La Voce 54 - del (nuovo)Partito comunista italiano - anno XVIII  - novembre 2016

La rivoluzione socialista in Italia e il centenario della Rivoluzione d’Ottobre

Con questo numero di La Voce apriamo, per i membri del (n)PCI e per i compagni della sua Carovana che decideranno di parteciparvi, un anno di studio dell’esperienza della rivoluzione socialista in Russia e della costruzione del socialismo in Unione Sovietica. Lo scopo è trarre da quella esperienza insegnamento per la rivoluzione socialista che stiamo promuovendo in Italia.

La rivoluzione socialista russa è iniziata grosso modo nel 1895 con l’attività politica di Lenin a Pietroburgo ed è culminata nella Rivoluzione d’Ottobre del 1917. La costruzione del socialismo in Unione Sovietica è stata condotta nel periodo 1917-1956. Insieme costituiscono l’impresa più grande compiuta finora dai comunisti, in condizioni più simili alle nostre che non l’altra grande impresa compiuta dai comunisti nel secolo scorso: la rivoluzione cinese. Quella grande impresa fu condotta dal partito comunista diretto prima da Lenin e poi (dal 1924 al 1953) da Stalin.

Studiarla fa parte del lavoro necessario per promuovere con scienza e coscienza la rivoluzione socialista nel nostro paese. Negli scritti di Lenin e di Stalin sono espresse le concezioni con cui i comunisti hanno guidato la loro attività in questa grande impresa che ha impresso una svolta alla storia materiale e spirituale di tutta l’umanità. Per questo dedichiamo gran parte di questo numero a Questioni del leninismo, uno scritto chiave di Stalin e il primo dei testi che proponiamo allo studio dei membri e candidati del partito e a quanti decidono di diventarlo.

Gli scritti di Lenin e di Stalin vanno però letti alla luce del maoismo, la terza superiore tappa della concezione comunista del mondo.

Chi chiacchiera di socialismo e di rivoluzione socialista, trova tutto semplice o tutto tremendamente difficile se non impossibile, a secondo del suo stato d’animo. I comunisti invece lavorano seriamente e con grande senso di responsabilità.

Sulla base della comprensione scientifica della storia dell’umanità e in particolare del modo di produzione capitalista (cioè della concezione comunista del mondo fondata da Marx ed Engels) abbiamo concluso che l’umanità per risolvere i guai in cui ora si trova e continuare la sua storia, deve passare al comunismo (chiamiamo socialismo la prima fase della società comunista, la fase di transizione dal capitalismo al comunismo, quella in cui i residui della vecchia società capitalista condizionano ancora tutta la vita sociale benché la borghesia sia stata spodestata).

A questo punto i comunisti italiani si occupano di trovare come nello specifico del nostro paese essi mobilitano alla lotta per questo obiettivo politico e sociale (a fare la rivoluzione socialista) gli operai delle aziende capitaliste e i lavoratori delle aziende e istituzioni pubbliche. Sulla base della stessa concezione comunista del mondo, infatti, i comunisti hanno concluso che la rivoluzione socialista non può essere fatta che dalla classe operaia e dai proletari più vicini ad essa per la posizione che occupano già nella società borghese.

Una volta data almeno a grandi linea risposta a questa prima questione, i comunisti si occupano di trovare come nello specifico del proprio paese gli operai delle aziende capitaliste e delle aziende e istituzioni pubbliche mobilitano nella lotta per questo obiettivo politico e sociale le grandi masse dei lavoratori, tutte le classi e i gruppi sociali oppressi e sfruttati dell’attuale società borghese.

La teoria della rivoluzione socialista nel nostro paese consta delle risposte date a queste due questioni. Quanto più le risposte che abbiamo dato e diamo a queste due questioni sono ben fondate sui presupposti lasciatici dalla storia del nostro paese, tanto meno alla cieca conduciamo la rivoluzione che abbiamo assunto l’impegno di promuovere.

 Il catastrofico corso delle cose che la borghesia imperialista impone al mondo crea in ogni paese condizioni favorevoli per la rinascita del movimento comunista e per lo sviluppo della seconda ondata della rivoluzione proletaria. Dipende principalmente da noi comunisti italiani approfittarne per portare avanti nel nostro paese la rivoluzione socialista, vale a dire la guerra popolare rivoluzionaria di lunga durata a cui abbiamo dato inizio dodici anni fa con la costituzione (il 3 ottobre 2004) del (nuovo) Partito comunista italiano [La Voce n. 18, novembre 2004]. Dato il contesto particolare del nostro paese, in questa fase la nostra linea consiste nel creare le condizioni per la costituzione del Governo di Blocco Popolare.

Con l’instaurazione del socialismo in Italia, un paese imperialista, per di più sede del Papato, anche solo con un deciso salto di livello della rivoluzione come la costituzione del GBP, daremo il massimo contributo che possiamo dare in questa fase allo sviluppo della seconda ondata della rivoluzione proletaria (rivoluzione socialista e rivoluzione di nuova democrazia) nel mondo e alla rinascita del movimento comunista.

Nicola P.

 

***** Manchette

La concezione comunista del mondo (in particolare vedi Marx, Critica al Programma di Gotha, 1875) indica le tappe seguenti per l’evoluzione logica della società borghese:

1. rivoluzione socialista, che è la mobilitazione e l’organizzazione crescenti delle classi sfruttate e oppresse, in primo luogo della classe operaia, sotto la direzione dei comunisti: detto in altri termini, è il percorso che porta all’instaurazione del socialismo;

2. instaurazione del socialismo, che in senso stretto consiste nella presa del potere politico, cioè nell’eliminazione dello Stato borghese e creazione dello Stato della dittatura del proletariato e nella nazionalizzazione delle aziende capitaliste;

3. transizione dal capitalismo al comunismo (fase del socialismo), che consiste nell’eliminazione per tappe della divisione della popolazione in classi, di ogni istituzione connessa con l’oppressione di classe, di ogni relazione legata alla divisione della popolazione in classi, di ogni idea e sentimento che fanno capo alla divisione in classi sociali;

4. comunismo, che consiste in quella “associazione in cui il libero sviluppo di ciascuno è la condizione per il libero sviluppo di tutti”. Per capirci: un individuo può respirare aria pulita se l’aria è pulita e quindi tutti respirano aria pulita; può vivere in una casa sicura se c’è un sistema per mantenere in sicurezza le case di tutti i vicini; può fare discorsi intelligenti se ha a che fare con persone che capiscono, apprezzano e fanno discorsi intelligenti; ecc.

 

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