La Voce 61 (ritorna all'indice)

del (nuovo)Partito comunista italiano

anno XXI - marzo 2019

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Amministrazioni Locali del PD e della Sinistra borghese

Valorizzare la loro mobilitazione contro il Decreto Sicurezza


Nell’ampio fronte del “NO al Decreto Sicurezza” spiccano le amministrazioni del PD e della Sinistra borghese (Palermo, Milano, Firenze, Bologna, Padova, Brindisi, Bari e tante altre città): per arrestare la frana del loro sistema di voti e affari e recuperare consenso, minacciano disobbedienza al governo M5S-Lega proprio contro quelle stesse misure (contro immigrati, senza casa, disoccupati ed emarginati) che i governi delle Larghe Intese hanno varato (DASPO, Decreto Lupi (2014) e Decreto Minniti (2017), padrini diretti del Decreto Salvini) ed esse applicato con diligenza. Perfino Nardella, sindaco di Firenze, zelante utilizzatore del Decreto Minniti contro ambulanti e senza casa in nome del decoro urbano, si è schierato con Orlando, sindaco di Palermo, che ha sfidato Salvini iscrivendo all’anagrafe qualche paio di immigrati.

La breccia costringe personaggi e strutture del PD e della Sinistra borghese a mobilitarsi. È un terreno su cui noi comunisti dobbiamo alimentare la lotta per le Amministrazioni Locali d’Emergenza, portare le organizzazioni operaie e popolari (OO-OP) a far trasformare dichiarazioni e proteste simboliche dei sindaci, ridotte alla Bergoglio a questione di etica pro-immigrati, in misure pratiche che disarticolano l’attacco Salvini contro immigrati, disoccupati, senza casa, emarginati, lavoratori in lotta contro delocazzazioni e morte lenta di aziende, per la manutenzione del territorio, degli edifici, ecc. e a far usare alle amministrazioni locali mezzi, fondi e risorse a loro disposizione per:

- estendere il “modello Riace”: Mimmo Lucano ha fatto valere il suo ruolo istituzionale nel campo dell’ordine pubblico, ha combinato accoglienza degli immigrati, integrazione sociale e sicurezza del territorio, creato posti di lavoro utili a tutti (gestione rifiuti, moneta locale, ecc.), scavalcato leggi che lo impedivano, dimostrato che il lavoro utile e dignitoso per tutti è la principale condizione per la sicurezza di tutti;

- sfruttare alla grande il ruolo dei Comuni nell’attuazione del Reddito di Cittadinanza: attivare i lavori socialmente utili che le OO-OP indicano (manutenzione del territorio, delle abitazioni, degli ospedali e delle scuole, ecc.), includere “gli esclusi” dal RdC e retribuire i lavoratori. Così si rompe l’andazzo di 40 anni di governi Larghe Intese (scaricare la gestione del territorio sugli enti locali, bacino di clientelismo, affari, pacchetti di voti) e lo scontro con il governo sui finanziamenti si risolve a favore delle masse popolari;

- occuparsi dell’abitazione: requisire e assegnare a chi ne ha bisogno gli immobili pubblici e privati sfitti e in disuso: così si eliminano le baraccopoli modello “San Ferdinando” (Reggio Calabria) e si creano condizioni di vita dignitose. La sicurezza di ogni individuo è una questione collettiva: il singolo è al sicuro solo se tutti sono al sicuro;

- opporsi agli attacchi al diritto di manifestare: annullare multe dei vigili urbani, impedire le cariche delle forze dell’ordine, denunciare pubblicamente chi si siede al “tavolo dei prefetti” a fornire dati per reprimere le masse popolari. I blocchi stradali, l’interruzione di pubblico servizio sono lotta contro morte lenta delle aziende a cui i capitalisti ci condannano!

Le elezioni europee ed amministrative (circa 4.000 comuni), sono un ottimo terreno:

- per portare i candidati ad attivarsi praticamente in tutti i campi;

- per valorizzare chi, ex Larghe Intese, finalmente difende i diritti dei lavoratori italiani ed immigrati.

Giulia P.