La Voce 12

Adesione al lavoro della Commissione Preparatoria del congresso di fondazione

Comitati di Partito all’opera
domenica 31 novembre 2002.
 

Comitato Ottobre Rosso

5 agosto 2002

 

Il Comitato Ottobre Rosso, costituitosi nei primi mesi del 2002, comunica la propria adesione al lavoro della Commissione Preparatoria del congresso di fondazione del (nuovo)Partito comunista italiano e dei comitati di partito già costituiti.

Il Comitato si propone di agire come organizzazione clandestina del nuovo partito comunista, di assimilare e definire il suo programma, di accumulare forze per la rivoluzione socialista, seguendo l’appello lanciato dalla Commissione nel giugno 1999.

Ci rendiamo conto di aver molto da imparare. L’esperienza di organizzazione clandestina accumulata dal Partito Comunista Italiano nella sua lotta e nella sua guerra contro il fascismo è stata dispersa dall’opera dei revisionisti. Anche in questo campo ci rimettiamo all’opera, consapevoli che il compito è grande, ma anche che le possibilità del movimento comunista sono infinite.

Ci assumiamo, tra le altre, la responsabilità di far rivivere l’eredità del Partito Comunista Italiano. Anche questo è un grande compito. Tutti coloro che hanno a cuore questa eredità, in particolare coloro che l’hanno vista devastata dai revisionisti, sono chiamati a lavorare per la ricostruzione, a scegliere il percorso più giusto e più rapido, a considerarlo un compito di oggi. La crisi economica avanza e si avvicina per le masse popolari l’alternativa tra la mobilitazione reazionaria, cioè il fascismo e la guerra, e la mobilitazione rivoluzionaria, cioè la conquista del potere da parte della classe operaia. Non possiamo rimandare il lavoro. Coloro che lo rimandano o sono compagni dalle idee ancora confuse o sono semplicemente opportunisti.

Per andare verso la conquista del potere dobbiamo avere un partito comunista addirittura migliore di quello che ci ha preceduto. Questo significa avere modestia e riconoscere che siamo ancora parecchio indietro rispetto a quanto hanno saputo fare i comunisti nella prima ondata della rivoluzione proletaria in Italia, in URSS, in Cina e nelle altre parti del mondo. Significa anche avere coraggio, perché crediamo di poter recuperare l’esperienza di chi ci ha preceduto e di andare oltre.

Un partito all’altezza dei tempi, in grado di avanzare verso la conquista del potere, deve non solo garantirsi attraverso l’organizzazione clandestina, ma anche attraverso l’organizzazione militare. Funzioni dell’organizzazione militare sono la difesa e il sostegno economico alle strutture del partito e lo sviluppo della capacità offensiva contro lo Stato borghese. Gli esempi in questo campo sono quelli dell’esperienza condotta dal PCI contro i fascisti nella guerra di Spagna e culminata nella guerra della Resistenza contro il nazifascismo in Italia e quelli dell’esperienza condotta dalle organizzazioni comuniste combattenti (in modo particolare quella delle Brigate Rosse) negli anni Settanta. Anche in questo campo abbiamo molto da imparare. Non abbiamo da imparare per ripetere la lezione come pappagalli. Sappiamo che il partito uscito vittorioso dalla guerra di Resistenza dopo poco fu preso in mano dai revisionisti; sappiamo che le organizzazioni combattenti furono ridotte a pezzi, o schiacciate. Non intendiamo quindi ripetere quelle esperienze senza cercare di scoprire gli errori di chi ci ha preceduto ed evitarli.

Salutiamo i compagni e le compagne della Commissione Preparatoria e quelli dei comitati di cui abbiamo appreso l’esistenza attraverso La Voce, il Comitato Stella Rossa, il Comitato Lenin, il Comitato Teresa Noce, il Comitato Base Rossa e il Comitato Giovanile per il (nuovo)Partito comunista italiano. Riprendiamo le ultime parole d’ordine.

 

Costruire iniziando da più lati il nuovo partito comunista!

 

Anche la più lunga marcia inizia con un passo!

 

Una scintilla può dar fuoco a una prateria!