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Comunicato
del 4 luglio 2008
Festeggiamo la
vittoria
raggiunta nell’Ottavo Procedimento Giudiziario lanciato
dalle Autorità Italiane
contro la “carovana” del (n)PCI!
la
struttura clandestina del (n)PCI e per espandere la lotta per
instaurare il
socialismo!
Grazie alla
resistenza che i compagni
della “carovana” hanno opposto alla repressione e grazie alla
solidarietà che con
la nostra resistenza e con tutta la nostra attività politica
abbiamo raccolto
tra le masse popolari, l’Ottavo Procedimento Giudiziario contro la
“carovana”
del (n)PCI iniziato cinque anni fa è naufragato. Anche se
Giovagnoli non si
rassegnerà e, anziché concentrarsi tutto sul Nono
Procedimento Giudiziario che
ha già aperto, ricorrerà in appello, con la sentenza di
non rinvio a giudizio
del 1° luglio le Autorità Italiane hanno fatto un passo
indietro! Come lo
avevano dovuto fare le Autorità Francesi quando con l’ordinanza
del 16 ottobre
2006 hanno lasciato cadere la stessa accusa che ci avevamo mosso tre
anni prima
su istigazione e per conto delle Autorità Italiane. La
Repubblica Francese ha
trovato troppo oneroso e controproducente mantenere il suo impegno. La
Repubblica Pontificia a sua volta non ha ancora messo a punto un
apparato
legislativo e giudiziario adeguato a mettere fuori legge il Partito
comunista. Le
contraddizioni nel campo della borghesia imperialista sono troppo acute
perché
riesca ad adeguarlo. Le contraddizioni tra la borghesia e le masse
popolari si
vanno ogni giorno più acuendo e la borghesia deve stare attenta
a ogni mossa
che fa. Con il crollo della sinistra borghese la borghesia si è
liberata di un
sassolino fastidioso in casa propria ma ha perso un suo agente tra le
masse
popolari. Le masse popolari restano il “tallone d’Achille” della
Repubblica
Pontificia. Il Partito comunista va sempre più rafforzando il
proprio legame
con le masse popolari. Qui è la riserva senza fine della nostra
forza. Ma
questa riserva non entrerebbe in gioco se il Partito non avesse una
linea
giusta e non la rendesse, ogni giorno più, carne e sangue nel
concreto della
lotta di classe, grazie alla concezione materialista dialettica che
guida le
sue file e al crescente spirito di lotta che le anima. Senza la
resistenza dei
compagni della carovana e in primo luogo del Partito dei CARC e dell’ASP, la
solidarietà delle masse popolari non sarebbe entrata in gioco.
Senza la
solidarietà delle masse popolari, di tutti gli organismi, dal
SLL a Proletari
Comunisti, e delle singole persone che in mille modi hanno contribuito
alla
battaglia contro l’OPG, la resistenza dei compagni non sarebbe stata
altrettanto efficace. Ecco la dialettica avanguardia comunista - masse
popolari
che fa avanzare la Guerra Popolare Rivoluzionaria di Lunga Durata che
farà
dell’Italia un nuovo paese socialista, nell’ambito della seconda ondata
della
rivoluzione proletaria che avanza in tutto il mondo.
Questa è
la trama principale degli
avvenimenti e delle forze in campo. Ad essa dobbiamo fare riferimento
costantemente per affrontare in modo giusto le nostre
difficoltà, superare i
nostri limiti, correggere i nostri errori, trovare soluzioni efficaci a
ogni
problema, trasformare i nostri punti deboli in punti forti ed avanzare
nella
mobilitazione, nella politica da fronte e nell’unità delle forze
rivoluzionarie.
La borghesia non
ha futuro. Il clero
non ha futuro. La Repubblica Pontificia non ha futuro. L’imperialismo
USA e i
gruppi sionisti d’Israele non hanno futuro. È sotto gli occhi di
tutti quello
che Ratzinger, Berlusconi e Bossi hanno da offrire alle masse popolari.
Quello
che avevano da offrire Prodi, D’Alema, Bertinotti, Epifani e Veltroni
lo
abbiamo tutti visto. L’imperialismo americano è al tramonto e i
suoi satelliti
e concorrenti europei e degli altri continenti lo seguono. Per quanto
grandi
siano ancora la loro potenza, la loro arroganza e le sofferenze che
infliggono
alle masse popolari in ogni angolo del mondo, per quanto estendano le
loro
aggressioni e i loro massacri, dall’Afghanistan alla Colombia, dalle
Filippine
allo Zimbabwe. Perché non c’è futuro per l’umanità
nell’ambito della loro
dominazione. Non hanno più nulla di positivo da offrire
all’umanità. Il
comunismo è il futuro dell’umanità e come un faro guida
la lotta delle masse
popolari di tutto il mondo: dal Nepal agli altri paesi dove la Guerra
Popolare
Rivoluzionaria è in avanzata fase di sviluppo. Guida anche il
lavoro che noi
facciamo qui in Italia su un numero crescente di fronti per mobilitare
le masse
popolari nella lotta che esse hanno bisogno di condurre per uscire dal
marasma
economico, politico, sociale, intellettuale, morale e ambientale in cui
la
borghesia li ha condotti e cerca ogni giorno di più di
sprofondarle.
La nostra strada
è ancora lunga, ma è
chiara ed è l’unica strada che ci porterà fuori dal
pantano in cui la borghesia
ha trascinato il nostro paese assieme al resto dell’umanità. I
procedimenti
giudiziari a ripetizione con cui le Autorità Italiane di ogni
colore da più di
vent’anni cercano di intimidirci e soffocarci, hanno rafforzato il
Partito,
grazie al suo giusto orientamento. Altri procedimenti giudiziari, altre
manovre
intimidatorie e operazioni persecutorie seguiranno e anzi si
aggraveranno. Noi
diciamo e dobbiamo dire la verità. Oggi festeggiamo una
vittoria, ma altre
battaglie ci attendono. Un’ondata di misure repressive dilaga in Italia
e
nell’Unione Europea. La borghesia e il clero stanno freneticamente
promuovendo
la mobilitazione reazionaria delle masse
popolari. Non mostrano altra via d’uscita dalle sofferenze che il loro
sistema
infligge, altro rimedio alla speculazione, al carovita e alla
precarietà, che
scagliarsi contro gli immigrati e contro quanti altri non si
rassegnano, che
intensificare la partecipazione alla loro “guerra infinita al
terrorismo”. Cercano
di dividere i popoli e le classi oppresse, per metterli l’uno contro
l’altro. Discorsi
ipocriti e untuosi, spedizioni squadristiche, operazioni di polizia e
“interventi
umanitari”: questo è il loro arsenale. La borghesia e il clero
colpiscono chi
non si rassegna, colpiscono in particolare chi è centro
promotore della resistenza
delle masse popolari. È ovvio che le Autorità si
accaniscono contro il Partito
comunista, contro la “carovana” delle organizzazioni e degli individui
in
qualche modo ad esso contigui. Dobbiamo quindi rafforzare le nostre
file e
prepararci a maggiori battaglie, fino alla vittoria.
Per questo la
campagna di propaganda
del socialismo e la raccolta organizzativa delle forze è la
nostra parola
d’ordine in questo periodo. È possibile sviluppare le lotte
rivendicative su
larga scala e conseguire in una certa misura vittorie con esse solo
nell’ambito
della lotta per instaurare il socialismo. Lottare per instaurare il
socialismo
non è una pia aspirazione e una dichiarazione di fede. È
un’attività concreta.
Negli anni
scorsi la sua concretezza è
consistita nel definire contro la deformazione dei revisionisti moderni
e la
denigrazione della borghesia e del clero in cosa consisteva il
socialismo; nel
rivendicare e valorizzare l’esperienza dei primi paesi socialisti che
sono
stati l’aurora turbinosa del futuro dell’umanità; nel
comprendere perché il
movimento comunista non era riuscito a instaurare il socialismo nei
paesi più
avanzati, nei paesi più maturi per il socialismo, nei paesi
imperialisti; nel
definire quale strategia i comunisti dovevano seguire e quale partito
dovevano
costruire. Ora questo lavoro a grandi linee è compiuto. La
pubblicazione del Manifesto
Programma del (n)PCI ha segnato il compimento di questa fase del
lavoro
concreto per instaurare il socialismo. Dire di essere favorevole
all’instaurazione del socialismo e non essersi occupati negli anni
scorsi di
questi compiti era essere ingenui o imbroglioni, fare i furbi, credersi
furbi
ma in realtà perdere tempo.
Oggi e nel
periodo che ci sta
immediatamente davanti, essere favorevoli all’instaurazione del
socialismo
concretamente vuole dire lottare, sulla base dei punti fermi stabiliti
nella
fase che ci sta alle spalle, per conquistare all’instaurazione del
socialismo
gli operai avanzati e gli elementi avanzati delle altre classi. Quindi
consiste
nel costruire nuovi Comitati di Partito clandestini, nell’elevare il
livello
del lavoro di quelli che già si sono formati, nel rafforzare la
struttura
centrale clandestina del Partito, nell’organizzare capillarmente la
resistenza
delle masse popolari su ogni fronte, nel convogliare le mille forme e
iniziative
della resistenza nel fiume della lotta per instaurare il socialismo.
Senza
questo tutti gli altri propositi sono velleità o imbrogli. Con
questo, tutte le
azioni e le idee di resistenza acquistano invece senso e diventano
utili.
La
fedeltà del Partito
all’adempimento di questi compiti è il motivo delle nostre
vittorie. È anche il
motivo della persecuzione che ha colpito e che colpirà il
Partito, quale che
sia il volto del Giovagnoli di turno, delle tristi figure che assumono
in prima
persona il ruolo del Torquemada di turno.
La lotta contro
la repressione, la
resistenza alla repressione e la solidarietà con gli organismi e
i singoli
colpiti dalla repressione sono componenti indispensabili del movimento
per fare
dell’Italia un nuovo paese socialista!
Con un giusto orientamenti e una
giusta linea, ogni vittoria diventa possibile!
Uniamoci sempre più
profondamente ai popoli che da un capo all’altro del mondo resistono
alla
guerra di sterminio non dichiarata perpetrata dalla borghesia
imperialista e dalle
altre forze reazionarie!
La lotta per fare dell’Italia un
nuovo paese socialista è il contesto necessario perché
crescano su grande scala
la coscienza politica e l’organizzazione delle masse popolari italiane
autoctone e immigrate e si sviluppino con forza e con successo la loro
lotta
per la difesa e l’ampliamento delle conquiste e per un lavoro dignitoso
e
sicuro per tutti, la loro resistenza al procedere della crisi, la loro
lotta
contro il carovita, contro gli speculatori e contro la Corte Pontificia
e le
altre Autorità che li sostengono, contro lo squadrismo fascista
e razzista e
contro le Organizzazioni Criminali, per la civiltà e il
benessere!
Che i lavoratori, le donne, i
giovani più avanzati si arruolino nelle fila del Partito
comunista, degli
organismi della resistenza e delle organizzazioni di massa e
contribuiscano
alla rinascita del movimento comunista!
Rafforzare la struttura clandestina
centrale del
(nuovo)Partito comunista italiano, moltiplicare il numero dei Comitati
di
Partito clandestini e migliorare il loro funzionamento, sviluppare il
lavoro
sui quattro fronti indicati dal Piano Generale di Lavoro!
Costruire in ogni azienda, in ogni
zona d’abitazione,
in ogni organizzazione di massa un comitato clandestino del (n)PCI!