Delegazione della CP del CC del (n)PCI
BP 3 4, rue Lénine
93451 Ile St Denis (Francia)
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04 febbraio 2007
Mercoledì 17 gennaio la Corte 16/2 del Tribunal Correctionnel di Parigi ha rinviato il processo che aveva arbitrariamente deciso di celebrare il 17, 18 e 19 gennaio. È il risultato dell’energica opposizione fatta dagli imputati presenti in aula, della solidarietà del numeroso pubblico presente, della larga solidarietà raccolta nelle settimane e nei mesi precedenti, dell’assenza dei due membri del (n)PCI imputati G. Maj e G. Czeppel e dell’assenza compatta di tutti i quattro avvocati. Queste insieme di condizioni create, ha avuto ragione dell’ostinazione delle Autorità Francesi che volevano celebrare comunque il processo, onorando gli impegni assunti con le Autorità Italiane, in combinazione con l’ottavo procedimento giudiziario aperto dalle Autorità Italiane. Il concerto del 19 gennaio fatto alla Bourse du Travail di Saint Denis su iniziativa dell’ADEEL e del CAP(n)PCI e il presidio tenuto a Bologna il 20 gennaio per iniziativa del Partito dei CARC, dell’ASP e del SLL si sono ben combinati con l’operazione condotta il 19 gennaio al Palazzo di Giustizia di Parigi. Una volta accertato che non pendevano mandati di arresto a loro carico, il 2 febbraio i due membri del Partito e della Delegazione sono infine rientrati alle loro abitazioni e hanno ripreso il loro lavoro.
Una vittoria è stata raggiunta, l’arroganza delle Autorità è stata rintuzzata. Occorre proseguire nella lotta, ricavando e utilizzando per rafforzarla gli insegnamenti della lotta fin qui condotta. L’insegnamento principale, a nostro parere, è che nella lotta contro la repressione bisogna anzitutto fare appello alle larghe masse popolari e contemporaneamente far leva sulle contraddizioni interne alla borghesia. È la linea che ha seguito il CAP(n)PCI enna sua attività. La lotta contro la persecuzione del (n)PCI è una parte e un contributo alla lotta generale contro la repressione. Questa lotta diventa sempre più importante vista la marea limacciosa di misure, leggi e operazioni repressive che dilaga in tutti i paesi imperialisti, a complemento della eliminazione delle conquiste e dell’aggressione dei paesi oppressi.
Nel continuare la lotta contro la persecuzione del (n)PCI, oltre a denunciare che l’azione giudiziaria è pretestuosa e mira in realtà a impedire o intralciare l’esercizio dell’attività politica tutelato dalle leggi dei due paesi dopo la vittoria della Resistenza contro il nazifascismo, bisogna anche insistere nell’esigere perché le Autorità Francesi almeno osservino scrupolosamente le loro leggi. In concreto questo significa
Queste sono le condizioni minime che devono essere rispettate dalle Autorità Francesi, in base alle leggi che esse devono applicare e non inventare per giustificare legalmente la persecuzione del (n)PCI e condurre in porto una losca e illegale collaborazione con le Autorità Italiane concertata nell’ambito del Groupe fraco-iatlien sur les menaces graves che le Autorità governative dei due paesi hanno creato nel convegno del 3 marzo 2004.
La Delegazione chiede a tutte le forze politiche comuniste o anche solo democratiche francesi e a tutte le personalità democratiche di continuare nella loro protesta contro la sostanziale violazione della democrazia da parte delle Autorità e le ringrazia per la solidarietà finora dimostrata.