Comunicato n.9 del Comitato di Partito “Antonio Gramsci”

 

17.09.2022

 

Usiamo le elezioni politiche del 25 settembre per eleggere un Parlamento anti Agenda Draghi!


L’Agenda Draghi è il manifesto programmatico adottato e fatto proprio da tutto il sistema politico delle Larghe Intese sancito anche formalmente il 18 gennaio 2014 da Berlusconi e Renzi al Nazareno. Da Fratelli d’Italia di Meloni alla Lega di Salvini, dal Partito Democratico di Letta a Azione di Calenda, da Forza Italia di Berlusconi fino all’inconcludente M5S che dall’avvento del governo Draghi nel 2020 è divenuto costola del sistema politico che doveva disarcionare. Tutti uniti appassionatamente nell’obbedienza al pilota automatico UE che strangola la sovranità economica del paese e la sottomette ai flussi della speculazione finanziaria che distruggono apparato produttivo e depredano ricchezze in favore dei gruppi multinazionali. Tutti schierati a difesa della gestione criminale della pandemia da Covid-19 di cui le masse popolari sono in balia oramai da più di due anni durante cui le autorità hanno ulteriormente ridotto il Servizio Sanitario Nazionale, favorito la sua privatizzazione e regalato fiumi di denaro alle multinazionali del farmaco, rendendo obbligatoria l’inoculazione di medicinali spacciati per vaccini che alleviano gli effetti peggiori della malattia senza rendere immuni da essa, impedendo la diffusione dei rimedi medici diversi che sono stati sperimentati e usando una repressione senza precedenti contro milioni di individui che giustamente diffidano del “vaccino”. Infine, ma non meno importante, tutti uniti nel partito della spesa militare in supporto della guerra che gli imperialisti USA, per fare fronte al loro declino, stanno scatenando contro la Federazione Russa e la Repubblica Popolare Cinese, a scapito delle masse popolari di tutto il mondo: dal popolo ucraino, prima vittima delle armi di USA-NATO e UE a sostegno della “resistenza ucraina”, ai popoli di tutto il mondo che stanno pagando a carissimo prezzo gli effetti globali della guerra in corso.


Questa è la linea dei vendipatria, dei criminali di guerra e dei corrotti servi del più forte con cui la banda Mattarella-Draghi vuol riempire il Parlamento con le votazioni del 25 settembre. Vogliono un Parlamento prono ai vertici della Repubblica Pontificia: agli imperialisti USA e UE che decidono la nostra politica estera, al Vaticano che è il reggente politico occulto del governo del paese, alle organizzazioni criminali (Mafia) e a quelle padronali (Confindustria) che sono detentrici del potere economico.


La riuscita del disegno della banda Draghi-Mattarella dipenderà per buona parte dalla mancata mobilitazione delle decine di milioni di elettori malcontenti del disastroso corso delle cose che già si erano astenuti nel 2018 e da quelli oggi indotti ad astenersi dall’inconcludenza dimostrata dal M5S e, da ultimo, dall’adesione all’Agenda Draghi della stessa Giorgia Meloni.


Se vogliono un Parlamento prono ai loro interessi, facciamo in modo di non darglielo! Eleggiamo un Parlamento di esponenti ostili all’Agenda Draghi!

Se contano per la riuscita dei loro progetti sullo svolgimento di una campagna elettorale che consolidi passività e sfiducia degli elettori malcontenti, facciamo in modo di non consentirgliela! Organizziamo una campagna elettorale di riscossa, all’insegna di azioni radicali e che impegni le liste anti Larghe Intese candidate nella mobilitazione degli astenuti vecchi e nuovi.


La crescita dell’astensione dal voto verificatasi negli ultimi anni a fronte dell’inconcludenza del M5S, è stato un segnale positivo. Milioni di individui, a fronte della delusione M5S non sono tornati a votare i partiti delle Larghe Intese e hanno anzi accentuato il proprio distacco dal teatrino politico borghese. Il movimento comunista che rinasce deve valorizzare e incanalare questo sano moto di ribellione, chiamando con decisione i milioni di astenuti vecchi e nuovi a votare e a farlo non per “dare un posto in Parlamento” a Tizio o Caio ma per rendere ingovernabile dai vertici della Repubblica Pontificia il prossimo Parlamento e riempirlo, con i milioni di voti degli astenuti vecchi e nuovi, di parlamentari ostili all’Agenda Draghi e suscettibili, una volta eletti, di subordinarsi alle Organizzazioni Operaie e Popolari.

Questa è fantascienza” obiettano gli arresi tra le varie formazioni comuniste che stanno partecipando alla campagna elettorale in corso, motivando ciò coi sondaggi che danno le liste anti Larghe Intese al massimo in lizza per superare il 3% e ben lontane dall’esprimere la capacità di mobilitare la massa degli astenuti vecchi e nuovi. È indubbiamente vero che oggi tra le liste anti Larghe Intese non esiste una forza analoga a ciò che fu M5S tra il 2013 e il 2018 per capacità di mobilitazione dell’elettorato malcontento del corso delle cose. Ma non c’è altra strada per le attuali liste anti Larghe Intese per diventare questo centro autorevole che non sia la lotta per eleggere un Parlamento ingestibile dalle Larghe Intese e dalla banda Mattarella-Draghi. Questo è l’obiettivo che oggi può mobilitare le decine di milioni di elettori malcontenti e inclini ad astenersi. Non quello di dare un ben retribuito posto su una seggiola ad un drappello di parlamentari oppositori delle Larghe Intese.


Le liste anti Larghe Intese devono mobilitare i loro sostenitori e in particolare i candidati a rafforzare la mobilitazione e l’organizzazione delle masse popolari contro l’Agenda Draghi e le sue misure di guerra, di smantellamento dell’apparato produttivo del paese, di inflazione, di miseria e di crisi ambientale. Devono soprattutto convogliare tutti i loro elettori su una sola delle liste: quella che è in condizioni di raccogliere il maggior numero di voti, previo 1. un accordo pubblico tra i capi politici, i promotori e i candidati a promuovere, dopo le elezioni, campagne di informazione, dibattiti e referendum popolari sulle misure divergenti dei programmi delle liste e 2. l’autocritica pubblica dei candidati delle liste anti Larghe Intese che non si sono opposti con decisione alla criminale gestione della pandemia fatta dai governi Conte II e Draghi.


Noi riteniamo che UNIONE POPOLARE è la lista che è nelle condizioni di raccogliere più voti tra le liste anti Agenda Draghi. Il 25 settembre votare UNIONE POPOLARE!

Trasformiamo le elezioni del 25 settembre in una trappola per la banda Mattarella-Draghi!