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  Comitati di Partito - propaganda: comunicati e volantini

CdP Che Guevara - Comunicato 17 dicembre 2009

 

INDICE DELLA RUBRICA

Comitati di Partito
propaganda: comunicati e volantini

   

  

Alla classe operaia e alle masse popolari d’Italia

Siamo un piccolo nucleo di operai che ha deciso di aderire all’appello lanciato dal nuovo PCI di organizzarsi in comitati clandestini, raccoglierci intorno al Partito per andare a rafforzare la costituzione del Nuovo Potere che soppianterà quello della borghesia imperialista e instaurerà la nuova società: il socialismo.

Ci siamo riuniti e abbiamo convenuto che è giunta l’ora di rompere con i finti partiti comunisti, cioè con quelli che innalzano solo la bandiera rossa (con la falce e martello), ma poi nella sostanza sono diretti da uomini che pensano che gli operai non potranno mai essere in grado di dirigere una società, che il movimento comunista è stato tutto un susseguirsi di errori ed orrori, insomma che non è possibile realizzare il socialismo ed il comunismo. Questi partiti sono diretti dalla borghesia di sinistra e non fanno altro che seminare sfiducia tra la classe operaia e tra le masse popolari.

Noi, invece, non ci siamo rassegnati, vogliamo batterci per il nostro futuro e per quello dei nostri figli. Il nuovo PCI è l’unico che si è posto l’obiettivo di fare dell’Italia un nuovo paese Socialista e ha anche indicato chiaramente la sua strategia, che è la Guerra Popolare Rivoluzionaria di Lunga Durata. Noi abbiamo così dato vita al Comitato di Partito Ernesto Che Guevara, il più conosciuto dei rivoluzionari del ‘900 tra le masse popolari dei paesi imperialisti.

La fase politica e sociale che stiamo attraversando è molto dura e particolare.

Noi pensiamo che il nuovo PCI ha ragione. Questa non è una delle tante crisi capitaliste da cui si potrà uscire con qualche aggiustamento, per poi riprendere il ciclo di accumulazione capitalista. Questa è la fase terminale della seconda crisi generale del modo di produzione capitalista iniziata a fine anni ’70. A questa, per le implicazioni proprie dello sfruttamento delle risorse naturali e dell’ambiente che sono sotto gli occhi di tutti, non si può rispondere più con la vecchia parola d’ordine “o socialismo o barbarie”. All’ordine del giorno se ne pone una nuova: “o socialismo o estinzione dell’umanità”.

Le nostre forze (i comunisti) oggi sono ancora esigue, dopo anni di disgregazione portata avanti dalla dirigenza disfattista e sottomessa a padroni e a borghesia. Ma la classe operaia e le masse popolari già si autorganizzano per resistere agli attacchi alle loro condizioni di vita, di lavoro e di civiltà sferrati dalla borghesia. Stanno dimostrando che non si rassegnano a perdere le conquiste ottenute con la prima ondata delle rivoluzioni socialiste, anzi vogliono di più.

In questi giorni, in particolare, è un pullulare di resistenze operaie: occupazioni di fabbriche, presidi, scioperi, manifestazioni, sequestri di dirigenti d’azienda, sfondamento di cordoni di polizia. Insomma tutto è legittimo, anche se illegale, per non essere licenziati, per non far chiudere le aziende.

Dobbiamo rafforzare questa tendenza e dobbiamo alzare alta anche la parola d’ordine del Governo di Blocco Popolare, composto principalmente dalle Organizzazioni Operaie e dalle Organizzazioni Popolari. E’ questo, attualmente, lo sbocco realistico e positivo per quanti vivono in precarietà, hanno perso il posto di lavoro o sono in procinto di perderlo, per quanti vedono che all’orizzonte questo stato di cose riserva per loro solo la rovina.

La borghesia non ha e non avrà pietà. Per non perdere i suoi privilegi, l’abitudine a vivere nel lusso e nello sfarzo, non esiterà a mandarci in miseria. È da tempo che sta conducendo una guerra non dichiarata contro la classe operaia e le masse popolari che miete molte vittime all’anno (oltre agli omicidi bianchi) dovute a mancanze di cura per malattie curabili, depressioni e suicidi per licenziamenti, droghe per evadere dalla realtà, oltre che veri e propri assassini come per gli immigrati respinti in mare, prigionieri sociali picchiati e suicidati. Adesso, con l’entrata nella fase terminale della crisi, i padroni, la borghesia imperialista, stanno cercando di spingere le masse popolari verso la mobilitazione reazionaria. Stanno alimentando oltremodo le bande fasciste per fronteggiare e deviare il malcontento e la protesta popolare su binari razzisti, corporativisti e fascisti. Non dimentichiamo che al governo vi è anche una generazione di picchiatori fascisti cresciuti alla scuola del boia Almirante.

È per tutto questo che abbiamo deciso di organizzarci in Comitato di Partito, partecipare attivamente alla rinascita del movimento comunista in Italia e nel mondo. Dare il nostro contributo concreto alla trasformazione di questa società ostile agli operai e alle masse popolari nel nuovo mondo possibile e necessario, dove nessuno sarà un esubero e tutti avranno la possibilità di dare il loro contributo pratico allo sviluppo di tutta la società impegnandosi un lavoro socialmente utile e riconosciuto.

Oggi questo primo passo concreto lo facciamo indirizzando le stesse masse popolari ad imporre un Governo di Blocco Popolare per fare dell’Italia un nuovo paese socialista.

La lotta è per il potere. Per realizzare il potere della classe operaia occorre abbandonare la direzione della borghesia e rafforzare il Nuovo Potere costituito dal nuovo PCI.

Arruolatevi nel nuovo PCI!

Costituite nuovi comitati clandestini di Partito in ogni fabbrica ed in ogni quartiere!