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(n)PCI (nuovo)Partito comunista italiano

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Avanti con la costruzione della rete clandestina dei Comitati di Partito perché le lotte delle masse popolari divampino sempre più forti alla luce del sole!

 Comunicato CC - 6 marzo 2014

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Comunicato CC 12/2014 - 18 marzo 2014

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Viva la resistenza che le masse popolari venezuelane e il governo del presidente
Maduro oppongono all’aggressione della Comunità Internazionale
dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti!

Il Vaticano, la Corte Pontificia e i vertici della Repubblica Pontificia che devastano, saccheggiano e spremono il nostro paese, sono parte importante di questa Comunità Internazionale. Opponiamoci con ogni mezzo all’aggressione che questa Comunità Internazionale di criminali e di speculatori conduce contro il Venezuela, in parallelo con il colpo di Stato che ha scatenato in Ucraina per portare questo paese nella NATO.

 

La rivoluzione bolivariana del Venezuela dà un grande contributo
alla nuova ondata della rivoluzione proletaria che avanza in tutto il mondo.

 

Il nuovo Partito comunista italiano saluta la resistenza delle masse popolari venezuelane e del governo del presidente Nicolas Maduro all’aggressione della Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti.

La loro resistenza rafforza tutti i popoli, i governi, i gruppi e i movimenti che nel mondo lottano contro la prepotenza di quella Comunità Internazionale di criminali e di speculatori: oggi nel mondo due loro Stati, USA e Israele, addirittura si credono permessa ogni licenza in ogni angolo del mondo. Le masse popolari venezuelane e il governo del presidente Maduro stanno dando un grande contributo al movimento rivoluzionario e progressista di tutto il mondo, alla rinascita del movimento comunista e alla seconda ondata della rivoluzione proletaria che avanza in tutto il mondo.

Più di un mese fa, il 12 febbraio, è entrato in fase operativa il colpo di Stato strisciante lanciato dalla Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti per impadronirsi nuovamente del Venezuela e delle sue risorse e mettere fine alla rivoluzione bolivariana promossa da Hugo Chavez quindi anni fa, nel 1999. Questi speculatori e criminali che affamano tanta parte della popolazione mondiale e insanguinano tanti paesi non si sono mai rassegnati al movimento di rinnovamento politico e sociale che essa ha messo in moto in Venezuela e al movimento di liberazione nazionale che ha promosso in America Latina e in altre parti del mondo.

Le elezioni amministrative dell’8 dicembre 2013 hanno dato per il governo del presidente Maduro un risultato molto più favorevole di quello delle elezioni presidenziali del 14 aprile 2013, tenute a poco più di un mese dalla morte del Comandante Hugo Chavez. Il risultato elettorale ha tolto alla Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti la speranza di potersi servire della destra venezuelana per riprendere con le elezioni possesso del Venezuela e delle sue risorse e rovesciare, cancellare il processo internazionale di indipendenza nazionale e di progresso sociale promosso dalla rivoluzione bolivariana, isolare nuovamente Cuba e ristabilire il loro dominio in America Latina, dominio tanto più agognato dai predoni imperialisti perché sono travolti dalla crisi generale del capitalismo.

La Legge del Prezzo Giusto e le altre misure finanziarie (nuova gestione pubblica del cambio della moneta), economiche (estensione del commercio pubblico dei beni di consumo) e politiche (rafforzamento dell’organizzazione delle masse popolari) messe in atto dal governo del presidente Maduro hanno fatto temere alla Comunità Internazionale  degli assassini e degli speculatori di perdere la guerra economica con cui da anni cercano di stroncare la rivoluzione bolivariana e in effetti l’hanno frenata e ostacolata.

La loro reazione rabbiosa a queste sconfitte è stata l’aggressione lanciata il 12 febbraio con la tattica del colpo di Stato strisciante già invano seguita in Venezuela nel 2002 contro il governo di Hugo Chavez. Si tratta di una tattica collaudata e via via perfezionata in tanti paesi del mondo nel corso degli anni: dall’Afghanistan alle repubbliche popolari dell’Europa Orientale, dall’Iugoslavia a molti paesi africani, dalla Libia alla Siria e recentemente in Ucraina: lanciare operazioni armate di bande di mercenari sfrontatamente racimolate e addestrate nello stesso paese bersaglio dell’aggressione (senza che lo Stato del paese sappia o voglia impedirlo), cercare con queste operazioni militari di mobilitare una gran massa di malcontenti, creare il massimo disordine nel paese con scontri e morti, intossicare l’opinione pubblica dei paesi imperialisti e montare un “intervento umanitario” delle forze armate della Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti stessi.

L’esito di simile tattica dipende principalmente dal rapporto che il governo preso di mira ha con le masse popolari del suo paese. In secondo luogo dipende dal successo dell’intossicazione dell’opinione pubblica dei paesi imperialisti. Tuttavia questo secondo fattore è importante ma secondario: i governi di vari paesi imperialisti si sono lanciati in aggressioni militari anche se la manipolazione dell’opinione pubblica non aveva avuto successo, tanto è caduta oramai in basso la democrazia borghese nei paesi imperialisti. Il fattore di gran lunga decisivo ai fini del successo della tattica del colpo di Stato strisciante resta il rapporto del governo del paese aggredito con le masse popolari del proprio paese.

Proprio per questo la resistenza opposta con successo oramai da più di un mese dalle masse popolari e dal governo del presidente Maduro è una conferma della forza della rivoluzione bolivariana. Quindi rafforza in tutti noi comunisti la fiducia nella sua vittoria definitiva contro la Comunità Internazionale e nella sua capacità di trovare la strada giusta per avanzare oltre il risultato raggiunto, fino a rendere impossibile ai gruppi imperialisti reclutare e addestrare bande fasciste nel paese e ad eliminare il potere politico, economico e culturale che ancora hanno le classi sfruttatrici.

La vittoria delle forze rivoluzionarie in Venezuela contro il colpo di Stato strisciante lanciato il 12 febbraio scorso dai gruppi imperialisti e dai loro agenti fascisti e sionisti sarà in ogni caso di grande aiuto a noi comunisti e alla causa dei popoli oppressi e delle classi sfruttate di tutto il mondo. Si tratta dell’effetto che avrà sui rapporti di forza e sul morale delle masse popolari, non della favola che la rivoluzione bolivariana sarebbe la via della rivoluzione socialista del nostro paese, qui in Italia o addirittura la via universale al socialismo del XXI secolo, come senza alcun fondamento reale proclamano alcuni professori e imbroglioni che chiacchierano di rivoluzione per contrastare la rivoluzione e usano la solidarietà internazionale come loro fondo di commercio. Ne indichiamo uno per tutti: il prof. Luciano Vasapollo. Il professore e i suoi soci contrappongono una supposta “via pacifica e democratica al socialismo” che danno già per instaurato in Venezuela (mentre il colpo di Stato in corso dice proprio il contrario), alla prima ondata della rivoluzione proletaria guidata da Lenin, da Stalin, da Mao Tse-tung che si è aperta la strada con una eroica e vittoriosa guerra contro le potenze imperialiste, contro i nazifascisti, contro i reazionari di tutto il mondo fino all’abbattimento del sistema coloniale e alle gloriose vittorie di Cuba e del Vietnam. Quelle dei Vasapollo & C sono chiacchiere che non solo non tengono conto della situazione concreta del nostro paese come non tengono conto della situazione concreta del Venezuela. Come tutti i dogmatici, ma in questo caso dogmatici fautori della democrazia borghese e del liberalismo, pretendono stabilire una via universale all’instaurazione del socialismo che prescinderebbe dalle condizioni particolari dei singoli paesi.

D’altra parte proprio perché per instaurare il socialismo bisogna in ogni paese tradurre la concezione comunista del mondo nelle condizioni particolari del paese, è completamente contrario alla concezione comunista del mondo voler stabilire noi comunisti italiani se la rivoluzione bolivariana è o no un tratto della giusta via al socialismo in America Latina o in Venezuela. Saranno i protagonisti stessi della rivoluzione bolivariana, nella pratica della lotta che  conducono, a scoprirlo e dimostrarlo. Ogni scoperta viene fatta da chi ricerca usando le conoscenze già acquisite, provando e riprovando. È così che si scopre la verità.

La storia dell’America Latina abbonda di esempi di rivoluzioni che dispiegano tutte le loro energie nel miglioramento delle condizioni popolari e alcune anche nell’organizzazione delle masse popolari fino ad arrivare a un limite che le classi dominanti reputano insuperabile, sentono i loro dominio minacciato e a quel punto queste stroncano il movimento rivoluzionario riportando le masse popolari al punto di partenza sia sul piano delle condizioni di vita e ancora peggio sul piano delle condizioni politiche. Per restare alla seconda parte del secolo scorso, potremmo citare le vicende del Guatemala e di Jacobo Arbenz (1951-1954), del Brasile e di Joao Goulart rovesciato dai militari nel 1964, del Cile e di Salvador Allende (1970-1073), del Nicaragua e dei sandinisti (1979-1990). In America Latina solo la rivoluzione cubana è sfuggita a questo destino, ha stroncato radicalmente le forze reazionarie e ha buttato a mare le vecchie classi dominanti con un rivolgimento radicale dei rapporti di produzione, giovandosi anche del fatto che la prima ondata della rivoluzione proletaria promossa dalla Rivoluzione d’Ottobre era ancora piena di slancio. Anche per i maoisti latinoamericani la sconfitta subita dal Partito comunista peruviano (Sendero Luminoso) ha lasciato completamente aperto il problema. Troviamo quindi del tutto inevitabile e salutare la lotta ideologica in corso tra le forze rivoluzionarie dell’America Latina e dello stesso Venezuela sulla via da seguire: lotta ideologica in corso anche in Italia e negli altri paesi imperialisti. Per quanto riguarda i gruppi e i partiti rivoluzionari venezuelani e latinoamericani, il ruolo che ognuno di essi avrà nella vittoria contro l’aggressione in corso contro il Venezuela metterà alla prova la sua capacità di promuovere la rivoluzione. Come ci ha insegnato Antonio Gramsci (Quaderni del carcere QC 13 § 17), la dimostrazione di quale via seguire “in ultima analisi riesce solo ed è “vera” se diventa nuova realtà, se le forze antagoniste trionfano, ma immediatamente si svolge in una serie di polemiche ideologiche, religiose, filosofiche, politiche, giuridiche ecc., la cui concretezza è valutabile dalla misura in cui riescono convincenti e spostano il preesistente schieramento delle forze sociali”. La lotta ideologica riguarda la via da seguire in paesi concreti, la soluzione non può che essere una scoperta concreta, il frutto di una ricerca pratica illuminata dalla concezione comunista del mondo. Applicare direttamente i principi generali della rivoluzione socialista, rimasticarli senza tradurli nel particolare del paese, senza analisi concreta della sua situazione concreta che non può farsi senza ricerca sul terreno e senza provare e riprovare, porta solo a dotte e interminabili discussioni che soddisfano i perdigiorno e gli accademici, ma non fanno avanzare la soluzione.

Noi comunisti italiani come i comunisti degli altri paesi imperialisti possiamo e dobbiamo dare un aiuto importante al movimento rivoluzionario in corso in Venezuela e in America Latina: conducendo con successo la rivoluzione socialista nel nostro paese. L’instaurazione del socialismo nei paesi imperialisti e in particolare negli USA è il passo determinante per il successo del socialismo in tutto il mondo. Il primo paese imperialista dove le masse popolari romperanno le catene della Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti aprirà la strada della rivoluzione socialista anche alle masse popolari degli altri paesi imperialisti. Il nuovo Partito comunista italiano è impegnato con tutte le sue forze perché l’Italia assuma questo ruolo nel mondo, sfruttando le condizioni particolarmente favorevoli alla rivoluzione socialista presenti nel nostro paese. Infatti la rivoluzione socialista, quindi nell’immediato e come suo primo passo la costituzione del Governo di Blocco Popolare, è per le masse popolari del nostro paese anche la sola via d’uscita dal marasma economico, ecologico, culturale e sociale in cui le sprofondano ogni giorno di più le manovre e le contorsioni che la borghesia imperialista, il clero, la Corte Pontificia e le altre autorità della Repubblica Pontificia compiono per prolungare la loro esistenza e i loro privilegi nonostante la crisi generale del capitalismo.

La rivoluzione bolivariana ci aiuta ad avanzare. Le conferenze e riunioni con cui illustriamo al pubblico italiano i fatti, il contesto, le linee e le prospettive della lotta condotta in Venezuela da Hugo Chavez e dai seguaci e continuatori della sua opera, la resistenza che le masse popolari venezuelane e il governo del presidente Maduro oppongono con successo  alla Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti, sono principalmente iniziative che elevano la coscienza e il morale delle masse popolari italiane e le aiutano ad avanzare nella nostra lotta per instaurare il socialismo nel nostro paese: usiamo l’esperienza del Venezuela per rafforzare il movimento rivoluzionario, per migliorare le condizioni della rivoluzione socialista in Italia.

 

La rivoluzione bolivariana del Venezuela aiuta la rinascita del movimento comunista e la rivoluzione socialista del nostro paese!

Contrastiamo con ogni mezzo la campagna di intossicazione dell’opinione pubblica in corso anche in Italia!

Condanniamo pubblicamente la collaborazione della Corte Pontificia con l’aggressione contro il Venezuela!

Avanti nella costituzione del Governo di Blocco Popolare, un passo della via all’instaurazione del socialismo nel nostro paese!

 

 

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