La Voce 51

del (nuovo)Partito comunista italiano

anno XVII - novembre 2015

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ERRATA CORRIGE

La costituzione del GBP non è il passaggio dalla prima alla seconda fase della GPR (MP cap. 3.3 pagg. 203-205). Il fraintendimento in proposito della linea del GBP è stato favorito in tutti quelli che l’hanno studiata superficialmente da un refuso contenuto nella frase con cui inizia, in La Voce 51 pag. 61, l’articolo La costituzione del GBP di cui ci occupiamo non è il passaggio dalla prima alla seconda fase della guerra popolare rivoluzionaria (MP cap. 3.3) come già chiaramente fin dall’inizio indicammo (vedasi ad esempio il Comunicato della Commissione Provvisoria del CC in data 8 maggio 2009), manca il non.

Il GBP è un “governo di transizione al socialismo”?

La costituzione del GBP di cui noi ci occupiamo non è il passaggio dalla prima alla seconda fase della guerra popolare rivoluzionaria (MP cap. 3.3) come già chiaramente fin dall’inizio indicammo (vedasi ad esempio il Comunicato della Commissione Provvisoria del CC in data 8 maggio 2009); è un governo d’emergenza che gli operai organizzati (OO) e il resto delle masse popolari organizzate (OP) costituiscono chiamando a farne parti come ministri esponenti oggi di loro fiducia dei tre serbatoi e facendolo ingoiare ai vertici della Repubblica Pontificia come governo del paese. È quindi il punto di partenza di una trasformazione della situazione in conformità alla Sei Misure Generali che abbiamo indicato. La costituzione del GBP apre quindi una fase di lotta di livello superiore per far fronte alla crisi generale del capitalismo. Il GBP è un organo di lotta degli operai e delle masse popolari.

Basta far esplicitare il contenuto della formula “GBP governo di transizione al socialismo”, far dire a chi la usa cosa significa questa formula, per mettere in chiaro che non coincide con quello che noi diciamo del GBP, con il ruolo del GBP che noi vogliamo che le OO e OP costituiscano e che è l’unica via per prevenire la mobilitazione reazionaria e la via più diretta e meno distruttiva al socialismo; non ha a che fare con quello che un governo d’emergenza delle OO e OP dovrà fare nel contesto in cui verrà costituito. È una formula che travisa i compiti e il ruolo del GBP.

Se non è una vuota dichiarazione, “GBP governo di transizione al socialismo” indica un governo che dirige il paese lungo tutto il periodo di trasformazioni che lo portano a essere un paese socialista, lungo tutto il periodo durante il quale passa dalla situazione attuale al socialismo: passa dall’attuale sistema di potere al potere degli operai organizzati; passa da una economia fatta di aziende capitaliste che lavorano per valorizzare il capitale a una economia fatta di aziende pubbliche che lavorano secondo un piano; elimina una dopo l’altra in tutti i campi condizioni e istituzioni che rendono difficile o impossibile la partecipazione universale alle attività tipicamente umane. La formula “GBP governo di transizione al socialismo” se ha un senso, se non è una vuota dichiarazione, indica un periodo di lunghezza indeterminata e di transizione lenta, tranquilla e pacifica, lungo la quale non occorre cambiare tipo di governo e le istituzioni politiche del paese e che alla fine approda a un paese socialista. Indica la transizione al socialismo senza rivoluzione socialista.

Invece il GBP che noi indichiamo, che è nell’ordine delle cose reali, che abbiamo illustrato nei documenti dedicati a questo (una raccolta è allegata all’Avviso ai naviganti 7 del 16 marzo 2012), è una istituzione di lotta, un organismo di lotta destinato a trasformarsi e a lasciare il posto a soluzioni più avanzate. È certamente una istituzione creata sulla strada della rivoluzione socialista, nel corso della rivoluzione socialista, quindi in un certo senso è “di transizione al socialismo”, come lo è ogni passo in avanti che si fa nel corso della rivoluzione socialista. Ma non è affatto un governo che ha il compito di dirigere il paese mentre si trasforma al punto da risultare essere un paese socialista.

Nelle sue teorie sulle riforme di struttura Togliatti assicurava che di riforma in riforma ci saremmo infine trovati a essere un paese socialista senza accorgercene, senza uno scontro frontale e decisivo con la controrivoluzione. Questo significa la formula “governo di transizione al socialismo”, se è usata a ragion veduta, se non è una formula vuota. Il GBP non è il governo di un regime di transizione: non più capitalista e non ancora socialista, di un regime che scivola tranquillamente da uno stato all’altro. Il GBP è un governo che attua e dà forza e forma di leggi nazionali ai provvedimenti conformi alle Sei Misure Generali che in ogni caso concreto le OO e OP interessate indicano. Opera in una situazione d’emergenza, fa fronte caso per caso, con misure d’emergenza alla situazione d’emergenza che il  capitalismo in crisi crea. La sua attività, con le attività delle OO e OP (nuove autorità pubbliche) che il GBP presiede e coordina e alle cui misure dà forza e forma di legge che tutti devono rispettare, consiste nel far fronte alle emergenze che il capitalismo in crisi crea e nella lotta contro tutti i tentativi di eludere le sue decisioni, di indebolirlo e di renderlo impotente, di rendere più difficile, ingestibile e insostenibile la situazione economica e politica del paese: lotta cioè contro tutti i tentativi controrivoluzionari. Quelli che verranno dall’estero: dai gruppi imperialisti europei, americani e sionisti, dalla loro Comunità Internazionale e dalle sue istituzioni (le vicende greche hanno aiutato chi le ha seguite a capire di cosa si tratterà). Quelli che verranno dall’interno, dai vertici della Repubblica Pontificia, dalla borghesia imperialista italiana, dalle istituzioni e dagli organismi da loro diretti. Sarà una lotta difficile e il GBB, le OO e le OP dovranno condurre una lotta implacabile, senza riserve.

Ne saranno capaci? Per essere all’altezza della lotta le OO e le OP dovranno rafforzarsi ideologicamente e organizzativamente e moltiplicarsi di numero. Certamente una parte dei personaggi chiamati a comporre il GBP migliorerà, crescerà e si manterrà all’altezza dei compiti più impegnativi che il corso della lotta chiederà. Altrettanto certamente altri si riveleranno non adeguati, deboli, perderanno la fiducia delle OO e OP e saranno sostituiti. Scontri e rotture si succederanno. Per avere idea del processo, pensate al colpo di stato di Casado (cap. VI di La guerra di Spagna, il PCE e l'Internazionale Comunista, Ed. RS 1997) e a quello che avrebbe fatto il PCE se negli anni precedenti invece di liquidare avesse accresciuto le sue forze strategiche.

In questo processo procederà la rinascita del movimento comunista, si chiariranno e acuiranno le contraddizioni di classe, cresceranno il prestigio e il seguito del Partito comunista che si dimostrerà capace di dare le indicazioni giuste, di lanciare l’allarme in tempo utile, di denunciare tempestivamente le manovre e le trame della controrivoluzione, di indicare con chiarezza le misure che le OO e OP e il loro GBP devono prendere per farvi fronte, di prendere esso stesso le misure necessarie per avanzare. Questo processo creerà le condizioni per cui instaurare il socialismo diventerà non più solo tema di propaganda ma compito politico immediato. Possibile e necessario: sarà il tornante della rivoluzione socialista nel nostro paese, una svolta nelle forme della guerra popolare già in corso, che già oggi conduciamo. Sarebbe pedanteria sciocca speculare oggi sulle circostanze concrete della svolta. Capire che è il momento giusto, indicare cosa occorre fare e fare quanto occorre, fa parte della lotta pratica, non della speculazione dottrinaria.

Il GBP come noi lo concepiamo e come è realistico sia, non è un governo di transizione pacifica. È un organo di lotta e la sua costituzione è solo un passo avanti nella rivoluzione socialista: il passo adeguato alle condizioni soggettive, al grado di coscienza e di organizzazione che oggi le grandi masse del nostro paese possono raggiungere senza quella esperienza pratica, quella scuola di comunismo su grande scala a cui la costituzione e l’opera del GBP darà inizio. Non quindi “governo di transizione al socialismo”, ma “avvio della grande scuola di comunismo” di cui le masse popolari, ivi compresa la massa degli operai, ha bisogno per essere in grado di prendere definitivamente in mano il paese; “avvio di una lotta più avanzata”, di livello più alto contro la borghesia imperialista per arrivare a dispiegare su larga scala la propria forza. Questa è una formulazione più corretta del GBP. Il GBP è un governo di lotta, è un governo d’emergenza.

Abbiamo detto e ripetuto che la borghesia comanda non perché è forte ma perché le masse popolari non hanno ancora dispiegato su grande scala la loro forza. Ebbene, per costituire il GBP non occorre che le masse popolari abbiano già dispiegato su larga scala la loro forza, ma la costituzione del GBP apre un periodo di lotte in cui le masse popolari dispiegheranno sul larga scala la loro forza e diventeranno capaci di instaurare il socialismo.

Ciro L.