Supplemento 2 a La Voce n. 7

 

Indice dei supplementi

 

maggio 2001

 

La questione del PCE(r)

Allegato 1

Allegato 2

Allegato 3

NOTE

 (Versione in lingua spagnola a cura dell'EiLE)

 

NOTE


1. In proposito vedasi La Voce n. 7 pag. 58.


2. Il PCE(r) ha svolto per molti anni un lavoro importante per tutto il movimento comunista internazionale. Proprio questo ci obbliga a interessarci delle sue attuali vicende e posizioni.


3. Que camino debemos tomar? del 1987 e La guerra di Spagna, il PCE e l’Internazionale Comunista del 1997, assieme a La guerra rivoluzionaria del 1990 e ai numerosi articoli pubblicati su Il Bollettino, fanno parte del grande lavoro compiuto dai CARC per far conoscere fuori della Spagna la linea e l’attività del PCE(r).


 4. L’espressione marxismo-leninismo-maoismo non è un’etichetta o una bandiera che chiunque può ostentare. È un insieme di verità universali relative alle condizioni e al metodo della lotta della classe operaia per dirigere le masse popolari a eliminare la direzione della borghesia imperialista su di esse e a instaurare il socialismo, come transizione verso il comunismo. Un partito che non assimila e non applica queste verità universali non è in grado di adempiere al suo compito.


5. Questa “certa misura” è cosa nota ai lettori di La Voce, quindi non mi soffermo a illustrarla. Mi preme solo ricordare che non si tratta di un’espressione vaga, come pùò sembrare a chi non ha seguito le tesi illustrare su numeri precedenti di La Voce.


6. La strada scelta dai compagni della FO sul piano organizzativo implica alcune questioni di principio che prima o poi bisognerà sviluppare chiaramente. Ne richiamo alcune. 1. L’esperienza del movimento comunista ha mostrato che il centralismo democratico (elaborato teoricamente da Lenin) si mantiene solo grazie alla lotta tra le due linee nel partito (elaborata teoricamente da Mao). 2. Il centralismo democratico e la lotta tra le due linee nel partito sono due principi. Essi vanno di volta in volta tradotti in criteri di funzionamento e in regole statutarie che sono specifiche di ogni situazione concreta e funzionali a far crescere e a rafforzare il partito e il ruolo che esso svolge nella mobilitazione delle masse popolari contro la borghesia imperialista in quella fase. In particolare è in linea di massima sbagliato copiare pari pari lo Statuto di un altro partito, è in linea di massima sbagliato contrapporre gli Statuti dell’infanzia del POSDR agli Statuti della sua maturità: ogni Statuto va studiato in relazioni alla fase di sviluppo del partito in cui è stato messo in vigore e agli effetti che ha prodotto, per trarne insegnamento: il confronto tra differenti statuti può servire a distinguere ciò che è principio (regola universale) da ciò che è applicazione concreta di esso. 3. Una direzione deviazionista deve prima o poi usare la disciplina per imporre la sua linea (per soffocare il dibattito), anziché per attuarla. Di conseguenza essa gridando all’unità del partito e alla disciplina, in realtà lo fraziona (è costituzionalmente frazionista). Quando un partito è di fatto frazionato e l’unità solo formale e di facciata, la lotta per la sua reale unità può richiedere in alcuni casi l’aperto raggruppamento in frazione dei compagni che vogliono restaurare l’unità reale del partito. Noi comunisti siamo per principio contro il frazionismo, non siamo in assoluto contro la formazione di una frazione (come siamo per principio contro lo spontaneismo, non contro ogni azione spontanea; contro il soggettivismo, non contro il ruolo del soggetto; ecc.). L’esperienza di Lenin è al riguardo ricca di insegnamenti.


7. È importante tuttavia ricordare quella solidarietà dei CARC ora che Arenas e altri esponenti del PCE(r) e delle AFAPP sputano su questo passato, coprendo con invettive, calunnie e delazioni un passato di solidarietà internazionalista. Ho citato le pubblicazioni con cui i CARC hanno fatto conoscere alle FSRS italiane la lotta del PCE(r) ed è da questa conoscenza che è nata anche la solidarietà che oggi il PCE(r) può raccogliere in Italia anche da altre FSRS. Ovviamente i comunisti italiani devono perseverare con la solidarietà verso il PCE(r), perché ancora oggi i compagni spagnoli lottano per la rettifica del PCE(r): noi auguriamo che essi riescano nella loro lotta e che la linea della liquidazione del partito (ammantata di dogmatismo e di militarismo) sia vinta e liquidata.