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(nuovo)PCI (nuovo)Partito comunista italiano

Comitato Centrale

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Delegazione

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Comunicato CC 20/2019
24 settembre 2019

Il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione che apertamente prescrive ai governi europei di denigrare con più vigore il comunismo e cancellare ogni traccia (monumenti, nomi di vie e piazze, ecc.) dei successi del movimento comunista
Cosa insegna questo a tutti quelli che aspirano a una comprensione più avanzata delle condizioni, delle forme e dei risultati della lotta del proletariato e delle altre classi oppresse contro la borghesia...

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Leggi La Voce 62 del (nuovo)PCI

Comunicato CC 21/2019 - 28 settembre 2019

[Scaricate il testo del comunicato in Open Office / Word ]

La borghesia è criminale ma anche stupida: con la mobilitazione FRIDAYS FOR FUTURE ha sollevato una pietra che, grazie all’opera di noi comunisti tra i giovani e tra gli operai, le cadrà sui piedi!

Sostenere la mobilitazione dei giovani contro la devastazione del pianeta!

La devastazione del pianeta è il risultato estremo ma inevitabile dell’attività dei capitalisti: ogni capitalista deve a ogni costo far crescere il suo capitale.

Trasformare la mobilitazione FFF in mobilitazione a togliere il potere alla borghesia e a instaurare il socialismo!

Solo con l’instaurazione del socialismo porremo fine all’inquinamento, al riscaldamento climatico, alla devastazione del pianeta e agli altri aspetti del corso catastrofico delle cose!

La classe operaia è la classe che più di tutte le altre è vittima dei capitalisti ma è anche quella in condizioni più favorevoli a farla finita con il capitalismo!

Sta a noi comunisti portare la classe operaia a mettersi alla testa anche della mobilitazione dei giovani contro il disastro ambientale!

Qualunque manovra faccia, la borghesia può solo guadagnare un po’ di tempo!


L’imperialismo è guerra, rapina dei popoli, miseria, distruzione dell’ambiente e uso selvaggio dell’uomo e della natura per fare profitti. Finché è nelle mani dei capitalisti ogni azienda esiste solo per fare profitti. A questo fine i capitalisti inondano il mondo di prodotti inutili o addirittura nocivi, ci riempiono di pubblicità commerciale, ci inducono a consumare cose di cui non abbiamo bisogno, impongono prodotti deperibili per venderne di nuovi, costringono masse enormi di persone ad ammassarsi nelle città, abbandonare al degrado le campagne e alimentare il turismo, distruggono foreste secolari per produrre derrate agricole e alimentari che soffocano gli agricoltori di altri paesi, riducono le misure di sicurezza e di igiene sul lavoro, aumentano i ritmi e riducono il numero dei lavoratori, sostituiscono i lavoratori a tempo indeterminato con lavoratori precari, in somministrazione, in appalto e subappalto, delocalizzano aziende dai paesi dove i lavoratori quando il movimento comunista era forte hanno strappato maggiori conquiste di civiltà e benessere, invece di lavori utili e dignitosi cercano di frenare le proteste con ammortizzatori sociali (cassintegrazione, reddito di cittadinanza, sussidi), trasformano scuole e ospedali in aziende e privatizzano assistenza sanitaria e pensioni, abbandonano territori, infrastrutture ed edifici al degrado e agli incidenti che si moltiplicano nelle fabbriche, sulle strade, sul territorio, ci distolgono con mille trappole dall’occuparci della realtà in modo costruttivo. Senza rovesciare l’imperialismo e instaurare il socialismo non è possibile mettere fine al processo di devastazione e distruzione dell’ambiente che per i capitalisti sono “danno collaterale” dei buoni affari. Ma per metterci fine l’opera dei comunisti è indispensabile.

Con il movimento FFF la borghesia e i loro agenti e fautori cercano di deviare masse di giovani a chiedere proprio ai responsabili di questa distruzione di mettere fine ad essa. La Green Economy è un palliativo. Alcuni capitalisti hanno individuato qui la loro opportunità e si danno già da fare per procurarsi nuove fonti di profitto, nuovi terreni per valorizzare i loro capitali. Essi fanno leva sul movimento FFF per accelerare e far finanziare dai governi le loro ricerche e l’introduzione della Green Economy. Hanno pronti brevetti e tecnologie per sostituire l’energia solare all’energia da carbonio, petrolio e gas, contano di venderle a caro prezzo e imporle dovunque. In molti paesi i loro governi hanno già preso “misure ecologiche” (tasse sul carbonio, tasse sulle merendine, ecc.) che colpiscono le masse popolari e hanno suscitato e sempre più suscitano rivolte e proteste. La Francia è un caso esemplare: il movimento dei gilet gialli è nato contro la tassa sul carbonio che rendeva più difficile la vita alle masse popolari rincarando i trasporti. In ogni paese grandi associazioni padronali, multinazionali, gruppi finanziari e loro governi sono pronti come lupi famelici a lanciarsi sul nuovo affare del secolo e intorno ad esso cercano di riconquistare il consenso popolare che hanno perso. Infatti il malcontento e l’insofferenza delle masse popolari contro i fautori dell’ordine capitalista sono cresciuti in ogni paese imperialista. I risultati elettorali sono l’espressione più lampante. In Italia un anno fa le masse popolari hanno reso impossibile ai vertici della Repubblica Pontificia continuare con i governi delle Larghe Intese tra PD e gruppo Berlusconi. Li ha costretti a installare il governo M5S-Lega che dopo un anno hanno sostituito con il governo M5S-PD per mascherare il fatto che gli impegni favorevoli alle masse popolari presi da M5S e Lega per vincere le elezioni erano intollerabili per i vertici della RP e per i loro complici dell’UE e della NATO. Cercano di guadagnare tempo!

Sbagliano tutti i gruppi di comunisti che si astengono, si tirano da parte, non partecipano al movimento FFF. Essi lasciano campo libero all’influenza dei capitalisti aspettando che il movimento FFF prenda posizione nella lotta contro il capitalismo, sviluppi e intensifichi la lotta di classe, porti in campo gli interessi e le condizioni dei proletari e dei popoli. Sbagliano tutti quelli che attendono che nel movimento FFF senza l’intervento dei comunisti, solo attraverso l’esperienza diretta, si definiscano tendenze contrastanti e si sviluppi lo scontro tra due visioni e due vie: quella per l’instaurazione del socialismo e quella dell’asservimento agli inquinatori.


Bando all’attendismo, al disfattismo e alla rassegnazione!

Comunisti, alla riscossa! Superiamo la sfiducia creata dall’esaurimento della prima ondata della rivoluzione proletaria che la fondazione, i progressi e la vittoria dell’Unione Sovietica di Lenin e di Stalin avevano sollevato in tutto il mondo, tra le classi sfruttate e i popoli oppressi.

Causa dell’esaurimento è stata l’incapacità rivoluzionaria dei partiti come il vecchio PCI: nonostante l’eroismo di milioni di loro membri, non instaurarono il socialismo perché erano diretti dai revisionisti moderni, in Italia Togliatti prima e Berlinguer poi. Gli esponenti della sinistra, dei comunisti devoti alla causa della rivoluzione socialista, protestavano, mugugnavano, facevano la fronda, ma avevano una comprensione delle condizioni e della forma della lotta di classe non abbastanza avanzata da prendere la direzione del partito e portare le masse popolari all’instaurazione del socialismo. Il maoismo ha portato anche i comunisti dei paesi imperialisti a individuare i limiti della sinistra dei partiti come il vecchio PCI nella comprensione della condizioni e della forma della lotta di classe nei paesi imperialisti e ha indicato la via da percorrere. Forte di questi insegnamenti, il (nuovo)PCI e la sua carovana (di cui il Partito dei CARC è la componente più nota) raccolgono le forze, formano i comunisti di tipo nuovo necessari perché le masse popolari sviluppino la rivoluzione socialista fino alla vittoria.

Chi vuole porre fine al catastrofico corso delle cose, deve arruolarsi nelle file della Carovana del (n)PCI!

La resistenza spontanea delle masse popolari cresce in ogni paese. I tempi della riscossa dipendono da noi comunisti. Per trasformare le masse popolari in combattenti della rivoluzione socialista, i comunisti devono anzitutto trasformare se stessi in promotori del piano di guerra con il quale le masse popolari organizzate prenderanno il potere. In Italia il passo immediato è creare le quattro condizioni necessarie per costituire il Governo di Blocco Popolare. È un passo che ogni persona di buona volontà può fare.

Il futuro è delle masse popolari che si organizzeranno mobilitate dai comunisti.

Osare combattere! Osare vincere!

Riprodurre e affiggere ovunque, con le dovute cautele, la locandina di pag. 72 di La Voce 62: vedere che il (n)PCI clandestino è presente infonde fiducia nei lavoratori e smorza l’arroganza dei padroni!