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(nuovo)Partito
comunista italiano
Commissione
Provvisoria del Comitato Centrale
e.mail: lavocenpci40@yahoo.com
Comunicato
del 12.04.06
Fare dell'Italia
un nuovo
paese socialista!
Che cento, mille,
diecimila Comitati di Partito clandestini
sorgano in ogni angolo del paese!
Le
elezioni del 9 e del
10 aprile hanno ridimensionato il potere personale di Berlusconi.
L'investitura
del Vaticano e dei gruppi imperialisti USA e sionisti non è bastata a
salvarlo.
Il suo sistema di potere è scosso. I suoi luogotenenti e manutengoli
sono in
sobbuglio. Bisogna impedire ogni accordo con la banda Berlusconi. Il
suo
indebolimento è il risultato diretto delle lotte che gli operai e le
altre
classi delle masse popolari hanno condotto contro la banda Berlusconi
nei
cinque anni passati. Nel 2001 l'intera borghesia imperialista (i
capitalisti
italiani, il Vaticano, i gruppi imperialisti USA e sionisti, la Mafia,
i gruppi
imperialisti franco-tedeschi) aveva affidato a questa banda il governo
del
paese. Il programma di questo governo era una politica di sfruttamento
e di
rapina all'interno, di aggressione e di saccheggio all'estero, di
devastazione
dell'ambiente in nome dei profitti. La sua attività iniziò con il
tentato colpo
di forza di Genova: i suoi agenti uccisero Carlo Giuliani e cercarono
di
terrorizzare tutta l'opposizione. Ma il tentativo fallì. Nonostante la
mancanza
di una direzione realmente opposta alla banda Berlusconi e influente, i
più
diversi gruppi e le più diverse categorie delle masse popolari (da
Termini
Imerese alla Val di Susa, da Melfi alla Sardegna, dai ferrotranvieri ai
metalmeccanici, dagli allevatori agli studenti, dalle donne ai
pensionati e
agli immigrati) hanno lottato contro i vari aspetti della politica
della banda
Berlusconi. A causa della mobilitazione delle masse popolari la banda
Berlusconi ha realizzato solo una piccola parte dei suoi perversi
propositi. Da
qui la crisi della banda. La fiducia della borghesia imperialista nei
suoi
metodi e nelle sue capacità si è molto ridotta.
Ma non
è finita. Ora i
gruppi imperialisti e i loro esponenti e portavoce politici contrattano
la
formazione di un nuovo governo, litigano su come spartirsi cariche,
posti,
poteri e onori: la presidenza della Repubblica e del governo, i
ministeri, le
presidenze di Camera e Senato, la Magistratura, le Forze Armate, i
Carabinieri,
la Polizia, la Guardia di Finanza, i Servizi e via via tutti i posti di
governo
e di sottogoverno. La banda Berlusconi è in difficoltà, ma la sinistra
borghese
è succube della destra. Ideologicamente e politicamente il circo Prodi
è a
rimorchio della banda Berlusconi. Questa incarna meglio le esigenze e
la
mentalità della borghesia imperialista in questa fase storica. Può
accordarsi
con essa o imbarcare una parte dei fascisti, razzisti, clericali,
mafiosi,
speculatori e avventurieri che la compongono. Sono gente della stessa
famiglia,
dello stesso ambiente, della stessa classe: amici nemici. Hanno le
stesse
aspirazioni e la stessa mentalità. Quindici anni fa Prodi era un
boiardo di
Stato e Berlusconi manovrava Craxi e la sua banda di avventurieri. E'
tutta
gente i cui orizzonti intellettuali e morali non escono dall'ambito del
capitalismo. Ognuno di questi loschi e putridi individui difende i suoi
interessi e pone la sua intelligenza e le sue capacità al servizio
della
sopravvivenza del capitalismo. Tutti vogliono rendere i lavoratori più
flessibili, più mobili, meno organizzati, più docili e disponibili a
fare
quello che il padrone comanda. Accecati dal loro razzismo, li
considerano
manodopera e carne da cannone, una loro proprietà, a loro disposizione.
Vogliono rendere ancora più precarie le condizioni delle masse
popolari.
Arroganza e paura delle masse popolari si mischiano nelle loro
coscienze e nei
loro sentimenti. Nei loro accordi e nei loro contrasti non c'è posto
per gli
interessi delle masse popolari. Il nuovo governo cercherà di continuare
con
metodi in parte diversi la politica del governo Berlusconi. Ai
lavoratori
cercherà di imporre concertazioni, compatibilità, flessibilità e
precarietà.
Soffocare la rinascita del movimento comunista sarà al centro delle sue
preoccupazioni e della sua attività senza scrupoli morali e legali.
All'esterno
parteciperà alla politica di aggressione e di saccheggio che i gruppi
imperialisti, con alla testa quelli USA, conducono contro i paesi
oppressi.
Parteciperà meglio che gli riesce alla lotta feroce per la spartizione
del
bottino. Solo la mobilitazione della masse popolari porrà limiti alle
sue
malefatte e lo costringerà a più miti consigli. Bando a ogni illusione!
Ma è impossibile unirsi e vincere finché restiamo sulla difensiva. Le
elezioni
lo hanno confermato. La borghesia imperialista trasforma ogni contrasto
tra il
suo ordinamento sociale e gli interessi delle masse popolari, in
contrasti tra
gruppi delle masse popolari. Per unirsi e vincere bisogna porsi
l'obiettivo di
fare dell'Italia un nuovo paese socialista e passare all'offensiva
creando le
condizioni e i mezzi per raggiungerlo.
Le
masse popolari possono
uscire dal marasma attuale e imboccare in ogni campo la via del
risanamento e
del progresso. E' un'impresa che a ognuno di noi sembra impossibile
solo perché
non osiamo affrontarla. La nostra individuale sottomissione alle "leggi
naturali" dell'economia capitalista ci fa sembrare naturale ed eterna
l'economia dei capitalisti, che è la causa dei guasti sociali, umani e
ambientali che subiamo. Individualmente non possiamo liberarcene, ma
uniti
possiamo non solo resistere alle pressioni e alla repressione dei
capitalisti,
ma liberarci di loro, organizzare senza di loro la nostra attività
economica e
sociale, sanare i guasti che loro hanno prodotto e mettere il benessere
degli
uomini e delle donne al comando della nostra vita sociale. Le masse
popolari
mobilitate attorno alla classe operaia diretta dal suo partito
comunista
possono cambiare tutto. Ne abbiamo i mezzi. Occorre solo la nostra
volontà
fattiva e coerente di combattere e, anzitutto, di unirci, partendo
ognuno
dall'ambito immediato in cui viviamo e lavoriamo.
L'ostacolo
più difficile
da sormontare per gli operai, e ancora più per le altre classi delle
masse
popolari, è unirsi sotto un'unica bandiera, raggiungere un orientamento
comune
giusto, costruire un efficace organizzazione di lotta. Certamente è
un'impresa
difficile, tuttavia è un'impresa possibile perché tutti ne abbiamo
bisogno. Uno
a uno, a gruppi isolati e divisi, siamo più deboli dei capitalisti. I
proletari
e i lavoratori divisi, individualmente, uno a uno o a piccoli gruppi,
sono
impotenti. Ma uniti sono una forza irresistibile. La borghesia predica
e
fomenta l'individualismo tra i proletari e gli altri lavoratori proprio
perché
individualmente sono privi di ogni potere, senza unità non hanno alcun
peso
nella società, restano vittime pressoché inermi dei capitalisti.
L'unità
dei proletari e
delle masse popolari non si forma però di un colpo, per incanto,
dall'oggi al
domani. Non è possibile che tutti simultaneamente ci uniamo sotto una
nuova
bandiera. Le condizioni pratiche che la borghesia ci impone,
spontanamente ci
tengono isolati e divisi. Oggi ancora più di ieri. L'unità la possiamo
creare
solo partendo da più punti con un'aspirazione comune e con la volontà
di unirci
con tutti quelli che via via sono pronti a unirsi, conducendo giuste
battaglie
e conquistando con esse all'unità nuovi individui e gruppi che la loro
stessa
esperienza convince che bisogna unirsi, che solo uniti si vince, che
uniti
possiamo vincere. La via dell'unità è la via a una mobilitazione
vittoriosa. La
via della mobilitazione è la via all'unità: mobilitazione, unità,
vittoria. Su
questa strada, la lotta è dura ma la vittoria è sicura.
Gli
appelli all'unità non
bastano. La buona volontà è indispensabile ma non basta. Unire milioni
di
gruppi e individui che hanno interesse e bisogno di unirsi, ma sono
divisi
dalle condizioni pratiche e dall'azione mirata della classe dominante,
è un
processo che ha delle leggi, da scoprire e applicare. L'esperienza ha
mostrato
e la pratica conferma che è sbagliato pensare di unire tutti perchè ci
limitiamo a rivendicare obiettivi modesti, perché ci poniamo solo
obiettivi
difensivi, perché ci proponiamo solo di difendere quello che le masse
popolari
hanno già e la borghesia vuole eliminare. Al contrario, chi si limita a
questo,
moltiplica le divisioni, favorisce le liti sulla spartizione del poco
che
riusciamo a strappare alla borghesia. E' sbagliato pensare di unire
molti
perché ci mettiamo sotto la direzione di qualche autorità o personalità
borghese molto "popolare". Per questa via si arriva o alla
contrapposizione tra parti delle masse popolari o alla subordinazione a
un
comune dittatore. L'esperienza ha mostrato e la pratica conferma che la
classe
operaia e le masse popolari riescono a formare le loro più larghe
organizzazioni, a mobilitarle e a unirsi solo attorno al partito degli
operai
d'avanguardia, al partito comunista. Costruire il partito comunista è
un
passaggio indispensabile per unire e mobilitare la classe operaia e le
masse
popolari contro la borghesia imperialista.
A
differenza dei partiti
borghesi, anche di quelli che si dicono comunisti o comunque "amici dei
lavoratori", un vero partito comunista usa tutte le occasioni, ogni
tipo
di attività, ogni circostanza per mobilitare ogni strato della
popolazione
contro la classe dirigente e il suo ordine, per acuire tutti i
contrasti che
oppongono le masse popolari ai padroni e alle loro Autorità, per
elevare il
grado di organizzazione e il livello di coscienza delle masse popolari,
per
rendere più combattivo ogni strato e organismo popolare e più efficace
la sua
lotta.
Un vero partito comunista raccoglie tutto quello che vi è di sano tra
le masse
popolari e ne favorisce lo sviluppo, illumina la lotta e la situazione
presenti
con l'esperienza del passato, rafforza e sostiene ogni focolaio di
lotta che
esplode spontaneamente, raccoglie e valorizza i risultati di ogni lotta
e
movimento particolare per preparare nuove lotte e sviluppare più
ampiamente la
rivoluzione socialista, si fonda sulla spontaneità e la sviluppa con la
coscienza e l'organizzazione. Insomma usa ogni lotta non solo per i
suoi
risultati immediati, ma persegue con tanta più energia i risultati
immediati in
quanto fa di ogni lotta una scuola di rivoluzione e di comunismo e base
per un
successivo sviluppo.
Le
masse popolari
mobilitate attorno alla classe operaia diretta dal suo partito
comunista sono
più forti della borghesia imperialista. La borghesia imperialista è
potente e
sembra ancora più potente di quanto è. In realtà è più fragile di
quanto
sembra. Ha bisogno delle masse popolari, ma opprime le masse popolari e
rende
loro impossibile la vita. Senza i lavoratori è impotente e sta in piedi
solo se
sfrutta i lavoratori, ma li emargina come esuberi. La borghesia è una
classe
del passato. La sua modernità, i suoi progetti più innovatori e
avveniristici
sono, in ogni campo, un ritorno al passato, a quando i lavoratori
avevano
ancora meno coscienza e meno organizzazione di oggi, ai tempi
precedenti la
prima ondata della rivoluzione proletaria. Ma è un ritorno al passato
in
condizioni diverse da quelle del passato, con mezzi più potenti e con
risultati
distruttivi della coesione sociale, della personalità umana e
dell'ambiente. In
ogni paese imperialista il suo progresso e le sue riforme sono ritorno
alle
barbarie, all'oscurantismo clericale, alla lotta di ogni individuo
contro tutti
gli altri ora che non ci sono più neanche le piccole comunità familiari
e di
vicinato di un tempo, all'individualismo ora che non ci sono più gli
spazi e le
distanze che un tempo rendevano indipendenti l'uno dall'altro i gruppi
sociali
e le famiglie, all'abbrutimento morale e intellettuale ora che gli
individui
sono sciolti dalla soggezione morale a Dio e dal controllo dei suoi
preti. E' un
ritorno al passato senza le condizioni che ne limitavano gli effetti
distruttivi. Il risultato è il marasma sociale, la disgregazione
individuale e
la devastazione ambientale.
L'attuale ordine sociale è ingiusto, uccide
fisicamente, moralmente e intellettualmente. Ci obbliga a competere con
il
nostro vicino e a combatterci. Ci impedisce di collaborare tra noi.
Buttare in
aria questo ordine sociale ingiusto è l'inizio indispensabile di ogni
progresso. Per questo ovunque il disordine è un primo passo per creare
un nuovo
e giusto ordine sociale: il socialismo. Non c'è ordine possibile sotto
un
regime di schiavitù e di morte. Chi aspira a vivere in pace in mezzo
alla
barbarie e alla guerra, resterà in ogni caso deluso. Sarà manipolato e
strumentalizzato, finché non si unirà alla resistenza.
Le
aziende devono
smettere di produrre profitti. Ogni azienda deve produrre beni e
servizi per
soddisfare i bisogni degli uomini, delle donne, dei giovani, dei
pensionati,
dei bambini. Deve creare benessere per tutti quelli che sono
disponibili a fare
la loro parte. Quando non c'è più bisogno di un prodotto, le aziende
non devono
chiudere, ma passare a produrre altro. Tolti gli sfruttatori, c'è posto
per
tutti, nel nostro paese e nel mondo. Abbiamo alleati in gran numero in
ogni
paese: negli altri paesi imperialisti e nei paesi oppressi,
saccheggiati,
boicottati, occupati, aggrediti dai gruppi imperialisti. Masse
innumerevoli di
uomini e donne vivono le nostre stesse difficoltà, hanno bisogno di
realizzare
i nostri stessi obiettivi. Possiamo imparare da loro e insegnare a
loro.
Possiamo collaborare con tutti quelli che nel loro paese lottano per
instaurare
un ordinamento sociale al servizio delle masse popolari.
Il (nuovo)Partito comunista italiano chiama
tutti i membri avanzati delle masse popolari, e anzitutto quelli che si
considerano e vogliono essere comunisti, a unirsi, organizzarsi e
contribuire,
quali che sia il nuovo governo, alla resistenza contro l'eliminazione
delle
conquiste, contro l'arretramento che la borghesia imperialista cercherà
di
imporre in ogni campo della vita sociale e individuale, contro la
devastazione
dell'ambiente e delle coscienze che derivano dalla caccia al profitto
che una
muta di speculatori famelici conduce in ogni angolo del mondo,
chiamandola
mondializzazione. Ma soprattutto li chiama a unirsi, organizzarsi e
combattere
per costruire un nuovo mondo. E' impossibile difendere con successo, su
scala
generale e per un lungo periodo le conquiste, se non lottiamo con
coerenza ed
efficacia per costruire un nuovo superiore ordinamento sociale.
L'esperienza
universale degli ultimi anni lo conferma chiaramente. Fare dell'Italia
un nuovo
paese socialista è il solo obiettivo su cui si può costruire una larga
unità
delle masse popolari e suscitare un'ampia mobilitazione per una
efficace difesa
delle conquiste.
Resistere
alla
repressione, rafforzare la mobilitazione dei lavoratori, dei giovani,
delle
casalinghe, degli immigrati e dei pensionati, nelle aziende e nelle
strade, nel
teatrino della politica borghese, nelle lotte sindacali e
rivendicative, nelle
associazioni!
Resistere
ad ogni
tentativo di eliminare le conquiste. Resistere alle manovre della
borghesia
imperialista, dei suoi alleati e dei suoi servi e agenti. Difendere le
condizioni di vita e di lavoro delle masse popolari e migliorarle.
Sostenere
chi nel nostro paese, nei paesi imperialisti o nei paesi oppressi si
difende
dalla borghesia imperialista e l'attacca. Non lasciare alcuno spazio
libero
alle manovre della borghesia imperialista, incalzarla in ogni campo
fino a
costringerla a mostrare il suo vero volto e compiere mosse che
segneranno la
sua fine. Noi comunisti siamo contro la guerra civile che la borghesia
imperialista fomenta e per cui appresta armi e forma le sue forze
armate e le
sue polizie. La condanniamo e la denunciamo. Ma non la temiamo. Proprio
per non
dover cedere domani di fronte alle sue minacce e ai suoi ricatti, fin
da oggi
lanciamo l'allarme e chiamiamo tutti gli operai d'avanguardia e tutti
gli
esponenti d'avanguardia delle altre classi delle masse popolari a
prepararsi e
attrezzarsi aggregandosi attorno al (nuovo)Partito comunista italiano.
Contribuire alla rinascita del movimento comunista in ogni angolo
del mondo
sulla base del marxismo-leninismo-maoismo!
Contribuire
al
consolidamento e al rafforzamento del (nuovo)Partito comunista
italiano!
Presentare
liste
comuniste alle prossime elezioni amministrative!
Rafforzare
le lotte
rivendicative. Togliere agli agenti della borghesia la direzione dei
sindacati
e costringere dirigenti e funzionari a fare il loro dovere!
Promuovere
l'aggregazione
delle masse popolari per soddisfare i propri bisogni, migliorare la
propria
vita, cooperare!
Promuovere
la solidarietà
delle masse popolari verso ogni persona e ogni organismo che lotta
contro la
borghesia ed è colpito dalla sua repressione!
Solidarietà con i prigionieri del
(nuovo)Partito comunista italiano!
Mobilitare
le masse
popolari del nostro paese in solidarietà con le lotte dei popoli
oppressi, in
particolare con la Resistenza dei popoli arabi e musulmani: dalla
Palestina,
all'Iraq, all'Afghanistan!
Imparare
dagli esempi più
avanzati di guerra popolare rivoluzionaria di lunga durata: dal Nepal
alle
Filippine!
Costruire in ogni azienda, in ogni scuola, in ogni zona d'abitazione,
in ogni
organismo di massa un comitato clandestino del (nuovo)Partito comunista
italiano!