Dialettica universale - particolare

Rapporti Sociali n. 14-15,  inverno - primavera 1994 (versione Open Office / versione MSWord )

 

Con l’ingresso nella fase imperialista del capitalismo, il movimento economico e politico di un paese ha cessato di essere il risultato di forze locali che operano nell’ambito di vincoli e possibilità create dalle forze esterne. Il movimento economico e politico di un paese è invece diventato la concretizzazione, l’espressione particolare, la realizzazione in un contesto particolare storicamente determinato dell’azione della borghesia imperialista che, paese per paese, deve esplicare se stessa, perseguire i suoi interessi, facendo i conti con le caratteristiche particolari di ogni paese.

Tra il capitalismo preimperialista e il capitalismo dell’epoca imperialista qual è il salto di qualità? Esso consiste nel fatto che la direzione del movimento economico e politico di ogni singolo paese è assunta dalla borghesia imperialista, cioè da quella parte della borghesia che è capitale monopolistico, capitale finanziario, capitale che ha il mondo intero come suo campo d’azione (per l’investimento e il commercio), capitale monopolistico di Stato nel senso che in ogni paese è strettamente intrecciata con l’apparato statale e realizza i suoi interessi attraverso di esso (attraverso la sua politica economica, finanziaria, monetaria e la sua politica in generale). In definitiva il capitale che gestisce un’economia altamente sociale non può realizzare i suoi obiettivi che combinandosi con lo Stato, autorità che governa l’intera società. Al contrario, nell’epoca preimperialista la direzione del movimento economico e politico di ogni singolo paese indipendente è nelle mani della borghesia nazionale, anche se questa deve tener conto dei condizionamenti internazionali e ha un commercio con l’estero e, in misura ridotta, anche investimenti all’estero.

L’universale è diventato l’elemento principale e il particolare è diventato l’elemento secondario. Il movimento economico e politico del paese può essere capito solo come concretizzazione particolare del generale, così come in realtà è diventato. Se non si ammette questo, la teoria leninista dell’imperialismo salta, la teoria leninista dell’anello debole salta anch’essa (l’anello debole è tale perché è anello della catena; se l’elemento principale non fosse la catena, se ogni anello non fosse sottoposto alla tensione dell’intera catena, come potrebbe un anello essere l’anello debole della catena?), si ritorna alla teoria degli opportunisti della Seconda Internazionale secondo cui la rivoluzione socialista doveva avvenire a partire dai paesi a più alto grado di capitalizzazione.

Questo benché l’imperialismo resti una sovrastruttura del vecchio capitalismo e quindi sopravvivano tanti Stati, borghesie locali, ecc. e questi balzino in primo piano quando il tessuto internazionale salta.