La Voce 30

01 - Non facciamoci spaventare dalla crisi!

sabato 1 novembre 2008.
 

(PNG) I padroni cercano di spaventarci per sfruttare a loro vantaggio la crisi che ci hanno imposto.

 

La crisi ci impedisce di continuare a vivere come prima.

 

Approfittiamone per cambiare il mondo come va bene a noi!

Costruiamo un nuovo ordinamento sociale, instauriamo il socialismo!

Osare attaccare i padroni, osare puntare alla vittoria!

 

La grande crisi dilaga. I padroni e i loro seguaci, la loro corte di generali, prelati, giullari e ballerine, sembrano matti. I risultati delle loro azioni sono sotto gli occhi di tutti. Se non è roba da matti questa! Il guaio è che questi non sono in manicomio, comandano: noi subiamo le conseguenze delle loro azioni. Questo è il loro ordinamento sociale.

Finché, noi operai e masse popolari, restiamo nelle loro mani, subiamo le conseguenze della loro pazzia. Possiamo indurli a moderarsi in questo o in quello, fargli paura, costringerli a fare ora una cosa ora l’altra. È quello facciamo con le lotte rivendicative. Possiamo farlo con più forza. Ma in definitiva siamo nelle loro mani. E se noi ci fermiamo lì, loro faranno di peggio.

Una parte di noi stessi, stufa e delusa dell’inconcludenza della nostra resistenza, degli insuccessi delle nostre operazioni difensive, dei risultati scadenti e comunque provvisori e precari delle nostre lotte rivendicative, delle nostre dimostrazioni e dei nostri scioperi di protesta, darà ascolto alle proposte dei gruppi più reazionari, arroganti e criminali della classe dominante (dei fascisti, dei razzisti, dei guerrafondai, del clero, degli anticomunisti), si arruolerà nelle file della mobilitazione reazionaria delle masse popolari, cercherà di crearsi uno spazio vivibile per sé, per la sua famiglia, per i suoi amici e vicini, soffocando e stroncando quelle masse popolari che quei gruppi facinorosi e demagogici indicheranno come causa dei mali e che l’esperienza immediata sembrerà confermare che lo sono: per l’autoctono, l’immigrato; per il lavoratore, il ladruncolo e chi si arrangia; per chi cerca di salvare un minimo di decoro, lo sbandato e l’emarginato; per chi ha un lavoro, il disoccupato che preme alle porte per prendere il suo posto; per il disoccupato, l’occupato che difende il suo posto di lavoro; per l’italiano, gli stranieri che i padroni indicheranno come nemici perché credono di poterli con successo aggredire e sfruttare; ecc. ecc.

Tutto questo lo possiamo evitare. Come? Organizzandoci per strappare ai padroni la direzione della società e per riorganizzare le attività economiche e il resto delle attività e delle relazioni sociali in modo confacente ai bisogni, ai migliori sentimenti e alle idee più avanzate delle masse popolari e chiamando tutti a partecipare a quest’opera efficace e giusta. I lavoratori organizzati lo possono fare.

Se il nostro lavoro sarà efficace, se ognuno che per un motivo o l’altro vi partecipa ne vedrà i risultati e l’efficacia, non lasceremo spazio alla demagogia dei fascisti, dei razzisti, del clero e dei padroni.

Raccoglieremo le forze necessarie per realizzare il nostro sogno, per costruire il mondo di cui abbiamo bisogno, di cui tutti gli operai e il resto delle masse popolari hanno bisogno.

Tutto dipende da noi!
I padroni ci tolgono tutto, ma noi abbiamo un mondo da conquistare!