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(n)PCI (nuovo)Partito comunista italiano

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Comunicato CC 04/11 - 15 gennaio 2011

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Ben Ali è scappato!

È la sorte che seguiranno anche la Corte Pontificia, Berlusconi suo braccio destro in politica e capo della criminalità organizzata, Prodi suo braccio sinistro in politica e liquidatore dell’IRI, con gli altri irriducibili tutori del marasma in cui la Repubblica Pontificia ha condotto il nostro paese!

 

Gli operai di Mirafiori hanno confermato che la classe operaia è in grado di mettersi alla testa del resto delle masse popolari per dare un nuovo corso alla storia del nostro paese!

 

Moltiplicare le Organizzazioni Operaie e le Organizzazioni Popolari fino a costituire il Governo di Blocco Popolare!

 

Fare di venerdì 28 gennaio una giornata di mobilitazione generale

e di sciopero di tutte le categorie per diffondere e rafforzare la volontà di costituire il Governo di Blocco Popolare e la mobilitazione per costituirlo!

 

Dopo quasi un mese di lotte eroiche nelle strade le masse popolari della Tunisia hanno ottenuto una prima vittoria. Ben Ali era da più di 20 anni a capo dell’agenzia locale del sistema imperialista mondiale. Ora è in fuga. Né il governo di Berlusconi né il governo di Sarkozy hanno osato accoglierlo e Ben Ali si è rifugiato in Arabia Saudita. Noi auguriamo alle masse popolari tunisine di raggiungere successi decisivi nella lotta per far fronte alla crisi generale del capitalismo che sconvolge anche il loro paese. Essa aggrava le sofferenze delle masse popolari ma indebolisce anche il regime neocoloniale che la “Comunità Internazionale”, le potenze imperialiste presiedute da Washington, da decenni impongono alla Tunisia come a molti altri paesi che nel corso della prima ondata della rivoluzione proletaria si sono liberati dal vecchio sistema coloniale. Per anni il PIL, la corruzione, la ricchezza e lo spreco delle classi dominanti sono cresciuti vistosamente e parallelamente è cresciuta la miseria della massa della popolazione condannata alla precarietà e all’emigrazione. La fase terminale della crisi generale del capitalismo e la crisi ambientale costringono a trovare nuove soluzioni. Le masse popolari della Tunisia possono vincere. Con la loro iniziativa esse indicano la strada che altri paesi seguiranno. Esse rafforzano la nuova ondata della rivoluzione proletaria mondiale.

Che la loro lotta sia di esempio per le masse popolari del nostro e degli altri paesi del Mediterraneo: dall’Egitto, all’Algeria, al Marocco!

Che la loro vittoria sia di stimolo alla nostra lotta! Il nemico è lo stesso!

 

Marchionne ha imposto agli operai di Mirafiori un referendum sotto ricatto. La risposta degli operai è stata magnifica. Con tutta la forza del suo ricatto, nonostante l’appoggio aperto di una parte della classe dominante e l’appoggio dietro le quinte dell’altra, in particolare quello della Corte Pontificia e della sua Chiesa, Marchionne non è riuscito a piegare gli operai. Solo grazie al voto dei capi e dei capetti ha raggiunto e superato di due o tre punti la soglia minima del 51% che si era data. Il 14 febbraio inizia l’anno di CIG che il diktat di Marchionne prevede per tutti i dipendenti di Mirafiori. Se non saranno cacciati prima, entro meno di un anno Sergio Marchionne e John Elkann dimostreranno che con loro gli operai FIAT non hanno comunque futuro. L’esito del referendum alla Mirafiori ha posto le premesse perché la lotta verso la costituzione del Governo di Blocco Popolare avanzi.

 

La mobilitazione di venerdì 28 gennaio deve segnare la definitiva formazione di un centro promotore del GBP, costituito in primo luogo dalla FIOM, dall’USB, dall’AP della CGIL, dai Cobas, dallo SLAI Cobas e dalle altre organizzazioni sindacali combattive, da Uniti contro la Crisi e dalle maggiori reti e associazioni di OO e di OP. La divisione ai vertici della Repubblica Pontificia è massima. Bisogna che le OO e le OP, oltre a moltiplicarsi di numero e assumere con forza l’obiettivo di costituire un loro governo d’emergenza che faccia efficacemente fronte alla crisi, rendano il paese ingovernabile anche dal basso. Nessun governo emanazione dei vertici della Repubblica Pontificia e succube del sistema imperialista mondiale deve più riuscire a imporre sacrifici. Bisogna moltiplicare gli atti di insubordinazione, di disobbedienza e di autogoverno. Bisogna moltiplicare le operazioni organizzate di appropriazione di beni e di servizi in modo da soddisfare i bisogni di tutta la popolazione. Bisogna organizzare il rifiuto di massa delle imposizioni della borghesia e del clero.

 

La giornata del 28 gennaio può e deve diventare un punto di svolta nella trasformazione del nostro paese!

Dobbiamo porre costantemente in ogni lotta del presente le basi per ulteriori avanzamenti!

 

Il nuovo Partito comunista italiano

- chiama ogni lavoratore e ogni elemento cosciente delle masse popolari a partecipare e far partecipare alle mobilitazioni per far fronte alla crisi, contro i vertici della Repubblica Pontificia!

- chiama gli operai avanzati a costituire comitati contro la crisi in ogni azienda!

- chiama ogni elemento avanzato delle masse popolari a costituire organismi popolari in ogni quartiere e in ogni paese!

 

Il nuovo Partito comunista italiano chiama gli operai e gli elementi delle masse popolari più avanzati e più generosi a costituire clandestinamente Comitati di Partito in ogni reparto e azienda, in ogni quartiere e paese, in ogni organizzazione di massa, a ogni livello: per aggregare gli elementi più avanzati, imparare a funzionare clandestinamente, imparare assieme a svolgere una efficace opera di orientamento sui propri compagni, sulle OO e sulle OP della zona, sulle organizzazioni sindacali, sulle masse popolari!

 

Possiamo vincere! Dobbiamo vincere! Avanti, verso il Governo di Blocco Popolare!