La Voce 65 (ritorna all'indice)

del (nuovo)Partito comunista italiano

anno XXII - luglio 2020

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Consolidamento e rafforzamento del (nuovo)PCI

Elevare il livello della nostra propaganda murale per avanzare nel consolidamento e rafforzamento del Partito

 

Nel mese mese di maggio ha avuto un grande clamore mediatico la scritta “Fontana Assassino”, realizzata dal Partito dei CARC nei sobborghi popolari della zona nord di Milano. Con questa operazione di propaganda il P.CARC ha raccolto un sentimento diffuso tra le masse popolari della città (il disprezzo verso la giunta regionale lombarda responsabile della gestione criminale dell’emergenza sanitaria) e lo ha tradotto in un atto d’accusa chiaro e netto. La visibilità della scritta murale (fatta in una zona di ampio passaggio), il risalto che le hanno dato i media e l’uso che di esso ha fatto il P.CARC hanno alimentato la battaglia per il commissariamento popolare della Regione e la cacciata della giunta Fontana - Gallera.

La vicenda della scritta “Fontana assassino” è di stimolo anche per i Comitati di Partito, i membri, i candidati e i collaboratori del (n)PCI, per elevare di livello la nostra propaganda murale e finalizzarla con maggiore precisione al consolidamento del Partito, allo sviluppo di organizzazioni operaie e popolari, all’orientamento di esponenti autorevoli della società civile, della sinistra borghese e della sinistra sindacale. Elevare di livello la nostra propaganda murale significa affinare anche la nostra azione per creare le condizioni necessarie all’instaurazione del Governo di Blocco Popolare e avanzare nella guerra popolare rivoluzionaria che farà dell’Italia un nuovo paese socialista.

 

Le scritte murali sono uno degli strumenti di agitazione e propaganda che abbiamo a disposizione, insieme a volantini, locandine, adesivi, comunicati, rivista, sito, ecc. Ai fini del lavoro esterno del Partito hanno alcune caratteristiche peculiari:

1. rendono visibile la nostra presenza in un dato territorio, alimentano il radicamento del Partito, lo rendono riconoscibile agli elementi avanzati di quel territorio;

2. permettono di veicolare le nostre parole d’ordine velocemente e su ampia scala tra le masse popolari di un dato territorio: se vogliamo che un nostro appello arrivi alle masse di un dato quartiere, stamperemo volantini, manifesti, adesivi, ecc., ma tradurlo in una scritta murale in un punto del quartiere di grande passaggio (la piazza principale, l’ambulatorio di riferimento, la strada più trafficata, ecc.) è la via più efficace per farlo arrivare rapidamente e su larga scala ai nostri referenti;

3. arrivano nei luoghi del mondo reale delle masse popolari (caseggiati, quartieri, parchi, posti di lavoro, terminal autobus, servizi, ecc.) con un’immediatezza che può essere pari o anche superiore a quella degli aggressivi messaggi pubblicitari e di ogni sorta di intossicazione di cui la classe dominante cosparge i territori; la scritta murale arriva direttamente, scavalcando l’intrico del mondo virtuale e le sue sofisticazioni;

4. infondono coraggio e sentimenti di riscossa tra le masse popolari (la spinta a osare lottare, ad andare controcorrente) e creano timori nel campo nemico e tra le forze reazionarie di una data zona;

5. sono terreno di educazione dei compagni del Partito all’attività politica militante, a un approccio avanzato nei confronti della legalità borghese (“è giusto ciò che è conforme agli interessi delle masse popolari, anche se è illegale”), all’elaborazione creativa delle nostre parole d’ordine.

La propaganda murale è quindi un ingranaggio importante del nostro sistema di agitazione e propaganda che dobbiamo  e possiamo imparare a far funzionare meglio. Sono cinque i capisaldi da cui partire per elevare la nostra azione in questo campo: li illustro indicando per ognuno anche le principali deviazioni esistenti al nostro interno.

 

1. Concezione. Già in VO 57, nell’articolo La propaganda murale - Criteri e consigli, abbiamo indicato che le nostre operazioni di propaganda (ivi comprese le scritte murali) vanno concepite come operazioni di guerra, della guerra popolare rivoluzionaria. In estrema sintesi, anche le scritte murali sono mezzi per far avanzare la nostra lotta, per accrescere le forze del campo della rivoluzione, del nuovo potere (del (n)PCI, del P.CARC, della rete delle 00 e OP) e per indebolire le forze nemiche (i vertici della Repubblica Pontificia, i loro partiti delle Larghe Intese, i gruppi imperialisti USA, UE e sionisti di cui sono emissari). Il presupposto per applicare un’ottica da guerra anche nella propaganda murale è individuare gli obiettivi da raggiungere tramite essa. Significa, ad esempio, che in una zona dove è in corso un’importante lotta operaia, è compito del CdP di quella zona organizzare un’attività di propaganda murale che esalti l’azione degli operai coinvolti nella lotta (additando ad esempio gli aspetti d’avanguardia della lotta in corso), che susciti il disprezzo per i padroni e i loro complici (chiamandoli per nome e cognome e magari verniciandone i luoghi di abitazione, ecc.), che faccia “volare alto” gli operai e richiami la loro attenzione sulla linea del Partito per farla finita con il regime dei capitalisti. Ma ottica da guerra significa anche concatenare l’azione di propaganda murale con altre iniziative tese a sviluppare i sentimenti, le condotte, le linee che con la nostra scritta abbiamo incoraggiato e a trasformare in rafforzamento del nuovo potere tutto ciò che di positivo la nostra azione di propaganda ha alimentato tra le masse popolari di una data zona. Questo approccio all’attività di propaganda murale non è ancora diventato una regola al nostro interno. Ci sono ancora compagni che, pur adoperandosi nella propaganda murale, vi si applicano in maniera burocratica (quindi non elaborandone i contenuti), sottovalutandone l’utilità e soprattutto senza concatenare l’azione di propaganda all’inchiesta e alla valorizzazione delle reazioni che la nostra azione suscita (senza finalizzare l’azione al rafforzamento del nuovo potere). Questi compagni fanno un’attività di propaganda murale che potremmo definire di rito (fatta perché è cosa “buona e giusta”, più o meno come per il buon cristiano lo è fare qualche pellegrinaggio ogni tanto). Un’attività rituale di cui finiscono con il vedere soltanto i rischi a cui espone e le difficoltà che comporta, ma non i benefici per la nostra azione. In questo modo “vanno a sbattere” contro la propria impotenza, che produce sfiducia in loro stessi, nel Partito, nella causa per cui lottiamo. Per questo bisogna prestare attenzione all’orientamento e alla linea con cui viene fatta la propaganda murale, di modo che alimenti lo slancio intellettuale e morale delle nostre forze e non la loro frustrazione.

 

2. Stile. Definito che la nostra propaganda murale va condotta con ottica da guerra e cosa questo significa, vanno individuati bene i referenti della nostra azione. Tutta la nostra attività è tesa a promuovere slancio e partecipazione dei lavoratori e del resto delle masse popolari alla guerra di cui siamo promotori e dirigenti. Dunque lo stile della nostra propaganda murale deve partire dai loro sentimenti e orientamenti avanzati e al contempo elevarli, deve incoraggiarli, incitarli a prendere parte alla lotta di cui noi comunisti siamo promotori e le masse popolari le protagoniste. La scritta “Fontana assassino” è un esempio dello stile da usare nella propaganda murale: messaggi diretti al cuore e alla mente dei nostri referenti e che al contempo restituiscono ad essi un’elaborazione più avanzata del loro malcontento.

Sono numerosi gli appigli che la situazione ci offre per lanciare simili messaggi e combinarli con indicazioni operative e parole d’ordine che non si fermano alla denuncia del presente. Quali che siano il contesto e la circostanza in cui interveniamo, dobbiamo adottare uno stile basato sulla linea di massa: anche con la nostra propaganda murale contribuiamo a rafforzare la sinistra, mobilitarla a unire a sé il centro e ad isolare la destra. Insomma, agire come educatori e artisti che rappresentano alla parte più avanzata dei lavoratori e delle masse popolari il mondo reale e cosa  fare per trasformarlo. È uno stile che acquisiamo applicando la nostra scienza alla realtà, interpretando la quotidianità delle masse popolari alla luce della concezione comunista del mondo, quindi conoscendo anche psicologia e sentimenti delle masse. Questo è il presupposto per una propaganda murale che parla al loro cuore e alla loro mente.

La deviazione principale (che influenza negativamente anche altri strumenti della nostra agitazione e propaganda) consiste nella pretesa di raggiungere cuore e mente delle masse popolari attestandoci alla ripetizione della nostra teoria generale: adottare uno stile stereotipato e buono per tutte le stagioni, anziché cercare nel corso delle cose, nella lotta di classe e nei sentimenti e orientamenti delle masse, gli appigli per impostare un’efficace azione di propaganda murale. Quando non sappiamo come impostare la nostra propaganda murale e affrontiamo il problema come se dovessimo ricercare la soluzione in noi stessi, nell’angolo più remoto del nostro cervello, chiediamoci: sto cercando la risposta nel punto giusto? Solo cercando nell’esperienza della lotta di classe che abbiamo sotto mano possiamo arrivare a sintetizzare parole d’ordine efficaci. L’esercizio (esperienza e bilancio di essa) è il viatico per superare lo stile stereotipato.

 

3. Metodo. Definiti la concezione e lo stile, possiamo passare all’elaborazione della linea da seguire. Non esiste un prontuario per definire una volta per tutte la nostra linea in questo campo. La linea della nostra propaganda murale è sempre qualcosa di concreto, che serve a intervenire in un dato contesto e in precise circostanze della lotta di classe. In definitiva è sulla base del piano d’azione di ogni CdP che, di fase in fase, vanno elaborati gli obiettivi e i contenuti della nostra propaganda murale.

Possiamo però inquadrare i quattro filoni principali della nostra propaganda murale:

- nostri simboli e parole d’ordine; è la propaganda murale più facilmente realizzabile e consiste in scritte che riportano i nostri simboli (es.: “W il (nuovo)PCI” seguito da falce e martello e due stelle) e parole d’ordine con la nostra linea (es.: “Fare dell’Italia un nuovo paese socialista” seguito da falce e martello e due stelle);

- ricorrenze: scritte che celebrano episodi della storia del movimento comunista importanti per la zona in cui facciamo la scritta (o la cui importanza è universale, come ad esempio la Rivoluzione d’Ottobre) oppure che prendono di mira e suscitano il disprezzo delle masse per quegli esponenti della classe dominante celebrati dai media borghesi;

- lotta di classe nazionale e internazionale: scritte che prendono spunto dal corso delle cose, dalla guerra di sterminio non dichiarata che la borghesia imperialista conduce contro le masse popolari nel nostro paese e nel mondo e dalla resistenza spontanea che esse in tutto il mondo oppongono a tale corso delle cose, dalla rinascita del movimento comunista e dalle lotte antimperialiste nel mondo;

- lotta di classe a livello locale: è la propaganda murale che incentriamo su episodi della lotta di classe che, pur non raggiungendo una notorietà mediatica nazionale, hanno rilevanza nel contesto in cui il distaccamento del Partito opera (la lotta operaia, la mobilitazione contro il disastro ambientale, il fermento tra gli studenti di una data zona).

Già sulla base di queste indicazioni ogni distaccamento del Partito può progettare la propria propaganda murale sul medio-lungo periodo.

Oggi ci sono compagni persuasi che, siccome abbiamo già molte cose a cui pensare, possiamo risparmiarci di progettare, pensare, affinare la nostra propaganda murale, con il risultato che finiscono spesso con l’improvvisare iniziative rituali (non in ottica da guerra) e senza progetto (che non poggiano sull’elaborazione di una linea).

 

4. Tecnica. Definiti gli aspetti di orientamento generale passiamo ad occuparci degli aspetti tecnici. Con cosa realizzare la nostra propaganda murale e soprattutto in che qualità e quantità? La tecnica che impieghiamo e la cura degli aspetti tecnici sono uno specchio della nostra concezione, stile e metodo. Scritte sgangherate, difficilmente leggibili e brutte a  vedersi sono nella gran parte dei casi manifestazione di una concezione, di uno stile e di un metodo di lavoro arretrati. Dove l’errore è diffuso e persistente è compito dei segretari dei CdP intervenire per rettificare la condotta di chi, anche inconsapevolmente, nuoce all’immagine del Partito. In più i segretari dei CdP devono adoperarsi per affinare via via la tecnica della propaganda murale. La forma della nostra propaganda murale, se non curata, compromette anche il contenuto. Quindi, per quanto giusta possa essere la parola d’ordine che lanciamo, se non curiamo tecnica e forma finiamo inevitabilmente con il mischiarla all’enorme quantità di messaggi spazzatura di cui sono cosparsi gli angoli delle città. Ovviamente bisogna avere cura di questo aspetto consapevoli che nessuno “nasce imparato”, tutti possiamo apprendere e alcuni hanno maggiore attitudine e predisposizione in questo campo. Di seguito alcuni criteri guida per migliorare la nostra tecnica:

- adottare sempre la stessa tipologia di carattere, cioè uniformare i caratteri delle scritte, indirizzandoci su due tipologie: un carattere a forma cubitale (semplice da realizzare e di impatto) e un carattere a forma rotondeggiante semplice (tipo “Arial”, per capirci);

- curare la linearità (non scrivere storto) e l’omogeneità dei caratteri (che ogni lettera della scritta sia realizzata con la stessa forma delle altre);

- curare la visibilità della scritta: possiamo realizzare scritte di varie dimensioni (in linea di massima è utile farne molte di piccole dimensioni e alcune periodiche di grandi o grandissime dimensioni), ma in ogni caso bisogna dare spessore a ogni carattere (se si usa vernice spray, significa ripassare i caratteri più volte);

- predispone i materiali e le superfici: la qualità dei materiali di pittura è molto importante (bombolette spray da graffito sono migliori di una vernice spray qualsiasi e a buon mercato, così come, nel caso si utilizzi la pittura murale, acquistare della tintura lavabile fresca garantisce una qualità migliore rispetto all’impiego di materiale di risulta: residui di cantina, ecc.); la qualità dei materiali che impieghiamo associata alla scelta delle superfici influenza la velocità della nostra azione e il suo risultato; nel caso in cui interveniamo con vernice spray su muri sporchi (già graffitati, ecc.) un accorgimento consiste nella preparazione del muro (uno sfondo bianco renderà appariscente la parola d’ordine che, previa asciugatura del muro, andremo a scrivere).

 

5. Sicurezza. Quinto caposaldo è agire in sicurezza, per non incorrere nella repressione e non fornire al nemico informazioni sul Partito e i suoi uomini attivi nella propaganda. Per questo, come abbiamo già detto in altre occasioni,

- l’azione di propaganda murale va svolta senza telefonini e altra strumentazione elettronica tracciabile,

- vanno preventivamente individuati luoghi di appuntamento della squadra e vie per allontanarsi dalla zona in cui faremo il nostro intervento in modo da aggirare i sistemi di video-sorveglianza e tenersi alla larga da luoghi notoriamente molto controllati dalle Forze dell’Ordine (ad esempio le adiacenze di Commissariati e Caserme).

Prima dell’intervento bisogna quindi effettuare un sopralluogo accurato per verificare dove sono posizionate le telecamere (quindi i punti da aggirare o neutralizzare al momento dell’operazione) e come organizzare gli spostamenti (percorsi da fare per compiere le varie operazioni, parcheggi al riparo dalle telecamere, ecc.). Tutto ciò tenendo conto che le operazioni (da svolgere tutte nel raggio di alcune centinaia di metri al massimo) vanno fatte a piedi e assolutamente non vanno usate auto per spostarsi all’interno della zona di operazione (equivarrebbe a dare le nostre generalità a polizia e carabinieri o comunque li aiuterebbe a mettersi sulle nostre tracce tramite le riprese delle telecamere di sorveglianza).

 

Queste indicazioni chi riguardano? La propaganda murale è una delle attività in cui mobilitare i collaboratori e i simpatizzanti del Partito a dare il loro contributo, fare la loro parte nella nostra lotta. È un criterio giusto, ma che è  interpretato in modo sbagliato da quadri che da questo criterio traggono la conclusione che, avendo cose più importanti di cui occuparsi, possono lasciare la realizzazione della propaganda murale del Partito agli entusiasmi di collaboratori e simpatizzanti. Il risultato di un simile approccio è lo scarso sviluppo della nostra propaganda murale. I membri del Partito e in particolare i compagni attivi in CdP devono essere all’avanguardia nel rettificare, dove la riscontrano, questa condotta, perché indebolisce uno strumento importante del lavoro ordinario del Partito. Chi ha l’onore di essere membro del Partito deve essere all’avanguardia nella sperimentazione in ogni campo, compresa l’elevazione della nostra propaganda murale. Bisogna sperimentare e bisogna criticare in maniera aperta quei compagni che considerano con sufficienza questa attività e la contrappongono alla “vera” attività di Partito (che spesso è l’attività che non li mette di fronte alla necessità di dover imparare). In realtà la propaganda murale è un’attività che, come ogni altro aspetto del nostro lavoro, può svilupparsi e germogliare solo come attività di Partito, quindi collettivamente intesa e per la quale sono indispensabili i contributi, le capacità e le attitudini di ogni compagno.

Armando R.