Contro mandanti ed esecutori, contro torturatori, amici dei torturatori, amici degli amici e complici

domenica 23 maggio 2004.
 

Commissione Preparatoria

del congresso di fondazione del

(nuovo)Partito comunista italiano

e.mail <lavocedelnpci@yahoo.com>

pagina web: www.lavoce.freehomepage.com

Partecipare all’attuazione del piano in due punti per costituire il partito comunista:

1. elaborare il Manifesto Programma del partito a partire dal Progetto pubblicato dalla Segreteria Nazionale dei CARC nel 1998;

2. costituire Comitati di Partito clandestini provvisori che invieranno i loro delegati al congresso di fondazione che approverà il Manifesto Programma e lo Statuto del Partito ed eleggerà il Comitato Centrale che a sua volta ristrutturerà dall’alto in basso i Comitati di Partito.

 

23. 05. 04

Comunicato

Contro mandanti ed esecutori, contro torturatori, amici dei torturatori,
amici degli amici e complici.

 

L’eroica lotta dei popoli palestinese e iracheno aiuta le masse popolari di tutti i paesi a vedere il vero volto della borghesia imperialista e a sviluppare una lotta capace di porre fine al suo dominio.

Da molti anni a questa parte le masse popolari palestinesi conducono un’eroica lotta contro l’insediamento sionista. Da mesi le masse popolari irachene sviluppano un’eroica e crescente resistenza all’occupazione comandata dai gruppi imperialisti USA. Queste lotte mostrano in piena luce, su grande scala, concentrato in fatti ed avvenimenti drammatici e al cospetto delle masse popolari di tutto il mondo, il vero volto della più moderna e avanzata borghesia imperialista. La borghesia imperialista e le altre classi reazionarie che le fanno da contorno stanno ritornando sempre più alle pratiche più barbare del lontano passato. Non solo limitano pensioni, assistenza sanitaria, istruzione pubblica gratuita, riducono la cultura a nozioni dogmatiche e tecniche esecutive, tolgono autonomia e potere alle associazioni popolari, aboliscono i diritti dei lavoratori ed eliminano o stravolgono tutte le altre conquiste che avevano reso un po’ meno precaria e miserabile la vita di una parte dei lavoratori e delle loro famiglie. Esse si sono nuovamente date su larga scala a massacri, guerre, torture e intrighi. Solo che esse ora perpretano nuovamente su grande scala le barbarie del passato con i mezzi della tecnica più moderna dalla potenza centuplicata e in stridente contrasto con il livello di civiltà e di cultura che gli uomini hanno raggiunto e che il movimento comunista aveva già in una certa misura fatto valere come comportamento e ordinamento sociale in varie parti del mondo, a partire dai primi paesi socialisti. I loro gruppi dirigenti, le loro forze armate e le loro forze repressive in molti campi hanno già superato i nazisti, i fascisti e i colonialisti d’altri tempi. Non a caso da tempo hanno eretto vecchi figuri del fascismo, del nazismo e del colonialismo a loro maestri morali, politici e militari. Da anni la borghesia promuove la riabilitazione del fascismo, del nazismo, del colonialismo, dell’oscurantismo clericale, dei rapporti feudali e schiavistici di dipendenza e fedeltà personale. Questa riabilitazione é strettamente connessa con la denigrazione del movimento comunista e, più in generale, dei movimenti rivoluzionari e progressisti: é l’altra faccia della stessa medaglia. La riabilitazione del vecchiume reazionario pervade ogni manifestazione del comportamento e della cultura della borghesia, in ogni campo.

Il carattere prolungato e sistematico della resistenza del popolo palestinese e ora anche del popolo iracheno non lascia tempo ai gruppi imperialisti di cancellare il ricordo di un loro delitto, che la notizia di un altro giunge a moltiplicare l’indignazione delle masse popolari, anche in Europa e negli USA. L’antagonismo di interessi tra la borghesia imperialista e le masse popolari si traduce in un ordinamento sociale antiquato e nel carattere barbaro e criminale dei mezzi che la borghesia imperialista impiega per mantenerlo in vita. Sempre meno essa riesce a nascondere, camuffare, attenuare, giustificare il carattere barbaro e criminale del suo dominio. Anche in Iraq sono falliti, come già sono falliti in Palestina, i suoi tentativi di sfruttare le divisioni ereditate dal passato per fare combattere una parte delle masse popolari contro l’altra (sciiti contro sunniti, curdi contro arabi, ecc.). La lotta eroica del popolo palestinese e del popolo iracheno costringe ora i gruppi imperialisti e i loro accoliti a mostrare alla luce del sole, davanti a tutto il mondo il carattere criminale e antipopolare della loro concezione del mondo, la morale barbarica e razzista che guida ogni loro comportamento: le loro trame, i loro colpi di mano, i loro piani, le decisioni dei loro consigli di amministrazione, le loro strategie e le loro tattiche, i loro progetti, le loro aspirazioni e i loro gusti. In ogni angolo del mondo il loro ordinamento sociale sparge tra le masse popolari morte, mutilazioni e umiliazioni, sporcizia e malattie, agendo nella forma anonima delle regole del mercato e delle leggi dell’economia capitalista. La lotta eroica e prolungata delle masse popolari palestinesi e irachene fa emergere alla luce del sole l’aguzzino, il torturatore e il terrorista che altrove ancora si nasconde dietro di esse.

Anche solo per questo, le masse popolari palestinesi e irachene meritano la riconoscenza e l’appoggio delle masse popolari di tutto il mondo. La riconoscenza e l’appoggio devono trasformarsi e un po’ alla volta si trasformeranno in partecipazione alla lotta comune per porre fine all’ordinamento sociale capeggiato dalla borghesia imperialista. La classe operaia dei paesi imperialisti sarà alla testa di questo processo. Noi comunisti ci assumiamo l’impegno di guidarlo come i nostri predecessori nel secolo scorso furono alla testa della mobilitazione popolare contro il nazismo, contro il fascismo, contro il colonialismo, contro ogni forma di razzismo, contro l’oppressione delle donne, contro l’ignoranza e l’oscurantismo clericale, contro l’asservimento degli individui alla divisione del lavoro, contro la divisione in classi, contro lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo e contro le altre barbarie dell’ordinamento capitalista che infesta il mondo.

Il popolo palestinese da più di 50 anni lotta apertamente contro l’insediamento sionista in Palestina e lo Stato razzista e clericale che i sionisti hanno costituito, lo Stato d’Israele. Nel corso di questa lotta esso ha maturato sempre più chiaramente un obiettivo progressista: costruire un paese democratico senza più discriminazioni razziali e religiose. Durante questi lungo periodo esso ha compiuto enormi progressi in ogni campo, nonostante la temporanea decadenza del movimento comunista e le manovre degli imperialisti che hanno tutto fatto per ristabilire l’autorità del clero e degli altri notabili reazionari. I sionisti invece devono essere sostenuti sempre più apertamente da tutti i gruppi imperialisti di tutto il mondo e da tutte le forze reazionarie. Essi, lungo i circa cento anni della loro esistenza, si sono sempre e ovunque opposti al movimento comunista e antifascista. Per reclutare ebrei e inviarli a colonizzare la Palestina hanno ovunque collaborato con i movimenti antipopolari, anticomunisti, razzisti e antisemiti, hanno collaborato persino con i nazisti. Hanno costantemente cercato in ogni paese di distogliere le masse popolari ebraiche dal partecipare alla lotta per la democrazia e per il socialismo e indurle a partire come coloni per la Palestina. Essi tentano in ogni modo di far identificare gli ebrei con i sionisti, come i fascisti cercarono di fare diventare gli italiani sinonimo di fascisti e i tedeschi sinonimo di nazisti. In realtà il sionismo è solo la forma di fascismo specifica delle comunità ebree. I tentativi dei sionisti di fare in ogni angolo del mondo di ogni comunità ebrea una base sionista di raccolta di forze e risorse per la loro impresa coloniale, é lungi dall’aver avuto pieno successo, nonostante il lungo periodo di decadenza del movimento comunista. Un numero crescente di membri delle comunità ebree leva la sua voce contro il sionismo e rinnova la gloriosa tradizione della corrente democratica e comunista delle comunità ebree. Naufraga il tentativo sionista, appoggiato dai razzisti antisemiti, di far un sola cosa di ebrei e sionisti e di fare ancora una volta delle comunità ebree uno scudo che proteggesse la borghesia imperialista dall’indignazione delle masse popolari, di presentarle ancora una volta come capro espiatorio responsabile delle malefatte del sistema capitalista.

Dopo che, grazie soprattutto al movimento comunista, il nazismo e il fascismo sono stati sconfitti, i sionisti hanno usato e usano la memoria del razzismo genocida dei nazisti per giustificare il loro genocidio razzista dei palestinesi. Essi volevano rifare in Palestina quello che i colonizzatori hanno fatto secoli fa nelle Americhe e in Australia, quello che a partire dal 1830 la borghesia francese ha cercato inutilmente di fare in Algeria, quello che é fallito ai coloni europei in Sud Africa. In realtà il loro insediamento coloniale in Palestina é diventato il concentrato della barbarie imperialista. Contro di esso é nato e si é consolidato il suo opposto: un focolaio di resistenza e un esempio per le masse popolari di tutto il mondo. Al punto che persino nella borghesia imperialista cresce il dubbio sull’opportunità di insistere a mantenerlo in vita. Lo Stato sionista diventa sempre più un peso economico e politico. Ma il destino dello Stato sionista d’Israele é sempre più strettamente legato al destino della dominazione imperialista del Medio Oriente. I criminali massacri compiuti dai sionisti a Gaza e in Cisgiordania, ora fanno il paio con quelli compiuti dalle forze della "coalizione" USA in Iraq. I metodi barbarici di guerra e di repressione, la tortura e la rappresaglia usati dai sionisti in Palestina fanno ora il paio con quelli usati dalle armate mercenarie della "coalizione" USA in Iraq. La borghesia imperialista continuerà quindi ancora a sostenere l’avventura dei sionisti, finché i colpi della resistenza diventeranno ancora più forti. Persino i gruppi imperialisti dell’Unione Europea, nonostante i loro crescenti contrasti con i gruppi imperialisti USA, devono smascherarsi sempre più. Essi sostengono sempre più apertamente lo Stato sionista d’Israele. Moltiplicano gli accordi di cooperazione, gli aiuti e i favori in ogni campo. L’accordo di collaborazione nel campo delle telecomunicazioni firmato poche settimane fa dal ministro fascista Gasparri a Gerusalemme é solo un esempio tra tanti. Di contro la lotta del popolo palestinese contro l’insediamento sionista diventa sempre più una cosa sola con la lotta delle masse popolari europee contro il regime capitalista dei loro paesi.

Anche le masse popolari irachene combattendo contro le forze d’occupazione e i loro collaboratori elaboreranno un po’ alla volta la coscienza dell’obiettivo progressista della loro lotta e il nuovo ordinamento sociale che scaturirà dalla sua vittoria. In questo modo la loro resistenza agli aggressori confluirà nella seconda ondata della rivoluzione proletaria e contribuirà ad essa. Già, grazie alla nascente resistenza del popolo iracheno, i gruppi imperialisti USA non sono più riusciti a mantenere il silenzio sulle torture che essi per stroncare il movimento rivoluzionario da tempo fanno praticare sistematicamente in varie carceri in varie parti del mondo dai loro mercenari (come a Guantanamo) o da governi fantoccio (come in Egitto). Essi e i loro complici e amici cercano ora di calmare l’indignazione popolare riversando la responsabilità delle torture sugli esecutori immediati. Costituiscono tra di loro, ’’in famiglia’’, commissioni di inchiesta sulle torture. Nominano corti composte dai mandanti delle torture che dovrebbero giudicare e punire gli esecutori materiali che essi stessi hanno abbrutito, ammaestrato e comandato. Ma in definitiva oscillano tra infliggere agli autori materiali delle torture pene leggere condite con promesse e minacce perché non denuncino da chi hanno ricevuto istruzione, formazione e ordini o infliggere pene abbastanza pesanti per tacitare l’opinione pubblica e tacitare gli esecutori con denaro e la promessa che saranno amnistiati non appena l’indignazione popolare si sarà calmata. Tutti quelli che ’’sbattono in prima pagina’’ gli esecutori materiali delle torture e fanno grande pubblicità delle immagini delle torture, ma lasciano nel vago, nel dubbio o nell’ombra chi ha arruolato, selezionato, corrotto, abbrutito, depravato, ammaestrato, organizzato e comandato i torturatori: tutti questi collaborano nella vergognosa opera di nascondere e proteggere i veri responsabili delle torture e l’ordinamento sociale che ne ha bisogno per conservarsi.

In Italia le forze politiche borghesi, del centro-sinistra e del centro-destra, sono contese tra la volontà, condivisa da tutta la borghesia imperialista, di partecipare alla ricolonizzazione dei paesi semicoloniali, agli affari connessi e all’aggressione contro la rivoluzione democratica dei paesi arabi e musulmani da una parte e dall’altra la necessità di accapparrarsi voti e consensi popolari schierandosi contro l’avventura irachena o nobilitandola come ’’spedizone umanitaria’’ sia pure macchiata da qualche deviazione, da qualche eccesso, da qualche errore o mascherandola come continuazione necessaria di una guerra sbagliata ma oramai fatta. Da qui la loro complicità nella "guerra mondiale contro il terrorismo" e la ricerca di parole e promesse che facciano sperare nella sconfitta della resistenza irachena: dalla copertura che l’ONU dovrebbe offrire all’occupazione USA (la "nuova Risoluzione"), alla nomina (da parte del governo USA o dell’ONU) di un governo fantoccio che irachenizzi la dominazione USA, all’agitare lo spauracchio del caos che seguirebbe la partenza delle truppe imperialiste e la fine della loro dominazione coloniale, alla richiesta dell’intervento della NATO, della Lega Araba o di altre maschere di comodo. Le forze politiche e culturali che non denunciano che i gruppi imperialisti USA mirano a conservare e rafforzare il loro dominio sul mondo, che non indicano chiaramente che i gruppi imperialisti USA hanno invaso l’Iraq per conservare e rafforzare in ogni angolo del globo il loro sistema di rapina e sfruttamento, che in un modo o nell’altro nascondono che i popoli e le classi oppresse, ivi compreso il popolo americano, avranno pace solo quando i gruppi imperialisti USA saranno sconfitti, che negano che occorre essere solidali con tutte le forze popolari che combattono contro i gruppi imperialisti USA e unirsi alla loro giusta ed eroica lotta fino alla vittoria: tutti costoro proteggono dall’indignazione e dalla condanna popolare i gruppi imperialisti USA e il loro nuovo sogno hitleriano di un "Impero millenario", cercano di impedire che le masse popolari si levino a combattere contro gli imperialisti in ogni angolo del mondo, collaborano a prolungare la loro infame e sanguinaria avventura. La principale differenza tra la "guerra mondiale contro il terrorismo" promossa dalla banda di fanatici raccolta attorno a Bush e la guerra lanciata dai nazisti di Hitler consiste nel fatto che Hitler era riuscito a mobilitare in massa il popolo tedesco perché combattesse per la borghesia imperialista, mentre Bush non é ancora riuscito a mobilitare il popolo americano ed é difficile che ci riesca mai. Questo principalmente grazie all’avanzamento generale sul piano morale, culturale e politico che la prima ondata della rivoluzione proletaria ha fatto compiere alle masse popolari di tutto il mondo. La ferocia della borghesia é cresciuta perché l’insubordinazione delle masse popolari é maggiore. La borghesia é sempre più isolata e va verso la sconfitta finale. Questa é sicura e la borghesia non può evitarla. Quello che invece é ancora incerto é quanti danni e che atrocità essa causerà prima di essere definitivamente eliminata. Questo dipende dai tempi e dalle forme della rinascita del movimento comunista e, concretamente, della ricostruzione di veri partiti comunisti.

Il governo Berlusconi é complice dei gruppi imperialisti USA, anche delle loro peggiori infamie. La scusa che "non sapeva delle torture" é una menzogna ridicola. Conferma solo che la banda Berlusconi é in difficoltà, non sa che pesci pigliare e ricorre a ridicole bugie: solo l’opposizione volonterosa e complice dell’Ulivo e di Ciampi lascia qualche dubbio che si tratti di volgari menzogne e non fa di esse al contrario un ulteriore motivo per abbattere questo governo. Se fosse vero che il governo Berlusconi non sapeva, dovrebbe anzitutto chiarirsi e chiarire perché ha mandato e tiene i
suoi soldati in Iraq. Che pace proteggono o mantengono in Iraq se non impediscono e neppure vedono le torture con cui una parte della popolazione viene sistematicamente umiliata, offesa, insultata, ferita o uccisa dai loro "alleati"? Ma in Italia abbiamo già sentito più volte i dirigenti dire che "non sapevano" quello che i loro dipendenti e soci facevano. Abbiamo sentito Berlusconi sostenere che "non sapeva" che i funzionari di Mediaset e delle altre sue aziende pagavano tangenti, manovravano fondi neri, corrompevano la Guardia di Finanza e foraggiavano la sua marionetta, Bettino Craxi. Abbiamo sentito i banchieri che consegnavano i risparmi dei loro clienti alla Parmalat, alla Cirio e ad altre società sostenere che "non sapevano" che erano società a delinquere. Abbiamo sentito Fazio, l’attuale pupillo del Vaticano e governatore della Banca d’Italia, sostenere che "non sapeva" dell’operato criminale delle banche. Ora é nuovamente la volta di Berlusconi di dire che "non sapeva" dell’operato criminale dei suoi "migliori amici" che egli serve con uno zelo pari alla forza del ricatto con cui essi sfruttano il suo passato criminale e mafioso per legare al loro destino la sua presente attività di capo del governo della borghesia italiana.

Il Vaticano é una componente integrante della borghesia imperialista, dei suoi piani di sfruttamento e di rapina e dei suoi sogni di dominio mondiale.

Ma non osa schierarsi apertamente contro il popolo palestinese e contro il popolo iracheno. Da una parte esso da cento anni vive estorcendo privilegi e denaro ai gruppi capitalisti con la minaccia di privarli del suo appoggio morale e politico nella lotta che li oppone alle masse popolari. In particolare il Vaticano gode di grandi privilegi a spese della popolazione italiana e vive delle tasse che i governi estorcono alle masse popolari italiane. La collaborazione, i contributi e le donazioni del governo italiano e delle Amministrazioni regionale, provinciale e comunale di Roma al Vaticano provengono dallo sfruttamento dei lavoratori italiani, contribuiscono al deficit dell’amministrazione pubblica italiana e spingono a incrementare l’oppressione delle masse popolari italiane. Dall’altra parte il Vaticano difende la sua autorità tra le masse popolari e il suo potere su di esse presentandosi come organismo che modera i progetti di sfruttamento e di oppressione dei capitalisti, che compatisce le loro sofferenze e allevia la loro miseria. Tutto il coro borghese, da Fini a Pannella, da Ciampi a Bertinotti é unito nell’osannare questo ruolo da "cappellano che consola i condannati" svolto da Woityla e cercano di alimentare un umiliante e vergognoso culto della sua personalità. Ma quale é in definitiva la posizione del Vaticano, a favore di chi esercita la sua influenza politica e morale e la sua azione diplomatica lo dimostra chiaramente il fatto che mai e poi mai si é mobilitato contro il sistema imperialista, neanche contro le sue peggiori infamie, come si mobilità sul piano nazionale e internazionale contro il movimento comunista. La ragione é ovvia. Il Vaticano é una componente funzionale del sistema imperialista, ingrassa sulla miseria e sulle paure che esso suscita alleviando e consolando. Il movimento comunista invece aveva intaccato e minacciava di intaccare gli interessi e i privilegi dei ricchi, del clero e delle altre classi e caste dominanti. Lo aveva già fatto in larga misura nei primi paesi socialisti. Su misura minore lo aveva fatto anche nei paesi imperialisti dove aveva mobilitato una parte degli
operai e delle altre classi oppresse. Minacciava di farlo in ogni angolo del mondo. Quando Woityla riceve e tratta con Bush e certamente gli esprime le sue preoccupazioni per l’andamento degli affari e l’insofferenza crescente delle masse popolari, egli non fa che riallacciarsi al ruolo svolto nel secolo scorso dai suoi predecessori e continuare l’assistenza che essi hanno prestato ai peggiori nemici delle masse popolari: Pio XI al fascismo italiano (fu il Papa della Conciliazione e del Concordato) e alla "crociata" dei falangisti in Spagna (1936-1939); Pio XII al nazismo tedesco (fu l’autore del Concordato tra il Terzo Reich e la Santa Sede).

Chi cerca di abbellire i gruppi imperialisti USA inventando per loro un passato antifascista e antinazista, chi confonde la politica dei gruppi imperialisti USA con la tradizione democratica e antifascista delle masse popolari USA, vuole coprire l’attuale sporca guerra condotta dai gruppi imperialisti USA e il loro attuale ruolo di gendarme mondiale.

A sentirli, i gruppi imperialisti USA sarebbero intervenuti nella seconda Guerra Mondiale per "liberare l’Europa dal nazifascismo". In realtà, non é il loro governo di Washington che ha dichiarato guerra a Mussolini e a Hitler. Furono il
governo di Hitler e di Mussolini che l’undici dicembre 1941 dichiararono guerra agli USA. I gruppi imperialisti USA per molti anni copiarono dai fascisti e dai nazisti i metodi di mobilitazione reazionaria delle masse popolari, certo adattandoli alla tradizione democratica delle masse popolari USA. Nello stesso tempo cercarono sempre di spingere i nazisti e i fascisti ad attaccare l’Unione Sovietica e di prendere in questo modo definitivamente il sopravvento sui gruppi imperialisti europei. La linea realmente seguita dai gruppi imperialisti USA fu ben sintetizzata da H.S. Truman. Costui nel 1941 era già un’influente autorità politica: sarebbe diventato vice-presidente degli USA e poi presidente alla morte di Roosevelt nell’aprile 1945. Il 24 luglio 1941, un mese dopo che il 22 giugno Hitler aveva invaso l’Unione Sovietica, Truman scriveva sul New York Times: "Se vediamo che la Germania sta per vincere la guerra, dobbiamo aiutare la Russia. Se vince la Russia, dobbiamo aiutare la Germania. Così faremo in modo che si uccidano tra loro il più possibile". Questo spiega anche perché condussero la seconda guerra mondiale bombardando e terrorizzando le popolazioni europee e boicottando la loro Resistenza contro i fascisti e i nazisti. Altro che "liberazione dell’’Europa dal nazi-fascismo", per cui dovremmo ancora oggi essere riconoscenti ai gruppi imperalisti USA e aiutarli nelle criminali imprese che oggi compiono ai danni dei popoli e delle classi oppresse. Non a caso Bush e la sua banda faticano persino a trascinare il popolo americano nella loro avventura criminale. Devono ricorrere sistematicamente a menzogne, a sotterfugi, a pressioni di ogni genere e alla "strategia della tensione". Devono sistematicamente offendere la tradizione e i sentimenti democratici delle masse popolari USA. Devono reclutare mercenari militari e civili ricattando gli immigrati. Devono addrittura assoldare all’estero fascisti, disperati e avventurieri con la compiacenza dei governi "amici" e succubi. Condoleeza Rice, Colin Powel e gli altri aiutanti di Bush non appartenenti alla "razza eletta" americana, si fanno scudo delle atroci sofferenze subite nel passato da milioni di uomini e donne delle razze e dei popoli oppressi per ostacolare oggi la lotta crescente dei popoli e delle classi oppresse contro i loro padroni.

In Italia dobbiamo smascherare tutti i tentativi del centro-sinistra e del Vaticano di abbellire l’impresa antipopolare dei gruppi imperialisti; di alimentare illusioni sulla attenuazione dei suoi obiettivi imperialisti grazie all’intervento dell’ONU, della NATO, della Lega Araba, dei "governi dei paesi vicini" e alla nomina di un governo fantoccio; di mettere in dubbio il suo carattere criminale; di nascondere la minaccia che essa fa gravare sul mondo. Solo la vittoria della resistenza dei popoli e delle classi oppresse crea condizioni favorevoli alla pace nel mondo.

Dobbiamo essere in prima linea nel promuovere la mobilitazione delle masse popolari contro i gruppi imperialisti USA, contro i loro amici, alleati e complici, in primo luogo contro la banda di razzisti, fascisti, mafiosi, clericali, speculatori, avventurieri raccolta attorno a Berlusconi a cui tutta la borghesia, dalla Mafia ad Agnelli, dal Vaticano alla Confindustria, tre anni fa ha affidato il governo del nostro paese.

Dobbiamo in ogni circostanza raccogliere forze e risorse, creare condizioni più favorevoli per la ricostruzione e il rafforzamento di un vero partito comunista, primo indispensabile passo per fare dell’Italia un paese socialista.

 

Sostenere la resistenza delle masse popolari della Palestina, dell’Iraq e dell’Afganistan contro l’occupazione, fino alla vittoria sugli occupanti e sui sionisti!

 

Sostenere la rivoluzione democratica antimperialista delle masse popolari
arabe e musulmane!

 

Sostenere la guerra popolare rivoluzionaria in corso in Perù, Nepal, India,
Filippine, Turchia!

 

Solidarietà con tutti i rivoluzionari e i proletari prigionieri!

 

Sostenere la lotta della classe operaia e delle altre classi delle masse
popolari contro l’eliminazione delle conquiste!

 

Fare di ogni lotta difensiva e rivendicativa una scuola di comunismo!

 

Abbattere il governo Berlusconi e la sua banda di razzisti, fascisti, mafiosi, clericali, speculatori, avventurieri a cui la borghesia imperialista ha affidato il governo del paese e a cui i governi del centro-sinistra (Dini, Prodi, D’Alema, Amato) hanno aperto la strada!

 

Classi e popoli oppressi, donne delle masse popolari, uniamoci nella lotta contro la borghesia imperialista!

 

W la rinascita del movimento comunista!

 

Diffondere la parola d’ordine: Fare dell’Italia un nuovo paese socialista!

 

Costituire comitati clandestini del (nuovo)Partito comunista italiano in ogni azienda, in ogni zona d’abitazione, in ogni organizzazione di massa!