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del CdP
Mara Cagol
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Comitato “Mara Cagol” del (n)Pci

e.mail: maracagolnpci@yahoo.com

sito web del (n)Pci: www.nuovopci.it -e.mail: lavocenpci40@yahoo.com

Comunicato del 25.10.2010

Bastonare il governo Berlusconi che sta affogando, dando una spallata al suo fantoccio Caldoro!

Sostenere la resistenza popolare di Terzigno, coordinare le forze in lotta della Campania per rendere ingovernabile la situazione ed avanzare nella costruzione di un governo d’emergenza popolare!

Contro la crisi ambientale provocata dai padroni, avanziamo uniti nelle lotte rivendicative facendole diventare un problema di ordine pubblico!

 

Dopo la manifestazione del 16 ottobre scorso indetta dalla Fiom è possibile e necessario fare ulteriori passi avanti nel coordinamento delle forze che si stanno opponendo agli effetti della fase acuta della crisi generale e puntare a costruire un'alternativa al governo reazionario che Confindustria, Marchionne in testa, Vaticano e Mafia vogliono imporre alle masse popolari del paese per superare indenni la crisi.

La Resistenza delle popolazioni di Terzigno contro la discarica di Cava Vitiello sta determinando ulteriori terremoti nella crisi politica in corso nelle forze di governo. Berlusconi ha perso parte della Banda che aveva costituito. Ha perso il sostegno di Confindustria, Vaticano e Mafia perché ha dimostrato di non riuscire a far ingoiare alle masse popolari le misure necessarie a far loro superare indenni la crisi generale e continuare così a fare profitti. Ora si ritrova a dover risolvere anche i problemi del disastro ambientale in Campania che il suo burattino Caldoro e il suo affiliato Cesaro non riescono a gestire sotto i colpi della mobilitazione popolare e con l’opposizione degli stessi sindaci del PDL minacciati dalla rivolta popolare contro le decisioni del governo.

La Resistenza sta crescendo anche conto la crisi economica. I disoccupati organizzati e i precari del progetto Bros di Napoli seguendo l'esempio di Terzigno stanno creando disordini per imporre il rispetto del diritto al lavoro. I lavoratori della sanità pubblica e privata sostenuti dalla società civile stanno occupando gli ospedali minacciati di chiusura dal piano Caldoro in difesa del diritto ad un'assistenza sanitaria pubblica e gratuita per tutti i cittadini: la mobilitazione del Maresca di Torre del Greco è un esempio. Gli operai metalmeccanici della Fiat di Pomigliano e della Fincantieri protestano contro la chiusura delle fabbriche e contro i prossimi tagli ai fondi per la cassa integrazione previsti dal piano regionale. I precari della scuola si sono organizzati in un coordinamento che per il prossimo 30 ottobre ha indetto una manifestazione nazionale a Napoli perché la Regione Campania è il governo territoriale che ha fatto più tagli all'istruzione pubblica. Gli studenti solidarizzano con loro e con gli operai come dimostrano le diverse assemblee indette all'università per promuovere la partecipazione alla manifestazione dello scorso 16 ottobre.

Queste sono le manifestazioni locali della fase acuta della crisi generale che sta diventando ogni giorno più grave e ingestibile per le pubbliche autorità. Il ministro dell'Interno Maroni ora minaccia il dispiegarsi della violenza aperta contro le popolazioni di Terzigno che non si arrendono all'apertura della discarica. Le autorità non sanno più come porre un freno alla ribellione sociale contro i loro soprusi! Berlusconi ha inviato il capo della protezione civile Bertolaso (pluriindagato per gli abusi e gli intrallazzi consumati nella gestione di altre emergenze come il disastro de l'Aquila). Ma se Caldoro e Cesaro in buon ordine eseguono gli ordini del loro padrone, i sindaci del PDL sotto le pressioni della piazza continuano a rifiutare il piano di rinvio dell'apertura della discarica! Il capo della polizia Manganelli può anche continuare ad affermare che la violenza dei suoi uomini su una popolazione disarmata è “solo rispetto della legge” e che “le leggi si fanno in Parlamento e non si fanno in piazza”. Ma la realtà è un'altra: la Resistenza di Terzigno ha trasformato l'opposizione all'apertura della discarica in un serio problema di ordine pubblico che ha costretto il governo a fare marcia indietro! Il decreto sull'apertura di Cava Vitiello già è stato ritrattato dal nuovo piano di Bertolaso. Questo dimostra che le leggi se sono ingiuste e se non sono accettate dalle masse popolari, non solo è legittimo non accettarle e rispettarle, ma è del tutto possibile cambiarle in piazza, con la forza della piazza come già era accaduto a Pianura! La Resistenza di Terzigno sta dimostrando a tutte le masse popolari in lotta che con la determinazione è possibile vincere, è possibile imporre misure a vantaggio della maggioranza, è possibile cambiare le carte in tavola volute dai padroni e i loro complici!

Le masse popolari di Terzigno stanno dando l'esempio di cosa è necessario fare per imporre alle autorità e al governo soluzioni che non aggravino la situazione già disastrosa dell’ambiente e le condizioni di vita: fare di ogni lotta un problema di ordine pubblico per mettere spalle al muro chi detiene il potere di decidere delle nostre vite.

Che tutte le mobilitazioni popolari in corso contro gli effetti peggiori della crisi seguano l'esempio della Resistenza di Terzigno rendendo ingovernabile la situazione alle pubbliche autorità, per vincere le singole vertenze, per far cadere il governo di lacrime e sangue per le masse popolari!

 

Concretamente è da qui che deve riprendere il corso della mobilitazione delle organizzazioni operaie e popolari (OO e OP) che si sono ritrovate a Roma il 16 ottobre. Ad esse devono unirsi tutte quelle che non hanno riconosciuto il valore e il ruolo della manifestazione (buona parte del sindacalismo di base) indetta dalla Fiom nella lotta per cambiare lo stato di cose attuale!

Il coordinamento delle forze messo in campo per il 16 ottobre deve ora rafforzarsi e consolidarsi a partire dalle realtà di lotta del territorio!

La Fiom, i disoccupati organizzati, i precari scuola, gli studenti organizzati nei collettivi, le associazioni popolari e di classe, i comitati di lotta per l'acqua pubblica e contro il nucleare, i lavoratori della sanità pubblica e privata, le organizzazioni comuniste e di movimento, l'USB, i Cobas, l'SLL, lo Slai Cobas, i personaggi pubblici che dicono di avere a cuore la sorte delle masse popolari come Luigi De Magistris, devono sostenere la mobilitazione di Terzigno ed adoperarsi per coordinarsi fra di loro!

Le OO e OP devono sostenere le popolazioni in lotta di Terzigno manifestando loro solidarietà: partecipando alle manifestazioni e mettendo in campo su altri territori iniziative di sostegno contro l'apertura della discarica di Cava Vitiello, esprimendo solidarietà con le avanguardie di lotta colpite dalla repressione, rompendo così l'isolamento localista di questa lotta.

Le OO e OP devono promuovere e sostenere una migliore organizzazione della protesta, essendo questa spontanea e poco organizzata: insediando in loco, come già fu fatto a Pianura, radio e tv libere dal controllo del Regime di Controrivoluzione Preventiva per comunicare con l'esterno; sostenendo la formazione di un Comitato che gestisca e promuova assemblee democratiche per decidere le iniziative di lotta e alimentare la coscienza di classe delle popolazioni che stanno sostenendo una vera e propria guerra civile contro lo Stato oppressore al fine di renderla più efficacie!

Le OO e OP possono e devono organizzare il coordinamento di tutte o buona parte delle mobilitazioni in corso a livello regionale, sfruttando il ruolo di cuneo che sta assumendo la lotta di Terzigno contro il piano regionale Caldoro per rispedirlo al mittente (rafforzando così ogni singola vertenza) e per far cadere il governo Berlusconi sotto i colpi della piazza piuttosto che per gli intrighi di palazzo. Solo così sarà possibile preparare il terreno ad un governo che non solo dovrà tener conto delle masse popolari organizzate per la difesa dei propri diritti, ma se lavoriamo bene questo coordinamento costituirà le fondamenta per un governo portatore di un programma utile a porre un freno almeno agli effetti peggiori  della crisi per le masse popolari!

La Fiom come ha fatto già nel lavoro di preparazione della manifestazione del 16, ha tutta l'autorevolezza e la forza per lanciare ad un livello superiore questo coordinamento!

Queste sono le mosse necessarie a rendere la situazione ingovernabile per Caldoro, Cesaro e Berlusconi, per imporre una soluzione politica a vantaggio delle masse popolari! Questo è ciò che è possibile fare per contrapporci in modo efficacie ai tentativi eversivi di costituire un governo d'emergenza reazionario nel nostro paese! Le sorti del nostro futuro sono nelle nostre mani!

 

Dal comunicato del Comitato Centrale del (n)PCI del 17.10.2010, “Dopo Roma”:

Cosa devono fare le OO e le OP per rendere il paese ingovernabile da ogni governo che sia emanazione dei vertici della Repubblica Pontificia e dei suoi padrini?

Devono promuovere la mobilitazione più organizzata di cui sono via via capaci perché nessuno accetti pacificamente, con rassegnazione, senza opporre accanita resistenza, le restrizioni e costrizioni che la borghesia, il clero e le loro autorità cercano di imporre alle masse popolari, perché la solidarietà delle masse popolari sorregga ogni proletario e ogni lavoratore che si ribella! Bando a ogni egoismo. Moltiplicare nella forma più organizzata di cui siamo capaci l’insubordinazione e la disobbedienza, le proteste, le dimostrazioni, gli scioperi, le occupazioni, le espropriazioni dei ricchi, le spese proletarie nei supermercati, la sospensione del pagamento di bollette, imposte, multe, mutui bancari, pedaggi, tickets, affitti della case delle immobiliari, della Chiesa e di capitalisti. Organizzare le masse popolari a usufruire gratuitamente dei servizi. Moltiplicare atti di solidarietà con disoccupati, con i lavoratori minacciati di licenziamento, con gli immigrati, con i precari. Moltiplicare le attività alternative di produzione e di distribuzione e le attività culturali autorganizzate. Ovunque la classe dominante opprime, è possibile trasformare l’oppressione in rivolta: ma è possibile anche che con l’oppressione la classe dominante produca una maggiore sottomissione, inculchi timore, produca un maggiore abbrutimento degli oppressi. In ogni episodio e caso di oppressione, noi comunisti dobbiamo sistematicamente, con una crescente abilità che si acquisisce con la pratica, portare gli oppressi a ribellarsi. In ogni campo, in ogni scontro noi comunisti non dobbiamo attutire i contrasti, sminuire il contrasto, assopire, disperdere, isolare gli elementi più combattivi. Non dobbiamo dare fiato e forza ai conciliatori, ai fautori di un accordo e della conclusione dello scontro. Solo con scontri di livello superiore, più organizzati e con obiettivi più elevati, le masse popolari avanzano verso la vittoria. Non dobbiamo assopire i contrasti, ma al contrario approfondire i contrasti, far risaltare più nettamente lo scontro sociale. Dobbiamo organizzare la parte più attiva (questa è la sinistra) e trasformarla in una forza politica, sulla base di essa costruire una nuova superiore fase dello scontro (concatenazione). Per questo ad esempio dobbiamo sempre sistematicamente esaltare e additare come esempio ogni comportamento di insubordinazione e di ribellione alla borghesia, al clero e alle autorità da essi costituite. Dobbiamo incoraggiare e promuovere l’insubordinazione, la rivolta, l’appropriazione collettive, ma non condannare quella individuale: fare il massimo di cui siamo capaci per trasformarla in collettiva. Dobbiamo incoraggiare e promuovere l’insubordinazio-ne, la rivolta, l’appropriazione organizzate, ma non condannare quella spontanea: fare il massimo di cui siamo capaci per trasformarla in organizzata. Dobbiamo condurre ogni gruppo sociale, ad ogni livello, dai piccoli ai grandi, attraverso un processo che porti dalla sottomissione alla rivolta, dall’istintivo al progettato e consapevole, dallo spontaneo all’organizzato. Più la rivolta collettiva e organizzata si dispiegherà su larga scala, più assorbirà in sé, valorizzerà e rieducherà i comportamenti e le tendenze alla rivolta individuale ed estemporanea.

 

Uniamo e coordiniamo tutte le lotte della Campania senza dare più tregua alla ormai precaria Banda Berlusconi e alla giunta Caldoro!

Operai FIAT in lotta contro il Piano Marchionne, movimento Precari Bros e disoccupati, lavoratori delle ASL della Campania in lotta contro i tagli, rete ambientalista e antifascista e movimento di lotta degli immigrati, tutti insieme possono rendere ingovernabile il territorio e il paese, facendo di ogni singola vertenza un problema di ordine pubblico!

Costruiamo in ogni quartiere, in ogni comune provincia e regione Consigli popolari dal basso!

Contrastiamo ogni ipotesi di governo di emergenza reazionario. Promuoviamo un governo di emergenza popolare dal basso, composto e sostenuto dalle organizzazioni operaie e popolari, che adotti le misure necessarie ai lavoratori per uscire dalla crisi. Avanziamo per fare dell’Italia un paese socialista!

Per questa lotta il (nuovo) Partito Comunista Italiano chiede il contributo e il concorso della parte più generosa e

onesta, della parte più avanzata delle masse popolari del nostro paese!

Compagni, operai, proletari, donne, immigrati, giovani: arruolatevi nel (nuovo) Partito Comunista Ita-liano!

Costruite clandestinamente in ogni azienda, in ogni zona, in ogni organizzazione di massa un Comitato di Partito!


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