Comunicato del 18 settembre 2008

Alitalia, Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, carovita, salari, razzismo, disgregazione sociale e devastazione dell’ambiente

giovedì 18 settembre 2008.
 
Possiamo vincere su ogni fronte, ma per vincere i lavoratori più avanzati devono organizzarsi in Comitati di Partito e promuovere la rinascita del movimento comunista. È così che si mettono in condizione di orientare, organizzare e dirigere i loro compagni sulla via della lotta, della vittoria immediata e della vittoria finale!

(PNG) Le lunghe trattative di questi giorni sull’Alitalia e sul CCNL mostrano

- che siamo governati da una banda di lupi famelici, di ipocriti profittatori, di criminali e di avventurieri, degni accoliti e complici della Corte Pontificia che come una tela di ragno controlla e soffoca il nostro paese,

- che tutta questa canaglia può avanzare nella sua opera di rapina e di saccheggio e devastazione del paese e nell’eliminazione delle conquiste dei lavoratori solo se ad ogni nuovo passo riesce preliminarmente a distruggere le condizioni organizzative, morali e intellettuali necessarie ai lavoratori per resistere: non può fare a meno della demoralizzazione e della rassegnazione della massa dei lavoratori e del consenso almeno di una parte,

- che la destra che spadroneggia nei sindacati di regime (CGIL, CISL, UIL, UGL e affini) è complice indispensabile di queste commedie e manovre alle spalle degli iscritti per esaurire le forze e la resistenza dei lavoratori,

- che la sinistra borghese, anche quando deplora e condanna, non ha alcuna volontà né capacità di orientare, organizzare e mobilitare i lavoratori per resistere con successo.

 

Non è la borghesia che è forte. Siamo noi lavoratori che dobbiamo ancora far valere la nostra forza.

 

Berlusconi e la sua banda attuano il programma comune della borghesia imperialista, della Corte Pontificia, degli imperialisti USA e dei sionisti. Avanzano in ogni campo una rapina dopo l’altra, un imbroglio dopo l’altro, un sopruso dopo l’altro, un delitto dopo l’altro. Ma fanno passi avanti solo man mano che riescono a confondere le idee tra la massa della popolazione, a seminare tra i lavoratori la convinzione che non c’è niente da fare, a convincere anche i meno docili che l’unica cosa che resta da fare per ognuno è cercare di essere tra i meno colpiti (“si salvi chi può”), a isolare i più ribelli.

Per resistere con successo i lavoratori hanno bisogno di un orientamento, di una organizzazione e di una direzione adeguati. Ai padroni che cercano di spaventarli e minacciano guai peggiori, fallimenti, recessione, crisi, delocalizzazioni, i lavoratori organizzati devono opporre che instaureranno il socialismo, che faranno a meno dei padroni.

I lavoratori devono essere convinti di poter vincere ogni singola battaglia, ma ancora più devono essere convinti che è possibile instaurare un ordinamento sociale in cui c’è posto per chiunque è disposto a fare la sua parte di lavoro: il socialismo, che possono creare un sistema di relazioni internazionali basato sulla collaborazione tra tutti i popoli, a partire da quelli che si sono già almeno in qualche misura liberati dal sistema imperialista mondiale.

I lavoratori hanno bisogno di sapere quali obiettivi immediati sostenere e dove porta la lotta che stanno conducendo. Devono essere organizzati in modo da far valere la forza del loro numero e della loro unità. Devono avere una direzione formata da compagni che vogliono condurli alla vittoria in ogni lotta immediata e a liberarsi definitivamente dei padroni: a instaurare il socialismo. Devono, in sintesi, costruire una ramificata e forte organizzazione diretta dai comunisti. Questa è la rinascita del movimento comunista. Per vincere oggi e avanzare passo dopo passo fino a instaurare il socialismo.

Oggi i centri più autorevoli di orientamento, di organizzazione e di mobilitazione di massa che ereditiamo dalla storia, i sindacati di regime e i partiti di opposizione, recitano la commedia con i padroni e con i preti. Sono in mano a collaboratori, a complici, a corrotti o a sbandati. Quali che siano le convinzioni e le motivazioni individuali, vere o ostentate, dei dirigenti dei sindacati di regime e della sinistra borghese, i risultati della loro azione mostrano chiaramente la loro natura. Non è questione di imbecillità individuale. La questione è che la difesa efficace delle conquiste dei lavoratori è possibile solo nel quadro della lotta per instaurare il socialismo. Solo chi sa dove vuole arrivare, solo chi al saccheggio, alla devastazione e al razzismo promossi dalla borghesia imperialista e dalla Corte Pontificia oppone l’obiettivo di fare dell’Italia un nuovo paese socialista, è in grado di dare un orientamento e una direzione vittoriosi alla resistenza della massa dei lavoratori anche in ogni singola lotta immediata.

Colaninno e i suoi complici stanno facendo affari, con Berlusconi e la sua banda, con la Corte Pontifica e con gli imperialisti USA e i sionisti. Sbavano per impadronirsi di nuovi campi di investimento, per valorizzare i loro capitali. Hanno fatto figurare in rosso l’Alitalia per fare affari. Si presentano come benefattori, ma non mollano l’osso. Ricattano, ma non hanno molte scelte: il trasporto aereo è un grande affare e la borghesia imperialista non può rinunciarvi. E senza piloti, senza hostess, senza assistenti di volo, senza addetti alla manutenzione, gli aerei non volano. Colaninno e soci vinceranno solo se la demoralizzazione e il disfattismo prevarranno tra i lavoratori.

Marcegaglia e i suoi soci hanno bisogno di togliere diritti e salari ai lavoratori. L’abolizione e la sterilizzazione del CCNL servono a frantumare, dividere e indebolire tutti i lavoratori, oggi e ancora più domani. Servono a dare più forza ai padroni nelle aziende. Servono a dare più forza ai padroni, al clero, a tutti gli altri notabili nell’intera società. Renderanno più strafottenti gli imperialisti USA e i sionisti. Ma per passare, Marcegaglia e i suoi accoliti devono ancora convincere i lavoratori a rassegnarsi. I sindacalisti di regime gli servono a questo. I ricatti di Marcegaglia e soci sono un bluff. Ogni giorno minacciano di alzarsi dal tavolo delle trattative, ma hanno bisogno che i lavoratori in fabbrica lavorino.

Che se ne vadano i padroni, se gli conviene! La loro forza sta solo nella confusione che seminano tra i lavoratori, nella collaborazione dei sindacalisti di regime, nel fatto che i lavoratori mancano di un orientamento giusto e unitario, di un’organizzazione ramificata e salda, di una direzione decisa a vincere. Ma possiamo costruire tutto questo!

Nessuno ce lo regalerà. Tutte queste cose dobbiamo costruircele e a questo servono i comunisti. Bisogna che nel corso delle lotte di questi giorni i lavoratori più avanzati e i comunisti si uniscano, costituiscano Comitati di Partito, rafforzino ogni comitato e organismo di resistenza, diffondano e incoraggino ogni forma di organizzazione dei lavoratori, spieghino alla massa dei lavoratori che è possibile vincere, che in definitiva i padroni hanno bisogno di sottomettere i lavoratori, mentre in definitiva i lavoratori possono fare a meno dei padroni. Strategicamente i lavoratori sono forti. Strategicamente i padroni e i loro complici sono deboli. Bisogna tradurre il rapporto di forza strategico nei rapporti di forza in ogni singolo scontro. A questo servono l’orientamento, l’organizzazione e la direzione che i Comitati di Partito promuovono.

La lotta per instaurare il socialismo è il contesto necessario anche per resistere, per difendere le vecchie conquiste e strapparne di nuove, per togliere libertà d’azione agli speculatori, per contrastare la brama di denaro e di potere dei capitalisti, del clero e degli altri notabili, per far fronte al razzismo e all’emarginazione, per mettere a tacere i fascisti.

 

Questa è la via d’uscita dal marasma materiale, politico, sociale, intellettuale, morale e ambientale in cui la borghesia ha condotto l’umanità.

Il sistema sociale capitalista e lo sforzo della borghesia, del clero e delle altre classi sfruttatrici di prolungarne l’esistenza sono la causa principale dei mali che oggi affliggono l’umanità. Sono anche l’unico vero impedimento alla loro soluzione.

Solo l’organizzazione dei lavoratori e la loro lotta senza riserve e senza quartiere contro queste classi giorno dopo giorno e in ogni campo ci condurranno a instaurare il socialismo.

Questo è il compito che noi comunisti ci proponiamo!

 

Facciamo appello a ogni lavoratore avanzato, alle donne più generose, ai giovani più coraggiosi perché si uniscano a noi per realizzare questo compito!

 

Uniamoci sempre più profondamente ai popoli che da un capo all’altro del mondo resistono alla guerra di sterminio non dichiarata perpetrata dalla borghesia imperialista e dalle altre forze reazionarie!

 

Che i lavoratori, le donne, i giovani più avanzati si arruolino nelle fila del Partito comunista, degli organismi della resistenza e delle organizzazioni di massa e contribuiscano alla rinascita del movimento comunista!

 

Rafforzare la struttura clandestina centrale del (nuovo)Partito comunista italiano, moltiplicare il numero dei Comitati di Partito clandestini e migliorare il loro funzionamento, sviluppare il lavoro sui quattro fronti indicati dal Piano Generale di Lavoro!

 

Costruire in ogni azienda, in ogni zona d’abitazione, in ogni organizzazione di massa un comitato clandestino del (n)PCI!