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Comunicato CC 03/12 - 13 gennaio 2012
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Il governo Monti con il “decreto salva-Italia” ha preso di mira direttamente il proletariato e i pensionati: questi sono stati il bersaglio principale delle sue misure criminali di dicembre. Con il “decreto delle liberalizzazioni” il suo bersaglio diretto principale sono ora i lavoratori autonomi, la piccola borghesia e i professionisti.
Con queste misure e con le privatizzazioni dei beni comuni e dei servizi pubblici il governo Monti apre nuovi campi di investimento ai capitalisti. Il capitale è cresciuto e ha bisogno di nuovi campi di investimento. I servizi pubblici (dall’acqua alla raccolta dei rifiuti, dalla posta ai trasporti) e molti campi finora in un modo o nell’altro riservati alla piccola borghesia e ai lavoratori autonomi (dai taxisti ai farmacisti, dai benzinai agli studi professionali) dovrebbero diventare nuovi campi di investimento del grande capitale italiano e internazionale.
Questa è la sostanza dell’operazione truffaldina che il governo Monti cerca di compiere in gennaio con il “decreto delle liberalizzazioni”, mentre aggrava la manovra di dicembre contro i lavoratori dipendenti.
Infatti nello stesso tempo il governo Monti cerca di ridurre ancora di più l’efficacia dei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro e di abolire completamente il diritto (art. 18 dello Statuto dei Lavoratori) alla reintegrazione nel posto di lavoro dei lavoratori licenziati senza “giusta causa”. I Marchionne e i Montezemolo reclamano il diritto a licenziare i lavoratori più combattivi, non importa se pagando un risarcimento, tanto i soldi ai padroni non mancano. È lo stesso principio criminale che ha avuto la sua recente espressione più clamorosa nello “scandalo” suscitato dalla condanna simbolica alla detenzione dei dirigenti della ThyssenKrupp assassini di operai. È il principio per cui i capitalisti che uccidono o feriscono lavoratori violando le norme di sicurezza e di igiene, al massimo pagano un risarcimento.
Il governo Monti sta cercando di neutralizzare i lavoratori dipendenti, i proletari, mobilitandoli contro i lavoratori autonomi e la piccola borghesia in nome della caccia all’evasione fiscale e dell’abolizione dei piccoli monopoli e delle corporazioni. Nello stesso tempo sta cercando di mettere i lavoratori autonomi e la piccola borghesia contro i proletari e i pensionati in nome dell’abolizione dei diritti che i proletari hanno conquistato. La spoliazione delle masse popolari è spacciata come caccia ai privilegi. Sarebbero le masse popolari che hanno vissuto al di sopra dei propri mezzi. La borghesia imperialista e il clero, i banchieri e gli speculatori sono invece lo specchio delle virtù. La Corte Pontificia è un modello d’austerità. Monti vorrebbe riuscire dove non è riuscito Berlusconi!
Il governo Monti è il governo degli speculatori, del Vaticano e dei grandi evasori fiscali. In Italia il più grande centro dell’evasione fiscale è la Corte Pontificia con la sua capillare struttura territoriale (le curie vescovili e le parrocchie) e di categoria (le congregazione religiose, le scuole e università, le imprese alberghiere, editoriali e sanitarie e le strutture assistenziali). Il potere della Corte Pontificia è l’anomalia italiana di cui tanto chiacchiera l’onorevole D’Alema, prudentemente restando nel vago. Quando negli anni ’70 saltò la Banca Privata di Michele Sindona, la lista dei 500 esportatori privilegiati di capitale sparì perché era infarcita di cardinali e titolari di opere pie. Le imprese dello IOR e del Banco Ambrosiano sono ancora nella memoria di molti. Se neanche quando il movimento comunista era forte, in Italia è stato possibile imporre una legge sulla nominatività dei titoli finanziari e sulla gestione pubblica dei suoli urbani, è stato principalmente a causa della potenza della Corte Pontificia che ha grandi interessi in questi settori. Se il governo Monti oggi può sorvolare sui capitali di individui e gruppi italiani gestiti dalle banche svizzere è principalmente per la stessa causa. Qui sta anche la causa per cui la grande criminalità organizzata nel nostro paese è invincibile e il Meridione sempre arretrato.
Proprio questo governo dei grandi speculatori e dei principi dell’evasione fiscale cerca di arraffare soldi e nello stesso tempo di mobilitare sostenitori scatenando la caccia contro la miriade di membri delle masse popolari che si sono ricavati nicchie e si sono scavati canali per sopravvivere e vivere adattandosi alla Repubblica Pontificia. Chi non vede altro futuro che l’asservimento alla borghesia imperialista è tentato di aderire alla campagna del governo Monti. La sua parola d’ordine è: “Miseria sì, ma per tutte le masse popolari”. Solo i magnati e i cardinali possono gozzovigliare! Questa è la giustizia a cui si riduce chi è succube della borghesia.
Chi non è accecato dai condizionamenti legalitari e dall’ipocrisia moralista, chi non considera le cose con gli occhiali della legge imposta dalla borghesia imperialista e dal clero e con quelli della morale predicata dalla borghesia imperialista e dal Vaticano alle classi oppresse, chi sa che è possibile farla finita con il capitalismo e la sua crisi e instaurare il socialismo, vede chiaramente che le misure anti-evasione, liberalizzatrici e moralizzatrici del governo Monti contro i lavoratori autonomi e la piccola borghesia sono misure dello stesso ordine dell’abolizione dell’art. 18, della restrizione ai diritti sindacali, della restrizione delle pensioni, dell’aumento dei prezzi e delle tariffe, ecc. Sono misure a vantaggio degli speculatori e dei caporioni del mercato finanziario.
Si tratta per la borghesia imperialista di concentrare ancora più la ricchezza e il reddito nelle mani della cerchia che sta al vertice e di ridurre la proprietà e il reddito dei lavoratori e della “classe media”. Il capitale accumulato è enorme e cresce, quindi la massa del profitto, dell’interesse e della rendita deve crescere. Il rovescio della medaglia è che la massa della popolazione deve essere spogliata.
Il governo Monti è il governo nominato dalla Corte Pontificia e di fiducia della comunità internazionale della borghesia imperialista presieduta dal governo di Washington e benedetta dal papa di Roma. Il suo compito è proseguire nel nostro paese la spoliazione delle masse popolari avviata decenni fa, quando la prima ondata della rivoluzione proletaria si è esaurita ed è incominciata la nuova crisi generale del capitalismo. Il governo Monti prosegue l’opera nefasta dei governi Craxi, dei governi Amato, dei governi Prodi e dei governi Berlusconi, aggravandola.
La massa del capitale accumulato è cresciuta e con essa sono cresciute le esigenze del capitale. La ricchezza si è concentrata nelle mani di pochi grandi capitalisti e continua a concentrarsi. Questa ricchezza nelle mani dei capitalisti è capitale e richiede di anno in anno una massa crescente di profitti, di interessi e di rendite, una massa tanto più grande di anno in anno quanto più il capitale cresce. Di conseguenza a livello mondiale una parte crescente della ricchezza deve essere sottratta alle masse popolari e confluire con una quota crescente del prodotto annuo a “ricompensare” il capitale con profitti, interessi e rendite. Questa è la dinamica della crisi in corso nelle sue linee generali.
Ovviamente un simile governo non può che valorizzare uomini la cui tempra morale è ben esemplificata dal prof. Carlo Melanconico o, a scelta, dall’onorevole Nicola Cosentino. La truffa che il governo Monti sta architettando per eludere i risultati del referendum del 12-13 giugno 2011 contro la privatizzazione dell’acqua e dei beni comuni, è l’indice del livello di moralità degli uomini di cui la Corte Pontificia può avvalersi. E non è per caso che il portavoce laico di cui la Corte si serve è quel Giorgio Napolitano capo della corrente migliorista del PCI: la corrente che rimase fuori dal raggio d’azione dei magistrati di Mani Pulite solo per le stesse ragioni per cui ne rimasero fuori i titolari delle istituzioni facenti capo alla Chiesa Cattolica Romana.
Ma proprio l’ipocrisia e la coltre di moralismo dietro cui nasconde le sue manovre criminali sono l’indice della debolezza del governo Monti e dei suoi mandanti. Le masse popolari organizzate possono cambiare il corso delle cose nel nostro paese e contribuire a cambiarlo in tutto il mondo!
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Per mettersi in contatto con il Centro del (n)PCI senza essere individuati e messi sotto controllo dalla Polizia, una via consiste nell’usare TOR [vedere http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html], aprire una casella email con TOR e inviare da essa a una delle caselle del Partito i messaggi criptati con PGP e con la chiave pubblica del Partito [vedere http://www.nuovopci.it/corrisp/risp03.html].