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(nuovo)PCI (nuovo)Partito comunista italiano

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Comunicato CC 26/2019
13 novembre 2019

Bolivia - W la resistenza delle masse popolari al colpo di Stato!
In tutto il mondo le masse popolari dei paesi dominati dalla Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, USA e sionisti protestano e si rivoltano... In ogni paese partiti e dirigenti della masse popolari sono messi alla prova e costretti a dare alla rivoluzione la forma che per vincere deve assumere!

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Comunicato CC 27/2019 - 5 dicembre 2019

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No al rafforzamento del MES!

Approvando il rafforzamento del MES il governo Conte 2 (M5S-PD) conferma e rafforza la sottomissione dell’Italia alla UE e alla NATO, ereditata dal governo Conte 1 (M5S-Lega) e dai governi delle Larghe Intese tra il polo PD e il polo Berlusconi (dalle manovre di Massimo D’Alema fino al Patto del Nazareno) che hanno preceduto il Conte 1.

 

Il MES (Meccanismo Europeo di Stabilità, detto anche Fondo Salva-Stati) è un’istituzione dell’UE e ha rafforzato il cappio che i gruppi imperialisti europei hanno messo al collo dei singoli paesi con la creazione dell’Unione Europea (Trattato di Maastricht, firmato il 7 febbraio 1992 e in vigore dal 1° novembre 1993 e Trattato di Lisbona, firmato il 13 dicembre 2007 e in vigore da 1° dicembre 2009). Con l’UE i gruppi imperialisti miravano a eliminare completamente le conquiste che le masse popolari dei paesi europei hanno strappato alla borghesia imperialista nel corso della prima ondata della rivoluzione proletaria mondiale (1917-1976) quando nel mondo il movimento comunista era forte. Contemporaneamente miravano a fare la parte del leone nella lotta sempre più acuta in corso a livello mondiale tra i gruppi imperialisti ognuno dei quali deve valorizzare (aumentare) il suo capitale nonostante la sovraccumulazione assoluta di capitale che affligge la società borghese. Essi hanno imposto l’UE grazie all’adesione dei singoli governi nazionali ma contro la volontà delle masse popolari. Ogni volta che hanno incautamente osato indire dei referendum a favore dell’UE, lo hanno perso: dal referendum francese sulla Costituzione Europea presuntuosamente indetto dal presidente Jacques Chirac il 29 maggio 2005, al referendum sull’appartenenza della Gran Bretagna all’UE presuntuosamente indetto dal primo ministro David Cameron il 23 giugno 2016. L’UE è rimasta in piedi solo perché i gruppi imperialisti hanno violato o aggirato i risultati negativi di tutti i referendum pro-UE che hanno osato indire. Neanche il Brexit è ancora stato attuato, nonostante l’appoggio al Brexit dei gruppi imperialisti USA interessati all’indebolimento dei gruppi imperialisti europei.

I gruppi imperialisti europei hanno messo a punto il MES (come modifica del Trattato di Lisbona) nel periodo 2011-2012 (per l’Italia il periodo del governo Silvio Berlusconi e del governo Mario Monti). Esso è entrato in vigore nell’ottobre 2012 (governo Monti) e ha funzionato con l’accordo dei governi di Enrico Letta e Matteo Renzi. Il MES raccoglie soldi dagli Stati membri (che finora si sono impegnati per circa 700 miliardi di euro, di cui circa 125 a carico dello Stato italiano) e altri ne prende in prestito da banche e istituzioni finanziarie private e con essi finanzia i creditori di Stati che per qualche motivo non sono in condizione di far fronte ai propri pagamenti ma che il MES decide di “salvare” alle proprie condizioni obbligando gli altri Stati membri a garantire essi i nuovi debiti. Dal dicembre 2017 (per l’Italia con il governo Paolo Gentiloni) i gruppi imperialisti europei hanno dato il via a un processo di rafforzamento del MES. Una tappa importante di questo processo è stato l’Accordo intergovernativo del 13 giugno 2019 (per l’Italia governo M5S-Lega). Con il rafforzamento del MES in corso, i gruppi imperialisti europei introducono il diritto dell’UE di dettare l’azione interna e internazionale dei singoli Stati oltre i limiti attuali, praticamente in ogni campo (il nuovo MES arriverà fino a dettare l’osservanza dei diritti umani nella versione europea, riassunti nella Risoluzione del Parlamento Europeo del 19 settembre 2019 contro il comunismo), ricattando ognuno di essi con la  minaccia di aggravare le sue spese per il rinnovo dei titoli del Debito Pubblico in scadenza, di peggiorare le condizioni di vendita dei titoli creati per far fronte a nuovi debiti e di non assistere le banche in dissesto, mentre d’altra parte l’UE vincola ogni Stato membro a contribuire a soddisfare, tramite il MES e alle condizioni imposte dalla Commissione UE, dalla BCE e dal FMI (Fondo Monetario Internazionale), i creditori non solo degli Stati ma anche quelli delle banche in difficoltà di ogni paese dell’UE che ha adottato l’euro. Contemporaneamente al rafforzamento del MES è in corso un pacchetto di riforme che comprende anche la creazione di un sistema bancario europeo. Di conseguenza tutti i governi nazionali ossequiosi alle leggi, ai trattati internazionali e ai contratti stipulati tra gruppi imperialisti, avranno le mani ancora più legate di oggi.

La campagna di propaganda montata dalla Lega di Matteo Salvini dopo la fine del governo M5S-Lega (agosto 2019) ha messo il rafforzamento del MES all’ordine del giorno nel teatrino della politica borghese e in una certa misura anche all’oridine del giorno nell’opinione pubblica. Nei dibattiti di lunedì 3 dicembre alla Camera dei Deputati e poi al Senato il capo del governo, Giuseppe Conte, ha proclamato con forza che durante i 14 mesi (giugno 2018-luglio 2019) del governo M5S-Lega il rafforzamento del MES era stato all’ordine del giorno più volte in Parlamento senza suscitare opposizioni e che nelle riunioni del Consiglio dei Ministri avevano parlato del rafforzamento del MES almeno 4 volte. E su questo né Matteo Salvini, né Giorgia Meloni, né altri ha osato smentire Giuseppe Conte. Luigi di Maio ha ingoiato. E in effetti l’adesione al rafforzamento del MES, come la soggezione all’UE e alla NATO sono parte dell’eredità che il governo M5S-Lega ha accettato dalle Larghe Intese e che il governo Conte 2 perpetua. Senza la campagna della Lega il governo Conte 2 non avrebbe opposto alcuna difficoltà al rafforzamento del MES come non l’aveva opposta il governo Conte 1 (M5S-Lega). Analogamente a come sempre il Conte 1 (M5S-Lega) ha lasciato silenziosamente cadere la mozione per la creazione di minibot votata all’unanimità del Parlamento italiano il 28 maggio 2019 quando la BCE di Mario Draghi e Sergio Mattarella dissero che i minibot erano illegali.

Ma un futuro eventuale governo della Lega (Salvini, Berlusconi, Meloni) farà perfino peggio del Conte 1 e del Conte 2, visto il ruolo che la Lega di Salvini ha svolto nel governo Conte 1 (M5S-Lega), visto quello che fanno le amministrazioni regionali e comunali in cui la Lega ha un ruolo importante, visto quello che ha fatto il polo Berlusconi delle Larghe Intese, visto che la Lega di Matteo Salvini non sta affatto creando le condizioni per far fronte ai ricatti e alle sanzioni che i gruppi imperialisti metterebbero in atto contro un governo che osasse rompere le catene del sistema finanziario internazionale !

In realtà le alternative sono solo due e nette. Oggi l’economia reale (la produzione di beni e servizi) dei paesi imperialisti è al servizio del capitale finanziario e del capitale speculativo, una montagna di denaro fiduciario che costituisce il sistema finanziario internazionale. Un’alternativa è rompere le catene del sistema finanziario internazionale, creare una moneta nazionale, consolidare o abolire il Debito Pubblico. L’altra alternativa è sottostare alle iniziative con le quali i gruppi imperialisti cercano di ingrandire la loro parte nel sistema finanziario internazionale. Solo un governo d’emergenza delle masse popolari organizzate avrà la forza di optare per la prima soluzione e far fronte ai ricatti, alle minacce, alle sanzioni e alle aggressioni dei signori del sistema finanziario internazionale.

La continuazione del dominio dei gruppi imperialisti sul nostro paese implica la continuazione delle delocalizzazioni delle aziende nei paesi dove i salari sono più bassi e più permissive o inesistenti le leggi che regolano lo sfruttamento dei lavoratori, l’inquinamento dell’ambiente e la devastazione del territorio. Implica la distruzione dell’apparato produttivo del nostro paese, implica la riduzione se non l’eliminazione dei servizi pubblici e l’abbrutimento delle masse popolari, in particolare delle nuove generazioni. Ogni persona di buona volontà che vuole opporsi realmente a questo corso delle cose deve in ogni campo mettere in opera ogni mezzo per impedire ognuna di queste misure, ma la lotta contro le singole misure per svilupparsi con successo e su larga scala deve mirare a rafforzare gli organismo operai e popolari, a portarli a coordinarsi fino ad avere la forza di costituire e imporre un proprio governo che prenda la  direzione del paese e cambi il corso delle cose. Abbiamo chiamato un simile governo, Governo di Blocco Popolare.

Creare le condizioni per rompere le catene del sistema finanziario internazionale implica promuovere in ogni azienda privata e pubblica la costituzione di organismi operai e popolari che salvaguardano posti di lavoro e servizi pubblici, promuovono l’organizzazione delle masse popolari in ogni zona d’abitazione, agiscono da autorità pubbliche contrastando gli effetti della crisi generale, si coordinano tra loro fino ad avere la forza di costituire un proprio governo d’emergenza, il Governo di Blocco Popolare e farlo ingoiare alla borghesia imperialista, al Vaticano, alla malavita organizzata e ai loro padrini, i gruppi imperialisti europei, USA e sionisti!

Non c’è altra via per porre fine al catastrofico corso delle cose, che distrugge uomini e cose, l’intera società umana. Lamentarsi e denunciare serve a qualcosa solo se è l’inizio della lotta per cambiare il corso delle cose. La borghesia imperialista impone l’attuale catastrofico corso delle cose non perché i singoli capitalisti sono tutti cattivi, ma perché il loro sistema li obbliga a questo: ogni capitalista deve valorizzare il suo capitale, se uno non lo fa i concorrenti lo soppiantano. Non esiste un capitalismo buono. Superare la crisi del capitalismo, implica instaurare il socialismo e dare il via alla sistematica trasformazione del sistema sociale e quindi anche dei sentimenti e delle idee che lo rispecchiano.

Ogni crisi particolare, tutte quelle già aperte presso il Ministero della Sviluppo Economico (dall’Ilva di Taranto all’Alitalia, dall’Embraco alla Whirlpool) e quelle che stanno per investire il comparto auto con fornitori e indotto è risolvibile con rattoppi temporanei o con ammortizzatori sociali, sussidi e prestiti, ma ogni soluzione particolare per funzionare e durare ha bisogno della trasformazione generale politica, economica e sociale del paese!

Oggi tutto, persone e organismi vanno misurati su questo: sulla soluzione dei problemi della crisi economica e ambientale. Quello che occorre fare oggi in Italia per risolvere problemi immediati, apparentemente non ha niente a che fare con il comunismo e il socialismo. Ma noi comunisti sappiamo che in realtà risolverli è far avanzare la rivoluzione socialista. La soluzione dei problemi immediati riesce solo se avanza la trasformazione generale del sistema sociale, se ogni soluzione particolare è fatta con l’occhio alla soluzione generale.

L’inquinamento dell’ambiente cresce con la crisi economica, l’economia in mano ai gruppi imperialisti è l’economica in crisi che devasta il mondo e inquina. Risoluzione della crisi economica è anche risoluzione della crisi ecologica. Il contrasto tra economia e ambiente, tra lavoro e salute è prodotto dal capitalismo.

I comunisti devono mobilitarsi per promuovere questa grande trasformazione di cui tutti i proletari e i lavoratori hanno bisogno!

I lavoratori avanzati devono organizzarsi in ogni azienda e mobilitare gli altri per compiere questa grande trasformazione! Non importa se all’inizio siamo pochi: anche la più lunga marcia incomincia con un passo!

Nessuna azienda deve essere chiusa, smembrata, ridotta di dimensioni, venduta a gruppi stranieri!

Nazionalizzare senza indennizzo le aziende che i capitalisti vogliono vendere, smembrare, ridurre, delocalizzare!

Impedire lo smantellamento dell’apparato produttivo del paese è il punto principale di una vera lotta per la sovranità nazionale!

Non c’è sovranità nazionale né benessere popolare né sicurezza personale senza direzione delle autorità italiane e dei lavoratori sulle attività economiche che si svolgono in Italia!

Costituire un governo deciso e in grado di far valere la sovranità nazionale iscritta nella Costituzione del 1948 contro la Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti, le sue istituzioni (UE, BCE, FMI) e il suo braccio armato (la NATO)!

 

Osare lottare, osare vincere! Il futuro è nostro!

Riprodurre e affiggere ovunque, con le dovute cautele, la locandina di pag. 72 di La Voce 63: vedere che il (n)PCI clandestino è presente infonde fiducia nei lavoratori e smorza l’arroganza dei padroni!

Inviare alla Delegazione <delegazione.npci@riseup.net> l’indirizzo email di ogni conoscente e di ogni organismo a cui può essere utile ricevere i Comunicati del Partito