Oltre l'emergenza, a partire dall'emergenza, la classe operaia unita nel suo Partito comunista fa dell'Italia un nuovo paese socialista

     

 

31.03.2020 Comunicato n.16 del Comitato Aurora del (nuovo)Partito comunista italiano

 

"La crisi materiale, morale, intellettuale e ambientale che affligge l'umanità intera e spaventa tante persone, sia tra le masse popolari sia nella borghesia imperialista, conferma con la sua gravità la profondità della trasformazione che l'umanità deve compiere". Questo è ciò che scrive il (nuovo)Partito comunista italiano nel suo Manifesto programma pubblicato nel marzo del 2008, dodici anni fa. Sono parole utili oggi. Le inoltriamo agli operai, a tutti quelli che si sentono e vogliono fare i comunisti, a tutti quelli che vogliono cambiare il corso delle cose perché sono loro, uniti nel loro partito comunista, quelli che possono attuare, che cominciano ad attuare e che attueranno la trasformazione che l'umanità deve compiere. Non lo farà di certo la classe politica che oggi governa il paese, che non è stata capace di prevedere una crisi così devastante come quella che sperimentiamo oggi, che non sa le ragioni per cui è sorta, che sono antiche, e che quanto al futuro non sa nemmeno cosa accadrà ad aprile. Non lo faranno i padroni delle aziende, quelli che fino a ieri producevano abiti di lusso per i ricchi e oggi sono costretti a produrre mascherine, e lo fanno come se testimonianza del loro buon cuore anzichè della necessità. I padroni della GKN di Campi Bisenzio, che approfittano del fatto che gli operai sono tutti ciascuno chiuso in casa sua per licenziarne venti, quelli della Hitachi di Pistoia, che fanno vanto dell'avere chiuso la fabbrica per primi come se non fosse per la pressione dei loro operai che stanno rialzando la testa e ne approfittano per licenziare il delegato Ugl che più degli altri insieme agli altri delegati del suo sindacato si è fatto interprete degli interessi dei lavoratori della fabbrica.

Gli operai operai possono attuare la trasformazione necessaria unendosi al loro partito comunista, al (nuovo)Partito comunista italiano, punta avanzata di una carovana di collettivi e di singoli che si è formata negli anni Ottanta dello scorso secolo e che da allora si prepara sul piano ideologico, politico e organizzativo per l'evenienza odierna. Si prepara quindi sul piano dell'agire e sul piano dei pensieri e dei sentimenti, avendo cura di avere idee chiare e saldezza e serenità d'animo e di trasmettere tutto questo a chiunque si aggrega.

 

Per attuare la trasformazione necessaria bisogna diventare comunisti. La prima attività per farlo è studiare il Manifesto Programma.

 

Nell'Avviso ai Naviganti 100 del 30 marzo 2020, con il quale il Comitato Centrale ha reso pubblica il n. 64 di La Voce, vengono definite le misure concrete per far fronte all'emergenza sanitaria, economica e politica nel nostro paese:

"1. Assunzione immediata e con procedura d'emergenza dei medici, infermieri e operatori sanitari necessari alla cura dei contagiati e degli altri malati, a somministrare i tamponi e verificarne l'esito, a garantire cure e prevenzione ad anziani, disabili, immunodepressi e altre categorie a rischio e che necessitano comunque di assistenza particolare, stabilizzazione di tutto il personale precario che lavora negli ospedali pubblici e privati, integrazione del personale di Emergency, di Medici Senza Frontiere e di altre organizzazioni simili operanti nel nostro paese: anche prima  dell'epidemia da coronavirus gli ospedali pubblici erano sotto organico, per avere rapidamente l'assistenza sanitaria chi aveva i soldi si rivolgeva ai privati, le cure ad anziani, disabili e immunodepressi erano carenti, molte case di riposo per anziani erano dei lager, poco meglio delle prigioni e dei campi di concentramento per immigrati.

2. Requisizione senza indennizzo degli ospedali privati, impiego degli ospedali e di tutte le risorse sanitarie delle Forze Armate, riapertura dei presidi ospedalieri chiusi, uso degli edifici vuoti a disposizione dello Stato, delle Regioni, dei Comuni e di altri enti pubblici e requisizione senza indennizzo di quelli di proprietà delle grandi immobiliari, del Vaticano, delle Congregazioni e Ordini religiosi e dei ricchi per allestire in tempi rapidi reparti di terapia intensiva per curare i contagiati con sintomi gravi e i posti letto necessari a curare i contagiati con sintomi lievi e gli altri malati: vanno garantite le cure a tutti i contagiati e anche a tutti gli altri malati. No a scegliere quali contagiati curare e quali no perché mancano posti in terapia intensiva. No a privare delle cure chi è malato di altre patologie perché gli ospedali sono pieni di contagiati!

3. Conversione di tutte le aziende che possono facilmente produrre quello che serve alla cura dei malati e alla protezione del personale sanitario negli ospedali, alla prevenzione dei contagi nelle aziende che devono continuare a funzionare e nelle zone d'abitazione: non servono abiti di alta moda, profumi e auto di lusso, F35 e altre armi! Servono mascherine, disinfettanti, guanti e tute protettive, respiratori! Armani, Dior e simili si sono messi a fare mascherine e disinfettanti? Bene, era ora! Che Bergoglio mostri nella pratica la buona volontà che proclama e di avere sul clero, sulle Congregazioni e gli Ordini religiosi e sui suoi fedeli il potere che a suo dire Dio gli ha conferito. Ma siamo nel pieno di un'emergenza: la conversione a produzioni utili all'emergenza e la loro distribuzione vanno organizzate su scala nazionale e con una visione d'insieme, non in ordine sparso e lasciate alla libera iniziativa (benevola o interessata che sia), alle donazioni e alla speculazione.

4. Sanificazione degli ospedali, delle aziende che devono continuare a funzionare, di supermercati, farmacie e altri centri di distribuzione di beni e servizi essenziali, delle strutture residenziali per anziani, disabili, ecc., delle carceri, dei campi di concentramento degli immigrati e di tutte le strutture e luoghi d'abitazione e lavoro, delle strade e dei mezzi di trasporto, con frequenza decisa in base al rischio di esposizione al contagio: la prevenzione del contagio non va lasciata alla disponibilità di soldi o alla buona volontà, ma organizzata dalle autorità pubbliche ordinarie o d'emergenza.

5. Distribuzione alla popolazione di mascherine, disinfettanti e altri dispositivi di protezione individuale (DPI) e comunque fissazione amministrativa dei prezzi a cui vengono venduti nelle farmacie, nei supermercati e online.

6. Garanzia di un salario dignitoso e condizioni di lavoro sicure a chi continua a lavorare per produrre beni e servizi necessari alla cura dei malati, alla prevenzione dei contagi e all'approvvigionamento di quanto necessario alla popolazione per vivere, blocco dei licenziamenti, stabilizzazione dei precari e nuove assunzioni per garantire la produzione dei beni e servizi necessari senza danno per la salute e la sicurezza dei lavoratori.

7. Chiusura temporanea delle aziende finché la loro produzione non diventa indispensabile per la popolazione, con garanzia di salario pieno ai lavoratori per tutto il tempo in cui le aziende restano ferme, blocco dei licenziamenti e prolungamento dei contratti precari.

8. Integrazione delle produzioni essenziali svolte da lavoratori autonomi e assegnazione di un reddito dignitoso e sospensione di tasse, mutui, ecc. per i lavoratori autonomi che non svolgono attività essenziali.

9. Mobilitazione dei disoccupati con assegnazione di un salario e, su base volontaria, dei lavoratori delle aziende temporaneamente chiuse, degli studenti che hanno superato la maggior età e dei pensionati in buona salute, per svolgere le attività necessarie alla lotta all'epidemia.

10. Indulto per i detenuti sociali e loro assegnazione a lavori utili per far fronte all'epidemia, con assegnazione di un salario e di un'abitazione a chi ne è privo; lo stesso per i migranti attualmente reclusi in centri comunque denominati.

11. Sospensione degli sfratti a tempo indeterminato, assegnazione di un'abitazione dignitosa a chi ne è privo o vive in abitazioni insalubri e che non garantiscono dal contagio.

12. Mobilitazione delle Forze dell'Ordine e delle Forze Armate ai controlli negli ospedali e nelle aziende, a impedire speculazioni e usura, a lavori utili a far fronte all'epidemia, integrazione con Brigate di Solidarietà Attiva".

 

Viva il (nuovo)PCI

Operai e lavoratori, arruolatevi nel (nuovo)Partito comunista italiano! Il primo movimento comunista italiano con il suo partito ha trasformato il paese e ci ha lasciato un patrimonio che nessuno potrà cancellare. Usiamolo come fondamento per costruire la rivoluzione socialista, per sognare, per pensare, per vedere oltre l'orizzonte della società borghese, con la libertà che la condizione clandestina consente al partito della classe operaia e che spiana il cammino verso la vittoria!

 

Comitato Aurora del (nuovo)Partito comunista italiano

Per informazioni, vedi il sito del (nuovo)Partito comunista italiano in www.nuovopci.it , dove trovate anche le istruzioni per utilizzare metodi di comunicazione protetti (TOR e PGP).

Comunicazioni con il CdP Aurora al recapito theaurors@netcourrier.com