialista!

Solidarietà con i governi e le forze antimperialiste dell’America Latina: da Cuba, alle FARC, al Venezuela!

Solidarietà con la guerra popolare rivoluzionaria che avanza in Nepal, in India, nelle Filippine, in Turchia, in Perù e in altri paesi.

La mobilitazione delle masse popolari è l’arma decisiva per impedire alla borghesia di realizzare con il circo Prodi quello che non è riuscita a realizzare con la banda Berlusconi! È l’arma decisiva per fare dell’Italia un nuovo paese socialista!

Il consolidamento e rafforzamento del Partito comunista a partire dalla clandestinità è il motore decisivo della crescita della mobilitazione delle masse popolari e il suo risultato più qualificato!

Impariamo dalla vittorie finora strappate nella lotta contro l’Ottavo Procedimento Giudiziario gestito da Giovagnoli per conto del “Gruppo franco-italiano contro le minacce gravi” a carico della “carovana” del (n)PCI!

Costruire in ogni azienda, in ogni zona d’abitazione, in ogni organizzazione di massa un comitato clandestino del (n)PCI!