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del (nuovo)Partito comunista italiano

anno XXI - marzo 2019

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Sfruttare a fondo le elezioni europee del 26 maggio



Le elezioni europee che si terranno il 26 maggio avranno di per sé (cioè indipendentemente dalla nostra azione) due effetti positivi per la nostra lotta.

1. Alimenteranno il movimento anti UE, quindi allargheranno il distacco tra le masse popolari e i gruppi imperialisti italiani (Agnelli-Elkann, Pirelli, Colaninno, Benetton, ecc.) con i loro partiti delle Larghe Intese. I gruppi imperialisti italiani sono infatti con l’UE e la BCE (e con la NATO e il FMI). Per essere precisi, UE e BCE sono loro creature. A partire dagli anni ’80 del secolo scorso i gruppi imperialisti dei paesi dell’UE si sono infatti accordati tra loro per costituire loro proprie istituzioni sovrastanti le istituzioni politiche formate nei singoli paesi dopo la II Guerra Mondiale. Queste ultime dovevano cedere alle nuove istituzioni dei gruppi imperialisti la sovranità che in ognuno dei singoli paesi la costituzione (“sovietica” a detta di Silvio Berlusconi e della Loggia P2 di Licio Gelli, “troppo democratica” a detta dei soci del club Bilderberg) assegnava e ufficialmente ancora assegna al popolo. Ovviamente in queste nuove istituzioni ogni gruppo imperialista conta per il capitale di cui dispone e per le combinazioni che riesce a creare, analogamente a come avviene in ogni associazione e aggregazione “privata” di capitalisti.


 

Per approfondimenti, vedere

Comunicato CC 17/2018 “Il nuovo Partito comunista italiano e il governo M5S-Lega” - 3 ottobre 2018

Comunicato CC 15/2018 “Avrà il governo M5S-Lega l’ardire di non versare il tributo annuale che i governi delle Larghe Intese da anni versano all’UE?” - 25 agosto 2018

Avviso ai naviganti 50 “Impariamo dalla Grecia per far avanzare la rivoluzione socialista in Italia!” - 1 marzo 2015

Avviso ai naviganti 40 “Intervista a PrismaNews” - 2 aprile 2014

Comunicato DN del P.CARC “Le Monde Diplomatique parla a M5S-Lega: simula lo scenario di un governo che lotta contro l’asservimento nazionale (economico e politico) al sistema finanziario internazionale” - 10 novembre 2018

Italia a rischio default (insolvenza)?” - Resistenza n. 11-12, novembre 2018

Sovranità nazionale o sovranità popolare” - Resistenza n. 5, maggio 2014.

 


BCE e CE sono istituzioni che i gruppi imperialisti hanno creato per dirigere i governi dei singoli paesi europei e ridurli ad agenzie locali del sistema finanziario internazionale e per eliminare le conquiste strappate dalle masse quando il movimento comunista era forte, mettendo “al riparo” dall’opposizione popolare le autorità della Repubblica Pontificia e degli altri paesi europei. “Ce lo chiede l’Europa” è stato in ogni paese la parola d’ordine con cui le autorità hanno imposto alla massa della popolazione sacrifici crescenti.

2. Rafforzeranno nel Parlamento Europeo le correnti che (almeno a parole) sono anti UE e questo indebolirà le istituzioni dell’UE, CE e BCE in primis (quindi una situazione di maggiore ingovernabilità) anche se solo chi è affetto da “cretinismo parlamentare” acuto sostiene che il Parlamento Europeo decide della composizione e della linea della CE e della BCE. La relazione tra le elezioni politiche e la formazione del governo nazionale è diversa dalla relazione esistente tra le elezioni europee e la composizione delle istituzioni della UE. Per quanto riguarda il governo nazionale, una corrente politica che non riesce a manipolare le elezioni in modo da avere la maggioranza parlamentare, non sta in piedi. Per quanto riguarda l’UE, le sue istituzioni non sono nate dalle elezioni e dal Parlamento Europeo. Sono le istituzioni dell’UE che hanno creato il Parlamento Europeo e le elezioni, al loro servizio. Ancora oggi l’esito delle elezioni europee non si ripercuote immediatamente neanche sulla composizione della CE e della BCE e tantomeno sulla loro linea d’azione. I caporioni dell’UE lo dicono a chiare lettere a quelli che lo reclamano: “le elezioni non devono permettere che si cambi la politica economica” (Wolfgang Schäuble, all’epoca ministro delle finanze del governo tedesco, ai tempi della crisi greca del 2015) e, ancora più esplicitamente, “l’Eurogruppo non deve rendere conto ad alcun governo, ad alcun Parlamento, e soprattutto non al Parlamento Europeo” (Pierre Moscovici, commissario europeo agli affari economici e monetari). Basta vedere la parabola della Brexit in Gran Bretagna a tre anni dalla vittoria del no e la fine che hanno fatto i referendum, dove sono stati fatti, sulla costituzione dell’UE!

Noi comunisti dobbiamo usare le elezioni europee per rafforzare ed estendere la lotta per la sovranità nazionale, quindi per condurre tra le masse popolari una campagna di propaganda e organizzazione

- contro chiusura e delocalizzazione delle aziende italiane e la loro vendita ai gruppi multinazionali, per mantenerle aperte e in funzione in Italia (attuazione degli articoli 41, 42 e 43 della Costituzione), per nazionalizzare le aziende come Alitalia, FCA, TIM, ecc. Non c’è sovranità nazionale né benessere popolare né sicurezza personale senza direzione delle autorità italiane e dei lavoratori sulle attività economiche che si svolgono in Italia;

- contro la UE e le sue istituzioni (debito pubblico, patti di stabilità, pareggio di bilancio in Costituzione, assegnazione di quote di produzione in campo agricolo e industriale, ecc.);

- contro la NATO (basi e installazioni militari, partecipazione a missioni di guerra, partecipazione alle sanzioni economiche contro altri paesi, ecc.);

- contro il Vaticano (abolizione dei Patti Lateranensi e dei privilegi della Chiesa Cattolica rispetto alle altre organizzazioni e associazioni religiose).

Nel nostro paese la sovranità nazionale, affermata a chiare lettere dalla Costituzione del 1948, era già stata aggirata con il ruolo di governo occulto di ultima istanza del paese svolto dal Vaticano e con il protettorato USA coperto dalla NATO. L’asservimento è diventato ancora più stringente con la rinuncia dello Stato al potere di creare moneta (Divorzio Tesoro - Banca d’Italia del 1981) culminata nell’inclusione dell’Italia nella UE e nella delega alla BCE del potere di creare moneta.


 

1992 - in Danimarca risultato contrario al trattato di Maastricht: ritorno al voto.

2001 - in Irlanda risultato contrario al Trattato di Nizza: ritorno al voto.

2005 - in Francia e in Olanda risultati contrari al Trattato Costituzionale Europeo (TCE): adottato come trattato di Lisbona.

2008 - in Irlanda risultato contrario al trattato di Lisbona: ritorno al voto.

2015 - in Grecia risultato contrario al piano d’austerità della troika (UE, BCE, FMI): imposto comunque.

 


Con una campagna di questo tipo

- avanziamo nell’allargamento della breccia. Con il Debito Pubblico al posto della creazione di moneta, i gruppi imperialisti europei, USA e sionisti hanno legalizzato il loro potere sui governi nazionali: il governo M5S-Lega o lo spezza o sarà esso stesso distrutto;

- mettiamo alla prova gli organismi e i singoli sovranisti: o si mettono al servizio delle masse o si sbugiardano;

- mettiamo a contribuzione i partiti che presentano proprie liste alle europee e ci avvaliamo delle iniziative di quanti non si presenteranno: dal PC Rizzo a Potere al Popolo fino a De Magistris.

In termini di voto, caso per caso daremo indicazione di votare per le liste e gli esponenti che più appoggiano e promuovono mobilitazioni contro UE e NATO, contro i gruppi imperialisti USA e sionisti e contro la delocalizzazione e la morte lenta delle aziende.

È impossibile instaurare il socialismo senza lottare per la sovranità nazionale! Per l'Italia oggi la lotta per la sovranità nazionale è reale ed efficace solo se combinata con la lotta per instaurare il socialismo! È impossibile trasformare il sistema delle relazioni internazionali in un sistema mondiale di scambio, collaborazione e solidarietà tra i popoli senza sovranità nazionale!

Marcella V.