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del CdP
Mara Cagol
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Comitato “Mara Cagol” del (n)Pci


 

sito web del (n)Pci: www.nuovopci.it

Comunicato 14-07-2010

 

UNIRE E COORDINARE LE FORZE PER FAR RIMANGIARE A CALDORO E LA SUA GIUNTA IL PIANO REGIONALE ANTIPOPOLARE APPENA VARATO!

In Campania la nuova Giunta Regionale guidata da Caldoro ha varato un piano di tagli alla spesa pubblica che peggiorerà ulteriormente la condizioni di vita delle masse popolari, un piano da 12 milioni di euro che prevede: tagli ulteriori alla sanità pubblica, il pagamento degli stipendi ai dipendenti della ASL Napoli 1 è già saltato una volta per diversi mesi uccidendo l’infermiera Terracciano, ora minaccia la chiusura di diversi ospedali della provincia di Napoli e le aziende di servizio esternalizzato già non stanno pagando a loro volta gli stipendi in previsione dei mancati versamenti pubblici; tagli all’istruzione con ulteriore precarizzazione della vita di migliaia di insegnanti e peggiore livello culturale; tagli ai fondi destinati ai lavori socialmente utili ed all’inserimento delle migliaia di disoccupati nella sola città di Napoli, è notizia di questi giorni che non verranno più predisposti i fondi per il progetto BROS e per i corsi di formazione per i disoccupati; tagli ai fondi per le casse integrazioni di cui usufruivano migliaia di lavoratori di Pomigliano D’Arco della Fiat e del suo indotto; tagli al cosiddetto “reddito di cittadinanza” unico sostegno economico per centinaia di famiglie senza reddito.

La parte migliore di questi settori delle masse popolari si stanno mobilitando per opporre resistenza a queste misure antipopolari: i precari del progetto BROS e i disoccupati organizzati manifestano ormai quasi ogni giorno contro i tagli; negli ospedali nascono comitati di lotta contro la chiusura dei presidi, sostenuti dalla società civile che vuole difendere il diritto alla sanità pubblica, e nelle stesse cliniche private i dipendenti sono saliti sui tetti per difendere i posti di lavoro a rischio, come alla clinica Villalba in provincia di Napoli; gli operai di Pomigliano con la mobilitazione guidata dalla FIOM e dallo Slai Cobas contro il piano Marchionne hanno dimostrato di non essere disposti a rinunciare ai diritti conquistati e sanciti dalla Statuto dei Lavoratori come non sono disposti a farsi licenziare!

Ora bisogna fare un passo avanti in più per rispedire al mittente i tentativi di Caldoro di far pagare la crisi alle masse popolari, fermare la giunta che vuole mettere in pratica la linea di lacrime e sangue dettata dalla banda di mafiosi, clericali e reazionari raccolta attorno a Berlusconi è possibile!

E’ necessario coordinare ed unire queste mobilitazioni, bisogna rompere l’isolamento in cui la mobilitazione spontanea di ciascuna di queste vertenze tende a chiudersi limitandosi a guardare al proprio obiettivo perché così facendo l’obiettivo delle singole lotte avrà scarse possibilità di vittoria!

La crisi economica che vive la Campania non è altro che la manifestazione più cruenta della fase terminale della crisi generale del sistema capitalistico. Una crisi che incide sulla crescente instabilità politica stante le difficoltà degli stessi governanti a tenere a bada le masse popolari che non vogliono ingoiare il rospo ed incide anche sulla crisi ambientale tagliando fondi per monitoraggi ambientali e cedendo nuove fette dell’affare discariche e smaltimento rifiuti alla Camorra. Oggi gli ammortizzatori sociali utilizzati dai precedenti governi borghesi per mantenere la situazione governabile non sono più disponibili, è per questa ragione che la soluzione di ogni singolo problema economico non può che essere politica! Oggi l’unica ragione di cedimento da parte delle istituzioni borghesi alle richieste di lavoratori,  precari,  disoccupati è la minaccia di ingovernabilità. Bisogna costringerli a non chiudere gli ospedali, a rifinanziare il progetto Bros piuttosto che le casse integrazioni!

Come?

>       I più avanzati tra gli attivisti di queste mobilitazioni (le avanguardie di lotta dei vari movimenti, comitati, i sindacati di base sul territorio: Slai Cobas, USB, Cobas, SLL, i singoli esponenti dell’Area Programmatica della CGIL) devono spingere per connettere le lotte e puntare a fare un’unica mobilitazione generale contro la giunta Caldoro e il suo Piano Regionale! Una manifestazione di questo tipo sarà già di per sé un problema di ordine pubblico per il governo!

>       I più avanzati tra gli attivisti di queste mobilitazioni devono spingere per sfruttare a proprio vantaggio le contraddizioni del campo borghese della politica, chiedendo pubblicamente e quindi costringendo gli esponenti delle forze di opposizione al governo di schierarsi apertamente in favore della mobilitazione popolare, bisogna chiamare all’appello De Magistris, Vendola, Di Pietro, Landini, Gabriele e altri così se accettano rafforzeranno la mobilitazione, se si rifiutano verranno sputtanati pubblicamente come nemici delle masse!

La situazione è a favore delle masse popolari: da un lato il Piano Regionale che hanno varato racchiude tutti i settori delle masse popolari in mobilitazione con misure antipopolari che li riguardano, questa è la base materiale da cui partire per unire la piazza contro la giunta e contro il Piano! Dall’altro Caldoro è debole e sotto il fuoco amico: la mobilitazione popolare lo costringe a nascondersi ed a girare con la scorta armata mentre i suoi compari di Partito cercano di fargli le scarpe e il reggente PDL dei rapporti con la Criminalità Organizzata in Campania, Cosentino, (il suo più acerrimo nemico) gode del pieno sostegno di Berlusconi. Inoltre la borghesia si appresta a manovrare per le elezioni amministrative a Napoli, un centro di potere importante per il governo del paese, e farà di tutto per non inimicarsi l’opinione pubblica!

Unire le singole vertenze in corso in un’unica battaglia con chiare rivendicazioni farà tremare Palazzo S. Lucia, non solo i singoli settori delle masse popolari ne trarranno vantaggio, ma così sarà possibile aprire una crepa ancora più profonda nel governo della destra reazionaria locale e nazionale. Una grande mobilitazione popolare a Napoli significa infliggere un duro colpo alla Banda Berlusconi che sta serrando le fila per procedere ad un governo d’emergenza reazionario nel paese per far fronte dal canto loro alla crisi generale.

Riuscire a far alzare la bandiera di “Nessun lavoratore dev’essere licenziato, ad ogni adulto un lavoro dignitoso” ad almeno una parte degli esponenti della politica borghese, che per ragioni proprie non vogliono ricorrere ad un governo apertamente reazionario, significa dal canto delle masse popolari porre delle basi concrete alla costruzione di un governo di emergenza che adotti queste misure per far fronte alla crisi generale.

Le masse popolari che si mobiliteranno a questo scopo impareranno da questa esperienza che è possibile non solo imporre proprie condizioni alla borghesia, ma che addirittura se ne può fare a meno! Questa è la strada oggi praticabile per avanzare verso il cambiamento del sistema economico, verso un nuovo sistema che le masse popolari costruiranno in base alle proprie esigenze, il socialismo!

Da Napoli può partire un colpo mortale al progetto reazionario della Banda Berlusconi!

Da Napoli può partire la spinta per la costruzione di un governo di emergenza popolare che adotti le misure immediate necessarie a porre un freno agli effetti peggiori della crisi: Nessuna azienda dev’essere chiusa, nessun lavoratore licenziato, ad ogni adulto un lavoro utile e dignitoso!

E’ possibile e dipende dagli elementi più avanzati delle masse popolari e dai comunisti, di quanto e come lavoreranno per unire e coordinare le forze popolari in mobilitazione già spontaneamente per far fronte alla crisi!

Un governo d’emergenza popolare aprirà la strada affinché per la prima volta in un paese imperialista si realizzi la rivoluzione socialista!

Per questo lotta il (nuovo) Partito Comunista Italiano!

 

Per questa lotta il (nuovo) Partito Comunista Italiano chiede il contributo e il concorso della parte più generosa e onesta, della parte più avanzata delle masse popolari del nostro paese!

 

Compagni, operai, proletari, donne, immigrati, giovani: arruolatevi nel (nuovo) Partito Comunista Italiano!

 

Costruite clandestinamente in ogni azienda, in ogni zona, in ogni organizzazione di massa un Comitato di Partito!