La Voce  57 - anno XIX, novembre 2017 - in formato PDF - Formato Open Office - Formato Word

del (nuovo)Partito comunista italiano

Il corso delle cose e il nostro compito

La crisi politica della borghesia si aggrava in ogni paese e a livello internazionale. La borghesia è prigioniera nella gabbia della crisi del suo sistema di relazioni sociali: alcuni dei suoi esponenti si dimenano come belve furiose, da un capo all’altro del mondo e in ogni paese, minacciosi e disperati; altri si stordiscono nel lusso e nei vizi, come i signori di un tempo sulla tolda del Titanic. Per sua natura la borghesia è fatta di tanti gruppi, ognuno deve valorizzare il suo capitale in concorrenza con gli altri e i contrasti tra loro crescono, diventano antagonisti. Chi si aspetta che la borghesia metta fine al corso catastrofico delle cose vive di illusioni.

Gli uomini fanno la loro storia. Se non li dirige il Partito comunista con la scienza che esso coltiva, usa e insegna, appunto la scienza delle attività con le quali gli uomini fanno la loro storia, la fanno inconsapevolmente secondo il senso comune in larga misura determinato dalle classi dominanti. E proprio queste sono arrivate a un punto morto che rende furiosi o gaudenti fatalisti i loro esponenti.

L’opera dei gesuiti di Bergoglio e dei padrini di Macron, di Renzi e degli altri aspiranti rinnovatori del sistema politico della borghesia nell’ambito del suo sistema economico, non ha futuro. La stessa globalizzazione imperialista destina al fallimento ogni proposito di rivoluzione passiva: rivoluzionare il sistema sociale restando nell’ambito del capitalismo, quindi senza la partecipazione organizzata e consapevole delle masse popolari, mantenendole nella condizione di massa di manovra.

Nell’ambito del capitalismo, nel corso di pochi secoli l’umanità è passata da un assieme di individui legati tra loro paese per paese principalmente dal potere delle classi dominanti, a un organismo in cui i singoli individui dipendono l’uno dall’altro per la produzione e riproduzione delle condizioni della propria esistenza e tutti dipendono dal funzionamento dell’organismo collettivo in cui ognuno deve avere un suo posto. Per la natura delle cose il nuovo mondo può nascere con le istituzioni e gli ordinamenti che gli sono necessari solo grazie alla partecipazione delle larghe masse di milioni e miliardi di individui e solo la classe operaia diretta dai comunisti è in grado di aggregarli e formarli a partecipare con scienza e coscienza alla gestione della società e di se stessi.

Quanto al nostro paese, cento sono i tentativi di costruire in vista delle prossime elezioni politiche un polo di aggregazione elettorale di una sinistra borghese disgregata: ma disgregata non per la rissosità o la mancanza di idee dei suoi esponenti (che sono gli effetti), ma per la sua oggettiva collocazione nella lotta di classe in corso. Questa traccia le due vie che i suoi esponenti possono seguire: o contribuiscono alla mobilitazione degli operai e delle altre classi delle masse popolari contro la borghesia imperialista, i suoi governi e le sue autorità a creare organismi operai e popolari che agiranno da nuove pubbliche autorità fino ad associarsi e costituire anche un loro governo d’emergenza, o si accodano al servizio della borghesia imperialista e dei partiti delle Larghe Intese con il loro pilota automatico.

La sfiducia, l’ostilità e il disprezzo delle larghe masse verso il sistema politico della classe dominante crescono sempre di più. L’astensione elettorale è il sintomo più noto. Il M5S di Beppe Grillo ne ha raccolto una parte importante. Ora con Luigi Di Maio il M5S volta le spalle al compito di contribuire alla mobilitazione degli operai e delle masse popolari a organizzarsi contro la borghesia imperialista e cerca di farsi accettare dalla Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti, che a sua volta è in disfacimento per gli oggettivi contrasti di interesse tra gruppi ognuno per sua natura votato ad aumentare la sua competitività rispetto agli altri. È la strada che farà anche Matteo Salvini se dovesse assurgere lui al ruolo di capo delle Larghe Intese.

Al Partito comunista e in generale ai comunisti spetta il compito di spingere in avanti a confluire nel fiume della rivoluzione socialista tutti quelli che sono senza riserve contro il corso attuale delle cose e le Larghe Intese.