La Voce 54 - del (nuovo)Partito comunista italiano - anno XVIII  - novembre 2016

Lotta di classe, contenuto e forma della nostra attività

Noi comunisti dobbiamo essere il corpo dirigente della lotta di classe. Dobbiamo dirigere le masse popolari e in particolare la classe operaia guidati dalla concezione comunista del mondo e con un obiettivo preciso: instaurare il socialismo e promuovere la transizione al comunismo. Questo è il ruolo che dobbiamo svolgere, dobbiamo darci i mezzi per svolgerlo.

Nelle circostanze attuali della lotta di classe ci distinguiamo da sinistra borghese e Forze Soggettive della Rivoluzione Socialista: non solo dagli opportunisti di destra, ma anche da quelli di sinistra e da spontaneisti, movimentisti, mestatori, avventurieri e avventuristi (deviazioni che caratterizzano molti gruppi della sinistra borghese e anche membri delle FSRS) anche perché diamo a ogni nostra iniziativa (azione) non solo un contenuto, ma anche una forma. In che senso?

Nel senso che

- inquadriamo ogni nostra azione (iniziativa) quanto alla linea e agli obiettivi nella strategia derivata dall’applicazione della concezione comunista del mondo alla situazione particolare e organizzativamente in un contesto (operazione, battaglia o campagna) della GPR,

- definiamo la direzione di essa: chi, organismo e individuo, la dirige e da chi questi è diretto (a chi fa capo, a chi deve fare rapporto, chi lo deve controllare e dirigere),

- definiamo chi è incaricato di compierla,

- definiamo il suo piano (programma di sviluppo), la linea, i metodi, gli strumenti.

Questo lavoro sulla forma dell’iniziativa inizialmente (quando non siamo ancora esperti) crea confusione, divergenze, inciampi all’azione: siamo più lenti a muoverci e più impacciati di movimentisti e mestatori vari. Allo stesso modo in cui reclutare e formare un membro del nostro partito è cosa ben più lunga e laboriosa che accettare un tesserato. Ma a lungo andare raccogliamo i risultati che loro non raccolgono e valorizziamo i risultati della nostra e persino della loro attività al fine di far avanzare la rivoluzione socialista. Via via diventiamo più esperti e quindi ci muoviamo anche con agilità crescente.

Dobbiamo imparare a dare una forma compiuta alle nostre iniziative. All’inizio lo faremo in modo approssimativo, con lacune ed errori: dobbiamo non scoraggiarci, praticare la critica e l’autocritica con passione e attenzione e un po’ alla volta impareremo.

All’inizio dobbiamo stare attenti anche a non lasciarci paralizzare dalla ricerca della forma: dobbiamo evitare di non iniziare a fare perché non abbiamo ancora steso un piano completo, passare più tempo a stendere il piano piuttosto che nell’agire. Chi cerca di dare una forma raffinata e compiuta senza iniziare a praticare, o non fa mai nulla o cade nel dogmatismo (una teoria staccata dalla pratica, spesso una teoria deforme, dogmatica, libresca). Impareremo a dare la forma necessaria solo se faremo pratica e impareremo dalla pratica.

Anna M.