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Comunicato rapido n. 3 - 26 gennaio 2019

Solidarietà al governo bolivariano del Venezuela!

I reazionari sollevano pietre che ricadono sui loro piedi

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In Venezuela la destra agli ordini dai gruppi imperialisti USA, sionisti ed europei ha lanciato un nuovo grave attacco contro la rivoluzione bolivariana. Nelle prime ore del 21 gennaio un piccolo gruppo di reazionari, legato a un comando di zona della Guardia Nazionale Bolivariana, ha preso d’assalto una sede del distaccamento per la sicurezza urbana nel Municipio Sucre. In quell’occasione gli assalitori hanno sottratto armi da guerra e sequestrato quattro ufficiali del distaccamento. Gli attentatori si sono poi diretti contro la sede dell’unità speciale di sicurezza a Cotiza, ma qui hanno trovato una ferma resistenza da parte di ufficiali e soldati che li hanno catturati e hanno recuperato le armi rubate.

A seguito del tentativo di aggressione alle istituzioni bolivariane, la Forza Armata Nazionale Bolivariana (FANB) ha diffuso un comunicato in cui ha denunciato l’azione come frutto di una manovra di gruppi di destra tesi a destabilizzare il paese e ha affermato con forza che tutte le unità operative delle FANB, i suoi reparti e le sue istituzioni educative, operano sotto il pieno controllo del comando centrale e sono fedeli alla Costituzione e alla Repubblica.

Nell’ambito dello stesso attacco, il 23 gennaio, il leader dell’opposizione di destra Juan Guaidò si è autoproclamato presidente del Venezuela, nel tentativo di delegittimare il governo bolivariano del presidente Maduro. Questa provocazione è stata contrastata dal Tribunale supremo e dallo stesso presidente Maduro, il quale in un discorso davanti a centinaia di migliaia di venezuelani ha annunciato che ha rotto le relazioni diplomatiche con gli Stati Uniti dando 72 ore di tempo al personale diplomatico per abbandonare il paese, quali mandanti delle provocazioni e dei tentativi di destabilizzazione del paese.

Sono anni che la comunità internazionale dei gruppi imperialisti americani, sionisti ed europei cerca di far naufragare il movimento bolivariano che Hugo Chavez ha promosso a partire dal 1999 in Venezuela e nel quale ha coinvolto altri paesi dell’America Latina. Il governo Maduro, dopo la morte di Chavez nel 2013, ha continuato la sua opera. I gruppi imperialisti non hanno scrupoli: guerra economica e finanziaria, sabotaggi, campagne diffamatorie, attività eversive, disordine sociale, un colpo di Stato strisciante, tanto più aperto quanto meno ha successo. Attualmente l’obiettivo di imperialisti e controrivoluzionari è quello di eliminare il Presidente Nicolas Maduro e il suo governo, soffocare le organizzazioni popolari mobilitate dall’iniziativa antimperialista di Chavez e installare un governo sottomesso alla comunità internazionale dei gruppi imperialisti. L’obiettivo immediato è quello di creare nel Paese un clima di caos, di insicurezza, di paura rendendo precari il rifornimento di beni e la prestazione di servizi essenziali, diffondendo nel Paese attività violente e criminali, ampliando la corruzione, alimentando in ogni modo la sfiducia nella capacità del governo di venire a capo dei problemi della popolazione e di difendere le conquiste realizzate.

È una strategia oramai abituale dei gruppi imperialisti contro governi e regimi che non assecondano i loro interessi. Cercano di creare il clima adatto a un intervento militare, sia dall’interno che dall’esterno del paese. In questo clima la cacciata dei corpi diplomatici statunitensi è un passo importante sulla strada della sovranità del popolo venezuelano e di contrasto alle scorrerie e alle intimidazioni che i gruppi imperialisti portano avanti in tutto il mondo.

Noi comunisti italiani, organismi e individui della Carovana del (nuovo) Partito Comunista Italiano, esprimiamo la nostra massima solidarietà al governo Maduro e sosteniamo i compagni venezuelani nel processo rivoluzionario per trasformare il loro Paese e guidare le masse popolari venezuelane a prendere il potere e sconfiggere definitivamente le vecchie classi dominanti e la comunità internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti. Auguriamo che la ferma risposta al colpo di Stato si trasformi in rafforzamento e progresso della rivoluzione.

Noi portiamo la nostra solidarietà nel modo più alto che esiste per farlo: costruire giorno dopo giorno la rivoluzione socialista in Italia. Il V Congresso Nazionale del Partito dei CARC, partito fratello del (nuovo)PCI, che proprio oggi si apre a Firenze e a cui va il nostro saluto, è parte di essa. Far avanzare la rivoluzione socialista nel proprio paese è il maggiore contributo che possiamo dare alla lotta delle masse popolari venezuelane e alla rinascita del movimento comunista in Venezuela e nel mondo. Il primo paese imperialista che romperà le catene del sistema imperialista mondiale, mostrerà la via e aprirà la strada anche alle masse popolari degli altri paesi!