La Voce del (nuovo)Partito comunista italiano

n° 1 - marzo 1999

 

Ai rivoluzionari prigionieri

 

La Commissione preparatoria del congresso di fondazione del (nuovo)Partito comunista italiano dando inizio ai suoi lavori rivolge un caloroso saluto ai rivoluzionari prigionieri, esuli e latitanti provenienti dalle Brigate Rosse e dalle altre Organizzazioni Comuniste Combattenti che negli anni ‘70 hanno preso nelle loro mani la bandiera della lotta per il comunismo.

Voi siete stati l’espressione più alta e siete oggi i testimoni vivi della lotta vasta, generosa e accanita condotta in quegli anni dalla classe operaia, dal proletariato e dalle masse popolari. L’importanza che quella lotta ha per la causa del comunismo è pari all’esecrazione sotto cui la classe degli oppressori e degli sfruttatori cerca di seppellirne il ricordo. La sconfitta, le denigrazioni e i tradimenti non cancelleranno mai il contributo che quella lotta ha dato alla causa del comunismo, perché i comunisti faranno tesoro dei suoi insegnamenti. La lotta per il comunismo condotta negli anni ‘70 in Italia è stata la prova generale della prossima rivoluzione socialista. Essa ha reso il nome delle Brigate Rosse celebre in tutto il mondo e fa sì che esse siano ancora oggi invocate dai proletari indignati delle angherie che la borghesia imperialista infligge alle masse popolari. Esse sono ancora oggi vive nel ricordo e ispirano sentimenti e slanci positivi, in particolare tra i giovani. Quelli che si sono eretti a vostri vincitori hanno dimostrato la loro vera natura eliminando le conquiste di benessere e di civiltà strappate dalle masse popolari e spingendole per quanto sta in loro verso un futuro che per le masse è emarginazione, miseria, abbrutimento, barbarie e sofferenza. I nomi dei vostri vincitori, da Moro a Andreotti, dal Papa a Berlinguer, sono già oggi disprezzati e saranno sempre maledetti dai lavoratori che la loro vittoria ha confermato in una condizione che ogni giorno diventa più dura. La loro vittoria è la madre delle barbarie cui le masse popolari oggi devono far fronte.

La lotta per il comunismo riprenderà, correggendo gli errori e superando i limiti che l’hanno portata alla sconfitta, perché la classe operaia, il proletariato e le masse popolari non hanno altra via d’uscita positiva dalla crisi generale del capitalismo che l’instaurazione del socialismo. Il proletariato non si è pentito!

A nome del (nuovo)Partito comunista italiano noi chiediamo a ognuno di voi di contribuire con la propria esperienza e la propria testimonanza alla ricostruzione del partito comunista. Ognuno di voi è depositario di un patrimonio di fiducia e di speranza accumulato da tutti quelli che negli anni ‘70 hanno combattuto. È quel patrimonio che la borghesia imperialista fa di tutto per distruggere o mettere al suo servizio cercando di costringervi alla resa. Esso è prezioso per la causa del comunismo: mettetelo a frutto!

Nello stesso tempo a nome del (nuovo)Partito comunista italiano facciamo appello a tutte le FSRS perché siano proseguite e intensificate tutte le iniziative, come quelle prese nel passato dall’ASP, adatte a promuovere la solidarietà delle masse popolari nei vostri confronti: la solidarietà delle masse popolari è la forza principale di cui voi disponete contro le pressioni della borghesia imperialista.

I compagni caduti combattendo per la causa del comunismo saranno sempre nel cuore e nella memoria dei membri del (nuovo)Partito comunista italiano, le organizzazioni del (n)PCI porteranno i loro nomi accanto a quelli dei dirigenti e dei combattenti che si sono distinti nei 150 anni della storia del movimento comunista.

 

Commissione preparatoria

del congresso di fondazione del (nuovo)Partito comunista italiano

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