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(nuovo)PCI (nuovo)Partito comunista italiano

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Comunicato CC 05/2020
11 febbraio 2020

La seconda ondata della rivoluzione proletaria avanza in tutto il mondo

La gazzarra delle autorità della Repubblica Pontificia attorno alle foibe è l’indice della loro disperazione: il sistema imperialista non ha futuro!

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Comunicato CC 06/2020 - 22 febbraio 2020

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Agli attivisti, agli elettori e agli eletti del M5S

Certe battaglie si possono vincere solo con il supporto e la partecipazione delle masse popolari

Solo le masse popolari organizzate possono cambiare il paese!


La manifestazione di migliaia di attivisti ed elettori del M5S contro il ripristino dei vitalizi dei parlamentari, che si è svolta il 15 febbraio in Piazza SS. Apostoli a Roma, ha testimoniato che il M5S può riprendersi dal declino che ha seguito la costituzione e l’opera del governo Conte 1.

Dalla sua nascita nel 2009 fino alle elezioni del 2018 il M5S si è affermato in misura crescente come la massima espressione politica del malcontento, dell’insofferenza e dell’indignazione delle masse popolari contro il sistema delle Larghe Intese (la combinazione del polo PD e del polo Berlusconi), il sistema di potere che per decenni ha spremuto le masse popolari italiane e devastato il nostro paese per conto della Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, USA e sionisti nel quadro dell’UE e della NATO. Nel febbraio 2013 lo avevano votato 8.7 milioni di elettori su 46.9 (e 34 milioni di voti validi). Il colpo di Stato di Giorgio Napolitano aveva impedito che entrasse a far parte di un governo Bersani e il M5S aveva subito passivamente il colpo, ma nonostante questo i suoi elettori il 4 marzo 2018 erano saliti a 10.7 su 46.5 milioni (e 32.8 milioni di voti validi). Le stesse elezioni avevano visto il declino del polo PD (con satelliti e frammenti) e del polo Berlusconi, ma anche l’affermazione della Lega di Matteo Salvini, filiazione ribelle del polo Berlusconi che si atteggiava anch’essa a espressione politica del malcontento, dell’insofferenza e dell’indignazione popolare, in concorrenza con il M5S.

Il declino del M5S è incominciato dopo che ha ceduto al ricatto dei vertici della Repubblica Pontificia impersonati da Sergio Mattarella: formare un governo con in posizione chiave uomini di fiducia dell’UE, della NATO e del Vaticano (Tria e Moavero Milanesi in primis) grazie ai quali la Lega di Matteo Salvini diventava socio di governo con libertà di manovra e con l’appoggio esterno del polo Berlusconi. Sfruttando questa posizione nel governo Conte 1, la Lega 1) si è accaparrata seguito presso le masse come forza politica capace di tener testa all’UE e alla sua politica antipopolare (anche se, praticamente, lo ha fatto solo nella persecuzione degli immigrati con la politica dei “porti chiusi” mentre sui minibot ha lanciato il sasso ma ha subito nascosto la mano); 2) si è comprata l’appoggio elettorale e finanziario delle Organizzazioni Criminali neutralizzando (Decreto Sicurezza I) le leggi che consentivano le confische e i sequestri dei loro beni; 3) si è conquistata il favore dei padroni rafforzando la repressione (in particolare con le sanzioni pecuniarie) contro la parte più combattiva dei lavoratori e delle masse popolari.

La manifestazione del 15 febbraio 2020 ha però mostrato che il M5S ha ancora in sé le risorse per risalire la china: era la manifestazione contro l’eliminazione di una delle misure esemplari del M5S (l’abolizione dei vitalizi, uno dei numerosi privilegi degli uomini politici del sistema delle Larghe Intese) ed è stata convocata dal basso, dagli attivisti del M5S e alla fine accettata dai vertici.

Risalire la china è il compito che noi comunisti indichiamo agli attivisti del M5S. Se imboccheranno questa strada avranno anche l’appoggio di noi comunisti. Questa strada sostanzialmente comporta concentrare l’iniziativa degli eletti del M5S (dai suoi membri nel governo a quelli nelle amministrazioni regionali e comunali) e delle sue organizzazioni di base nel rafforzare la resistenza delle masse popolari al corso catastrofico delle cose:

1) incitare azienda per azienda, scuola per scuola, quartiere per quartiere i lavoratori, i giovani, i disoccupati, i pensionati a organizzarsi in comitati, associazioni, ecc. e a mobilitarsi per far fronte ai mille problemi che li assillano;

2) sostenere con l’azione di governo e con l’azione di massa gli organismi operai e popolari già esistenti e quelli che si formano, senza avere riguardi per l’opposizione dell’UE, della NATO e dei gruppi imperialisti italiani e stranieri: dagli operai della Whirlpool di Napoli, dell’ex Ilva di Taranto, dell’ex Lucchini di Piombino, dell’Embraco di Riva di Chieri (TO), ecc. mobilitati contro chiusure, delocalizzazioni e smembramenti, agli operai della Superlativa di Prato, della logistica, delle campagne in lotta contro la violazione dei contratti di lavoro, gli abusi padronali e le nuove forme di schiavitù, ai comitati contro le grandi opere inutili e dannose come i NO TAV e i NO TAP, per l’acqua pubblica, contro la guerra, contro l’inquinamento, lo smantellamento dei servizi pubblici, il degrado;

3) attuare le misure favorevoli alle masse popolari e abolire o non attuare e sabotare quelle antipopolari messe in opera dal Conte 1 e dal Conte 2.

In sintesi, appoggiare dall’alto e dal basso l’attività delle organizzazioni operaie e popolari nelle aziende, nelle scuole e nelle università, nelle zone d’abitazione, in ogni campo dell’attività statale (sanità, pensioni, istruzione e università, forze di polizia, forze armate, diplomazia e magistratura).


Gli attivisti, gli elettori e gli eletti che hanno promosso e partecipato alla manifestazione del 15 febbraio hanno detto che non vogliono imboccare la strada dell’eliminazione delle misure prese dal Conte 1 e indigeste al sistema delle Larghe Intese. La linea del Conte 2 delude gli elettori, gli attivisti e una parte degli stessi eletti del M5S, mentre la Lega di Matteo Salvini e addirittura Fratelli d’Italia possono atteggiarsi a portavoce del malcontento, dell’insofferenza e dell’indignazione delle masse popolari.

Il compito principale degli eletti e dei ministri del M5S è quello di promuovere e organizzare le masse popolari per farle diventare le vere protagoniste dell’attuazione delle misure di emergenza che servono a fermare il degrado economico, sociale e ambientale del paese. Le misure favorevoli alle masse popolari e di salvaguardia dell’ambiente sono incompatibili con gli interessi del sistema di potere vigente (i poteri forti nostrani e internazionali), un sistema di potere che poggia sul profitto a tutti i costi, sullo sfruttamento senza limiti dei lavoratori, sulle speculazioni finanziarie, sulla devastazione dell’ambiente naturale, sulle guerre di rapina dei popoli oppressi e che ha prodotto corruzione, privilegi e impunità per ricchi e parassiti e vessazioni e miseria per le masse popolari.

Nell’ambito dell’azione del governo Conte 2 e dell’opera di “restaurazione” in corso, i ministri e gli eletti del M5S devono non cedere a ricatti e minacce e “darsi i mezzi della propria politica”: nazionalizzare e far funzionare Alitalia e Air Italy così come le aziende che le multinazionali vogliono chiudere o ridimensionare, cacciare senza alcun indennizzo Benetton & C dalla gestione delle autostrade (altro che lasciarli liberi di ricattare e minacciare governo e ministri!), mantenere ed estendere il reddito di cittadinanza, proseguire nell’eliminazione della riforma Fornero delle pensioni (riduzione dell’età e degli anni di contributi per andare in pensione) approvata dagli stessi che oggi sbraitano perché gli sono stati tolti i vitalizi, abrogare le misure imposte da Salvini con i decreti sicurezza contro gli immigrati, contro i lavoratori che lottano e a favore delle organizzazioni criminali (vendita dei beni sequestrati, per farli ricomprare ai mafiosi tramite prestanome, anziché la confisca e l’uso pubblico di questi beni), reintrodurre l’art. 18 ed eliminare del tutto il Jobs Act che ha dato più mano libera ai padroni (che chiudono e delocalizzano le aziende) contro i lavoratori (che lottano per tenerle aperte e nel nostro paese), eliminare non solo la prescrizione con cui Berlusconi e gli altri paperoni si sottraggono alle condanne, ma anche le sanzioni pecuniarie che strangolano i lavoratori e fanno il solletico ai ricchi, l’obbligo di fedeltà aziendale e le alte forme di limitazione delle libertà costituzionali nelle aziende.

Gli attivisti del M5S, a partire da quelli organizzati nei meetup, devono dare continuità alla manifestazione del 15 febbraio, evitare che si riduca ad un’iniziativa una tantum di tipo propagandistico-elettorale; devono controllare, incalzare e spingere consiglieri comunali, sindaci, parlamentari e ministri che vi hanno partecipato a dare seguito alle promesse e ad attuare le misure che sono già nelle loro competenza (a partire dalla manutenzione del territorio e degli edifici pubblici, dall’assistenza sanitaria e scuola pubbliche e di qualità, dalla salvaguardia delle attività produttive, ecc. al di fuori e contro vincoli finanziari, patti e regole vigenti) ricorrendo alla mobilitazione popolare per imporle, mobilitazione che è indispensabile per superare gli ostacoli e affrontare il boicottaggio del sistema di potere vigente.

Le batoste elettorali che il M5S ha preso mostrano che la sinistra del M5S deve avere il coraggio che non ha avuto dopo le elezioni del marzo 2018: attuare misure di effettiva rottura con la linea dei governi delle Larghe Intese di soggezione all’UE e alla NATO, altrimenti finirà con il suicidarsi cedendo al PD di Zingaretti, calpestando definitivamente l’esito delle elezioni politiche del 2018 e impantanandosi nel ruolo di forza principale di un “governo del cambiamento”… in continuità con i governi del passato (i governi Prodi-Berlusconi-Monti-Letta-Renzi-Gentiloni), quelli che hanno attuato il programma comune di lacrime e sangue per le masse popolari. Se il M5S si adatterà al corso delle cose imposto dall’UE, dalla NATO, dalla Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, USA e sionisti e dai vertici della Repubblica Pontificia, il suo declino è certo. Se il M5S ridiventerà forza d’opposizione senza riserve al corso delle cose con la sua attività dal basso e dall’alto, è invece certo che la Lega e almeno una parte del PD dovranno inseguirlo su questo terreno e anche i ricatti di far cadere il governo saranno spuntati: i ricatti funzionano solo finché e se il M5S cede ad essi! A quel punto se i vertici della Repubblica Pontificia faranno cadere il governo, ne pagheranno le conseguenze.

Gli attivisti e gli elettori decisi a risalire la china possono e devono costringere i loro eletti a percorrere questa via. Nel condurre questa battaglia avranno il sostegno dei lavoratori e delle masse popolari e recupereranno anche sul terreno elettorale.

Noi comunisti sosteniamo e incoraggiamo ogni attivista, ogni gruppo organizzato e ogni eletto del M5S affinché si mettano sulla strada di costringere il governo ad attuare le misure favorevoli alle masse popolari, sulla strada di promuovere e organizzare i lavoratori e le masse popolari a diventare protagonisti della difesa delle aziende, della gestione dei territori, dell’ambiente e dei servizi pubblici.

Il (n)PCI chiama i Comitati di Partito, le organizzazioni della Carovana, a partire dal Partito dei CARC, e i simpatizzanti della Carovana a sostenere e collaborare con gli attivisti e gli eletti del M5S, a farli avanzare nell’opera che hanno intrapreso con la manifestazione del 15 febbraio per dare seguito al loro programma e ai loro propositi di incalzare il governo e i ministri ad attuare le misure di civiltà e progresso che servono alle masse popolari.

Tutti i comunisti devono sostenere senza riserve gli attivisti e gli eletti del M5S che si metteranno su questa strada!

Il futuro del nostro paese dipende dalla mobilitazione e organizzazione dei lavoratori delle aziende capitaliste e pubbliche, degli studenti e dei giovani. Ogni forza politica deve per forza di cose fare i conti con la combinazione di malcontento, insofferenza e indignazione delle masse popolari a fronte del catastrofico corso delle cose. Il M5S potrebbe essere la forza politica che se ne fa coerentemente portavoce nella pratica, affrontando però i compiti connessi e facendo fronte agli effetti che ne deriverebbero. È quello che noi comunisti abbiamo indicato con la linea del Governo di Blocco Popolare che inizia a porre rimedio agli effetti più gravi della crisi economica, ambientale e morale in corso attuando il programma riassunto nelle seguenti misure generali:

1. assegnare a ogni azienda compiti produttivi (di beni o servizi) utili e adatti alla sua natura, secondo un piano nazionale (nessuna azienda deve essere chiusa),

2. distribuire i prodotti alle famiglie e agli individui, alle aziende e ad usi collettivi secondo piani e criteri chiari, universalmente noti e democraticamente decisi,

3. assegnare a ogni persona un lavoro socialmente utile e garantirgli, in cambio della sua scrupolosa esecuzione, le condizioni necessarie per una vita dignitosa e per la partecipazione alla gestione della società (nessun lavoratore deve essere licenziato, a ogni adulto un lavoro utile e dignitoso, nessun individuo deve essere emarginato),

4. eliminare attività e produzioni inutili o dannose per l’uomo o per l’ambiente, assegnando alle aziende altri compiti,

5. avviare la riorganizzazione delle altre relazioni sociali in conformità alla nuova base produttiva e al nuovo sistema di distribuzione,

6. stabilire relazioni di solidarietà, collaborazione o scambio con gli altri paesi disposti a stabilirle con noi,

7. epurare gli alti dirigenti della Pubblica Amministrazione che sabotano l’azione del governo, conformare le Forze dell’Ordine, le Forze Armate e i Servizi d’Informazione allo spirito democratico della Costituzione del 1948 e ripristinare la partecipazione universale più larga possibile dei cittadini alle attività militari a difesa del paese e a tutela dell’ordine pubblico.


Gli avvenimenti hanno confermato e confermano la giustezza dell’analisi su cui si basa questa linea che ha al centro la resistenza delle masse popolari al catastrofico corso delle cose imposto al mondo dai gruppi imperialisti.

Costruiamo il potere delle masse popolari organizzate!
Questa è per il M5S la via per risalire la china!
Questa è oggi anche la via di noi comunisti!


Riprodurre e affiggere ovunque, con le dovute cautele, la locandina di pag. 72 di La Voce 63: vedere che il (n)PCI clandestino è presente infonde fiducia nei lavoratori e smorza l’arroganza dei padroni!

Inviare alla Delegazione <delegazione.npci@riseup.net> l’indirizzo email di ogni conoscente e di ogni organismo a cui può essere utile ricevere i Comunicati del Partito

Mettersi in contatto con il Centro del Partito (usando il programma di criptazione PGP e il programma per la navigazione anonima TOR) e cimentarsi sotto la sua guida nella costruzione di un Comitato di Partito clandestino nella propria azienda, scuola o zona d’abitazione!