La Voce 4

Come elaborare il programma del partito

mercoledì 8 marzo 2000.
 

Dire cose giuste, nella nostra situazione, non è questione di intelligenza e di cultura. È prima di tutto questione di modestia: accettare di imparare dai fondatori e dai dirigenti del nostro movimento, il movimento comunista. Non essere presuntuosi, non volere inventare e scoprire tutto ex novo e con poca fatica, come se noi non avessimo radici e storia, col rischio di scoprire l’acqua calda. Non essere servili verso la cultura borghese: tra i compagni che leggono libri, non sono pochi che hanno letto centinaia di pagine di libri e manuali borghesi (in generale di scarso valore data la situazione della borghesia) e che del marxismo hanno letto qualche riassunto o qualche manualetto, compilato da nemici del movimento comunista o poco più.

L’elaborazione del programma è un lavoro collettivo, in cui ogni compagno fa la parte che le sue capacità, attitudini e conoscenze gli permettono di fare, tendendo al massimo possibile le sue forze. Assieme approderemo ad un risultato eccellente.

Elaborare il programma vuol sostanzialmente dire quattro cose.

1. Assimilare la concezione del mondo e il metodo di conoscenza e di attività che il movimento comunista ha elaborato dalla propria esperienza e ha verificato nel corso di 150 anni di grandi lotte di classe e di liberazione nazionale antimperialista. Questo patrimonio è per l’essenziale esposto nelle opere dei “classici del marxismo”: Marx, Engels, Lenin, Stalin, Mao Tse-tung.

2. Studiare alla luce della concezione comunista del mondo col metodo comunista di conoscenza l’esperienza del movimento comunista del nostro paese : nonostante l’opera di Gramsci, in questo campo non esistono classici e bisogna dare prova di creatività.

3. Fare inchiesta raccogliendo l’esperienza del movimento attuale ed elaborarla alla luce di quella concezione comunista del mondo col metodo comunista di conoscenza.

4. Ripulire le nostre teste dalle concezioni della cultura borghese di sinistra che abbiamo assorbito assieme all’aria che respiriamo ed è la causa principale della sterilità o quasi sterilità degli sforzi dei rivoluzionari del nostro paese.

Non si tratta di dire in generale se prima si fa il partito o prima si fa il programma o di trovare una combinazione universalmente valida delle due cose. Ogni partito ha risolto questo dilemma secondo le concrete condizioni della sua formazione. Abbiamo nella storia del movimento comunista esempi di soluzioni molto diverse e vale la pena che chi si macera nel dilemma uovo-gallina le studi. Ogni cosa nasce da qualcosa che esiste prima di lui. La storia della Lega dei comunisti, del Manifesto del partito comunista, della Prima Internazionale, dei partiti comunisti (socialdemocratici) nazionali, del partito operaio socialdemocratico tedesco, del partito operaio socialdemocratico della Russia, la Internazionale Comunista, le singole sezioni della Internazionale Comunista presentano tanti esempi di soluzioni diverse a secondo delle diverse concrete situazioni in cui il partito si è costituito.

Noi dobbiamo risolvere il problema concreto della formazione del nuovo partito comunista nelle condizioni concrete e attuali del nostro paese. È rispetto a queste condizioni concrete, e non a situazioni auspicate o ideali, che va valutata la proposta che la CP ha avanzato a tutte le FSRS e a tutti i lavoratori avanzati.

Tonia N.