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La moderna borghesia si comporta come i baroni del tempo antico. Per sé ritiene lecito usare ogni arma. Mentre è un delitto il semplice possesso di un’arma da parte del proletariato. (Carlo Marx)

Quando c’è un ordine sociale ingiusto, il disordine è il primo passo per creare un ordine sociale giusto. (Romain Rolland)

Le leggi le fanno quelli che comandano. Quindi ci sono cose che non sono legali, ma sono legittime, conformi agli interessi delle masse popolari.

Solidarietà con i compagni e lavoratori arrestati e perquisiti
dalle forze dell’ordine capitalista!

Non cedere agli spauracchi agitati dal governo Prodi-D’Alema-Bertinotti!

La borghesia imperialista fomenta e prepara la guerra civile, conduce già oggi una guerra di sterminio non dichiarata contro le masse popolari: sarà vittima della guerra che essa stessa scatenerà!

Comunicato della CP 13 febbraio 2007 - sito internet lavoce-npci.samizdat.net


 

Lavoratore precario

Dal collettivo aziendale
di nuovo al “domicilio privato”

Quando nella primavera del 1969 a Milano un corteo di studenti guidato da Mario Capanna fece irruzione nell’AlfaRomeo per raggiungere gli operai in lotta, il sig. Lunardi, presidente dell’Alfa (che pure era proprietà dell’IRI), denunciò Capanna e compagni per “violazione di domicilio”. A tal punto il capitalista considerava sua proprietà personale l’azienda.

Al culmine della fase del “capitalismo dal volto umano”, le concezioni e il diritto erano un po’ evoluti. L’azienda aveva fatto un po’ di strada ed era un po’ più considerata come un collettivo di lavoratori. I lavoratori in azienda non erano più “in casa del padrone”. L’azienda era il loro luogo di lavoro. Nell’azienda i lavoratori avevano determinati diritti individuali e collettivi, che lottando avevano conquistato e che lo Statuto dei lavoratori (1970) aveva almeno in parte riconosciuto.

La trasformazione in corso sta riportando, ad un livello superiore (negazione della negazione, non semplice ritorno indietro), le cose al tempo che fu. L’azienda sarà un meccanismo proprietà del capitalista. Il lavoratore vi accederà quando il meccanismo avrà bisogno di lui, per il tempo in cui ne avrà bisogno e solo per compiere l’attività di cui l’azienda avrà bisogno. Finita la sua prestazione, uscirà e rientrerà nella folla di lavoratori ognuno alla ricerca di un meccanismo che abbia bisogno di lui.

Questa utopia della borghesia contrasta con il carattere sociale del sistema produttivo e dell’intera attività umana. Fino a che punto la borghesia riuscirà a imporla?

Lo deciderà la lotta di classe

 


Piano generale di lavoro del (nuovo)Partito comunista italiano

Compito del (nuovo)Partito comunista italiano è guidare la classe operaia a fare dell’Italia un nuovo paese socialista attuando le Dieci Misure Immediate (DMI) e a dirigere, a partire da questo risultato, il resto delle masse popolari nella transizione dal capitalismo al comunismo. Il (n)PCI svolge questo compito contribuendo così alla rivoluzione proletaria mondiale.

Nel prossimo futuro il partito svolgerà la sua attività contemporaneamente su quattro fronti.

 


I principali articoli sulla Guerra Popolare Rivoluzionaria di Lunga Durata