La Voce 28 - marzo 2008

03.03 - Ogni cosa ne contiene una seconda, una terza e a volte una quarta: suoniamo il pianoforte con dieci dita!

Problemi di metodo
mercoledì 5 marzo 2008.
 
Il fattore decisivo del consolidamento e rafforzamento del Partito è un livello superiore di assimilazione del materialismo dialettico come metodo per conoscere il mondo e come guida per trasformarlo

“Diventa sempre più difficile avere l’iniziativa in mano: abbiamo troppe cose in cantiere!”. Quante volte abbiamo sentito questa frase dai nostri compagni? E quante volte l’abbiamo detta noi? “I comunisti sono coloro che si chiedono il perché delle cose” diceva Mao. Chiediamoci quindi: quale concezione si nasconde dietro questa affermazione e dietro il corrispondente stato d’animo?

La realtà è composta da diversi aspetti, ognuno con caratteristiche specifiche, ma legati tra loro. La lotta di classe nel nostro paese, ad esempio, è la sintesi di quattro aspetti principali: quelli che il (n)PCI ha indicato nei quattro fronti del PGL. Questi quattro aspetti sono stati creati dal (n)PCI? Certo che no. Essi sono il prodotto degli sviluppi della lotta di classe nei paesi imperialisti. Il lavoro di conoscenza (analisi e sintesi) della realtà condotto dal (n)PCI con l’aiuto del materialismo dialettico, ha permesso di “vedere” questi quattro aspetti (conoscenza) e, quindi, di rendere il lavoro rivoluzionario più scientifico ed efficace (azione). Cosa significa questo?

I quattro aspetti sono legati tra loro e si influenzano a vicenda già di per sé, al di là dell’intervento dei comunisti. In altre parole: l’influenza reciproca dei quattro fronti è prodotta dal movimento spontaneo della realtà. L’intervento del (n)PCI eleva la qualità di questo legame e di questo movimento già esistente: inquadra in una prospettiva rivoluzionaria la mobilitazione delle masse popolari che avviene già spontaneamente sui quattro fronti e, allo stesso tempo, ne diventa promotore. È la dialettica “movimento spontaneo delle masse e avanguardia” (unità di opposti). (1)

“Ma cosa c’entra questo discorso con la domanda di partenza?”.

I compagni che sono animati dalla posizione “Diventa sempre più difficile avere l’iniziativa in mano: abbiamo troppe cose in cantiere!” hanno una concezione che è esattamente la negazione di quanto detto fin qui. La loro concezione nega (al di là che loro ne siano consapevoli o meno) che i vari aspetti che compongono la realtà sono distinti, ma legati tra loro e si influenzano a vicenda. Questi compagni sono portatori di una visione schematica e meccanicistica, riducono la realtà a compartimenti stagni. La loro concezione è ben sintetizzata nel detto: “o bianco o nero”. Vediamo le conseguenze politiche di questa deviazione ideologica.

Prendiamo un esempio-tipo: questi compagni messi davanti A. alla campagna antifascista, B. al lavoro elettorale, C. alla lotta contro l’OPG (l’Ottavo Procedimento Giudiziario a carico della “carovana” del (n)PCI), D. alla preparazione della manifestazione del 20 ottobre e E. al 90° anniversario della Rivoluzione d’Ottobre entrano in crisi, data “la quantità di cose da rincorrere”.

La loro concezione ideologica schematica e meccanicista (“o bianco o nero”), non gli permette di vedere i legami che uniscono i vari aspetti e il modo con cui i vari aspetti si influenzano a vicenda.

Questa concezione ideologica si traduce in una linea politica sintetizzabile nel “una cosa per volta” o meglio “mattone dopo mattone”, “aggiungere una cosa alle altre”.

Come agisce invece un compagno armato del materialismo dialettico?

1. Innanzi tutto parte dal presupposto che la campagna antifascista, il lavoro elettorale, la lotta contro l’OPG, la preparazione della manifestazione del 20 ottobre e il 90° anniversario della Rivoluzione d’Ottobre sono i diversi aspetti che compongono la realtà e che, quindi, sono legati tra loro e si influenzano a vicenda.

2. Ricerca i legami principali che esistono tra i vari aspetti. In altre parole, studia come si influenzano: come la lotta contro l’OPG influenza la campagna anti-fascista? Come la politica da fronte condotta per realizzare l’iniziativa del 90° anniversario influenza (e può essere valorizzata per) la costruzione della manifestazione del 20 ottobre? Come la campagna anti-fascista, la lotta contro l’OPG, la politica da fronte condotta per realizzare l’iniziativa del 90° anniversario e la manifestazione del 20 ottobre influenzano la costruzione del BP (Blocco Popolare) attraverso cui irrompere alle prossime elezioni?

3. Traccia una linea per valorizzare i legami che ha individuato. Ad esempio: per realizzare un sit-in contro l’OPG valorizza

a. le relazioni instaurate o rafforzate attraverso la campagna anti-fascista sia con le FSRS, sia con gli elementi avanzati delle masse popolari, sia con gli esponenti della sinistra borghese;

b. le relazioni instaurate o rafforzate con le FSRS e gli elementi avanzati delle masse popolari per promuovere il 90° anniversario;

c. le relazioni instaurate o rafforzate con le FSRS, con gli elementi avanzati delle masse popolari e con gli esponenti della sinistra borghese con le irruzioni nel “teatrino”;

d. le relazioni instaurate o rafforzate con le FSRS, con gli elementi avanzati delle masse popolari e con gli esponenti della sinistra borghese con il lavoro di preparazione della manifestazione del 20 ottobre.

A sua volta, il sit-in contro l’OPG permette di rafforzare le relazioni e l’intervento condotto nella campagna anti-fascista, nel 90° anniversario della rivoluzione d’Ottobre, nella costruzione del BP.

In sintesi:

· alla concezione ideologica schematica e meccanicistica del “o bianco o nero” che porta a vedere i vari aspetti come un “accumulo di cose”, il compagno in questione sostituisce la concezione materialista dialettica che gli permette di vedere i vari aspetti come “un insieme di elementi con caratteristiche specifiche ma legati tra loro”. Questa impostazione ideologica è sintetizzata nel principio: “Ogni cosa ne contiene una seconda, una terza e a volte anche una quarta”;

· anziché adottare la linea politica del “mattone dopo mattone”, il compagno in questione ricerca quindi il legame che unisce i vari aspetti e fa leva su di esso per intervenire simultaneamente nei vari settori. La sintesi di questa linea politica è: “Suonare il pianoforte con dieci dita”. (2)

Un dirigente all’altezza della situazione deve mostrare costantemente, far vedere e sentire sempre il legame tra le “molte cose”. Deve essere una direzione che non aggiunge una cosa alle altre (che quindi ad un certo punto diventano “troppe”), ma

1. mostra che il lavoro che si sta facendo ha (ed è necessario metterne in risalto) angolature o lati diversi;

2. mostra il legame (gerarchico) tra loro;

3. guida, nell’esecuzione, a combinare i vari lavori, sicché ognuno si occupa di un lato specifico (divisione del lavoro), ma con dentro tutti gli altri aspetti oppure si occupa di più lati (gerarchicamente ordinati) nella stessa iniziativa.

Certo, si impara a combattere combattendo e sottoponendo l’esperienza a bilancio.

Avere una linea, un indirizzo, rende più facile il farlo e quindi anche l’imparare a farlo e a farlo bene.

Claudio G.

 

Note

1. Piano Generale di Lavoro - Consigliamo vivamente lo studio dell’articolo “Unità dialettica e politica da fronte nel PGL del (n)PCI” pubblicato su Rapporti Sociali (nuova serie) n. 38. È un ottimo esempio di analisi materialista dialettica della realtà.

Questo articolo mostra infatti l’unione del particolare con il generale, evidenziando i vari aspetti che compongono la lotta di classe nel nostro paese (sintetizzati nei quattro fronti del PGL), le loro caratteristiche specifiche, i legami che li uniscono e il modo con cui la direzione strategica del (n)PCI permette di inquadrarli in una prospettiva rivoluzionaria.

In particolare, questo articolo pone al centro della sua analisi la “politica da fronte”, dimostrando che è la linea politica vincente nel lavoro di massa e nel rapporto con le FSRS (quindi: nel lavoro condotto per costruire il Fronte che circonda il (n)PCI), perché corrisponde al movimento oggettivo della realtà:

a) la lotta di classe è composta da vari aspetti legati tra loro;

b) questi si influenzano a vicenda.

In sintesi: questo articolo afferma il materialismo dialettico come metodo di conoscenza e guida per l’azione, contrastando lo schematismo e il meccanicismo (che analizzeremo nel corso di questo articolo) che costituiscono due dei principali motivi per cui il nostro lavoro oggi va a rilento e avanziamo ancora in modo macchinoso.

 

2. “Suonare il pianoforte con dieci dita” - Questo principio è valido anche nella costruzione del Partito: nel ’92 i CARC individuarono le 4 condizioni per ricostruire il partito comunista e iniziarono a lavorare simultaneamente nelle quattro direzioni; nel ‘99 la CP ha lanciato il “Piano di due punti” chiamando le FSRS a partecipare alla “costruzione concentrica” del (n)PCI. Ciò non significa però che tutti gli aspetti hanno la stessa importanza. Fase per fase uno degli aspetti che compone la realtà assume un ruolo centrale, determinante. Oggi, ad esempio, il “collo di bottiglia” della lotta per fare dell’Italia un nuovo paese socialista è l’assimilazione del materialismo dialettico e la costruzione dell’unità ideologica dei militanti del (n)PCI. Questo non significa però che costituisce l’unico aspetto del lavoro del Partito.