Comitati di Partito


 
 

COMITATO “RIBELLI DELLA MONTAGNA”

Comunicato di costituzione e di adesione al progetto di ricostruzione del (n) P.C.I.

 

Il comitato clandestino “ribelli della montagna” costituitosi nell’ottobre del 2004 comunica la propria adesione al progetto di ricostruzione del nuovo Partito Comunista proposto dalla Commissione Preparatoria del congresso di fondazione del nuovo P.C.I. .Il comitato si propone di agire come comitato clandestino alle direttive della neo-costituita Commissione Provvisoria.

L’avanzare della seconda crisi mondiale generale del capitalismo, ed il conseguente inasprimento della repressione attuata nei confronti delle masse popolari e dei lavoratori hanno raggiunto un livello ormai critico . Di fronte a tutto questo noi comunisti abbiamo un dovere morale dal quale non possiamo sfuggire se vogliamo considerarci tali : Ricostruire il Partito Comunista.  Abbiamo studiato con molto interesse le tesi proposte dalla C.P. del congresso di fondazione del (n) P.C.I. , a nostro avviso queste sono frutto di un lavoro di studio onesto e coerente della gloriosa storia del nostro movimento, di quelli che sono stati i nostri limiti e di quelli che sono stati i meccanismi della repressione della controrivoluzione preventiva attuata in maniera spietata e criminale dalla borghesia. Concordiamo che il nuovo P.C.I. debba essere un partito adeguato alla situazione attuale, un partito che non sia soltanto la riverniciazione a nuovo delle vecchie teorie, ma che si proponga di fronte al ruolo che gli compete con linee più avanzate e quindi adeguate a condurre una guerra popolare rivoluzionaria di lunga durata. La natura clandestina è prima di tutto una condizione indispensabile per difendere il partito, chi oggi non condivide questa natura del partito e rimanda quindi l’adesione al nuovo P.C.I. o è un compagno dalle idee confuse o è semplicemente un opportunista. La borghesia farà di tutto per ostacolare la ricostruzione del partito dei lavoratori , specialmente se questo avrà delle linee più avanzate e quindi realmente rivoluzionarie, rimanere immobili e limitarsi a militare con una semplice e sterile critica senza proporre qualcosa di concreto ad avvalorare le proprie tesi, significa andare contro gli interessi della classe operaia e del popolo. Con questo ci riferiamo a tutte quelle forze soggettive che continuano ad ostacolare il progetto della C.P. con la propaganda di tesi contrarie ,che non si capisce bene da chi e da che cosa dovrebbero essere avvalorate dal momento che, non trovano una collocazione logica in quelli che sono gli insegnamenti pratici che noi comunisti possiamo trarre dall’analisi dei 150 anni di storia del nostro  movimento. La clandestinità per proteggere i dirigenti dagli attacchi vili della borghesia, la clandestinità a difesa dei quadri del partito, non possiamo permetterci di dare alla borghesia il vantaggio di conoscere i metodi e la  struttura del partito nel loro minimo dettaglio. L’eliminazione del compagno Gramsci e di centinaia di compagni morti nelle galere del regime terroristico borghese italiano ci indicano chiaramente quella che deve essere oggi la natura del P.C.. La messa fuori legge ed il colpo mortale inferto al partito legale indipendentista del popolo basco è un altro lampante esempio di quanto gli stati borghesi siano disposti a tollerare lo sviluppo ed il consolidamento di un movimento rivoluzionario o di liberazione .

La sopravvivenza del partito in una strategia veramente rivoluzionaria è fondamentale . L’E.T.A. è un esempio lampante di quanto la clandestinità possa risultare determinante per sopravvivere ai colpi inflitti dai cani borghesi , nonostante i colpi durissimi infatti  l’E.T.A. continua ad esistere e a svolgere la sua opera. L’esperienze delle B.R. e del P.C.C. ci insegnano che è possibile accumulare forze nella clandestinità , ci insegnano che una organizzazione può svilupparsi e rafforzarsi nella clandestinità per svolgere l’attività che le compete.

Ai “Ribelli della Montagna”, ai partigiani comunisti dedichiamo la nostra dedizione alla causa, a loro il tributo delle nostre vite , per onorare il loro sacrificio lotteremo per il comunismo, fedeli alla nostra classe di appartenenza nelle fila del (n) P.C.I. . Il nostro contributo per l’instaurazione del socialismo nel nostro paese  sarà quello che il partito ci chiederà di dare.

Mandiamo un saluto a pugno chiuso ai compagni e le compagne della C.P. e a tutti i compagni e le compagne dei comitati clandestini del (n) P.C.I. .

 

W la classe operaia!

W il comunismo!

W il proletariato!

W il nuovo PCI!

Morte alle spie!

 

Comitato “Ribelli della Montagna”