Ritorna all'indice dei comunicati del 2008 | |
(nuovo)Partito
comunista italiano Commissione Provvisoria del Comitato Centrale Sito: http://lavoce-npci.samizdat.net e.mail: lavocenpci40@yahoo.com Delegazione BP3 4, rue Lénine 93451 L'Île St Denis (Francia) e.mail: delegazionecpnpci@yahoo.it |
Comunicato
del 1° aprile 2008
Una nuova grave crisi
scuote le relazioni e le istituzioni finanziarie di tutto il mondo. Vi
è il rischio concreto che la grave crisi finanziaria si
trasformi in una nuova grave crisi economica: nella paralisi delle
attività economiche da cui dipende la vita quotidiana della
stragrande maggioranza della popolazione, tutti quelli che hanno di che
vivere solo se lavorano, cioè le masse popolari.
Già oggi le
libere attività degli speculatori rendono di giorno in giorno
più difficile per milioni di persone procurarsi il cibo,
l’abitazione, il vestiario, il riscaldamento, l’istruzione,
l’assistenza sanitaria e le altre condizioni elementari di una vita
minimamente dignitosa benché primitiva.
Fino a quando
tollereremo e sopporteremo che la nostra vita sia in balia di un
ordinamento sociale che affida la direzione della società a una
classe che ha al suo vertice un pugno di speculatori e di criminali?
È possibile porre fine a questo corso delle cose? Cosa deve fare
ognuno di noi per porre veramente fine a questo corso delle cose?
Ogni persona di buona volontà
può contribuire alla rinascita del movimento comunista, a
ricostruire quel tessuto di organizzazioni di massa anticapitaliste che
avevano reso forti gli operai e le altre classi delle masse popolari:
è quello che ci vuole per impedire ai capitalisti di dispiegare
liberamente la loro natura barbara e per arrivare a fare dell’Italia un
nuovo paese socialista!
Amare le persone a cui siamo legati vuol
dire combattere per costruire anche per loro un ordinamento sociale che
consente una vita degna di essere vissuta. I genitori amano i propri
figli: proprio per questo non devono prepararli ed educarli ad essere
macchine da lavoro, carne da cannone e vittime dei capitalisti, ma
devono educarli ad essere combattenti della causa del socialismo con
l’insegnamento e con l’esempio: dedicando le proprie capacità, i
propri risparmi e il proprio tempo alla lotta per fare dell’Italia un
nuovo paese socialista! Non c’è eredità più
fruttuosa che i genitori possono lasciare ai figli dei soldi dedicati
alla rinascita del movimento comunista cosciente e organizzato!
Ci sono oggi tutte le
risorse materiali e intellettuali necessarie perché le
condizioni elementari per una vita dignitosa (il cibo, il vestiario,
l’abitazione, il riscaldamento, l’istruzione, l’assistenza sanitaria,
il riposo e il divertimento, la vita sociale) siano garantite a ogni
individuo come a ogni individuo è garantita l’aria per
respirare: come base sicura e stabile perché tutti possano
accedere e dedicare il meglio delle proprie doti e risorse alle
attività specificamente umane, quelle che distinguono gli uomini
da ogni altra specie animale, quelle da cui l’attuale ordinamento
sociale esclude ancora la stragrande maggioranza dell’umanità!
È solo
l’ordinamento sociale capitalista che ancora oggi rende persino quelle
condizioni elementari di una vita dignitosa beni rari, accessibili solo
a chi ha soldi. Esso costringe la stragrande parte della popolazione,
le masse popolari, ad arrabattarsi ogni giorno per trovare i soldi
necessari; a dedicare gran parte se non tutte le proprie risorse
fisiche, intellettuali e morali per procurarseli; a condurre una vita
misera e primitiva, ancora dettata dal bisogno come nei tempi barbarici.
Abbiamo ereditato
dalla storia questo ordinamento sociale. La borghesia, il clero e gli
altri notabili del regime cercano in ogni modo, con l’ignoranza,
l’imbroglio e la violenza, di perpetuarlo, di distogliere ognuno di noi
dal compiere lo sforzo morale e intellettuale e l’attività
organizzativa necessari per liberarcene e per instaurare un ordinamento
sociale superiore. Ogni individuo e ogni organismo può svolgere
fin da subito un ruolo importante nel creare il nuovo ordinamento
sociale di cui la stragrande parte dell’umanità, tutte le masse
popolari hanno bisogno, un bisogno che la crisi rende più
impellente! Lo sforzo di migliaia di individui e organismi sommandosi
l’uno all’altro diventa una forza qualitativamente superiore che
cambierà il mondo! L’impotenza di migliaia di individui isolati,
tramite l’organizzazione si trasformerà nella forza onnipotente
che costruirà un nuovo mondo. Questa è la rinascita del
movimento comunista cosciente e organizzato a cui ogni persona di buona
volontà può concorrere.
La crisi che incombe
sempre più grave e minacciosa e le difficoltà crescenti
della vita quotidiana comportano per le masse popolari nuove grandi
sofferenze. Hanno però anche il lato positivo di costringere
milioni di persone a rimboccarsi le maniche per creare un nuovo
ordinamento sociale. Ognuno di noi può e deve fare in modo che
le nuove sofferenze che la borghesia e i suoi complici ci infliggono,
siano lo spunto per iniziare il lavoro che passo dopo passo
porterà al nuovo ordinamento sociale, che ci libererà per
sempre dalla barbarica eredità del passato!
È possibile
creare un nuovo superiore ordinamento sociale?
È del tutto
possibile costruire un superiore ordinamento sociale. Gli operai
organizzati e le altre classi delle masse popolari organizzate possono
cambiare radicalmente la situazione. Sono l’unica forza in grado di
farlo. La trasformazione degli operai e del resto delle masse popolari
da folla di individui dispersi, ognuno più o meno strettamente
dipendente e influenzato dai capitalisti, dal clero e da altri notabili
del regime, in operai organizzati e in masse popolari organizzate: ecco
esattamente in cosa consiste la rinascita del movimento comunista
cosciente e organizzato
Le masse popolari,
quanto più sono organizzate, tanto più possono da subito
anche difendersi dalle conseguenze immediate e dirette delle
speculazioni e della crisi. È vero che per loro natura i
capitalisti spremono i lavoratori. Ma fino a che punto possono dare
libero corso alla loro natura, dipende dalla forza del movimento
comunista cosciente e organizzato. Gli operai organizzati sono
pienamente in grado di guidare il resto delle masse popolari a fare a
meno dei capitalisti e delle altre classi sfruttatrici e a instaurare
un nuovo superiore ordinamento sociale: il socialismo! Sono pienamente
in grado di guidare il resto delle masse popolari a limitare i danni
del dominio dei capitalisti e delle altre classi sfruttatrici e
privilegiate: imporre riduzione dei prezzi, impedire gli aumenti,
imporre la riduzione e l’eliminazione degli interessi bancari e dei
debiti, impedire gli sfratti e le confische delle case e di altri beni
delle masse popolari, distribuire gratuitamente o a prezzi accessibili
i beni di prima necessità. Ognuna di queste lotte è
giusta, necessaria e possibile. Non c’è modo di essere a priori
sicuri di vincere in ogni singola lotta di questo genere, ma ogni lotta
può e deve essere una scuola di comunismo. Deve rafforzare
moralmente, intellettualmente e organizzativamente chi vi partecipa e
integrarlo sempre più nell’esercito popolare che costituisce il
nuovo potere e costruirà il nuovo mondo.
Il primo passo che compiremo una volta
tolto il potere alla borghesia, al clero e ai loro agenti e instaurato
il nuovo potere popolare, consisterà
1. nell’utilizzare nel modo più
razionale e pianificato che riusciamo a concepire, senza il
frazionamento e le remore imposte dalla proprietà privata, le
forze produttive esistenti per assicurare da subito a ognuno almeno le
condizioni necessarie per una vita elementare e per fare di ciò
la base universale di partenza per i successivi progressi di tutti,
2. nell’organizzare il lavoro nel modo
più confacente alla dignità, alla sicurezza e
all’integrità fisica, morale e intellettuale di chi lo compie e
alla migliore salvaguardia dell’ambiente.
Grazie alla forza del potere e alle
risorse dell’intera società, faremo insomma su larga scala,
sistematicamente e universalmente, in misura immensamente più
efficace e con risultati certamente superiori, quello che oggi
riusciamo a fatica e solo di quando in quando e qua e là e in
modo precario, a imporre e strappare alle Autorità della
borghesia, del Vaticano e degli altri gruppi dominanti.
Le aziende devono smettere di produrre
profitti e di essere proprietà di singoli e di gruppi. Ogni
azienda deve diventare un collettivo di lavoratori, un’istituzione a
cui la società assegna il compito di produrre determinate cose o
servizi e a cui assegna i mezzi necessari perché lo svolga.
L’esempio più vicino sono le migliori, più oneste ed
efficienti istituzioni produttive, di ricerca, scolastiche o sanitarie
pubbliche che vediamo qua o là, di tanto in tanto come eccezioni
nella società borghese.
L’efficienza di un’azienda si deve
misurare dal suo contributo alla vita sociale, dalla qualità e
quantità dei suoi prodotti, dal rispetto della integrità,
salute e dignità di chi vi lavora, dal rispetto per l’ambiente,
dal risparmio di fatica, di forze produttive, di energia e di materie
prime.
Da alcuni mesi,
partendo dagli USA, una nuova grave crisi scuote le relazioni e le
istituzioni finanziarie di tutto il sistema capitalista mondiale.
C’è il pericolo che, oltre a mangiare i risparmi di pensionati e
lavoratori, questa crisi finanziaria dilaghi in una crisi economica
generale: si propaghi al complesso delle attività economiche da
cui le masse popolari, la gran parte della popolazione mondiale,
più male che bene traggono di che vivere. Già ora la
crisi finanziaria causa nuove grandi sofferenze con l’aumento dei
prezzi dei beni più elementari (il pane, la pasta, il latte, il
carburante, il gas, l’elettricità, i trasporti, ecc.), degli
interessi sui mutui e sui prestiti, ecc. e rende la vita più
difficile, più precaria e più amara e il futuro
più incerto a milioni di proletari e di lavoratori autonomi.
La nuova crisi
finanziaria è lo sviluppo più recente della seconda crisi
generale per sovrapproduzione assoluta di capitale che da più di
30 anni erode il sistema capitalista. Negli ultimi decenni la borghesia
ha approfittato del periodo di declino che il movimento comunista
cosciente e organizzato, per motivi suoi interni, ha attraversato e in
particolare ha approfittato del crollo dei primi paesi socialisti. Essa
si è ripresa tutta la libertà d’azione che il movimento
comunista le aveva limitato e abbiamo di nuovo visto all’opera la sua
vera natura. Gli speculatori più sfrontati e più rapaci
hanno preso la direzione della borghesia. Hanno spremuto per anni
profitti a loro piacimento. Hanno ridotto le aziende produttive a
strumento delle loro speculazioni. Si sono arricchiti alle spalle di
miliardi di lavoratori di tutto il mondo, dei paesi imperialisti, dei
paesi oppressi e dei paesi ex socialisti. Ovunque hanno ridotto i
diritti dei lavoratori e hanno bloccato o addirittura ridotto salari e
pensioni. Per un po’ di tempo i ricchi hanno permesso a milioni di
lavoratori di comperare con mutui e debiti e accollandosi interessi,
quello che non riuscivano più a comperare con i salari: cosa che
ora con la crisi finanziaria crea ulteriori problemi a milioni di
lavoratori e ha creato quindi un nuovo fronte di lotta.
I ricchi hanno
preteso e ottenuto libertà d’azione. Tutto il mondo era aperto
alle loro scorribande. La ricchezza che si è accumulato nelle
loro mani e nelle mani dei loro complici, è stata proporzionale
alla miseria economica, morale e intellettuale in cui hanno relegato
milioni e milioni di uomini, donne, bambini e anziani. Intellettuali,
preti e uomini politici borghesi hanno predicato in tutte le salse che
dovevamo sopportarli: perché la loro libertà di fare
affari di ogni genere e in ogni campo, il loro arricchimento senza
limiti e le loro manovre senza leggi erano la condizione necessaria
perché le attività economiche più male che bene
stessero in piedi, che questo era l’ordine naturale delle cose,
addirittura la volontà di Dio per chi ci credeva! Bestie rapaci
come Bill Gates e Soros, Berlusconi e
Murdoch erano i nuovi benefattori dell’umanità, gli uomini del
nostro tempo, gli eroi da imitare, i “principi azzurri” da sognare! I
politicanti più servili con gli speculatori e più
efficienti, i Clinton, i Blair, i Prodi e i Veltroni, erano uomini
politici esemplari! Un’orgia di insulti e di denigrazioni è
stata versata contro il movimento comunista. La memoria di chi aveva
lottato per un futuro migliore è stata insultata in ogni modo.
Fascisti e reazionari di ogni genere sono stati riabilitati. Papi e
prelati sono tornati nuovamente in auge: Giovanni Paolo II è
stato a lungo additato come il profeta del nuovo mondo. Tanto
più gli individui erano autorevoli e quindi tanto più
erano complici e responsabili del degrado umano e dell’eliminazione
delle conquiste di civiltà e di benessere che la borghesia stava
perpetrando, tanto più magniloquenti sono state le bugie
propalate per ingrandire il loro prestigio: per alcuni decenni abbiamo
dovuto assistere alla fiera delle menzogne, sempre più difficile
distinguere la verità dalla finzione!
Ora i loro affari si
sono ingarbugliati al punto che non marciano più, non riescono
più a districarsi. Minacciano di paralizzare e sconvolgere tutte
le attività economiche, da cui in qualche modo, più male
che bene, miliardi di uomini traggono di che condurre la vita
miserabile a cui il capitalismo ci condanna. I maiali soffocano
perché si sono ingrassati troppo. I palloni scoppiano
perché si sono gonfiati troppo. Miliardi di uomini hanno
sofferto per le loro attività sfrenate e ora sono chiamati anche
a pagare le conseguenze della loro malattia. E dovranno pagare, se non
si organizzano e si ribellano fino a instaurare un nuovo ordinamento
sociale: cosa che in definitiva dipende principalmente dalla
capacità di noi comunisti nel comprendere le leggi del movimento
sociale, dal nostro metodo di lavoro e dall’energia con cui svolgiamo
il nostro compito. La crisi mette a nostra disposizione la resistenza
spontanea che milioni e milioni di lavoratori, casalinghe, pensionati e
giovani dispiegheranno: perché sta a noi farne la forza capace
di costruire l’avvenire, facendo tesoro dell’esperienza del movimento
comunista, in particolare dell’esperienza della prima ondata della
rivoluzione proletaria e del marxismo-leninismo-maoismo.
Ora uomini politici
borghesi di destra e di sinistra, preti e profeti invocano interventi
pubblici a sostegno degli speculatori. Sdottorano che se i loro affari
si arrestano, tutte le attività economiche si arresteranno,
siamo nelle loro mani. E ancora oggi le pubbliche Autorità li
lasciano liberi di speculare. Addirittura alimentano con nuovi fondi le
loro speculazioni. È con i soldi sfornati dalla Banca Federale
(Federal Reserve) USA e dalla Banca Centrale Europea che gli
speculatori portano alle stelle il prezzo del petrolio, del grano,
della soia, del granoturco, delle altre derrate alimentari e delle
materie prime. Il risultato è che i prezzi del pane, del latte,
della pasta, del carburante, dell’elettricità, del gas, delle
cose più elementari che ogni giorno ci sono necessarie per una
vita sia pure misera e quasi animale, vanno alle stelle. A sentire
preti e politicanti, anche questo dobbiamo lasciar fare, se no crollano
tutte le attività economiche e sarà ancora peggio. I
salari e le pensioni sono le variabili dipendenti dei profitti:
profitti e prezzi devono invece crescere liberamente. La sinistra
borghese, i borghesi più “amici dei lavoratori”, più
“compassionevoli” mentalmente non vanno oltre l’orizzonte della
società borghese. Non credono o neppure immaginano che un altro
mondo è possibile. Ci vengono però a dire che
effettivamente la libertà senza leggi di questi signori non va
bene: bisogna mettere loro qualche regola in cambio del sostegno che le
pubbliche Autorità devono dare ai loro affari in
difficoltà, del denaro che mettono a loro disposizione per
salvare dal fallimento banche e società finanziarie, per
permettere agli speculatori di continuare a speculare. I borghesi
più “di sinistra” invocano la ripresa dell’intervento dello
Stato borghese nell’economia: stante la loro natura, non arrivano
più in là. In realtà si tratta di manovre e misure
per salvare gli affari in difficoltà delle bestie rapaci che ci
dominano e dar loro modo di restare a galla e rimettersi in sesto. Si
tratta in gran parte di rimedi fasulli, di misure campate in aria, in
gran parte di poca o nessuna efficacia, che non ci salveranno dalla
rovina. Infatti intanto si armano, estendono dovunque basi e altre
installazioni militari, estendono e rafforzano le loro reti di
spionaggio e di repressione selettiva, aumentano ovunque le forze della
repressione e i controlli, pene e torture, assicurano impunità
ai loro sgherri alla Di Gennaro. Le SS del nostro tempo, israeliane e
USA, fanno corsi di formazione per poliziotti e torturatori in molti
paesi. La guerra già imperversa e fa vittime e distruzioni in
molte parti del mondo: dalla Palestina all’Afghanistan, dalla Colombia
alla Somalia. Le bestie rapaci assicurano che, passata la crisi e vinto
il “terrorismo” (così, a somiglianza dei loro predecessori
nazisti e fascisti, chiamano la resistenza popolare), si comporteranno
meglio: ma una volta passato il pericolo di fallimento, perché
dovrebbero farlo visto che non l’hanno fatto quando i loro affari
andavano bene? Se questa è la loro natura, se questo è il
loro ordinamento sociale, se questo è il loro modo di vivere,
perché cambierebbero? Se la crisi non passa ma al contrario si
allarga, cosa faranno?
Vi è un solo
modo di uscire definitivamente dalle grinfie di queste bestie rapaci ed
è anche il modo più efficace per difendersi giorno per
giorno dalle conseguenze più gravi delle loro speculazioni e del
loro dominio. Bisogna ricostituire un forte movimento comunista
cosciente e organizzato e procedere fino all’instaurazione del
socialismo. È un processo necessario e del tutto possibile.
Non c’è niente
di fatale in quello che avviene attorno a noi! Il marasma attuale del
mondo è solo il risultato del nuovo dispiegarsi della natura dei
capitalisti che sono nuovamente liberi dai lacci e laccioli che il
movimento comunista aveva loro imposto durante la prima ondata della
rivoluzione proletaria!
È del tutto
possibile porre fine all’attuale corso delle cose e instaurare un nuovo
ordinamento sociale basato sulla proprietà comune dei mezzi di
produzione e su un’attività economica pianificata e volta al
benessere degli uomini!
Le masse popolari
sono impotenti, non sono capaci né di decidere né di
dirigere alcunché, finché restano una folla di individui
sparsi, ognuno di loro più o meno strettamente dipendente,
influenzato, diretto da capitalisti, preti e altri notabili del regime.
Ma nessuna forza può resistere alle masse popolari organizzate.
Gli operai sono la parte più organizzata e cosciente delle masse
popolari: devono diventare la forza principale del nuovo corso che
l’umanità deve dare alla propria storia. Abbiamo bisogno di un
nuovo ordinamento sociale. Noi comunisti combattiamo con tutte le forze
il marasma che i capitalisti e i loro alleati, complici e sostenitori
hanno creato e il collasso a cui minacciano di condurci. Non lo
temiamo, solo perché lo trasformeremo nell’occasione per
coalizzare le masse popolari, per trasformare la disperazione che i
capitalisti producono, in una forza nuova. Impareremo a prenderci con
la forza quello che i capitalisti ci impediscono di avere con le
vecchie procedure del loro vecchio ordinamento sociale e anche per
questa via renderemo noi e il resto delle masse popolari capaci di
compiere lo sforzo e l’opera storica che instaurerà il nuovo
ordinamento sociale e imprimerà un nuovo corso alla storia
dell’umanità.
Le masse popolari
organizzate e in primo luogo la classe operaia organizzata e cosciente
devono fondare un nuovo potere e un nuovo Stato e spazzar via le
Autorità del vecchio regime. Per questo devono trasformarsi e
compiere uno sforzo difficile, di nuovo tipo, totalmente diverso dagli
sforzi a cui finora le classi sfruttatrici li hanno costretti e dagli
sforzi generosi che hanno fatto per trovare da vivere per sé e
per i propri cari. Per vivere agli ordini dei capitalisti a ognuno di
noi basta trascinarsi di giorno in giorno e arrangiarsi come meglio
può. Ma è sempre più terribile: proprio questo
sistema ci porta a non riuscire più a vivere. La situazione
impone a ognuno di fare uno sforzo eccezionale, di rompere con la sua
vecchia pelle. Più impossibile diventa vivere agli ordini dei
capitalisti e degli altri notabili del regime, più evidente
è a un numero più vasto di persone la necessità di
questo sforzo, la necessità di uscire dalla vecchia
rassegnazione, di organizzarsi con altri compagni di classe per
costruire assieme un nuovo mondo. Noi comunisti dobbiamo, con
iniziativa e creatività, sfruttando ogni occasione e appiglio,
indicare e illustrare la possibilità di creare un nuovo
ordinamento sociale e insegnare ad organizzarsi, facendo tesoro
dell’eredità lasciata dalla prima ondata della rivoluzione
proletaria.
Anche la campagna
elettorale in corso in questi giorni offre occasioni favorevoli per la
propagandare l’instaurazione del socialismo e promuovere
l’organizzazione delle masse. Offre mille possibilità di
raccogliere, tra le masse popolari, in particolare tra gli elementi
più avanzati di esse, forze per la rinascita del movimento
comunista e per la lotta per fare dell’Italia un nuovo paese
socialista.
Dobbiamo mobilitare
tutte le forze in una campagna di organizzazione nell’ambito di una
larga campagna di propaganda. Le idee, una volta assimilate dalle masse
popolari, diventano una forza materiale che trasforma il mondo.
Dobbiamo far valere il marxismo-leninismo-maoismo come giusta
concezione del mondo, metodo per conoscerlo e per trasformarlo!
Dobbiamo smascherare le concezioni e battere le strategie politiche che
relegano le masse popolari al ruolo di massa di manovra della sinistra
borghese e della borghesia in generale!
Trasformare le
condizioni favorevoli in forza organizzata richiede che noi comunisti
conduciamo con forza ed energia il lavoro che stiamo già
conducendo, con cui stiamo misurandoci e per il quale stiamo
trasformandoci tramite l’assimilazione a in livello superiore del
Materialismo Dialettico come metodo per conoscere la realtà e
guida per trasformarla. Gli aspetti essenziali di questo lavoro di
massa sono
- una campagna di
propaganda 1. che il socialismo è la via d’uscita, possibile e
unica, dal marasma in cui la borghesia ci ha infognato e ogni giorno un
po’ più ci sprofonda e 2. che la lotta per fare dell’Italia un
nuovo paese socialista è anche il contesto necessario per una
difesa efficace delle conquiste e dei diritti già strappati alla
borghesia e per il loro rafforzamento,
- una campagna di
organizzazione 1. per raccogliere e organizzare in Comitati Popolari di
Controllo dell’operato delle Autorità e dei notabili del regime
(o in organismi analoghi) tutti quelli che sono a favore della difesa
“senza se e senza ma” dei diritti e delle conquiste delle masse
popolari; 2. per rafforzare ed estendere i comitati e gli altri
organismi della resistenza delle masse popolari al procedere della
crisi del sistema capitalista (dal No Del Molin di Vicenza e No TAV
della Val di Susa fino ai comitati contro l’inquinamento e i rifiuti
della Campania); 3. per rafforzare la sinistra in tutte le grandi
organizzazioni di massa del regime (in particolare nella FIOM, negli
altri sindacati di categoria della CGIL, nei sindacati della CISL e
della UIL, nelle cooperative, ecc.), nei sindacati alternativi e nei
centri sociali; 4. per consolidare e rafforzare il Partito comunista
reclutando nuovi membri, formando nuovi Comitati di Partito, estendendo
la cerchia dei collaboratori e rafforzando i legami già
esistenti.
Per condurre avanti
la guerra popolare rivoluzionaria che instaurerà il socialismo
nel nostro paese e contribuire in questo modo alla nuova ondata della
rivoluzione proletaria che avanza in tutto il mondo, dobbiamo
conquistare il cuore e la mente delle masse popolari, in primo luogo
dei loro elementi avanzati. Dobbiamo riaccendere in loro la fiducia che
la borghesia in questi ultimi decenni ha spento, la fiducia nella loro
capacità di comprendere il mondo e nella loro capacità di
trasformarlo.
I messaggi che
dobbiamo diffondere, le concezioni, le aspirazioni e i sentimenti che
dobbiamo alimentare anche nella campagna elettorale in corso e, sulla
base dei suoi risultati, nel lavoro dei mesi successivi, le lotte che
dobbiamo promuovere e organizzare e attraverso le quali dobbiamo
raccogliere forze e risorse, sono a grandi linee riassunte nelle
seguenti parole d’ordine.
I morti del 6 dicembre a Torino, come
tutti i morti e mutilati sul lavoro, sono le vittime dei padroni, dei
politicanti e del clero che li assecondano, dei paladini della
precarietà (alla Ichino, alla Treu, alla Biagi) che difendono il
loro criminale ordinamento sociale: in nome dei profitti e della
concorrenza condannano i lavoratori alla miseria, alla
precarietà, alla malattia e alla morte!
La partecipazione del nostro paese alla
guerra preventiva USA e all’aggressione imperialista dei paesi oppressi
e il peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro per la
maggioranza delle masse popolari italiane sono le due facce del
Programma Comune della borghesia imperialista italiana!
I comunisti devono approfittare anche
delle elezioni e irrompere anche nel teatrino della politica borghese.
La borghesia lo usa per mantenere la propria egemonia sulle masse
popolari, ottenere il consenso di una parte alla sua politica e
neutralizzare l’altra: possiamo e dobbiamo rivoltarglielo contro!
I comunisti devono usare anche il
teatrino della politica borghese ai fini della rivoluzione socialista:
per portare avanti la rinascita del movimento comunista cosciente e
organizzato, costruire il Nuovo Potere, accumulare le forze che faranno
dell’Italia un nuovo paese socialista e contribuiranno così alla
seconda ondata della rivoluzione proletaria che avanza in tutto il
mondo!
Promuovere agitazioni e proteste contro
la Corte Pontificia, gli imperialisti USA e i sionisti d’Israele,
contro le missioni militari italiane all’estero, contro i governi della
guerra, della speculazione, del carovita e dell’inquinamento!
La campagna razzista e anti-islamica
fomentata dalla destra borghese, dai fascisti e dal Vaticano è
una campagna a sostegno della guerra preventiva e della guerra infinita
di Bush e della sua banda di criminali e di sionisti!
Contrastare la campagna razzista e
bellicista con cui gli imperialisti, i sionisti e il Vaticano preparano
e sostengono l’aggressione dell’Iran, della Siria, del Sudan e di altri
paesi!
Appoggiare la lotta contro la nuova base
USA di Vicenza, contro il potenziamento della base di Sigonella (SR),
contro la produzione di bombardieri F-35 a Cameri (NO), contro la
partecipazione del governo italiano allo “scudo stellare”, contro la
collaborazione militare speciale con i sionisti d’Israele (legge
94/2005), contro l’uso dell’Italia come piattaforma per l’aggressione
imperialista in Asia, in Africa e in Europa orientale!
Appoggiare e rafforzare il Comitato No
Dal Molin, il Comitato No TAV e tutti i gruppi e movimenti di
resistenza alla guerra, al peggioramento delle condizioni di lavoro e
dei salari, alla devastazione dell’ambiente!
Protestare contro l’uso delle forze
armate in Campania per riaprire le discariche, attivare gli
inceneritori e perpetuare l’uso della Campania come pattumiera dei
rifiuti tossici e nocivi dell’Italia e dell’Europa imposto dal connubio
Pubbliche Autorità, governi Berlusconi-Bossi-Fini e
Prodi-D’Alema-Bertinotti, camorra, industriali e Vaticano!
Appoggiare e promuovere la lotta delle
donne contro la discriminazione nel lavoro e nel salario, contro
l’oppressione nei rapporti familiari e sociali, contro l’oscurantismo
clericale e borghese! Appoggiare e promuovere la lotta dei lavoratori e
delle masse popolari immigrate contro lo sciovinismo nazionale e la
discriminazione razziale e nazionale, contro l’oppressione e lo
sfruttamento! Appoggiare e promuovere la lotta dei giovani contro la
discriminazione, la precarietà, lo sfruttamento, la scuola
asservita alla borghesia, l’emarginazione sociale!
Contro la guerra di sterminio non
dichiarata che la borghesia imperialista conduce contro le masse
popolari nel nostro paese come in ogni angolo del mondo, bisogna
portare avanti la guerra popolare rivoluzionaria fino all’instaurazione
del socialismo e da subito imporre di nuovo ai padroni lacci e laccioli
come quelli che il movimento comunista aveva già loro imposto
nel corso della prima ondata della rivoluzione proletaria!
Il terreno è favorevole alla
rinascita del movimento comunista cosciente e organizzato! Facciamo di
ogni lotta rivendicativa una scuola di comunismo!
Il nuovo Partito comunista italiano fa
in Italia quello che i comunisti di altri paesi fanno nel resto del
mondo: ricostruire un movimento comunista potente che ponga nuovamente
fine alla libertà dei capitalisti e instauri il socialismo,
facendo tesoro dell’esperienza dei primi paesi socialisti!
Unire la nostra lotta alla Resistenza
che in Iraq, in Afghanistan, in Palestina, in Libano, in Somalia tiene
in scacco i mercenari dei gruppi e dalle potenze imperialiste, alla
lotta contro l’invadenza e la prepotenza degli imperialisti condotta a
Cuba, in Venezuela, in Bolivia, in Ecuador, in Colombia!
Imparare dalla guerra popolare
rivoluzionaria oramai in fase avanzata in Nepal, nelle Filippine, in
India, in Perù, in Turchia!
Appoggiare gli antimperialisti USA e gli
antisionisti ebrei e israeliani!
Mobilitare i lavoratori più
avanzati per la rinascita del movimento comunista e il consolidamento e
rafforzamento del nuovo Partito comunista italiano!
Assimilare ad un livello più alto
il Materialismo Dialettico come metodo per conoscere la realtà e
come guida per trasformarla: ecco la chiave per consolidare e
rafforzare il (nuovo)Partito comunista italiano.
Rafforzare la struttura clandestina
centrale del (nuovo)Partito comunista italiano, moltiplicare il numero
dei Comitati di Partito e migliorare il loro funzionamento, sviluppare
il lavoro sui quattro fronti indicati dal Piano Generale di Lavoro!
Costruire in ogni azienda, in ogni zona
d’abitazione, in ogni organizzazione di massa un comitato clandestino
del (n)PCI!