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(n)PCI (nuovo)Partito comunista italiano

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17/09 - 27 luglio 2009
Il (nuovo)Partito comunista italiano chiama tutti i comunisti, tutti i lavoratori avanzati, gli antifascisti e i sinceri democratici alla solidarietà con i compagni della Ronda proletaria antifascista e antirazzista di Massa!


 

Comunicato CP 17/09 - 27 luglio 2009

   

Il (nuovo)Partito comunista italiano chiama tutti i comunisti, tutti i lavoratori avanzati, gli antifascisti e i sinceri democratici alla solidarietà con i compagni della Ronda proletaria antifascista e antirazzista di Massa!

 

Sabato sera 25 luglio la polizia e i carabinieri di Massa e Carrara sono intervenuti a spalleggiare i fascisti delle SSS, una ronda fascista che da un po’ di tempo inquina la vita della zona. Al termine del loro intervento a protezione dei fascisti, la polizia e i carabinieri hanno fermato quattro compagni. Due sono stati arrestati per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale e saranno probabilmente sottoposti a processo.

 

Manifestare la propria solidarietà con prese di posizione pubbliche di plauso alle ronde proletarie e di condanna della polizia e dei carabinieri, spalleggiatori dei fascisti!

 

La rinascita e l’arroganza dello squadre fasciste e razziste si aggiungono allo spaccio, alla disoccupazione, al degrado dell’ambiente, alla miseria, alla fase terminale della crisi generale del capitalismo a rendere più difficile la vita delle masse popolari. È un aspetto del marasma in cui la borghesia imperialista e il clero ci hanno condotto e ogni giorno più ci affondano. La riabilitazione del fascismo promossa dalla borghesia di destra e di sinistra e dal Vaticano ha preparato il terreno.

 

Ognuno di noi può dare il suo contributo per porre fine alla crisi generale del capitalismo e con essa alla rinascita delle squadre fasciste e razziste. Dobbiamo promuovere un’organizzazione capillare delle masse popolari. Dobbiamo aggregare le organizzazioni operaie e popolari attorno al partito comunista. Dobbiamo consolidare e rafforzare il Partito comunista che promuove la mobilitazione delle masse popolari per instaurare il socialismo.

Le ronde proletarie antifasciste e antirazziste sono un ottimo strumento di organizzazione delle masse popolari!

Promuoverne capillarmente la formazione di ronde proletarie antifasciste e antirazziste!

Per informazioni, prese di posizione e partecipazione a iniziative di solidarietà far capo all’ASP <info@solidarietaproletaria.org> o al Partito dei CARC <resistenza@carc.it>

 

 

Allegato - Comunicato - appello lanciato l’11 marzo 2009 dal (n)PCI alla creazione di ronde proletarie antifasciste e antirazziste

 

Per creare le condizioni di una vita dignitosa in un ambiente sicuro e pulito,

contro le ronde dei fascisti, dei razzisti della Lega Nord e degli sbirri,

sostenere, promuovere e organizzare ronde popolari!

 

 

Il degrado economico, intellettuale, morale, sociale e ambientale dei quartieri e del territorio è una questione di classe!

 

Non è nei quartieri dei ricchi, nei parchi, nelle ville e nelle tenute dei borghesi, del clero e dei ricchi che dilagano degrado, delinquenza e inquinamento!

 

È nei quartieri e nelle periferie dove vivono i lavoratori e le masse popolari che domina l’insicurezza, la vita è diventata difficile e lo diventa ogni giorno di più!

 

Il degrado, la delinquenza, i traffici loschi, l’usura, l’abbrutimento, l’ignoranza, la miseria e l’inquinamento sono un problema di classe come i bassi salari, la disoccupazione, il lavoro precario, il lavoro nero, i ritmi e gli orari di lavoro, gli incidenti sul lavoro, gli “omicidi bianchi” e le malattie professionali!

 

I ricchi, i borghesi e i prelati si occupano del degrado dei quartieri e del territorio solo per fomentare la divisione e la guerra tra le masse popolari!

 

Le ronde dei fascisti, dei razzisti della Lega Nord e degli sbirri fanno capo ai padroni e al clero e non metteranno fine al degrado dei quartieri e del territorio. Al massimo lo sposteranno da un quartiere all’altro, portando così le masse popolari di un quartiere, di una zona, di una città a mettersi contro le masse popolari di altri quartieri, zone e città, come già i padroni cercano di mettere gli operai di una fabbrica in contrasto con quelli di un’altra per fregare gli uni e gli altri!

 

 

 

Che i comunisti e gli operai avanzati, gli elementi avanzati delle altre classi delle masse popolare e i sinceri democratici promuovano e sostengano in ogni circostanza, in ogni modo e con ogni mezzo la formazione di ronde popolari e di altre organizzazioni di resistenza e di lotta e la loro attività per mobilitare e guidare le masse popolari

a far fronte da subito agli effetti più gravi della crisi,

a mettere fine al degrado economico, intellettuale, morale, sociale e ambientale dei quartieri popolai e del territorio,

a farla finita con lo squadrismo fascista e razzista, con le prepotenze del Vaticano, degli imperialisti USA, dei gruppi sionisti, dei padroni, degli speculatori, degli usurai laici e clericali e delle Organizzazioni Criminali,

a promuovere benessere economico, relazioni sociali, servizi pubblici, attività sportive, iniziative culturali e tutte le altre condizioni di una vita dignitosa,

a impedire il dilagare del razzismo e della mobilitazione reazionaria, promuovendo aggregazione sociale, solidarietà e lotta comune contro la borghesia, il clero, le Autorità e l’ordinamento sociale che essi impongono!

 

 

La banda guidata dal mafioso Berlusconi, dai fascisti e dai razzisti della Lega Nord suoi alleati ha deciso di adottare una nuova misura sfruttando il degrado prodotto dal suo ordinamento sociale: mobilitare una parte delle masse popolari e alcuni suoi servitori ed ex servitori per costituire ronde che pattuglino il territorio, i quartieri, le strade e i parchi delle nostre città “per far fronte alla violenza e allo stato di insicurezza in cui vivono i cittadini italiani”. Così la banda Berlusconi ha spiegato le ragioni del decreto legge 23.02.09 n.11 sulla sicurezza appena approvato dal governo.

 

Questo decreto è una misura più volte caldeggiata da vari esponenti della banda Berlusconi e già da tempo messa in atto da fascisti e razzisti della Lega Nord, ben prima che essa venisse formalizzata dal governo. Essa fa parte delle varie misure con cui la borghesia imperialista del nostro paese cerca di salvare i suoi interessi e privilegi e il suo potere di fronte alla crisi generale del sistema capitalista. Al di là di come viene presentata dai rappresentanti della destra borghese, è una misura finalizzata a spiare, controllare, intimorire e reprimere le masse popolari.

Solo collateralmente essa scoraggerà anche alcuni episodi di violenza in alcune strade, parchi e quartieri e farà spostare i traffici e le altre attività losche in altre strade, parchi e quartieri.

Certo non impedirà di soffrire e di morire di fame, di freddo, di miseria, di solitudine e di disoccupazione.

Certo non impedirà il 90% delle violenze sulle donne, sui bambini e sugli anziani poiché esse si perpetrano nelle case e nei locali privati al sicuro da occhi indiscreti. Violenze che la borghesia alimenta con la cultura repressiva, fascista, maschilista e clericale e rispetto alle quali abbandona le vittime al loro destino. Solo quando autori veri o presunti sono stranieri poveri e prima ancora di aver dimostrato la loro reale colpevolezza, allora i media borghesi danno fiato alle trombe, incitando alla caccia all’immigrato.

I ricchi, i borghesi e i prelati si occupano del degrado della vita delle masse popolari solo per fomentare la divisione e la guerra tra le masse popolari.

 

L’ordinamento sociale borghese, in particolare con l’accelerarsi della sua crisi generale, in ogni angolo del mondo sta gettando le masse popolari in una condizione di miseria materiale e spirituale (economica, intellettuale, morale, sociale e ambientale) senza precedenti. La borghesia imperialista in ogni angolo del mondo conduce contro le masse popolari una guerra di sterminio non dichiarata che diventa di giorno in giorno più feroce. Miliardi di esseri umani sono esuberi per la borghesia, non le servono per produrre profitti. La guerra, la miseria e la devastazione ambientale spingono milioni e milioni di esseri umani a cercare di salvarsi fuggendo alla disperata dal loro paese, nella speranza di trovare una via di salvezza da una morte certa per fame, per malattie curabili, negli scontri tra bande promosse, strumentalizzate e foraggiate dagli imperialisti o sotto le bombe degli stessi imperialisti. La borghesia imperialista costringe molti di loro a vivere una vita da schiavi o da prostitute e a servire nei suoi loschi traffici di organi, di droghe, di documenti e d’altro.

Un pugno di parassiti dell’oligarchia finanziaria e di prelati pretende di fare il bello e il cattivo tempo, di dirigere la società. Ma non riesce a fare altro che mandare il mondo in rovina e impedire che la stragrande maggioranza dell’umanità risolva i problemi della sua esistenza.

L’abbrutimento, l’emarginazione e l’ignoranza di cui attualmente è preda una vasta parte delle masse popolari, non sono altro che lo specchio in cui si riflette l’arretratezza delle relazioni sociali che gli sfruttatori borghesi e il clero incarnano e impongono. Essi sono i rappresentanti più illustri e i responsabili maggiori della violenza, dell’avidità, dell’indifferenza, della grettezza delle relazioni umane e se ne arricchiscono. Nemmeno tra loro sono in grado di mettersi d’accordo. Ognuno di loro mira a valorizzare il suo capitale costi quel che costi, trascinando le masse popolari nella loro guerra tra bande. Per loro la legge della vita è la legge della giungla. La ricchezza è il fine ultimo dell’esistenza. La vita delle masse popolari è solo un mezzo per arricchirsi.

La coesione sociale che questi parassiti riescono ad imporre è la coesione nello sfruttamento, la costrizione di miliardi di individui ad una vita di stenti in un ambiente degradato in cui non ci sono né lavoro, né casa, né servizi per tutti. La coesione sociale che riescono a promuovere si chiama in realtà guerra tra poveri.

Con questi sfruttatori e parassiti, prelati e Autorità al seguito, non è possibile risolvere nemmeno i problemi più semplici come curare malattie curabili, eliminare la fame nel mondo mentre si mandano al macero tonnellate di cibo, dare una casa a tutti, permettere ad ogni individuo di dare il proprio contributo al benessere collettivo, usare energie meno inquinanti che pur sono disponibili. Figuriamoci se questa schiera di capitalisti, di ricchi, di prelati e di parassiti può dare soluzione ai gravi e urgenti problemi che la crisi del loro ordinamento sociale impone!

Il degrado ambientale è una conseguenza inevitabile dell’ordinamento sociale borghese. Per i capitalisti un’attività produttiva che non li fa arricchire, una fabbrica da cui non riescono a ricavare enormi e crescenti profitti, è una cosa da abbandonare. Così viviamo circondati da immense rovine di vecchie fabbriche abbandonate, di zone industriali in rovina.

Dove l’attività produttiva invece gonfia le tasche dei padroni, questi sono disposti a tutto pur di tenerla in piedi. Che importa se produce cose inutili o dannose? Che importa se inquina e devasta il territorio? Che importa se vi muoiono centinaia di operai? Basta che produca profitto!

I quartieri che i capitalisti fanno costruire per i proletari e per le loro famiglie, non sono altro che depositi di mano d’opera. Che importa se sono sporchi, mal serviti, inquinati e invivibili? L’importante è che costino poco, perché è poco il salario che i padroni danno agli operai per vivere.

L’usura e la speculazione edilizia sono il motore della “gestione” della vita sociale delle masse sotto la direzione della borghesia. Nel nostro paese la Chiesa Cattolica è il più grande proprietario di terreni e di case.

I servizi sociali per le masse popolari (salute, educazione, trasporti, ambiente pulito) sono un costo da ridurre il più possibile, perché esso ostacola il libero sfruttamento della forza lavoro, ostacola l’estorsione di profitti dal lavoro dei proletari.

Gli effetti nefasti di questo ordinamento sociale e in particolare del tentativo di tenerlo in piedi a tutti i costi, ricadono e ricadranno sempre sulle masse popolari.

La borghesia imperialista del nostro paese concorre, a sostegno e sotto la direzione degli imperialisti USA, UE, dei sionisti e del Vaticano, al saccheggio dei paesi oppressi e degli ex paesi socialisti. In Italia sfrutta anche gli “effetti collaterali” che da esso derivano.

In buona sostanza la borghesia non può tenere in piedi il suo ordinamento sociale che facendo raschiare il fondo del barile alle masse popolari, cioè facendo pagare ad esse, costi quel che costi, il prezzo del suo mantenimento.

 

Senza il dominio di quel pugno di parassiti e con un più avanzato ordinamento sociale (il socialismo), l’umanità potrà uscire dal marasma attuale e progredire ulteriormente nel suo sviluppo.

La conoscenza, la tecnologia, le concezioni e i sentimenti che ha raggiunto, permettono all’umanità di porre fine allo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, di migliorare enormemente le condizioni materiali e spirituali in ogni angolo del mondo, utilizzando scientificamente le più che abbondanti risorse di cui il pianeta dispone salvaguardando anche  l’ambiente.

L’unico vero impedimento al progresso dell’umanità è il permanere del dominio della borghesia e del clero sulla società e l’accanimento terapeutico con cui essi tentano di tenere in piedi il capitalismo.

La borghesia imperialista basa la sua esistenza sullo sfruttamento delle masse popolari. Ogni misura che essa mette in campo per far fronte alla crisi del suo ordinamento sociale deve basarsi sulla divisione delle masse popolari e sulla lotta tra di esse. La borghesia non può alimentare l’unità delle masse popolari, non può favorire la loro coesione per far fronte collettivamente ai problemi della loro vita. Deve anzi scoraggiarla e reprimerla sul nascere.

Nella misura in cui le masse popolari sono unite e organizzate esse sono in grado di risolvere direttamente i problemi della loro esistenza. Esse possono fare a meno dei padroni, possono fare a meno della borghesia. Quindi, prima o poi, trovano la via per sbarazzarsene. Per questo la borghesia alimenta con ogni mezzo la divisione e i conflitti tra le masse popolari, l’arrivismo, l’individualismo, il razzismo.

 

Le risse, i pestaggi, i furti, gli stupri e la violenza in generale, sono il prodotto di questo stato di cose e peggioreranno finché ad occuparsene saranno la borghesia e il clero. Le soluzioni che la borghesia e il clero mettono in campo per risolvere il problema della sicurezza, ruotano infatti su una contraddizione insanabile, che si alimenta continuamente.

Da una parte il permanere di questo ordinamento sociale da trogloditi comporta il perpetuarsi delle cause che generano la miseria e la violenza.

Dall’altra la borghesia teme la mobilitazione delle masse popolari per far fronte allo stato di degrado. Deve assolutamente evitare che tale mobilitazione si trasformi in un rafforzamento della coesione e dell’indipendenza delle masse popolari, nella presa di coscienza delle masse di potersela cavare meglio eliminando la borghesia e il clero.

La borghesia teme che la mobilitazione reazionaria delle masse da lei stessa messa in campo si trasformi in mobilitazione rivoluzionaria. Ronde sì, ma con il lasciapassare delle forze ufficiali della repressione. Ronde sì, ma non quelle organizzate dai comunisti. Ronde sì, ma di ex sbirri, di fascisti e di razzisti della Lega Nord per tenere divise le masse indicando nell’immigrato, nel rom, nel tossicodipendente, nel senzatetto, ecc. la causa delle sofferenze delle masse, allontanando così dalla borghesia l’indignazione crescente tra le masse e orientandola contro altri strati delle masse stesse.

I fatti di Napoli e del G8 a Genova nel 2001, l’assassinio di Dax nel 2003 a Milano per mano fascista, le aggressioni a Bergamo nel 2005 per mano fascista, l’assassinio di Federico Aldrovandi nel 2005 a Ferrara per mano della polizia, gli scontri del marzo 2006 a Milano, gli accoltellamenti e le aggressioni squadriste di Roma e Napoli e decine e decine di altri episodi fino ad arrivare ai fatti di Bergamo del primo marzo scorso, dimostrano quale libertà e protezione la polizia riserva ai fascisti e quale violenza riserva ai compagni e a tutti coloro che manifestano contro questo Stato borghese.

Nell’ultimo anno le misure di controllo e di repressione messe in campo dalla borghesia si sono moltiplicate. Telecamere, schedature, intercettazioni, perquisizioni, intimidazioni e arresti contro comunisti, antimperialisti, anarchici, sindacalisti, ecc. Un arsenale di attrezzature e miliardi di euro spesi per impedire che le masse popolari trovino i loro punti di riferimento, consolidino con essi il loro legame e inizino ad organizzarsi per far fronte, fuori e contro il controllo della borghesia, ai problemi che la crisi comporta.

Le ronde promosse dalla banda Berlusconi e già da tempo messe in campo dalla Lega Nord non sono altro che uno degli ultimi capitoli della “democrazia” borghese. Con le ronde di fascisti, ex sbirri e razzisti della Lega Nord, gli apparati repressivi arrivano dove le forze regolari della repressione non arrivano e possono scaricare su forze irregolari anche la responsabilità di aggressioni e pestaggi delle forze regolari.

Le ronde organizzate dalla banda di parassiti, sfruttatori, fascisti e razzisti raccolta intorno a Berlusconi, non cambieranno di una virgola il degrado sociale ed ambientale in cui la borghesia ha gettato le città, i quartieri popolari, i parchi pubblici e il territorio. Il degrado anzi peggiorerà perche crescerà la disoccupazione, la miseria e la disperazione; perché aumenteranno le guerre e la devastazione dei paesi oppressi ed ex socialisti e quindi crescerà la già enorme ondata di disperati che si riversa sui paesi imperialisti come il nostro.

Se anche le ronde contribuiranno a ridurre in alcune zone violenze, stupri, borseggi, molestie, ecc., questi cresceranno in altre, perché continueranno a crescere le cause di questi fenomeni di degrado sociale. La natura xenofoba e fascista delle ronde stesse non farà che alimentare tra le masse la divisione e l’odio razziale.

 

Le masse popolari hanno già incominciato a mobilitarsi, ma possono organizzarsi e far fronte assai meglio di quanto fanno oggi alla condizione di abbrutimento in cui la crisi del sistema capitalista ci ha spinto.

Vi sono mille segnali della volontà e della capacità di iniziativa delle masse popolari per far fronte al degrado delle città, dei quartieri e del territorio. Numerosi comitati di cittadini si occupano non solo di controllare le zone in cui vivono, promuovendo la coesione sociale e l’aggregazione delle masse. Decine e decine di centri sociali offrono ai giovani spazi di autogestione e di vita collettiva. Ronde operaie presidiano, controllano e denunciano la mancanza di condizioni di igiene e sicurezza sul lavoro. Organismi popolari aggregano e mobilitano le masse popolari fornendo loro una base per occuparsi direttamente dei loro problemi senza dover ricorrere agli sbirri. Contro le ronde dei fascisti e dei razzisti della Lega Nord e contro le bande di fascisti che scorrazzano per le città pestando e violentando, sorgono sempre più numerosi i gruppi di compagni, di militanti comunisti, di antifascisti e anarchici che si oppongono alla militarizzazione e alla fascistizzazione del territorio.

A Bergamo, Prato, Padova e in varie altre città si moltiplicano le iniziative popolari contro le ronde fasciste e dei razzisti della Lega Nord e contro gli sbirri: sorgono ovunque ronde di proletari. Sono tutte iniziative che dimostrano che le masse popolari vogliono fare a meno di questi figuri collusi con i caporioni della borghesia imperialista, veri responsabili del degrado sociale e ambientale. Sono iniziative che dimostrano inoltre che gli elementi più avanzati delle masse popolari vogliono e sono capaci di organizzarsi per migliorare le loro condizioni di vita e il loro ambiente.

Sono iniziative che tutti i comunisti devono sostenere, valorizzare e promuovere!

 

Le masse popolari italiane, sia autoctone che immigrate, hanno ben ragione di protestare contro l’insicurezza, il degrado ambientale e la miseria in cui la borghesia, gli speculatori e il clero le costringono a vivere. Hanno anche ben ragione a non nutrire alcuna fiducia nelle misure messe in campo dalla banda Berlusconi e ad ostacolarle in ogni modo.

Anche gli elementi delle masse popolari che oggi partecipano alle ronde organizzate dai fascisti, dai razzisti della Lega Nord e dagli sbirri, se non si abbrutiscono e corrompono, rimarranno amaramente delusi dei risultati delle misure messe in campo dalla banda Berlusconi.

Persino tra la polizia, i carabinieri e le altre forze regolari della repressione, nonostante la selezione d’ingresso, ci sono individui che non accettano di abbrutirsi quanto esigono i compiti che la borghesia e il clero assegnano loro.

La borghesia non ci tirerà fuori dal pantano in cui ci ha gettato e in cui ogni giorno sempre più ci affonda!

Solo un governo di emergenza costituito dalle organizzazioni operaie e dalle organizzazioni popolari può prendere le misure più ovvie e più urgenti per far fronte alla crisi del sistema capitalista.

Le masse popolari organizzate possono fin da subito prendere alcune misure d’emergenza per far fronte agli effetti più devastanti della crisi. Queste misure si riassumono in:

1.       assegnare a ogni azienda compiti produttivi (di beni o servizi) utili e adatti alla sua natura, secondo un piano nazionale (nessuna azienda deve essere chiusa);

2.       distribuire i prodotti alle famiglie e agli individui, alle aziende e ad usi collettivi secondo piani e criteri chiari, universalmente noti e democraticamente decisi;

3.       assegnare ad ogni individuo un lavoro socialmente utile e garantirgli, in cambio della sua scrupolosa esecuzione, le condizioni necessarie per una vita dignitosa e per la partecipazione alla gestione della società (nessun lavoratore deve essere licenziato);

4.       eliminare attività e produzioni inutili e dannose per l’uomo o per l’ambiente, assegnando alle aziende altri compiti;

5.       avviare la riorganizzazione delle altre relazioni sociali in conformità alla nuova base produttiva;

6.       stabilire relazioni di collaborazione o di scambio con gli altri paesi disposti a stabilirle con noi.

 

Le masse popolari organizzandosi non solo possono far fronte alla crisi e tutelare i loro interessi immediati, ma sono anche in grado di alimentare un clima di solidarietà diffuso e potente.

Già da subito le organizzazioni operaie e delle masse popolari possono fare di più e molto meglio di quanto già fanno per difendere i loro quartieri, i loro parchi, le loro città e il territorio dal degrado, dalla violenza e dall’inquinamento generati dalla borghesia, dagli speculatori, dalle Organizzazioni Criminali, dal clero e dai loro servi.

Organizziamo ronde popolari per difendere il nostro territorio dalla borghesia, dal clero, dalle Autorità e dalle Organizzazioni Criminali, per imporre servizi e condizioni civili di vita, per impedire il pattugliamento dei fascisti, dei razzisti della Lega Nord e degli sbirri!

 

La crisi generale del capitalismo richiede soluzioni d’emergenza!

Facciamo in modo che esse aprano la via all’instaurazione del socialismo e al superamento definitivo del capitalismo!

Le organizzazioni operaie e le organizzazioni popolari devono costituire un governo d’emergenza!

 

Cacciamo il governo Berlusconi!

Instauriamo un governo di Blocco Popolare!

 

Che tutti quelli che sono già convinti che questa è la via d’uscita dalla crisi del capitalismo, si uniscano, si organizzino e la propagandino, in primo luogo tra gli operai avanzati e gli elementi avanzati delle altre classi delle masse popolari!

 

Un governo di Blocco Popolare formato e sostenuto dalle organizzazioni operaie e dalle organizzazioni popolari sparse nel territorio, deve prendere in mano il paese!

 

Le grandi aziende non devono più essere dei padroni!

Le grandi aziende devono essere dei lavoratori e del loro nuovo Stato!

Alle piccole aziende il governo di Blocco Popolare affiderà commesse perché producano quanto necessario e assegnerà loro tutti i rifornimenti di cui hanno bisogno!

Le aziende non devono più produrre profitti! Devono produrre beni e servizi per chi lavora! Tutta la società deve essere riorganizzata in conformità con questa nuova base!

 

Compagni, operai, proletari, donne e giovani: arruolatevi nel (nuovo)Partito comunista italiano!

 

Partecipate alla campagna di organizzazione del Partito, costituite in ogni azienda, in ogni zona e in ogni organizzazione di massa un Comitato di Partito!