21.05.2024 Comunicato numero 54 del Comitato Aurora del (nuovo)Partito comunista italiano
Ai comunisti e a tutti quelli che vogliono porre fine al catastrofico corso delle cose, a tutta la Firenze “ribelle e mai doma”: ci sono imprese che non affrontiamo perché ci sembrano impossibili, ma in realtà ci sembrano impossibili solo perché non osiamo affrontarle!
Dobbiamo approfittare della campagna elettorale per le prossime elezioni europee e amministrative per liberare Firenze e la Toscana dagli imperialisti USA, sionisti e UE!
Dobbiamo sconfiggere il PD e tutte le forze delle Larghe Intese!
Dobbiamo rompere la timidezza delle liste anti larghe intese e spingerle in avanti!
Dobbiamo sostenere l’azione di ogni candidato “che fa subito” e non si limita a promettere di “fare dopo”!
Dobbiamo rafforzare il fronte delle forze politiche, sindacali, operaie e popolari che sono alla testa della mobilitazione delle masse popolari!
Sono settimane concitate per la città di Firenze: la campagna elettorale per le elezioni europee e amministrative sta entrando nel vivo. Il Collettivo di Fabbrica GKN “spinge sull’acceleratore” della mobilitazione e del coordinamento con altri gruppi di lavoratori come quelli della Regione Toscana (vedi sotto), il Comitato No Comando NATO impone nel dibattito cittadino il tema della costruzione di un nuovo comando Nato nella Caserma Predieri di Rovezzano, i lavoratori del Meyer si organizzano per cacciare il sionista Carrai dalla Fondazione, i comunisti del Partito dei CARC si organizzano per irrompere nella campagna elettorale.
Nel frattempo riceviamo foto di scritte sui muri intorno alla caserma Predieri di Rovezzano che lanciano parole d’ordine contro l'installazione del comando NATO: che dieci, cento, mille scritte riempiano i muri della città! Assediamo il nemico fino a cacciarlo!
Per fare altri passi in avanti i comunisti, tutti quelli che vogliono porre fine al catastrofico corso delle cose, la Firenze “ribelle e mai doma” devono osare vincere, scrollarsi di dosso il senso di sconfitta: questa campagna elettorale è un’occasione da non perdere, con le elezioni dell’8 e 9 giugno possiamo infliggere una sonora sconfitta al PD e alle Larghe Intese!
Sia chiaro: noi non siamo per la “via democratica e parlamentare al socialismo” con la quale Togliatti ha portato il vecchio PCI dalla vittoria della Resistenza alla sconfitta del 1948 il quale poi, con Berlinguer “sotto l’ombrello della NATO”, è stato corroso fino alla dissoluzione nel 1991. Non è con elezioni indette e gestite dalla borghesia e dal clero che dominano nell’economia e nelle relazioni sociali che si cambia il corso delle cose.
Il catastrofico corso delle cose in cui siamo immersi è dovuto alla crisi generale del capitalismo, la quale ha la sua fonte nella sovrapproduzione assoluta di capitale. Solo la mobilitazione e l’organizzazione delle masse popolari tramite le organizzazioni operaie e popolari nelle aziende capitaliste e pubbliche e nei territori, il loro crescente coordinamento e rafforzamento fino a costituire un loro governo d’emergenza daranno inizio in Italia a un corso diverso delle cose.
Bisogna sfruttare anche le elezioni dell’8 e 9 giugno, per fare che cosa? Per cacciare le Larghe Intese e costruire un'amministrazione comunale alternativa, cioè frutto ed emanazione della rete delle organizzazioni operaie e popolari che innervano la nostra città. I governanti di una simile amministrazione devono essere coloro che già oggi godono della fiducia delle organizzazioni operaie e popolari. Quindi, non si tratta di condizionare in senso favorevole alle masse popolari l’azione della prossima amministrazione fiorentina mandando qualche portavoce delle rivendicazioni popolari in consiglio comunale, oppure cercando di convincere i caporioni del PD e delle Larghe Intese che stanno sbagliando e nemmeno limitarsi a farlo con le cattive cioè organizzando mobilitazioni, scioperi, proteste sempre più combattive.
Dobbiamo cacciarli e imporre la nostra amministrazione!
Combattere a modo nostro fino a vincere! Osare sognare!
Osare lottare per realizzare il nostro sogno! Osare vincere!
Costruire comitati nelle fabbriche, scuole e quartieri che si mobilitano contro la guerra e l’economia di guerra!
Per un governo di emergenza popolare! Per fare dell'Italia un nuovo paese socialista!
Per una nuova liberazione da USA, NATO, sionisti e UE!
Per il socialismo!
Comitato Aurora del (nuovo)Partito comunista italiano
Per informazioni, vedi il sito del (nuovo)Partito comunista italiano in www.nuovopci.it, dove trovate anche le istruzioni per utilizzare metodi di comunicazione protetti (TOR e PGP)
Il post facebook del Collettivo di Fabbrica GKN del 20.05.2024
Questa storia non è finita finché non è finita.
Dopo il corteo del 18 - ultima tappa di 33 mesi che hanno coinvolto almeno centomila persone - ecco un altro piccolo pezzo di questa storia, di storia.
Lunedì mattina, seppur in forma simbolica attraverso le loro rappresentanze, l'abbraccio e l'incontro tra lavoratori e lavoratrici del pubblico e del privato. Con noi le Rsu della Regione Toscana e dell'Arpat, oltre che Fp Cgil, Cobas, Uil Fp e le altre organizzazioni sindacali di categoria.
Abbiamo chiesto alla Regione Toscana di prendere in considerazione uno strumento di politica industriale pubblica. Ci hanno risposto positivamente le Rsu di Arpat e Regione Toscana. Come a ribadire che la Regione Toscana sono prima di tutto i suoi lavoratori e lavoratrici. Che avrebbero potuto nascondersi, legittimamente, dietro al fatto che "non sta a loro", che "loro" come tutte e tutti noi "hanno già i propri problemi a cui pensare".
E invece no, le lavoratrici e i lavoratori del settore pubblico prendono in carica la nostra vicenda, in carica Gkn come bene pubblico da preservare, il concetto di territorio come complesso delle persone e delle competenze che lo compongono. Sono classe dirigente dal basso.
Lo fanno per idealità? Sicuramente, anche.
Lo fanno anche perché sanno di farsi un favore, di difendere prima di tutto se stesse e se stessi. La nostra vicenda, quella che intreccia urbanistica, politica industriale, salvaguardia ambientale, chiama pesantemente in causa lo stato della macchina pubblica: uffici sotto personale, competenze non curate e disperse, tagli.
Delle istituzioni che professano impotenza, non hanno bisogno di una macchina pubblica efficiente. E l'efficienza di una macchina pubblica invece la fanno i salari, i diritti, le assunzioni che la sorreggono.
#insorgiamo