La Voce 48

del (nuovo)Partito comunista italiano


anno XVI
novembre 2014


La precaria stabilità del governo Renzi

Il governo Renzi prosegue sulla strada seguita dai governi Craxi, Dini, Amato, Ciampi, Prodi, Berlusconi, Monti, Letta. Attua il programma comune della borghesia imperialista. Quei governi l’hanno imposto negli ultimi tre decenni al nostro paese e hanno distrutto anche il poco creato nei trent’anni precedenti, dopo la fine della seconda Guerra Mondiale, quando il movimento comunista era forte e avanzava ancora nel mondo. Sono governi della borghesia imperialista che deve valorizzare ad ogni costo il capitale. È la sua natura: un borghese che non valorizza il capitale che amministra, viene estromesso dalla sua classe. Di nuovo Renzi ci mette l’istrionismo e l’iperattivismo del personaggio. Per questo papa Bergoglio lo ha scelto e lo sostiene come può e come gli interessi della Corte Pontificia consentono. Nelle elezioni europee di maggio e nelle regionali di novembre ha spostato a suo favore tutti i voti dei suoi devoti che ancora manovra. Ma il “sacco di Roma” mostra la vera natura del Vaticano e del suo regime. Lo scandalo è esploso perché conflitti insanabili dilaniano i vertici della Repubblica Pontificia. Questo segna il destino di Renzi e del suo governo.

Il nuovo capo del Vaticano è un gerarca della potente congregazione dei Gesuiti che per più di quattro secoli con alterne vicende ha manovrato nell’ombra per dirigere la Chiesa Cattolica. Ora per la prima volta ha assunto direttamente la direzione con un suo esponente: è indice della crisi della Chiesa e delle difficili scelte che deve fare in Italia e nel mondo. La Repubblica Pontificia naufraga nella corruzione, nella criminalità e nella crisi economica, sociale, morale, intellettuale e ambientale e il mare tutto intorno è in gran tempesta.

Bergoglio è un abile imbonitore, ma di più non può fare. È per la pace contro la guerra, per i poveri contro il denaro? Ma non mobilita i suoi devoti nei paesi e nei contesti dove possono svolgere un’azione efficace per bloccare la guerra e il riarmo imposti dalla Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti europei, americani e sionisti. Non va a predicare contro la guerra dove i suoi devoti mobilitandosi contro la guerra, il riarmo e la miseria rovescerebbero le autorità che come forsennati riarmano e scatenano guerre: innanzitutto negli USA il cui gruppo dirigente è il principale promotore di guerre in ogni angolo del mondo e poi in Ucraina, in Italia e negli altri paesi europei. Va a predicare la pace dove i suoi devoti politicamente non contano niente e dove la CI oggi muove una pedina e domani un’altra e solo la rinascita del movimento comunista porrà fine alla guerra passando dalle attuali guerre manovrate dalla CI e dirette da gruppi reazionari, alla GPR contro la CI e i suoi agenti locali e alla rivoluzione di nuova democrazia.

La borghesia imperialista e il suo clero non sono in grado di porre fine alla crisi del capitalismo e al degrado generale del paese e del mondo. Gli esponenti della sinistra borghese sfornano a getto continuo intelligenti ricette e piattaforme che lasciano il tempo che trovano perché la realtà ha le sue leggi. I loro tentativi di formare un nuovo partito riformista falliscono uno dopo l’altro. La triste fine del partito di Togliatti e di Berlinguer ha mostrato che la crisi del capitalismo non lascia più spazio al riformismo.

Solo le masse popolari organizzate possono cambiare il corso disastroso delle cose imposto dalla borghesia imperialista. Missione dei comunisti è mobilitarle e organizzarle: in primo luogo mobilitare e organizzare la classe operaia che quando combatte per il potere trascina con sé anche le altre classi delle masse popolari.