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  La Voce 39 del (nuovo)Partito comunista italiano

La nostra proposta

Sono mature le condizioni oggettive per instaurare il socialismo?

 

Avevano ragione Lenin, Stalin, Gramsci e l’Internazionale Comunista o avevano ragione Togliatti, Berlinguer e i loro successori ed epigoni fino a Ferrero, Diliberto, Vendola e compagnia?

Quali sono le condizioni oggettive che devono essere riunite per instaurare il socialismo in un paese?

In base al marxismo (cioè alla concezione comunista del mondo), le condizioni oggettive per instaurare il socialismo sono due: 1. la parte principale delle attività produttive del paese deve essere già svolta nell’ambito di rapporti di produzione capitalisti, cioè da proletari assunti da capitalisti allo scopo di valorizzare il capitale producendo merci; 2. il livello delle forze produttive disponibili nel paese deve essere tale che la lotta contro la natura per strapparle quanto necessario per vivere è passata per la massa della popolazione del paese in secondo piano rispetto alla lotta dei proletari e degli altri lavoratori contro la borghesia e le altre classi sfruttatrici e dominanti perché le forze produttive di cui la società dispone siano effettivamente impiegate per produrre quanto necessario alla popolazione per vivere e perché il prodotto sia ripartito in modo da soddisfare i bisogni di tutta la popolazione.

Una volta che sono create le condizioni oggettive del socialismo, l’instaurazione del socialismo dipende principalmente dalle condizioni soggettive: l’organizzazione e la coscienza dei proletari e la creazione delle forze necessarie per eliminare la resistenza furibonda e ostinata che le classi dominanti oppongono al movimento comunista, in primo luogo la creazione del partito comunista adeguato al ruolo di avanguardia e Stato Maggiore della classe operaia che lotta per instaurare il socialismo.

A pag. 51 di Ricostruire il partito comunista, aprile 2011 copyright Associazione politico-culturale Marx XXI, Oliviero Diliberto, Vladimiro Giacchè e Fausto Sorini in sostanza scrivono che l’instaurazione del socialismo “presuppone uno sviluppo della scienza e della tecnica ad un livello che in verità non è stato ancora oggi raggiunto in alcuna parte del mondo ... ma appartiene ad un futuro non ravvicinato”. Quindi oggi l’obiettivo della lotta degli operai e dei comunisti non deve essere l’instaurazione del socialismo. Secondo Diliberto & C hanno sbagliato Lenin, Stalin e i comunisti russi a instaurare il socialismo in Russia. Hanno sbagliato Gramsci e i partiti dell’Internazionale Comunista a voler instaurare il socialismo in Italia e negli altri paesi imperialisti.

Lenin con altri esponenti del movimento comunista della sua epoca sosteneva che le condizioni oggettive del socialismo in Europa occidentale era state raggiunte già nella seconda metà del secolo XIX. I partiti e gli esponenti dell’Internazionale Comunista lottarono, nella forma migliore che seppero trovare, per instaurare il socialismo in Germania, in Italia, in Francia e negli altri paesi imperialisti. Davano quindi per scontato che le condizioni oggettive erano presenti.

Se hanno ragione Diliberto & C e i loro predecessori (Togliatti, Berlinguer, ecc.), il fatto che i partiti dell’Internazionale Comunista non sono riusciti a instaurare il socialismo in alcun paese imperialista non pone alcun problema ai comunisti: si sbagliavano quei partiti a volerlo instaurare. Ma se hanno ragione Lenin, Stalin, Gramsci e gli altri esponenti dell’Internazionale Comunista, oggi noi per porci con successo all’opera per instaurare il socialismo, dobbiamo indicare chiaramente i motivi per cui i partiti dell’Internazionale Comunista non hanno raggiunto il loro obiettivo, come non lo avevano raggiunto i partiti della Seconda Internazionale.

Quanto a questi ultimi, nelle opere di Lenin e dei suoi contemporanei noi troviamo risposte chiare in proposito. Dall’esperienza dei partiti della Seconda Internazionale e dell’Internazionale Comunista abbiamo ricavato gli insegnamenti che ci hanno portato a formulare la concezione del Partito comunista espressa nel nostro Manifesto Programma e nello Statuto del (n)PCI. È questo che proponiamo all’attenzione dei gruppi e dei singoli compagni che oggi nel nostro paese si ripromettono e propongono di ricostruire il partito comunista.

  

La Voce n. 39
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