La Voce 18

04 - Per la storia del partito e il suo bilancio

venerdì 2 febbraio 2007.
 

 

Riproduciamo qui di seguito, traendolo dal n. 1 di La Voce , marzo 1999, lo scritto con cui si presentò la Commissione Preparatoria del congresso di fondazione del (nuovo)Partito comunista italiano. Chi volesse riflettere sulla storia del partito, deve rileggere anche l’articolo introduttivo dello stesso numero, 1999: quale passo verso il partito faremo quest’anno? e il Comunicato 21 gennaio 2004 ( La Voce n. 16).

 

La Commissione è il frutto del lavoro svolto negli anni passati per la ricostruzione del partito. La Commissione si è costituita in gennaio. Essa ha il compito di preparare il congresso di fondazione del partito. Questo compito comprende due aspetti distinti ma strettamente legati tra loro:

- la preparazione del Programma e dello Statuto del futuro partito

- la formazione di organizzazioni del futuro partito.

La Commissione farà quanto nelle sue forze per promuovere la più ampia partecipazione alla preparazione del Programma e dello Statuto che sarà sottoposto al futuro congresso di fondazione e per promuovere la costituzione di organizzazioni di partito, stabilire e rafforzare i rapporti con ognuna di esse in modo che ognuna contribuisca con tutte le sue forze alla preparazione del congresso e partecipi, con propri delegati, al congresso stesso.

La Commissione fa proprio il patrimonio che le FSRS e in particolare i CARC hanno elaborato per il futuro partito comunista in termini di programma (il Progetto di Manifesto Programma del nuovo partito comunista italiano pubblicato dalla SN dei CARC), metodo, analisi della fase, linea generale, linee particolari, criteri e metodi di lavoro, risorse di ogni genere. Parte da questa base, compie un salto di qualità e svilupperà questa base al nuovo livello e per il nuovo compito, rivolgendosi ai membri di tutte le FSRS del nostro paese, agli operai avanzati e al resto della classe operaia, del proletariato e delle masse popolari e facendo appello alla loro partecipazione e al loro sostegno per portare a termine il proprio compito.

Con la costituzione della Commissione si apre una fase in cui il nuovo partito per un aspetto esiste già (esistono organizzazioni che operano in suo nome ed elaborano metodi e regole del suo funzionamento) e per un altro aspetto non esiste ancora (non esiste ancora la direzione eletta dal congresso del partito). Il lavoro in questa fase sarà caratterizzato da questa contraddizione.

Il nuovo partito per essere all’altezza del compito che il procedere della seconda crisi generale del capitalismo e la conseguente situazione rivoluzionaria pongono ad esso e per tenere pienamente conto dell’esperienza della prima ondata della rivoluzione proletaria, deve essere un partito clandestino. Questa è la condizione indispensabile perché il partito sia libero dal controllo della borghesia e capace di agire nel modo necessario per raccogliere le forze della rivoluzione socialista (inizio della transizione dal capitalismo al comunismo) e dirigere la loro lotta fino alla vittoria.

La costruzione di un partito clandestino implica nuove attività che le FSRS del nostro paese non sono abituate a compiere e uno stile di lavoro nuovo. Sono cose che metteremo a punto, su cui faremo esperienza, di cui comprenderemo e definiremo un po’ alla volta le leggi, raccogliendo l’esperienza del movimento comunista del passato e del movimento comunista presente, internazionale e del nostro paese, verificandola ed elaborandola alla luce della nostra situazione concreta, a profitto di tutte le organizzazioni del partito che via via si verranno costituendo.

La costruzione del (nuovo)Partito comunista italiano come partito clandestino procederà con successo e tanto più rapidamente quanto più esso avrà una linea giusta e una concezione e un metodo materialista dialettico, quanto più esso saprà legarsi alla classe operaia, a tutto il proletariato e al resto delle masse popolari. Partito clandestino non vuol dire partito slegato dalle masse: al contrario significa partito in condizione di legarsi strettamente alle masse popolari proprio perché libero dai vincoli e dai limiti che la borghesia imperialista impone all’attività di un partito comunista legale e quindi in grado di rappresentare efficacemente le aspirazioni e i bisogni più profondi e generali della classe operaia, di tutto il proletariato e del resto delle masse popolari.

 

 

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Che fare?

 

Ai compagni che vogliono partecipare alla costituzione del nuovo partito comunista italiano, la Commissione chiede di costituire di propria iniziativa, a livello locale, provinciale, regionale o interregionale comitati formati da compagni (membri di FSRS e lavoratori avanzati) che accettano la settima discriminante (il carattere clandestino dell’organizzazione) e sono in grado di incominciare ad operare in coerenza con essa. Ogni comitato deve essere di composizione limitata (da 2 a 4 membri) e diretto da un segretario responsabile dei contatti con la Commissione. Ogni comitato deve incominciare a imparare a funzionare clandestinamente (apprendimento della concezione e delle tecniche del funzionamento clandestino - riunioni libere, relazioni libere tra i membri: contatti telefonici, postali e incontri), studiare la rivista, collaborare alla rivista, diffondere la rivista, studiare la posizione assunta dai singoli e dalle organizzazioni di fronte alla settima discriminante posta dal primo numero di La Voce , reclutare nuovi compagni, promuovere le attività di sostegno alla costruzione del partito.

La Commissione stabilirà via via i rapporti con i comitati, sulla base dell’esperienza elaborerà via via indicazioni per migliorare il lavoro dei comitati e i propri rapporti con ognuno di essi. Diamo per scontato che in questa fase le organizzazioni clandestine che si formeranno saranno molto differenti per il modo di funzionare e per il lavoro che svolgeranno. L’importante è che esse rientrino nelle discriminanti poste e che migliorino. Ognuna di esse e il loro insieme verranno ristrutturate definitivamente, dall’alto verso il basso dal Comitato Centrale (eletto dal congresso di fondazione) in conformità allo Statuto del nuovo partito (approvato dallo stesso congresso).