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 Comunicato CC - 8 maggio 2014

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Comunicato CC 19/2014 - 14 maggio 2014

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Elezioni europee ed elezioni comunali del 25 maggio

Posizioni di principio e campagne elettorali

Beppe Grillo e il M5S non è “il nuovo che avanza”. È un’esplosione nel ventre del vecchio mondo,
per noi comunisti un fortunato insperato incidente, come il pope Gapon lo fu per Lenin e i suoi compagni.
Alle elezioni europee votare e far votare per la lista M5S - Beppe Grillo

 

Fare una politica di principio per noi comunisti significa che in ogni avvenimento particolare il criterio principale per decidere la via da seguire è la realizzazione del preciso piano d’azione che il Partito promuove tra le masse popolari del nostro paese per fare dell’Italia un nuovo paese socialista e contribuire così alla nuova ondata della rivoluzione proletaria mondiale. Per trovare la via da seguire, bisogna in ogni caso concreto chiedersi: cosa contribuisce di più all’opera che stiamo realizzando?

Ovviamente può comportarsi così solo chi ha un preciso piano d’azione, chi persegue un obiettivo ben definito e adeguato alla gravità della situazione: instaurare il socialismo. Chi si limita a reagire all’iniziativa dei padroni e delle loro autorità, chi si limita a parare i colpi e a difendersi come meglio gli riesce, chi è alla rincorsa degli avvenimenti, chi ad ogni passo si dice “chissà come andrà a finire!”, è già fuori strada: o fa del politicantismo (cogliere qualche opportunità immediata e poi vedremo), oppure agisce a buon senso, “come si è sempre fatto”, “come fanno tutti”. Tra questi si collocano i compagni e i gruppi che si accontentano di “alimentare il conflitto”, “coordinare le lotte”, rivendicare, protestare, denunciare, proporre al vento “politiche alternative”, crearsi qualche nicchia e qualche rifugio in attesa che la crisi finisca, “esprimere la propria rabbia” e maledire il cielo e le stelle per la propria impotenza.

L’attuale corso delle cose non cade dal cielo. Sono gli uomini che fanno la loro storia.

La borghesia imperialista e il suo clero cercano di salvare posizione e privilegi nonostante la crisi generale del loro sistema. Ma non possono in nessun caso sfuggire alla crisi generale del capitalismo anche se ricorrono a manovre e crimini di ogni genere. Con ogni passo che fanno, creano le condizioni per doverne fare un altro ancora peggiore. La Comunità dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti più si agita, più accelera il triste destino verso cui sospinge l’umanità.

In definitiva la sola via di salvezza per le masse popolari è instaurare il socialismo. In Italia oggi questo vuol dire costituire il Governo di Blocco Popolare (GBP). Queste le premesse da cui è nato il nostro preciso piano d’azione.

- Per chi vede il mondo che lo circonda come un caos o un mistero, un preciso piano d’azione è un’assurdità. Ma è il mondo intero che gli sembra un’assurdità. Gianfranco Spadaccia, eroe del referendum per il divorzio contro la DC di Fanfani e il PCI di Berlinguer-Rodano nel lontano 1974 quando il movimento comunista ancora avanzava in tutto il mondo e la prima ondata della rivoluzione proletaria sembrava ancora irresistibile (allora Eugenio Scalfari, ora anche lui inginocchiato ai piedi di Papa Bergoglio e prossimo a convertirsi perfino a Matteo Renzi, con la stessa avvedutezza scriveva che presto l’Unione Sovietica avrebbe superato gli USA in tutti i campi), è ora ridotto a dire: “oggi c’è una speranza di cambiamento e si chiama Papa Francesco, che cerca di recuperare lo scisma sommerso di una parte del  mondo cattolico, riavvicinandosi alla vita reale delle persone”.

- Per i movimentisti un preciso piano d’azione è un’inaccettabile coercizione, una violenza alla spontaneità, un insulto alla loro superficialità intellettuale e morale.

- Per chi vuole farla finita con la crisi del capitalismo, per chi vuole una via d’uscita dal marasma attuale, per chi ha tratto dalla storia dell’umanità gli insegnamenti che da essa si possono ricavare, un preciso piano d’azione è invece quello che ci vuole, a condizione che sia fondato su una giusta analisi della situazione e su una strategia giusta.

Il preciso piano d’azione di noi comunisti in Italia in questa fase, da quando nel 2008 il mondo è entrato nella fase acuta e terminale della seconda crisi generale per sovrapproduzione assoluta di capitale, è mobilitare e organizzare le masse popolari e in primo luogo gli operai perché le Organizzazioni Operaie e Popolari (OO e OP) costituiscano un loro governo d’emergenza, composto dalle persone che oggi godono della loro fiducia e sono disposte a dare forma e forza di legge ai provvedimenti che caso per caso le stesse OO e OP interessate indicheranno e lo facciano ingoiare ai vertici della Repubblica Pontificia. Questo primo risultato darà il via a una lotta di livello superiore che sfocerà nell’instaurazione del socialismo.

La costituzione del GBP è l’univa via realistica, possibile ed efficace, per liberare l’Italia dalle catene della Banca Centrale Europea e del suo euro, della Commissione Europea, della altre istituzioni dell’UE. Con la costituzione del GBP l’Italia acquisterà una vera e piena indipendenza rispetto all’Unione Europea, rispetto alla Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti perché farà scattare una reazione a catena che sconvolgerà sia l’UE che la CI; le masse popolari italiane metteranno in moto un processo che libererà finalmente il nostro paese e il mondo dalla Corte Pontificia.

Per questo i membri del nostro Partito, i suoi simpatizzanti, tutti quelli che seguono l’orientamento che noi diffondiamo, un orientamento che si basa sulla svolta, conforme alla linea di sviluppo che è propria alla società borghese ma fondatrice di una nuova società, che vogliamo e dobbiamo imprimere al corso delle cose, un orientamento che quindi è condiviso da chiunque guidato dalla concezione comunista del mondo comprende la logica, la ragion d’essere dell’attuale disastroso corso delle cose,

approfittano della campagna elettorale europea per denunciare la vera origine e la vera natura dell’UE (per questo rimandiamo all’intervista che sulle elezioni europee il nostro Segretario Generale ha recentemente dato a PrismaNews)

danno l’indicazione di votare e far votare per la lista del M5S (Beppe Grillo).

Non è per quello che dice, per il programma che propone, per le denunce di buon senso che fa, per i luoghi comuni che proclama, per i pregiudizi reazionari che traboccano nei sui discorsi, che diciamo di votare Beppe Grillo e la sua lista. Noi non conosciamo le effettive intenzioni e le reali illusioni di Beppe Grillo, ma di certo sappiamo che non saranno comunque i suoi buoni propositi a cambiare la natura della Repubblica Pontificia. Grillo e il M5S non è “il nuovo che avanza” (la natura del nuovo non è casuale, non è un imprevedibile effetto di magia o di miracolo, è definito dalla natura della società che va a sostituire): Grillo e il M5S sono gli elementi di un’esplosione nel ventre del vecchio mondo che per noi comunisti è un fortunato insperato incidente, come il pope Gapon lo fu per Lenin e i suoi compagni. Di certo non è quello che dice ora Grillo che conterà dopo le elezioni europee, comunque vadano. È il ruolo che di fatto ha assunto già oggi il M5S che fa del successo della sua lista l’esito che più incoraggerà le masse popolari a organizzarsi, a scuotersi di dosso la cappa di rassegnazione e a rompere l’incubo d’impotenza alimentati dalla sinistra borghese e che invece getterà nel panico i vertici della RP: sapranno di non poter ricorrere a nuove elezioni né per confermare né per sostituire il governo Renzi-Berlusconi. Invece qualche deputato in più dei Verdi o della Lista Tsipras nel Parlamento Europeo non farebbe alcuna differenza nel corso delle cose: una verità questa su cui nessuno osa contraddirci.

Quindi il successo della lista del M5S (Beppe Grillo) è l’esito delle elezioni europee più favorevole alla realizzazione del nostro piano d’azione. Chi contesta la nostra indicazione di voto, non deve parlare delle malefatte o delle  maldicenze di Grillo & C: deve o contestare il nostro piano d’azione o dimostrare che è un altro l’esito delle elezioni europee più favorevole per attuarlo.

Noi sosteniamo che quanto maggiore sarà il successo della lista M5S nelle elezioni europee, tanto maggiore sarà l’incoraggiamento a mobilitarsi e organizzarsi per le masse popolari del nostro paese, tanto maggiore sarà lo sconvolgimento nei vertici della Repubblica Pontificia, tanto più i personaggi oggi già autorevoli presso le masse popolari saranno spinti a smettere di recalcitrare e divagare e ad associarsi al movimento per la costituzione del GBP.

 

Oggi questi personaggi dicono che “non ci sono le forze per costituire il GBP”, recalcitrano e divagano. Proprio perché non ci sono ancora forze sufficienti per costituire il GBP ma questa strada è possibile e la sola realistica, è la strada obbligata per far fronte alla crisi generale del capitalismo, bisogna darsi da fare per accrescere le forze, per farle sorgere.

A questi personaggi che, per ragioni insite nella nostra storia al momento godono della fiducia di larghi settori delle masse popolari, che sono malcontenti dell’attuale corso delle cose e auspicano e illustrano una politica alternativa a quella dei vertici della Repubblica Pontificia, noi ricordiamo quello che nel lontano 1905 Lenin, uno che di lotta di classe ha dimostrato di intendersene, diceva (Opere, vol. 9, Nessuna falsità! La nostra forza sta nel proclamare la verità) ai corrispondenti personaggi della sua epoca, nel caso concreto ai dirigenti del Bund e dell’Iskra menscevica, alle prese con il compito di convocare contro lo zarismo l’Assemblea costituente della repubblica:

 

“Non abbiamo le forze per suscitare l’insurrezione, perciò non bisogna connettere la parola d’ordine dell’insurrezione con quella dell’Assemblea Costituente, perciò la parola d’ordine non è insurrezione armata, ma Assemblea costituente”. Questo scrivono i dirigenti del Bund e dell’Iskra menscevica.

Sarebbe come dire: siamo ignudi e miseri, affamati e afflitti, non abbiamo le forze per sollevarci dalla palude dove stiamo languendo e salire sul monte dove c’è luce, sole, aria pura, dove la terra dona tutti i suoi frutti. Non abbiamo la scala senza la quale è impossibile salire. (...) Non bisogna quindi che la nostra lotta per salire venga connessa con la parola d’ordine: procurarsi la scala. La nostra parola d’ordine deve essere: in alto, in alto, sul monte ove c’è la felicità e la salvezza, l’aria e la luce, il coraggio e la forza.

Poiché non c’è la scala senza la quale è impossibile salire, non bisogna quindi adottare la parola d’ordine: procurarsi la scala e lavorare per costruirla. La parola d’ordine quindi deve essere: bisogna capitare là in alto, sul monte, sul monte ove c’è la felicità ecc. ecc.!

“La debolezza ha trovato un rifugio, come sempre, nella fede nel miracolo”, diceva Marx! Ma è la debolezza del proletariato o è la debolezza delle teste del Bund e della nuova Iskra che ora si salva con la fede nel miracolo? Con la fede che anche senza scala si può salire sul monte? Con la fede nell’Assemblea costituente senza insurrezione? Questa fede è la fede dei pazzi. Senza l’insurrezione armata l’Assemblea costituente è un fantasma, una frase, una menzogna, un’assemblea di chiacchieroni.

 

Traduciamo ad uso dei “promotori di movimento”, dei promotori delle grandi e generose dimostrazioni di questi mesi.

Le persone serie, le persone che fanno sul serio, quando vogliono una cosa, si danno anzitutto i mezzi per averla. Siate onesti e chiari: o confessate che anche voi (come Vendola & C) credete che è possibile avere una politica diversa dai vertici della Repubblica Pontificia (dai Bergoglio, dai Napolitano, dai Berlusconi, dai Renzi (Monti, Letta, Prodi, ecc.) e dai loro mandanti, da quelli di cui ogni giorno voi stessi denunciate, più di quanto riusciamo a fare noi comunisti, le malefatte e i crimini di lunga data e attuali) o dite cosa intendete fare, che via intendete seguire per costituire un governo che faccia una politica diversa da quella dei vertici della RP e dei loro soci internazionali (una politica non personale, perché si è prolungata per decine di anni con persone così diverse come Craxi, Amato, Ciampi, Berlusconi,  Prodi, Monti, Letta), un governo di rottura con quei vertici. Quanto più i vertici della RP perdono seguito e prestigio presso le masse popolari (e l’astensione dal voto e, con effetto ben maggiore, i voti per Grillo e il suo M5S significano proprio questo), tanto meno voi avete alibi per non assumere le vostre responsabilità, tanto meno potete nascondervi dietro il fatto che le masse popolari avrebbero fiducia nei vertici della RP, votano per il PD o sono berlusconiane. Decine di migliaia di persone scendono nelle strade quando voi le chiamate: pensate davvero di cambiare il corso delle cose limitandovi al le vostre parate stradali a scadenze ravvicinate?

 

Le elezioni comunali del 25 maggio offrono un altro eccellente contesto per perseguire lo stesso obiettivo. Ogni Amministrazione Locale deve diventare un centro di mobilitazione e di organizzazione delle masse popolari per attuare le parole d’ordine “un lavoro utile e dignitoso per ogni persona in grado di lavorare”, “a ogni individuo tutti i beni e i servizi necessari per una vita dignitosa”, per favorire la partecipazione universale alla vita politica e al patrimonio culturale, per risanare l’ambiente, il territorio, il patrimonio edilizio e le opere pubbliche. Ogni Amministrazione Locale deve diventare una Amministrazione Locale d’Emergenza, deve quindi rompere con le imposizioni e le restrizioni imposte dal governo di Roma, emanazione dei vertici della Repubblica Pontificia.

Comune per comune bisogna intervenire nelle campagne elettorali e appoggiare la lista di quelli che già ora la posizione, il prestigio, i mezzi e le risorse di cui dispongono li usano per favorire la mobilitazione e l’organizzazione delle masse popolari, la costituzione di Organismi Operai in ogni azienda e di Organismi Popolari in ogni zona del paese. Non sono le promesse elettorali che contano, conta quello che uno sta già facendo.

 

Questo è fare una politica di principio nelle campagne elettorali in corso, sfruttare contro la borghesia imperialista e il suo clero, sfruttare per realizzare il nostro preciso piano d’azione l’attenzione e la mobilitazione particolari che le campagne elettorali in corso creano fra le masse popolari, anche se la borghesia imperialista le ha indette per abbellire di democratiche illusioni il suo regime di miseria, abbrutimento, distruzione e guerra.

 

Promuovere ovunque la formazione di Organizzazioni Operaie e Popolari, che costituiscano un proprio governo d’emergenza, il Governo di Blocco Popolare e lo facciano ingoiare ai vertici della Repubblica Pontificia: sarà il primo passo di una nuova superiore fase della Guerra Popolare Rivoluzionaria che instaurerà il socialismo nel nostro paese.

 

Il primo paese imperialista che spezzerà le catene della Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti, con la sua azione aprirà la strada e la mostrerà con il suo esempio anche alle masse popolari degli altri paesi imperialisti e valorizzerà la lotta eroica che in varie forme e sotto varie bandiere le masse popolari già conducono nei paesi oppressi e in tutti gli altri paesi del mondo!

 

Avanti quindi nella rinascita del movimento comunista sulla base del marxismo-leninismo-maoismo!

 

Costituire nella clandestinità Comitati di Partito in ogni azienda e in ogni luogo d’abitazione!

 

La nuova ondata della rivoluzione proletaria avanza in tutto il mondo!

 

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