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Antonio Gramsci

Antonio Gramsci è l’unico dirigente del movimento comunista italiano che ha studiato sistematicamente e a fondo, da un punto di vista comunista, materialista-dialettico, marxista-leninista, rivoluzionario la strategia della rivoluzione socialista nel nostro paese. Egli ha rotto radicalmente con l’abitudine del vecchio PSI e della seconda Internazionale di mobilitare le masse nelle lotte rivendicative e aspettare che la rivoluzione socialista scoppiasse in qualche modo per conto suo. Ha adottato la concezione leninista: il partito comunista deve aggregare attorno a sé le forze rivoluzionarie e condurle passo dopo passo alla lotta contro la borghesia fino allo scontro decisivo e in condizioni favorevoli.

Gramsci è un eroe del movimento comunista, vittima del fascismo. Nelle mani del nemico e afflitto da malattia di cui il fascismo ha approfittato per abbreviarne l’esistenza, Gramsci è stato un esempio supremo di slancio rivoluzionario. Superando le avverse condizioni a cui il nemico di classe con studiata ferocia lo costringeva, ha indagato con intelligenza acuta la storia della formazione economico sociale italiana e ne ha individuato le caratteristiche specifiche. Nella sua opera i tratti universali del movimento comunista sono magistralmente combinati con gli aspetti specifici del nostro paese. La sua opera è esposta in La costruzione del Partito Comunista (1923-1926 ), Einaudi 1971 e Quaderni dal carcere , Einaudi 1971 e 2001.

Queste opere vanno studiate con l’occhio agli eventi e ai problemi del movimento comunista italiano e internazionale dell’epoca, individuando per ogni riflessione la questione del movimento comunista che l’autore affronta. Non vanno studiate come trattati di “teoria generale”, cosa indegna di un marxista perché “la verità è sempre concreta”. In particolare, i Quaderni , per sfuggire alla censura carceraria, sono scritti senza riferimenti espliciti alle questioni concrete a cui le riflessioni si riferiscono. Leggendoli senza tenerne conto, è facile trasformare i Quaderni in un manuale idealista, metafisico. È l’operazione che hanno fatto Togliatti e i suoi seguaci per svilire l’opera di Gramsci pur rendendo formalmente omaggio a Gramsci.

Noi comunisti italiani siamo eredi e continuatori dell’opera a cui Gramsci ha dedicato la sua vita. Per incarico della Internazionale Comunista egli ha diretto il Partito comunista italiano per quasi quattro anni, dal 1923 al 1926. Le Tesi di Lione (gennaio 1926) furono redatte sotto la sua direzione. Esse indicarono che la rivoluzione socialista era l’unica rivoluzione popolare che poteva farsi in Italia dato che il capitalismo era già allora l’elemento predominante della società italiana e la forza che prevaleva nel determinare il suo sviluppo (Tesi 4).

Indicarono il carattere decisivo dell’autonomia del partito comunista dalla borghesia: nella lotta contro il fascismo i comunisti non dovevano essere l’ala sinistra delle forze che cospiravano all’abbattimento del regime fascista, ma la direzione generale di quella lotta (Tesi 26).

La composizione di classe del nostro paese è molto cambiata da quella del tempo in cui Gramsci diresse il partito. Le classi proletarie costituiscono la grande maggioranza dei lavoratori, una parte importante della classe operaia è impiegata nella produzione di servizi, le donne sono entrate in massa nella produzione, gli immigrati sono una parte significativa dei lavoratori, i contadini sono ridotti a una piccola parte dei lavoratori, la borghesia ha costituito un sistema di capitalismo monopolistico di Stato, il Vaticano e la sua Chiesa, appoggiati dall’imperialismo americano, sono diventati il potere politico supremo e di ultima istanza. Questo sviluppo della formazione economico- sociale italiana è cresciuto sulla base storica che Gramsci ha indagato come nessun altro. È questo che rende attuale e indispensabile ancora oggi per noi comunisti la sua opera. È sulla sua opera che noi dobbiamo innestare ciò che nella nostra strategia è specifico per l’Italia.

Alcuni scritti di Gramsci sono reperibili nella sezione Classici del movimento comunista del sito http://lavoce-npci.samizdat.net. Altri testi sono reperibili nel sito http://bibliotecamarxista.org.