Comitati di Partito


 

Comitato Ottobre Rosso del (n)PCI

 

La strategia del nuovo Partito Comunista Italiano

Il nuovo Partito Comunista Italiano adotta una strategia di guerra contro la borghesia imperialista. La guerra è l'unica risposta efficace e giusta contro la guerra che la borghesia imperialista conduce contro le masse popolari, guerra aperta come in Iraq e in molti altri paesi del mondo, guerra sotterranea nei paesi imperialisti come il nostro, dove è attacco progressivo, quotidiano e capillare contro le masse popolari, attacco alle loro condizioni economiche, sociali, politiche e culturali.

Le masse popolari dei paesi imperialisti come il nostro in massima parte non credono che l'attacco che ogni giorno e in mille modi sperimentano sulla propria pelle sia una guerra. Sono ancora convinte che per rivolgere le condizioni a proprio favore sia sufficiente la lotta pacifica e svolta entro i termini prescritti dalle leggi borghesi. Sperimenteranno invece che tali termini sono stabiliti dalla borghesia per rendere inefficace ogni lotta (vedi le progressive restrizioni nelle leggi antisciopero, tra i mille esempi che potremmo fare). Sperimenteranno inoltre che la borghesia, quando non le basta nemmeno la legge per sconfiggere una lotta o una mobilitazione delle masse popolari, non rispetta nemmeno la propria legge. Valgano come esempi limite di infiniti casi al minimo le vessazioni di vario tipo nei vari posti di lavoro, al massimo l'imposizione di dittature fasciste. Sul piano internazionale sono un fenomeno dello stesso genere le dichiarazioni di guerre contro il diritto internazionale (come nel Kossovo) e le guerre dichiarate per ragioni fasulle (come quella che in Iraq doveva servire a trovare armi di distruzione di massa).

Quando la borghesia anche nel nostro paese sarà costretta ad adottare contro le masse popolari forme di repressione dispiegata e di guerra aperta le masse popolari risponderanno con le armi, trovando come necessaria guida un partito comunista maturo sul piano politico e organizzativo.

La guerra tra le classi si svolge con le armi e senza le armi. Per tutta una fase le masse popolari conservano l'idea che lo stato borghese sia uno stato democratico, disposto a garantire benessere e progresso di fronte a pressioni esercitate con lotte pacifiche. In questa fase la gran parte delle masse popolari non crede alla guerra come necessario strumento di difesa e di attacco, e quindi non possono esistere grandi forze armate popolari. Ciononostante è anche questa una fase della guerra, che precede le altre, quelle dove il confronto armato diventa determinante per la difesa e per l'attacco fino alla vittoria. Le varie fasi si susseguono per un arco di tempo determinato dalle circostanze e dalle capacità delle forze in campo, e comunque per un arco di tempo lungo. Perciò la guerra popolare è una guerra di lunga durata, il cui termine è la vittoria contro la borghesia imperialista.

La vittoria contro la borghesia imperialista è la conquista del potere da parte della classe operaia guidata dal suo partito comunista. L'obiettivo della guerra popolare è la rivoluzione.

Il nuovo Partito comunista italiano avviando il processo di guerra popolare rivoluzionaria si fa il migliore erede della guerra di Resistenza contro il nazifascismo. Il Partito difende ciò che la Resistenza ha conquistato e lo assume come base per il nuovo percorso che ci porterà a fare dell'Italia un paese socialista.

VIVA LA RESISTENZA CONTRO IL NAZIFASCISMO!

VIVA LA GUERRA POPOLARE RIVOLUZIONARIA DI LUNGA DURATA!

VIVA IL NUOVO PARTITO COMUNISTA ITALIANO!

 

9 marzo 2005