La Voce 67 (ritorna all'indice)

del (nuovo)Partito comunista italiano

anno XXIII - marzo 2021

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Pandemia e primi paesi socialisti

A partire dall’inizio del 2020 la pandemia da Covid-19 ha investito tutto il mondo. Essa ha confermato o smentito alcune “verità” da tempo proclamate sul corso delle cose. In particolare ha confermato l’analisi riguardante i primi paesi socialisti, quelli creati durante la prima ondata (1917 - 1976) della rivoluzione proletaria (socialista o di nuova democrazia), esposta nel Manifesto Programma del (n)PCI cap. 1.7.3 e la superiorità del socialismo.

Tutti i paesi (Cuba, Repubblica Popolare Cinese, Repubblica Socialista del Vietnam, Repubblica Democratica Popolare del Laos, Repubblica Popolare Democratica di Corea) dove in misura più o meno ampia vigono istituzioni e altri aspetti del sistema sociale creato nel corso della prima ondata, affrontano la pandemia con misure diverse da quelle adottate nei paesi imperialisti o soggetti al sistema imperialista mondiale e con migliori risultati (basta ad esempio confrontare [qui e nel seguito, dove non è detto diversamente, tutti i dati sono aggiornati al 1° marzo 2021] i decessi indicati con gli oltre 100 mila decessi su circa 60 milioni di abitanti in Italia e gli oltre 545 mila decessi su circa 332 milioni di abitanti USA).

In termini generali, i risultati che questi paesi hanno ottenuto sono dovuti:

- all’unità di interessi che lega le autorità pubbliche (statali e locali) e le masse popolari;

- al capillare sistema di organizzazioni di massa che raccoglie una larga parte della popolazione e fa capo al partito comunista;

- alla forte direzione pubblica di gran parte dell’attività economica del paese: settore pubblico dell’economia e pianificazione non solo orientativa (cioè tramite incentivi finanziari, fiscali e affini) ma anche amministrativa (tramite assegnazione di compiti e prescrizioni);

- a un sistema sanitario volto alla tutela della salute della popolazione.

Migliori risultati sono ottenuti anche in alcuni dei paesi che resistono alla dominazione della Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti UE, USA e sionisti.

Di seguito diamo dettagli per alcuni paesi, aggiornati al 1° marzo 2021 ove non diversamente indicato. Assumiamo che i dati sui contagiati e gli altri siano frutto di un sistema assiduo di controllo.


1. Paesi con relazioni sociali e istituzioni costruite nel corso della prima ondata mondiale della rivoluzione proletaria (1917 - 1976)

Repubblica di Cuba (abitanti: 11.3 milioni)

Contagiati: 54.835

Ricoverati: 4.510

Decessi: 344

Fonte: Ministero della Salute pubblica, OMS


A partire dal trionfo della Rivoluzione (1959), Cuba ha costruito un sistema sanitario territoriale pubblico con anche una fitta rete territoriale di ospedali e ambulatori, facendo molta attenzione alla prevenzione delle malattie e concentrando mezzi ed energie nello sviluppo della ricerca tecnologica finalizzata all’indipendenza scientifica dai paesi imperialisti. Attualmente, il paese dispone complessivamente di 95.000 medici (circa 9 medici ogni mille abitanti, il primato mondiale).

Quanto alle misure prese nella lotta al Covid-19, le autorità medico-sanitarie cubane hanno previsto l’implementazione di un piano integrato di trattamento epidemiologico differenziato per sani, malati e guariti dal virus che consiste in:

a) per i primi, indagine attiva attraverso l’identificazione di soggetti asintomatici, distanza e quarantena sociale responsabile (stare a casa, uscire solo per comprovata necessità per l’acquisto di alimenti o farmaci oppure per recarsi in ospedale), raccolta dei dati epidemiologici, vigilanza e assistenza;

b) per i secondi, assistenza sanitaria ad ogni livello, ospedalizzazione e terapia intensiva;

c) per gli ultimi, vigilanza domiciliare costante.


Inoltre, Cuba ha attuato provvedimenti aggiuntivi anche in altri ambiti della vita sociale tra cui:

- sospensione delle attività produttive non indispensabili, garantendo ai lavoratori il vincolo con il loro posto di lavoro oppure ricollocandoli in altre attività funzionali ad affrontare l’emergenza;

- riconversione produttiva di aziende per la produzione e distribuzione a prezzi regolati di cibo e gratuità dei dispositivi di protezione individuale;

- uso delle strutture appartenenti alle Forze Armate Rivoluzionarie (FAR), tra cui alberghi, adatti ad ospitare soggetti contagiati e quelli sotto osservazione, massima operatività della Difesa Civile (l’equivalente della nostra Protezione Civile);

- attivazione dei Consigli di Difesa Nazionale su scala nazionale, affinché il coordinamento con la Difesa Civile e gli altri corpi di pubblica sicurezza (Polizia, Esercito, Finanza, ecc.) sia il più operativo possibile nel soccorso alla popolazione.

Inoltre, Cuba è l’unico paese al mondo ad aver progettato 4 vaccini, tutti finanziati dallo Stato; tra questi, emerge Soberana 2 in fase 3 dei test clinici, di cui l’isola prevede una produzione di 100 milioni di dosi entro la fine del 2021 e la sua distribuzione ai paesi dell’America Latina, dell’Africa e dell’Asia.

Quanto alla mobilitazione popolare, i vertici dello Stato cubano incitano alla partecipazione massiccia della popolazione: attraverso le attività delle organizzazioni di massa legate al Partito Comunista Cubano (PCC), lo Stato riesce ad assistere soggetti a rischio come gli anziani affetti da patologie pregresse, a comunicare nei quartieri informazioni verificate rispetto a pratiche giuste, misure economiche, sociali e sanitarie adottate dal governo nazionale e dal Potere popolare locale (articolato istituzionalmente nei municipi, province, regioni), ecc.

Organizzazioni come i Consigli di Difesa della Rivoluzione (CDR, la più grande del paese), l’Unione dei giovani comunisti (UJC), la Federazione studentesca universitaria (FEU), la Federazione delle donne cubane (FMC), l’Associazione nazionale di piccoli agricoltori (ANAP), i Pionieri (OPJM), la CTC (Centrale dei lavoratori cubani), si sono attivate a ogni livello per contribuire alla lotta contro il virus.

I membri dei CDR e dei Consigli popolari in ogni quartiere delle piccole, medie e grandi città distribuiscono gratuitamente cibo e farmaci agli anziani e a famiglie che ne hanno bisogno; l’UJC e la FEU hanno migliaia di giovani mobilitati e organizzati nelle campagne di raccolta alimentare in supporto agli agricoltori dell’ANAP, nelle industrie essenziali e negli ospedali come operatori sociosanitari volontari; le donne della FMC combattono sul fronte domestico, medicosanitario ed educativo; i pionieri sono attivi in colonie infantili e campi ricreativi; infine, i lavoratori iscritti alla CTC sono attivi nella battaglia collettiva per la produttività a beneficio della popolazione, specialmente in campo alimentare.


Repubblica Popolare Cinese (abitanti: 1.443 milioni)

Contagiati: 102.064

Ricoverati: 0 (marzo 2021)

Decessi: 4.848

Fonte:Ministero della Salute, OMS


La Repubblica Popolare Cinese (RPC) ha mostrato che la prevenzione, la quarantena collettiva disciplinata e l’efficace sinergia tra Stato, Partito e mobilitazione sistematica delle masse popolari sono elementi efficaci per fronteggiare l’emergenza sanitaria.

Quanto alle misure per il contenimento del virus:

- tutti i test per il Covid-19 sono stati, fin dal primo giorno, completamente accessibili e gratuiti;

- sono stati rapidamente costruiti nuovi ospedali e altri adattati lavorando 24h su 24; strutture e stabili su tutto il territorio nazionale sono stati riconvertiti per il trattamento dei malati di Covid-19;

- tutte le prestazioni ospedaliere non urgenti sono state posticipate e il 50% delle visite sono state fatte per via telematica;

- i trasporti pubblici e quelli privati “da” e “per” le zone rosse sono stati quasi totalmente soppressi; tutte le persone che reputavano di avere il virus potevano recarsi in uno dei tanti ospedali dedicati sul territorio nazionale al trattamento delle malattie da virus;

- interi reparti ospedalieri sono stati isolati completamente per il contenimento del contagio del virus; sul territorio nazionale è stato dispiegato un sistema che mira a tracciare ogni singolo caso; sono state impiegate tecnologie di tracciamento sociale già utilizzate nel 2002 con la SARS.

Quanto alla mobilitazione popolare, gli organismi di base del Partito comunista cinese (PCC) hanno mobilitato le organizzazioni di massa (dai sindacati, alla Gioventù Comunista, alla Federazione delle Donne) e le comunità di quartiere come unità di base per fornire a ogni nucleo familiare un servizio di approvvigionamento (vedi articolo Sulla gestione della pandemia nella Repubblica Popolare Cinese, VO 65, pagg. 58 - 59).


Repubblica Socialista del Vietnam (abitanti: 97.3 milioni)

Contagiati: 2.488

Ricoverati: 1.920

Decessi: 35

Fonte: Ministero della Salute, OMS


Misure assunte dalle autorità e istituzioni nella lotta al virus:

- tracciamento massiccio della popolazione per l’individuazione dei contagiati;

- quarantena obbligatoria di 14 giorni per casi sospetti e/o in attesa di responso del test molecolare;

- campagne di sensibilizzazione sul territorio nazionale improntate all’unità nazionale (“lottare contro il virus è come combattere contro l’invasore”);

- prevenzione basata su una vasta rete di medicina territoriale di base dove alla medicina moderna si affianca quella tradizionale; trasparenza nella trasmissione dei dati alla popolazione.

Per quanto riguarda la mobilitazione popolare nella lotta alla pandemia, di particolare rilievo il ruolo di alcune organizzazioni di massa quali l’Unione delle donne vietnamite e l’Unione dei giovani comunisti Ho Chi Minh, entrambe facenti capo al Partito Comunista del Vietnam (PCV).

Il primo organismo si è occupato di:

- donazioni in denaro per associazioni e individui poveri (contadini, disoccupati, ecc.) che affrontano la quarantena; diffusione di DPI in tutte le province del paese;

- preparazione di pasti per le comunità più colpite dalle disuguaglianze socioeconomiche.

- sensibilizzazione rispetto alla prevenzione nei quartieri e nelle scuole (asili, elementari, medie).

Il secondo organismo, invece, ha fornito supporto volontario a medici e personale sanitario in:

- tracciamento dei contagi, attraverso il metodo del “porta a porta”;

- disinfezione di quartieri interi dei grandi agglomerati urbani (Ho Chi Minh City e Hanoi soprattutto) e di piccole province;

- installazione di apparecchiature mediche di ultima generazione negli ospedali e presidi ambulatoriali a livello nazionale;

- sinergia tra produttori e rete di distribuzione alimentare;

- affiancamento della polizia, dell’esercito e dei lavoratori della sanità pubblica da parte di studenti universitari e altri volontari nello svolgimento di test rapidi e molecolari.


Repubblica Democratica Popolare del Laos (abitanti: 7.5 milioni)

Contagiati: 49

Casi attivi: 1

Decessi: 0

Fonte: Ministero della Salute, OMS


L’uso di dispositivi di protezione individuale e la sanificazione sistematica dei luoghi pubblici, la prevenzione e la presenza di centri di assistenza medica in tutto il paese hanno consentito un ottimo approccio da parte delle autorità e istituzioni statali nel trattamento della pandemia. Inoltre, in base ad accordi con la RPC, il Laos ha ricevuto 300.000 dosi di vaccino Sinopharm destinati principalmente a personale sanitario, ad altri lavoratori del settore pubblico dell’economia e ad anziani con patologie pregresse.


Repubblica Popolare Democratica di Corea (abitanti: 25 milioni)

Contagiati: 0

Casi attivi: 0

Decessi: 0

Fonte: Ministero della Salute, OMS


La chiusura delle frontiere con la Federazione Russa e la Repubblica Popolare Cinese fin dal gennaio 2020, l’uso di dispositivi di protezione individuale e la sanificazione sistematica dei luoghi pubblici hanno permesso alla RPDC di non rilevare alcun contagio entro i confini nazionali.

Sono state tuttavia adottate anche misure quali:

- ampie campagne di vaccinazione antinfluenzale e distribuzione di medicinali e disinfettante;

- tutti i cittadini entrati nella RPDC prima della chiusura dei confini (22 gennaio 2020) sono stati sottoposti a quarantena;

- le madri lavoratrici sono state incentivate a rimanere a casa a seguire i figli piccoli, con salario pieno e copertura medica in caso di necessità;

- bambini e studenti sono stati lasciati a casa per evitare che rischiassero di contagiare gli anziani e il governo ha posticipato le iscrizioni annuali scolastiche;

- disposizioni di acquistare beni di produzione locale anziché dall’estero, visto che le merci estere sono solitamente più costose e necessitano di numerose misure di sterilizzazione prima della loro distribuzione;

- visite di operatori sanitari nelle scuole e nei luoghi di lavoro per istruire sui metodi adatti a prevenire il contagio e sulle condizioni di quarantena;

- informazione sulla distribuzione di medicinali e dispositivi di protezione individuale;

- mobilitazione di furgoncini con altoparlanti e montaggio di schermi elettronici nei luoghi pubblici per diffondere istruzioni.


2. Paesi che resistono alla dominazione della Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti UE, USA e sionisti

Repubblica Bolivariana del Venezuela (abitanti: 28.4 milioni)

Contagiati: 142.338

Casi attivi: 6.573

Decessi: 1.384

Fonte: Ministero della Salute, OMS


Misure assunte dalle autorità e istituzioni nella lotta al virus:

- quarantena disciplinata;

- isolamento dei contagiati e uso obbligatorio della mascherina nei luoghi pubblici;

- sanificazione sistematica dei luoghi pubblici;

- supporto economico a operai, a proletari e al resto dei lavoratori;

- copertura delle spese di gestione e degli stipendi per i proprietari delle piccole e medie imprese;

- sospensione del pagamento degli interessi per il Debito Pubblico;

- assegnazione flessibile di nuovi crediti statali ai cittadini.

Quanto alla mobilitazione popolare favorita dal Governo bolivariano, le principali organizzazioni di massa del paese (Unità di battaglia “Hugo Chávez” legate al PSUV, Gioventù comunista, Milizia bolivariana, Somos Venezuela, CLAP, Comunas, Federazione venezuelana degli studenti universitari) si sono attivate in supporto al personale medico-sanitario, educativo e del resto dei servizi pubblici del paese. Per esempio, nelle inchieste epidemiologiche “casa per casa”, nella fornitura di dispositivi di protezione individuale, nella distribuzione di alimenti e in altre iniziative.