Presentazione

Rapporti Sociali n. 11 - novembre 1991  (versione Open Office / versione MSWord )

 

Con questo numero di Rapporti Sociali proseguiamo il cammino di “discesa dall’astratto al concreto” che abbiamo iniziato con il numero 5/6 del 1990 e proseguito con i numeri successivi.

Nei numeri da 0 a 4 di Rapporti Sociali abbiamo, facendo tesoro del patrimonio teorico del movimento comunista da Marx in poi, posto e messo in luce gli aspetti strutturali, economici (relativi alle forze produttive e ai rapporti di produzione) generali e universali della società dell’epoca imperialista (carattere collettivo delle forze di produzione e natura individuale e privata dei rapporti tra gli uomini nella gestione di esse). Abbiamo cosi messo in luce la contraddizione caratteristica di tutta l’epoca imperialista, l’aspetto universale della contraddizione che muove la società in quest’epoca. Da questo abbiamo sviluppato, precisandola, la teoria della crisi generale per sovrapproduzione assoluta di capitale. Questa ci ha permesso di fare alcuni passi avanti nell’individuazione delle fasi finora percorse dalla società dell’epoca imperialista, quindi alcuni passi avanti nell’analisi della situazione.

A questo punto avevamo gli strumenti indispensabili per analizzare scientificamente sia il movimento politico dell’attuale società sia i metodi di lavoro delle forze soggettive: di quelle della rivoluzione socialista per guidare la trasformazione della società, di quelle della borghesia per opporvisi.

Abbiamo iniziato dalla (breve) esperienza storica della società socialista: l’articolo che presentiamo in questo numero completa, sviluppa e da sistemazione organica a quanto esposto in proposito nei numeri 5/6 e 7 di Rapporti Sociali. Presumiamo che esso ponga le basi per l’elaborazione di quel programma che è indispensabile per unire i comunisti in partito e metterli in grado di far concorrere i multiformi e anche contraddittori movimenti pratici delle masse, nei quali essi devono essere avanguardia, alla realizzazione dell’unico comune obiettivo materialisticamente fondato.

Per quanto riguarda i metodi di lavoro delle forze soggettive della rivoluzione socialista, il nostro lavoro è agli inizi ed è consistito per ora principalmente nel ricavare dal patrimonio del movimento comunista quanto esso ha al riguardo messo in evidenza ed elaborato teoricamente. In questo campo rientrano l’articolo sulla linea di massa quale metodo fondamentale di lavoro del partito dei comunisti e lo scritto (del 1943) di Mao Tse-tung sui metodi di direzione.

 

Milano, ottobre 1991

 

La redazione